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"Scrivi la tua Voce": il libro della speaker Tina Venturi

E' uscito un libro indispensabile, secondo noi di VOCI.fm, per migliorare l'uso della voce a livello professionale, ma anche per comunicare meglio sul web e in pubblico. Si intitola “Scrivi la tua voce” ed è il lavoro più recente di Tina Venturi, speaker, doppiatrice e grande professionista del nostro mondo.

Intervista realizzata da Marco Picchio



Amici di VOCI.fm un saluto da Marco Picchio! La nostra grande community raccoglie migliaia di persone che lavorano con la voce, da speaker radiofonici a doppiatori, fino a YouTuber. L’ospite di oggi può darci tanti suggerimenti utili su come leggere e parlare in pubblico, su come scrivere e anche sulla dizione. È attrice, speaker, doppiatrice e anche scrittrice: diamo il benvenuto a Tina Venturi!
Ciao Marco e grazie per l’invito, a te e a tutto lo staff di VOCI.fm

Dunque tu nasci come una speaker, sei una di noi!
Si, assolutamente! Ho iniziato con il teatro da adolescente, poi sono venuta ad abitare a Milano, anche se avevo già fatto qualcosa nella mia città d’origine, che è Verona, come doppiaggio e qualche spot. Però volevo fare il salto nel mondo della pubblicità nazionale e a Milano ho trovato riscontro al mio lavoro. Ho iniziato a Radio Italia come voce ufficiale femminile, poi Radio Milano International, Rete 105, Radio Montecarlo e i primi spot nazionali. E' stato un percorso molto divertente. Grazie a tanti suggerimenti dei miei colleghi, che ringrazio veramente, sono riuscita a crearmi la professionalità. Poi, ovviamente, ho anche studiato seriamente.

Veniamo al libro! È uscito il 25 maggio, edito da Eternity, che è la casa editrice di cui tu sei a capo.
Io sono il manager editoriale, ma c'è anche un manager generale. Curo i testi, tutto quello che viene poi stampato, sono autrice e co-autrice. Un anno fa, parlavo con il mio editore e dicevo: “sai, spesso e volentieri faccio dei corsi e mi piacerebbe mettere nero su bianco quello che insegno” e lui mi ha detto: “beh, se lo scrivi io lo pubblico”!

Il libro si chiama “Scrivi la tua voce”. È uno strumento essenziale, secondo noi, per migliorare subito la propria comunicazione con la lettura ad alta voce, la scrittura creativa, il public-speaking. Un libro diviso in quattro sezioni, ma vorrei che ce ne parlassi tu.
“Leggi” è la prima sezione che troviamo nel libro, proprio dedicata alla lettura ad alta voce. Perché prima di imparare a parlare in modo “convincente” davanti a un pubblico, è sempre meglio cimentarsi con la lettura, anche perché proprio grazie a letture fatte in modo intelligente, con autori che sono bravissimi (e ce ne sono tantissimi), noi impariamo la fluidità, ad avere un vocabolario più ricco, la struttura delle frasi e quant’altro. Leggere ad alta voce è un modo per prepararsi, se vuoi, ad un impatto con il pubblico futuro.

Poi abbiamo la sezione “Parla”, quindi dedicata al public-speaking. Dal tipo di abbigliamento che potresti avere, strizzando l’occhio anche a youtuber ed influencer, all’alimentazione, agli errori che fai in diretta che non ti devono depistare, le intenzioni e poi, microfono, mimica facciale e tutte queste cose.

E poi, la terza sezione è “Scrivi”, quindi parliamo di scrittura: dal semplice post fino a qualcosa di più strutturato, come può essere un articolo di un blog. Poi, qualche suggerimento generale, relativo anche alla scrittura creativa, ecco queste sono le cose.

L’ultima sezione, che dicevi appunto la quarta, è un appendice legata alla sezione “Leggi”, con degli accenti e, insomma,la specificazione delle varie desinenze utili alla dizione.

“Scrivi la tua voce” è sicuramente un libro che serve per creare le basi. È ovvio che quando si inizia a fare questa professione, abbiamo bisogno di tante indicazioni. Poi, certo, il professionista può trovare degli spunti in questo testo, anche a sua volta per insegnare. Ma è dedicato principalmente alle persone che si affacciano al mondo dei media e, se vuoi, anche per le cose quotidiane: dall’interrogazione per lo studente, al ragazzino che vuole fare il video, all’insegnante che vuol dare un servizio migliore. A volte, diciamolo, a scuola, gli insegnanti stessi non danno una definizione chiara della lingua italiana. Magari sullo scritto si, ma sul parlato proprio no, perchè non hanno loro stessi un’idea chiara di come andrebbero pronunciate le parole.


Parliamo di una cosa importantissima in un libro: la prefazione! È di Leonardo Manera, in questo caso, che scrive: “in fondo siamo fatti per comunicare, non solo attraverso lo smartphone”
Si, la prefazione è anche di Leonardo Manera. Tengo a citare anche i nomi degli altri due, che sono altrettanto importanti: uno è Alessandro Politi, un amico comico; è il “mago cialtrone” che spesso abbiamo visto in tv. Poi, Marco Cavicchioli, che è stato il mio insegnante quando facevo la scuola di teatro di Bologna “Galante Garrone”. Certo, Leonardo Manera è un amico, abbiamo fatto tante cose assieme anni fa, iniziando tutti e due il cabaret nello stesso periodo. Così, gliel’ho chiesto, ho detto: “ti va?” e l'idea gli è piaciuta. Anche perché questo libro è scritto in modo divertente, ironico, nel mio stile (io sono soprattutto attrice comica!). Mi aspettavo da Leonardo qualcosa sul genere e invece mi ha colpito la profondità del suo messaggio, che fa riflettere… sinceramente, mi ha fatto piacere.

Noi sottolineavamo quella frase che ti dicevo prima: non solo comunicare attraverso lo smartphone che , forse, è un pò il male dei nostri tempi…
Si... la cosa divertente è che io e Leonardo, in realtà, ci siamo scritti via Facebook :-)

Va beh, tanto lo facciamo tutti oramai, no?
Però, ricordiamoci che c’è anche qualcos’altro, insomma… che c’è anche la telefonata fatta con il numero fisso, una cosa a cui personalemente non riesco a rinunciare perché mi fa sentire “a casa”.

È rassicurante, dai… mettiamola così
La tecnologia, se utilizzata bene, è una cosa bellissima ed io sono un’appassionata delle novità… penso a mia nipote che vuole fare l’illustratrice e non sta neanche andando in una scuola fisica, ma frequenta un corso on-line. Ma allo stesso tempo credo sia importante avere un occhio anche al passato, non dimenticare le nostre origini, essere trasversali.

Ricordiamo che "Scrivi la tua voce" è disponibile in tutte le librerie o cliccando QUI! Io ringrazio da parte di tutta la community Tina Venturi, buon lavoro e in bocca al lupo, chiaramente, per questa avventura che sicuramente sarà un successo!
Grazie Marco e, naturalmente, grazie a VOCI.fm

Alessandra Mandese: scopriamo la sua voce

Su VOCI.fm ospitiamo una speaker, attrice e doppiatrice di grande talento: Alessandra Mandese. Vive in Puglia, tiene corsi di recitazionee dizione e con il suo home-studio lavora per radio, aziende e studi di registrazione in tutta Italia. Marco Picchio l'ha intervistata per noi.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, un grande saluto da Marco Picchio. COn l'intervista di oggi, noi del #sitodellevoci intendiamo mettere il turbo alla nostra mission, che è quella di promuovere le migliori voci della nostra community e tra queste c'è, senza dubbio, quella di Alessandra Mandese. Buongiorno Alessandra!
Buongiorno a tutti voi, amici di VOCI.fm

Tu sei di Brindisi, ma appartieni un pò anche a Bologna, perchè vedo che sei diplomata all’accademia come attrice di prosa, hai fatto il DAMS, hai un background veramente molto importante. Raccontaci qualche cosa!
Si, io sono salentina, ma ho studiato sia a Bari che a Bologna. A Bologna il DAMS, a Bari l’accademia, la scuola di espressione di Orazio Costa per diplomarmi come “attrice di prosa”. Poi, dopo 3 anni di intenso studio (teatro classico), ho deciso che la voce sarebbe stata la parte del corpo che avrei voluto sfruttare e usare di più in questa arte interpretativa. E così a Bologna ho avuto la fortuna di poter entrare in uno studio di registrazione, forse uno dei primi in Italia, “Audiomax”, e di iniziare a lavorare sia come speaker che come impiegata. Ho avuto accanto voci importantissime, che lo sono ancora, tra le top italiane; passavano tutte da Audiomax e lì ho carpito i segreti dello speakeraggio perchè è vero che ci sono delle scuole anche fatte bene, ma è molto importante prendere ispirazione da chi è lì davanti a te. Io ho fatto questo per tre anni, rubare, gentilmente, il mestiere, per farlo mio. Quando ancora c’erano gli studi di registrazione, era bello perché ci si incontrava fisicamente con gli altri colleghi speaker, adesso lavoriamo quasi tutti in home-studio.


Nel tuo curriculum troviamo anche importanti tracce di radio. Tu hai collaborato anche con la pugliese Radio Mambassa, vero?
Si, ho lavorato a Radio Mambassa che, negli anni '90-2000 era una delle radio più importanti del Sud Italia ed è stata un’esperienza molto bella. Passare dalla prosa, dal recitare i “classici” a fare radio, è stato un bel salto, ma molto formativo. In radio ho imparato a parlare senza paura di fermarmi, perché a volte noi abbiamo quest’ansia di dover dire tante cose insieme, quando si è in radio, invece, bisogna anche imparare ogni tanto a fermarsi. E poi l’insegnamento ha colmato un pò tutto. Posso dire che insegnare, trasmettere il mestiere ai ragazzi, è bellissimo.

Tu sei tornata a Brindisi e tieni corsi di recitazione e dizione, quindi tu hai questo contatto diretto con i tuoi ragazzi..
Si, perché il mestiere dell’attore si insegna “corpo a corpo” e quindi è bello, perché tu trasmetti le tue conoscenze, poi loro faranno il resto. Attualmente, comunque, il mestiere che più mi interessa e più mi piace è quello della speaker: conduttrice radiofonica, speaker pubblicitaria, tutto quello che faccio e posso fare dal mio home-studio. Piuttosto che viaggiare come attrice, in questa fase della vita, vorrei dedicarmi allo speakeraggio, all'uso completo della voce.


Che Alessandra Mandese abbia una bella voce è chiaro! La tua scheda è presente, ovviamente, su VOCI.fm e chiunque può cercarla, visitarla e vedere un pò di cose che ti riguardano professionalmente.
Io sono molto contenta di essere in questa grande famiglia, che è VOCI.fm, una realtà molto attiva, che seguo dall’inizio e mi è sempre piaciuta, perché ho notato una grande attenzione e un grande rispetto per chi lavora in questo campo. Noi speaker tendiamo ad essere tutti un pò isolati, a lavorare nei nostri studi. Sarebbe bello un giorno conoscerci tutti e sapere che siamo poi in fondo un grande gruppo. Quindi, un saluto a tutti i miei colleghi speaker.

Hai lanciato un’idea!
Sarebbe molto bello! È vostro compito, solo voi potete farlo :-)

Grazie ad Alessandra Mandese e buon lavoro!
Grazie a te, grazie a voi di VOCI.fm! Ciao a tutti!

Arisa: tormentone estivo e ritorno al doppiaggio

E' la cantante del tormentoneL'esercito del selfie” e di tantissime altre hit, ma per Arisa è un'estate di successo anche dietro al leggio. Torna infatti a prestare la voce a “Lucy Wilde” nel film “Cattivissimo Me 3”, in sala dal 24 Agosto 2017. Ai microfoni di VOCI.fm, Arisa parla del suo rapporto con la voce e ci suggerisce qualche bella dritta per raggiungere il successo! Intervista da non perdere!

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Arisa su Voci.fm! E' stato molto difficile imparare a doppiare?
Sinceramente no, direi che è stato molto divertente. Io mi diverto da sempre a fare delle imitazioni, quindi per me l'esperienza di doppiatrice in “Cattivissimo Me 2” e "Cattivissimo Me 3" è stata come “imitare” Lucy Wilde. 

E qual'è l'imitazione che ti diverte di più?
In generale mi invento delle persone, a volte piego la bocca ai lati e comincio a parlare come una signora del Nord. Quando chiamo mia madre e le dico “Hey Sciura, tutto bene?”, mia mamma risponde sempre “Ma chi è?!?”, non mi riconosce mai, è incredibile! 

Abbiamo capito che giocare con la voce ti diverte, però cantare è sempre al primo posto?
Cantare è sempre al primo posto, perché a volte è difficile raccontare la propria storia con tanta sincerità al tuo vicino di casa. Per citare Max Giusti: “Noi prima negli anni '80 avevamo le porte aperte e si creavano delle vere e proprie famiglie tra vicini di casa ecc.” Io mi ricordo che quando ero piccola c'erano tante occasioni di condivisione e invece adesso è difficile perché la gente ha paura di ascoltare i tuoi problemi e tu anche, perché in un certo senso i problemi degli altri ti logorano un pò. Adesso voglio fare una citazione colta, ma io non sono colta, però mi ricordo di questa frase di Robert Louis Stevenson che dice: “Tieni per te le tue paure e condividi con gli altri il tuo coraggio”, allora raccontare la propria vita attraverso la musica ed essere anche un conforto per tante persone che vivono la tua stessa situazione, per me è condividere il coraggio e quindi io racconto di me ed utilizzo la musica per sfogarmi un pò. 

Puoi dare un consiglio a chi volesse iniziare a cantare, a doppiare o a fare l'attore, visto che tu reciti anche?
Io consiglio di crearsi delle opportunità, di coltivare la propria passione. Secondo me è un pò così che funziona la giostra della vita: amare profondamente qualcosa che può essere la musica, che può essere la recitazione, che può essere cucinare; quando ami davvero tanto e coltivi la tua passione qualcosa succede, è lei che ti chiama, lei che ti vuole, lei che non può resistere al tuo amore. A me è successo. 

Un saluto a Voci.fm da Arisa. Un bacione e ciao!



ARISA: CENNI BIOGRAFICI 

Arisa, pseudonimo di Rosalba Pippa (Genova, 20 agosto 1982), è cantante, doppiatrice e personaggio televisivo. Dopo aver vinto nel 2008 il concorso “SanremoLab”, ha raggiunto il successo partecipando al 59º “Festival di Sanremo” nel 2009 con il singolo “Sincerità”, vincitore della categoria "Nuove Proposte". Nel 2014, sempre nella kermesse ligure, trionfa anche tra i “BIG” con la canzone “Controvento”. Ha inoltre ottenuto vari riconoscimenti: un “Premio Assomusica” ed un “Premio della Critica Mia Martini" (2009), un “Premio Sala Stampa Festival di Sanremo” (2012), due “Wind Music Awards”, un “Venice Music Awards”, un “Premio Lunezia” ed un “Premio TV - Premio regia televisiva”, oltre ad una candidatura al “Nastro d'argento”. Dal 2010 ha avviato la sua attività televisiva, come presenza fissa al programma “Victor Victoria - Niente è come sembra” e come giudice del talent-showX-Factor”. Nel 2015 è co-conduttrice della 65ª edizione del “Festival di Sanremo”. E' anche attrice cinematografica e soprattutto doppiatrice. La sua voce è infatti presente nei film: “Un mostro a Parigi” (2012 - voce di Lucille), “Cattivissimo me 2” (2013 - voce di Lucy Wilde), “Barry, Gloria e i Disco Worms” (2014 - voce di Gloria), “Cenerentola” (2015 - interpretazione di “Liberi”, adattamento della canzone "Strong"), “Cattivissimo me 3” (2017 - voce di Lucy Wilde). (fonte Wikipedia)

Barbara Marchand: la "Signora" della radio

Le nostre interviste sul mondo della voce non potevano che incrociare la favolosa carriera di Barbara Marchand, vera “Signora” della radio già dagli esordi a fine anni '60, nonché primissima iscritta a VOCI.fm. L'ha incontrata per noi il blogger Marco Picchio.

Intervista realizzata da Marco Picchio





Amici di VOCI.fm, un saluto da Marco Picchio. L’intervista di oggi è ad un personaggio femminile che ha dato tanto (e sta ancora dando molto) alla radio. Lei ha una bellissima voce calda e rassicurante, con una “erre francese” veramente unica: signori e signore... Barbara Marchand!
Buongiorno, mi piace la “voce rassicurante” che non avevo 40 anni fa perché ero una Disc-Jockey come tutti quelli che iniziavano ed iniziano ancora oggi. Adesso, con l’età, sono ovviamente diventata più intimistica, pur non perdendo la verve; e soprattutto so ancora cazzeggiare benissimo anch'io :-)

La “erre” è rimasta comunque ahahah..
E’ “quasi” voluta, sai perché? Perché io ho studiato italiano all’Università quindi, quando voglio, parlo benissimo e con le “erre” giuste; ma siccome i miei fan e ascoltatori mi hanno detto che piace molto, a furia di usarla è diventato un automatismo e quando faccio discorsi lunghissimi la “erre francese” torna fuori.

Barbara, innanzitutto ti comunico che tu sei stata la prima iscritta alla nostra community, la numero uno su VOCI.fm!
Mi ricordo bene, parecchi anni fa, questo sito mi intrigava e ho detto: “perché no?” Se poi posso dare un contributo... volentieri!

Certo e ti ringraziamo. Adesso raccontaci come sei approdata in radio, parliamo di “Radio Montecarlo”, l'emittente elegante per antonomasia!
Ero all’Università e studiavo già lettere italiane; la mia professoressa del Liceo era la mia vicina di casa e un giorno ci incontrammo per comprare il pane. La Signora, felice nel sentirmi dire che frequentavo proprio Lettere, mi propose di candidarmi a Radio Montecarlo, dove stavano cercando persone brave con l'italiano e con il francese. Io non sapevo neanche cosa fossero i microfoni e ho detto subito di no. Dopo qualche tempo, “metabolizzando”, ho richiamata la prof per chiederle il numero da contattare; chiamai la segreteria di Radio Montecarlo per parlare con il direttore, presi un appuntamento e feci un provino... tra l'altro disastroso :-)

I provini sono sempre un problema, l’importante è quello che viene dopo dai…
Esatto…e quindi la settimana successiva ricevetti una lettera con l’intestazione “Radio Montecarlo” che mi ufficializzava la diretta dalla settimana successiva, ogni pomeriggio tra le 14.00 e le 16.00. Mi sono detta: “ma che vado a fare????” :-)

E invece vedi che poi è stata la tua fortuna!
Certamente è stata la mia fortuna! Mia madre voleva che insegnassi, io avevo fatto domanda al Liceo di Monaco ma mi risposero che non c’era posto. Mia mamma insisteva dicendo “la radio... che sarà mai?”; io in verità venivo già pagata all’epoca e le chiesi di lasciarmi stare: avevo solo vent’anni e mi sono laureata mentre lavoravo a Radio Montecarlo.

Tu sei stata tra le prime grandi voci di “Rai Stereo Uno”, nel 1982, quindi proprio lo spartiacque tra la radio “vecchia” e quella di oggi. Raccontaci di questa tua entusiasmante esperienza, dei collaboratori dell’epoca e di quel periodo bellissimo.
E' stata veramente un'esperienza gratificante. La RAI mi chiamò anche perché avevo già fatto qualcosa in televisione, ovvero “Giochi senza frontiere sulla neve”, per l’Eurovisione. Il dirigente dell’epoca era Fabio Brasile, con cui sono ancora in contatto anche se è in pensione; mi disse di essere adatta a questa nuova esperienza ed iniziammo in coppia con Federico Biagione su "Rai Stereo Due". Era l’8 novembre 1982, la sigla diceva “il primo giorno di primavera”. Era effettivamente così: abbiamo lavorato sempre con le t-shirt a manica corta, perchè quell'anno era caldissimo. Sono stata in onda per i primi sei mesi, poi all’epoca c'era una legge per cui non si poteva lavorare più di un certo periodo nello stesso ruolo e quindi abbiamo fatto una sosta e poi ricominciato. Così fu per quattro o cinque anni; avevamo un seguito straordinario. Pensa che ancora oggi grazie a Facebook ho ritrovato fan del tempo e loro hanno ritrovato me.

Tu sei molto presente sui social e sei una grande provocatrice; so che c’è una cosa che non sopporti, ovvero i conduttori televisivi e gli speaker che commettono errori di dizione...
E’ vero, ma non per cattiveria, bensì per ignoranza di chi, con gli strumenti che ci sono oggi, non si sforza neanche di trovare la pronuncia andandola a cercare sul web. Ai miei tempi si doveva telefonare ai consolati o alle ambasciate per capire come dire per radio il nome di un nuovo politico, ad esempio. Ora con internet è tutto così facile che non capisco perchè qualcuno non lo fa!

Parliamo del presente, tu sei impegnata in un progetto sul web, ho visto che conduci una trasmissione su “Radio Video Music”, dico bene?
Certo, anche questa cosa nasce per caso, ma tu sai bene che il caso non esiste. Io ho una piscinetta a casa mia e me la sono fatta con tanto sudore; questa piscinetta ha un locale tecnico e io non ne capisco niente. I primi anni facevo venire una squadra ma mi costava un occhio della testa, così un giorno ne ho scritto su Facebook e mi si è presentato un signore che ha proprio una ditta di piscine. Si è offerto di aiutarmi, abbiamo lavorato con la presa diretta del telefono ed ho risolto il problema. Per sdebitarmi, visto che questo signore ha anche una piccola radio, mi sono resa disponibile per fargli dei jingle. Da lì è nato tutto e poi si è amplificato. Ora sto facendo una trasmissione bellissima, tra il culturale e il musicale, in lingua francese. Dura un'ora, la registro una volta ogni quattro settimane e va in onda il giovedì per tutto il mese. Poi non faccio solo questo: il martedì notte alle 02.00 sono on-air su “Border Nights Radio” con una rubrica che tratta di misteri; io amo molto la fantascienza e mi diverto molto.

Ringrazio Barbara Marchand per essere stata con noi qui su VOCI.fm, ce lo fai un saluto per tutti gli utenti?
Ma come no! Anzi, li invito a seguire VOCI.fm perché anche questo è un luogo deputato per la Radio con la “erre” maiuscola, realizzato da persone competenti. Faccio tanti auguri a chi si avvicina alla carriera radiofonica dicendo: “Fate attenzione, perché non è cosi facile come sembra!”

Bimbi a casa? Alzate il telefono: c’è "Pronto, chi favola?"

Quale uso migliore potremo fare della nostra voce se non metterla al servizio dei bambini in momenti di difficoltà… Questo deve aver pensato l’attore e regista Francesco Zecca promotore dell’iniziativa Pronto, chi favola? che ha chiamato a raccolta un gruppo di colleghi per raccontare ai bimbi di ogni età che in questi giorni non possono andare a scuola né a giocare con i loro coetanei, le Favole al telefono di Gianni Rodari ma in tutta sicurezza naturalmente. E quindi, al telefono, appunto.

https://soundcloud.com/voci-fm/favole-al-telefono-clicca-play-e-ascolta-il-podcast

Tra i tanti che hanno raccolto l’invito, l’attrice e doppiatrice Giorgia Lepore, l’attrice, cantante e vocal coach Lisa Angelillo, e ancora Lucrezia Lante della Rovere, Ilaria Genatiempo, Arcangelo Iannace, Francesca Farcomeni, Letizia Lezza, Valeria Benedetti Michelangeli, Lilli Cecere, Marzia Ercolani, Marta Meneghetti, Assunta Nugnes, Ramona Nardò e tanti altri. Come fare per prenotare una favola per i vostri pargoli? Basta inviare un SMS al numero 3381525421 o un messaggio alle pagine Social di Facebook e Instagram 100 di questi Rodari: si verrà ricontattati per decidere il giorno e l’ora, ovvero le 16 o le 20, e un attore o un’attrice chiamerà e racconterà una delle 70 fiabe della raccolta ai vostri bambini.

Favole al telefono, che fu pubblicato per la prima volta da Einaudi nel 1962, vede come protagonista il ragionier Bianchi di Varese, un rappresentante farmaceutico sempre in giro per l'Italia tranne la domenica, che tutte le sere alle 21 in punto nove in punto raccontava una favola al telefono alla figlioletta lontana che non riusciva a dormire. Le storie commuovevano persino le centraliniste che smettevano di lavorare per ascoltare. Pronto, chi favola andrà avanti finché l’emergenza Coronavirus non sarà cessata e i bambini potranno tornare a scuola. 

Articolo a cura di Patrizia Simonetti

Bruce Willis: CHI LO DOPPIA?

Lui è uno degli attori più carismatici degli anni ottanta e novanta: indimenticabile soprattutto il suo John McLane nella saga cult “Die Hard”; signore e signori su VOCI.fm parliamo dell’ultimo boyscout del cinema: Bruce Willis, ma anche dei suoi tanti doppiatori italiani.

Christian Bale: CHI LO DOPPIA?

Chi non conosce Christian Bale, protagonista di film-culto come “Batman Begins” o “L’uomo senza sonno”? Dietro al successo di questo grande attore britannico c’è anche il talento di altrettanto straordinari doppiatori italiani.

Conduzione radiofonica: che razza di speaker sei?

Ricollegando il cavo per riaccendere il microfono sull’argomento “speaker radiofonici”, perché non cercare di scoprire lo speaker che c'è in te definendone la possibile categoria di appartenenza? 

Ti piace la voce di questo podcast? Contatta lo speaker Roberto Arricale  

Con le playlist radiofoniche legate alla programmazione e al genere di musica scelto dall’editore, lo speaker spesso si trova in una situazione adattata alla mission della radio e relativo target.

Molti degli speaker che conosco non si trovano a disagio in questo ambiente poiché la musica che presentano e che accompagna il proprio programma non è considerata fortemente indicativa del gusto e della sensibilità personali, ma è predominante il fatto di come porsi e come emergere attraverso ciò che si dice.

SPEAKER MUSICALI O INTRATTENITORI?

Ed è qui che possiamo definire le due categorie principali alle quali fare riferimento quando si tratta di parlare alla radio: la prima è quella dell’ appassionato che un tempo si portava i dischi da casa per suonarli alla radio (oggi basta una chiavetta usb naturalmente) con il preciso intento di trasmettere la musica che gli piaceva e che voleva al contempo celebrare e commentare.

La seconda categoria potrebbe essere quella in cui ci si sente più intrattenitori e lamusica diventa il condimento delprogramma e riempie gli spazi tra un argomento e l’altro.

Quindi, vi sentite più speaker musicali o speaker intrattenitori?

Preferite parlare soprattutto di musica e della musica che vi piace o siete più propensi ad una conduzione legata all'attualità o ad argomenti specifici?



Il punto di partenza sta proprio qui: “lamusica che senti nel mio programma mi rappresenta e te ne voglio parlare” oppure “la musica che senti nel mio programma è quello che si sente in giro o che fa parte di una playlist che non decido io, ma che accompagna ciò che mi va di dire o gli argomenti che ho intenzione di affrontare”.

Molti sono gli speaker famosi e meno famosi che si caratterizzano per ciò che suonano alla radio e il loro programma li identifica con il genere musicale che trattano. La loro voce e la loro conduzione si sposano con quei suoni, quei ritmi, quelle melodie che appartengono ad un certo mondo, determinandone lo stile in alcuni casi. Altrettanti conduttori invece preferiscono una linea di uscita più legata alla comunicazione che spesso interagisce con gli ascoltatori. Ciò non impedisce che chi appartiene alla prima categoria non possa unire elementi della seconda e viceversa: alla base stanno sempre le ovvie regole del buon senso e della consapevolezza delle proprie capacità.

In Italia, la presenza in gran parte di radio di tipo generalista, a differenza dei paesi anglosassoni che prediligono un maggior numero di radio tematiche o di genere, favorisce la diffusione di programmi riferibili alla seconda categoria di speaker indicata, evidenziando maggiormente, talora, coloro che invece decidono di avventurarsi verso un palinsesto di genere.

Ci sono vantaggi e svantaggi, naturalmente, per ogni scelta possibile; consideriamo il fatto, però, che le radio non sono più solo quelle che ascoltiamo in FM ma anche quelle che riceviamo in streaming e che la diretta ha sempre il suo fascino, ma il podcast è proprio comodo.

Signore e signori speaker sappiatelo, la riconoscibilità dipende da ciò che si fa e ciò che si è, oltre che dal suono inconfondibile della propria voce. Come sempre rimango in ascolto…. quindi fatemi sentire qualcosa di buono, possibilmente.
 

Conosciamo la speaker Catia Minguzzi

Su VOCI.fm oggi conosciamo la bravissima speakere voice-over Catia Minguzzi. Vive in Emilia Romagna e vanta un curriculum di tutto rispetto con tante esperienze nel mondo della radio. Grazie al suo home-studio può collaborare anche con aziende e studi di registrazione in tutta Italia. Ecco l'intervista di Marco Picchio.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, un saluto da Marco Picchio! Oggi vi presentiamo un'altra bella voce femminile: lei è una della radio a tutti gli effetti e vuole farsi conoscere dalla grande community del #sitodellevoci. Dalla splendida Emilia Romagna arriva Catia Minguzzi, benvenuta!
Ciao Marco, grazie per avermi ospitato.

Noi stiamo dando un'occhiata al tuo curriculum e davvero possiamo dire “la radio: che passione!”. Tutto è cominciato nel 1987, raccontaci un pochino, dai!
Si può dire che in quell'anno ho preso in mano la mia vocazione in modo concreto, perché poi, se vogliamo tornare indietro nel tempo, già a sei anni avevo questa predilezione per la radio, infatti io non mi sono fatta regalare le classiche bambole bensì una radio, e questo ti dice tutto. In casa mia la radio non esisteva e l'ho portata io.
 

In questo lavoro tutti abbiamo iniziato così, io per esempio costruivo i trasmettitori, avevo il saldatore, già da piccoli manifestavamo questa tendenza! Poi com'è proseguita la cosa?
Beh, come dicevi tu nel 1987 ho avuto la possibilità di cominciare a fare qualcosa, avere due miei programmi nella radio del mio paese fino al 1992, anno in cui purtroppo chiuse anche perché arrivò la legge Mammì che mise in difficoltà molte piccole radio. Poi passai a un'altra radio locale più grande dove proseguii il mio percorso, poi ho collaborato con varie radio a livello sia locale che regionale, poi mi fermai per un pò a livello radiofonico, anche se continuavo a frequentare spettacoli, manifestazioni e concorsi. 

Quindi tu sei anche una presentatrice?
Assolutamente sì, ho scoperto circa quindici anni fa che mi piace e questa attività la porto avanti di pari passo con la radio.

Tu hai avuto anche esperienze abbastanza recenti per quanto riguarda il discorso delle web-radio, poi vedo che nel 2017 hai partecipato al concorso come “miglior voce femminile del web”, e hai vinto!
Si, ed è proprio vero che le cose arrivano quando meno te le aspetti! Essendo il mio mondo avevo deciso di partecipare come visitatrice, poi per gioco mi iscrissi e alla fine vincere fu per me una sorpresa incredibile, perché essendo un concorso a livello nazionale mi ha dato grande gioia. 

Come ti vedi in un ruolo diverso da quello della conduttrice radiofonica, come per esempio quella di voice-over, voce per la pubblicità?
Mi piace lavorare con la mia voce, non solo come speaker radiofonica ma anche come doppiatrice o voce per racconti, insomma la mia grande passione è “comunicare”.

Vedo che hai anche fatto un corso di doppiaggio!
Certo, sappiamo che può sembrare un lavoro facile ma non lo è, quindi bisogna prepararsi ed ho ritenuto giusto fare tutti i corsi necessari. 

Immagino che come la maggior parte di noi che facciamo questo bellissimo lavoro (che poi è più una vocazione che un lavoro!) anche tu sia attrezzata con un tuo home-studio?
Ovviamente sì, ho la possibilità di lavorare da casa, mi agevola molto perché riesco a gestire una produzione nel giro di poche ore. 

Bene, a questo punto ringrazio Catia Minguzzi per essere stata nostra ospite, e ricordo a tutti che potete visionare il suo profilo VOCI.fm cliccando QUI. Catia, grazie e buon lavoro, a presto!

Cristian Piccinelli su VOCI.fm

Oggi Voci.fm incontra Cristian Piccinelli, fonico, musicista, produttore ed arrangiatore presso il C.P. World Studio di Brescia, di cui lui è anche titolare. Specialista nella registrazione della voce, ha lavorato con grandi speaker e cantanti di fama nazionale. Godetevi questa interessante intervista. 

Intervista realizzata da Angelo Oliva 

Giusto per iniziare in bellezza, mi dici qualche nome di cantante che ha registrato in questo studio (C.P. World Studio - Brescia)?
Sono passati tanti cantanti specialmente di Brescia tipo Francesco Renga, Omar Pedrini, Luisa Corna, Yury. E poi cantanti nazionali come Eros Ramazzotti, Sagi Rey, Bobby Solo, Platinette, Jo squillo. Insomma vari. Negli anni ne sono passati tanti famosi, tanti meno famosi che poi sono diventati un pò più nazionali.

E speaker?
Sono passati Francesco Discolo, Andrea De Sabato, Angelo Oliva ed altri speaker nazionali e regionali.


Tu lavori tutti i giorni con i professionisti della voce, cantanti e speaker. Come si prepara un professionista ad una sessione di registrazione in studio, sia il tecnico di studio che il professionista della voce?
Il tecnico di studio, ovviamente, deve preparare le apparecchiature che saranno utilizzate per la registrazione, quindi microfoni, pre-amplificatori, ascolti monitor, cuffie e software in modo che quando arriva il cantante o lo speaker, funzioni tutto alla perfezione. Il cantante solitamente preferisce registrare al pomeriggio/sera in modo che le corde vocali siano già calde per l'utilizzo del giorno. Lo speaker invece arriva con il copy che ha già testao a casa, in modo che possa già provare le varie interpretazioni che dovrà fare. DI norma, i professionisti arrivano molto ben preparati alla registrazione. Loro partono e si registra.

Buona la prima!
Non sempre. Però spesso la prima è la migliore in quanto quella più istintiva, preparata, naturale rispetto alle altre.

Cristian, quanto conta avere una bella voce e quanto invece conta saper usare la propria voce?
Avere una bella voce è fondamentale. Avere una timbrica, una bella timbrica caratteristica, che sia personale ovviamente è fondamentale. Saper utilizzare la voce e il completamento di avere questo talento naturale, quindi si richiedono anni di studio, di prove, di preparazione per far sì che una voce, da semplicemente bella, possa diventare “perfetta”. Insomma, alla fine per qualsiasi utilizzo modellare i propri pregi e cancellare i propri difetti; ovvero tanto studio e tanto esercizio!

Il microfono, lo studio ed il tecnico audio possono fare la differenza nella registrazione di uno spot o di una canzone?
Ovviamente sì! Perché certe apparecchiature di classe A, quindi professionali, fanno raggiungere dei risultati che apparecchiature di basso costo non permettono. Quindi microfoni di un certo tipo, schede audio, software, possono far sì che il risultato da normale possa diventare un risultato ottimale. Il tecnico audio ovviamente deve fare in modo che tutto quello che riguarda la ripresa sia il più perfetto possibile quindi a livello acustico fare in modo anche che il cantante o lo speaker non facciano rumori particolari magari con dei braccialetti e quindi devi stare molto attento che la ripresa sia il più pulita possibile e senza rumori di sottofondo o fruscii o ronziidovuti magari ad intermittenze elettroniche o cosa del genere.

Quindi anche l'esperienza?
L’esperienza si! Perché spesso può succedere che magari hai un rumore e non capisci da dove venga. Magari semplicemente una presa, una ciabatta elettrica che si avvicina ad un'altra e tu pensi invece che il problema sia altro. Invece a volte sono piccole cose che devono essere controllate prima d’iniziare a fare una registrazione.


Spesso chi ascolta la nostra voce registrata dice “ma questa non è la tua voce”. Sfatiamo il mito che tutto il risultato di una voce registrata è merito degli effetti?
Si! Non è così. Alla base deve esserci una voce buona. L’effetto o reverberi piuttosto che, servono per esaltare certe caratteristiche di una bella voce. Se la voce è brutta non ci sono software, algoritmi o artifizi che possono servire per renderla bella. Quindi si parte dalla base che una voce sia comunque fruibile. Gli effetti servono esclusivamente per poter esaltare certe frequenze o annullarne altre che magari possono infastidire.

Come si affrontano le richieste dei clienti in ambito speakeraggio per riuscire ad ottenere sia un buon risultato che la loro soddisfazione?
Bisogna cercare sempre di leggere tra le righe le richiesta del cliente che, ovviamente, non ha esperienza di studi di registrazione, di speakeraggio e quindi vuole sentire solo il risultato finale. In base alle indicazioni del cliente, cerco sempre di far speakerare più interpretazioni, in modo che magari il cliente senta anche cose che non aveva pensato. In modo da avere un risultato migliore rispetto a quello che pensava. Quindi, quando arriva lo speaker, magari abbiamo uno spot di 15” da fare, il testo è troppo lungo, cerco di far capire che qualche parola potrebbe essere tolta o la velocità diventa troppo intellegibile. Allora cerco di fare varie prove. Dopo mando il file al cliente il quale sente in realtà quali possono essere le problematiche o le soluzioni per il suo spot.

Quindi quanto secondo la tua esperienza può essere utile Voci.fm nella ricerca di una voce?
Voci.fm è fondamentale anche perché con i tempi di oggi, la ricerca di uno speaker, di una voce, di una caratteristica deve essere immediata. Quindi il fatto di poter andare sul web e sentire, far sentire subito al cliente, quale sarà la voce o la caratteristica timbrica che eseguirà lo spot è bellissimo e comodissimo in realtà. I clienti fanno richieste oggi per ieri, quindi non ci sono proprio più i tempi tecnici per fare prove e passare giorni su di uno speakeraggio. Cioè, le cose sono immediate perché spesso, anzi sempre, si lavora a distanza in quanto non ci sono più ne i tempi ne i budget per poter convocare gli speaker in studio e perché, magari, abitano in città dislocate in tutto il territorio. Quindi la comodità è la velocità di poter eseguire un lavoro con uno speaker a distanza, che abbia la possibilità di registrare in casa in uno studio con apparecchiatura giusta lo speakeraggio, è fondamentale. Quindi più veloci, le distanze si annullano. Meglio per il risultato finale. Quindi Voci.fm è fondamentale.

Quale sarebbe il suggerimento consiglio daresti a chi vuole affrontare la professione della voce in generale?
Ovviamente lo studio, tanta pratica. Sarebbe buona cosa una buona dizione. Uno studio su come utilizzare al meglio la propria voce, la proprio fonetica, la respirazione e tutte queste cose. Ovviamente bisogna esercitarsi tanto. Mettersi lì, registrarsi, riascoltarsi, capire quali sono i difetti e cercare di, ovviamente, annullarli. Magari preparare varie interpretazioni. Cioè varie caratteristiche timbriche in base alle richieste, quindi avere non soltanto un soggetto ma più soggetti da poter presentare. Essere flessibile. Non fare sempre tutti gli speakeraggi allo stesso modo. Il cliente a volte cerca uno speakeraggio carico, più intimista. Ovviamente, avere più possibilità di utilizzare la propria voce nei vari ambiti richiesti.

Un saluto agli amici di Voci.fm da Cristian Piccinelli. Se passate per Brescia vi aspetto al C.P. World Studio. Potete trovare le indicazioni sul mio sito www.cristianpiccinelli.it.


Dario Penne: il dottore del doppiaggio

Vi è mai capitato, negli anni ottanta e novanta, di sentire spesso una voce tagliente, elegante e perlopiù in ruoli da cattivo? Beh si tratta di Dario Penne, voce molto importante di quel periodo e ancora oggi uno degli attori e doppiatori più famosi. Ne ripercorriamo la carriera su VOCI.fm grazie al nostro blogger Alessandro Delfino.

Ti piace la voce di questo podcast? Contatta lo speakerAlessandro Delfino

Tra gli attori più versatili degli anni '80 e '90, Dario Penne riesce a doppiare personaggi diversi l’uno dall’altro e diventa rapidamente voce ufficiale di tanti importanti protagonisti del cinema mondiale.

Nel 1989 doppia Christopher Lloyd nel ruolo di Doc nel seguito del famosissimo cult del 1985 "Ritorno al futuro", sostituendo Ferruccio Amendola; nonostante i differenti timbri, il risultato è eccezionale, tanto che Dario Penne non solo doppierà Lloyd nel terzo film della saga, ma diventerà voce ufficiale dell’istrionico e brillante attore in film come "Chi ha incastrato Roger Rabbit?", "Pagemaster", "Dennis la minaccia" e tanti altri.

Gli anni novanta sono fondamentali per Dario Penne: diventa voce di tanti attori importanti in altrettanti film: Tommy Lee Jones ("Uccidete la colomba bianca", la trilogia di "Men in Black", "Il fuggitivo", "Trappola in alto mare", "Il cliente"), Michael Caine ("Sfida tra i ghiacci", "Le regole della casa del sidro", la trilogia del "Cavaliere Oscuro", "Inception", "Interstellar" e tanti altri) e attori come Clint Eastwood, Ben Kingsley, Michael Douglas e tanti altri.

Ma è soprattutto nel 1991 che doppia il ruolo più importante e famoso della sua carriera: il dottor Hannibal Lecter nel film "Il silenzio degli innocenti"; l’interprete originale Anthony Hopkins si preparò per mesi nella parte del dottore cannibale più famoso della storia del cinema ma Dario Penne, grazie alla sua bravura e all’ottima direzione di Tonino Accolla, riesce a restituire in molto meno tempo le sfumature e le ambiguità del personaggio di Lecter.



Da quel momento il binomio Hopkins - Penne diventa indissolubile (a parte alcuni casi come ad esempio "Dracula", dove Penne, dovendo scegliere se doppiare l’attore nel ruolo di Van Helsing o l’attore Gary Oldman nel ruolo del famoso vampiro opta per quest’ultimo lasciando Hopkins al bravissimo Cesare Barbetti). Penne infatti lo doppia in film entrati ormai nella storia del cinema: oltre ad "Hannibal" e "Red Dragon" (dove Hopkins reinterpreta il Dottor Lecter), "Vento di passioni", "Gli intrighi del potere", "La maschera di Zorro", "Vi presento Joe Black", "Titus", "Mission Impossible 2", "Alexander", la trilogia di "Thor" e tanti altri.

Ma Dario Penne rimane famoso anche nel campo dell’animazione come voce del bizzarro robot Bender nella famosa serie animata "Futurama"; la sua voce tagliente e stridula si adatta perfettamente al tono metallico del robottino più famoso della tv.

Una voce, tanti personaggi rimasti nella nostra memoria, in particolare il sadico dottore che ci ha rabbrividiti ogni volta che gustava il cervello delle sue vittime innaffiato con un buon Chianti.

Articolo a cura di Alessandro Delfino


Le voci più belle di Dario Penne:

  1. Christopher Lloyd (Doc Emmett L.Brown) in “Ritorno al futuro parte II
  2. Christopher Lloyd (Giudice Morton) in “Chi ha incastrato Roger Rabbit?
  3. Anthony Hopkins (Hannibal Lecter) in “Il silenzio degli innocenti
  4. Gary Oldman (Dracula) in “Dracula di Bram Stoker
  5. Tommy Lee Jones (Agente K) in “Men in Black
  6. Anthony Hopkins (Bill Parrish) in “Vi presento Joe Black
  7. Tommy Lee Jones (William Strannix) in “Trappola in alto mare
  8. Anthony Hopkins (Don Diego de la Vega – Zorro) in “La maschera di Zorro
  9. Bender in “Futurama
  10. Michael Caine (Alfred Pennyworth) in “Il cavaliere oscuro
  11. Anthony Hopkins (Odino) in “Thor

Davide Marchese: fandubber da milioni di views

Quella del fandub è una passione che si espande a macchia d'olio! Il doppiaggio amatoriale è per molti un primo passo verso questo mondo e permette di togliersi grandi soddisfazioni, utilizzando la propria voce per ottenere visualizzazioni altissime. E' il caso di Davide Marchese, giovane ed abile fandubber che ha ottenuto milioni di views sul proprio canale YouTube. Potevamo non passare dalle sue parti?

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, un saluto da Marco Picchio. Grazie al nostro ospite di oggi abbiamo l’occasione di esplorare un mondo che ci incuriosisce veramente tanto. Non parliamo di radio, neanche di doppiaggio, bensì di “fandubbing” e lo facciamo con Davide Marchese che è un veri fuoriclasse del settore!
Buongiorno a tutti gli ascoltatori di VOCI.fm, anche a tutti i colleghi iscritti, un bel pò di gente!

Tu sei un grande fandubber, quindi iniziamo spiegando a chi ci segue che cosa significa esattamente.
Il fandub è il doppiaggio amatoriale. Fondamentalmente è una parola composta da “fan”, appunto “sostenitore - appassionato” e “dub” che è la forma contratta della parola “doppiaggio” in lingua inglese.

Ho notato che l’attenzione dei fandubber come te è quasi sempre rivolta ai film di animazione, quindi tendete a doppiare film di questo tipo, cartoni animati e così via. Come mai? Cosa vi intriga di questo genere?
Un pò tutti penso da ragazzini abbiamo giocato ad emulare quello che succedeva lì, su un cartone animato. Quindi, siccome il doppiaggio è un “ricreare”, un voler rivivere emozioni, fare fundubbing è come voler continuare ad essere bambini, secondo me. Verosimilmente, su un cartone animato, ci si diverte di più. Mi dicono che vale anche nel doppiaggio, quello vero: meno verità c’è e più cresce la possibilità di espressione, di divertimento puro. Quindi, penso che il fandub si leghi al mondo dei cartoni animati perché questo ci consente letteralmente di “giocare con la voce”.

Per definizione, chi fa questo tipo di attività lo fa, come hai detto tu, in maniera amatoriale. Ma un doppiatore professionista, secondo te, sarebbe un bravo fandubber?
Suppongo di si, anche se noi, come dire, siamo viziati da quelle che sono le interpretazioni originali dei nostri doppiatori italiani. Quindi, è verosimile che nel fare il fandub di una sequenza, di una canzone o di una scena della Disney (solo per fare un esempio), potremmo risentire di quella che è l’interpretazione italiana originale; c’è sempre la tendenza ad emulare e a simulare. Addirittura c'è chi volutamente cerca l’imitazione.

Pensi anche tu, come me, che il mondo del fandub e quello del doppiaggio siano molto diversi l'uno dall'altro?
In realtà penso che siano addirittura contrapposti, tanto che a volte il fandubbing non sembra neppure ben visto dai doppiatori, quasi considerato solo come un gioco. Secondo me c’è anche un pò di pregiudizio, ho questa sensazione.

Chiaramente, anche tu hai il tuo account YouTube, con ben 25.000 iscritti, dove è possibile vedere i tuoi lavori. Alcuni hanno addirittura 2 milioni di visualizzazioni. Di quali, tra questi fandub, vai più fiero, quali consiglieresti di andare a vedere?
Mah… direi questi che hai appena citato, in particolare quelli relativi a “Oceania”, che mi hanno dato molta fortuna; pensa che prima di quei due video (“Tranquilla”, “Lo splendente Tamatoa”, “Oceania”) il mio canale, in quasi 9 anni, aveva accumulato solo 1400 iscritti. Da febbraio 2017, ne sono arrivati altri 23.000, è stata una vera svolta. Pensandoci bene, magari consiglierei di guardare anche “Un amico come me”, da Aladdin, uno dei miei primissimi video, che però mi ha dato belle soddisfazioni. Per quanto riguarda le cover, mi sento di suggerire “Un amico in me”, da “Toy Story”.


Hai fatto mai radio? Perché hai una bella voce e vai spedito!
Ni :-) una volta soltanto! Siccome in passato sono stato anche un deejay, curavo una piccolissima rubrica all’interno di una radio locale in Sicilia, dove ho vissuto. Quindi, registravo a casa 15 minuti, mandavo la registrazione e basta. Qualche volta mi è capitato di sentirmi dire: “Ma sai... hai una voce interessante, magari potresti…”. Non lo so, ci devo pensare :-)

Chissà... un giorno...
Anche quello della radio è mondo partivolare, tanta gente e tanta concorrenza. Io sono il tipo che veramente non vorrebbe mai rompere le uova nel paniere a nessuno e poi sono tanto timoroso di tutti gli altri che stanno là fuori, che sono agguerriti, che sono preparati, che sono validi. Io sono nudo e crudo, non ho mai studiato recitazione. Adesso sto frequentando un corso di doppiaggio, però la strada è ancora lunghissima, c’è ancora tanto da lavorare prima di mettersi in gioco. Mettici che io sono timoroso di mio e non ci posso fare niente.

Per chiudere, un consiglio a coloro che volessero intraprendere questa affascinante attività di fundubbing, appunto la tua. Cosa c’è da fare e cosa da non fare assolutamente?
Secondo me, in partenza, c’è da armarsi di tanta pazienza, perché, comunque, il fandub tu non puoi iniziare a farlo dall’oggi al domani,non puoi pensare di arrivare subito a un certo tipo di risultato. Io, poi, sono sempre stato molto maniaco della qualità per quanto riguarda sia l’audio che il video. Non serve tantissimo, perchè alla fine ci sono dei software gratuiti che ti consentono di lavorare (anche se in modo elementare) con i video e con l’audio. Poi ti basta un semplice microfono usb, con 50 euro o giù di lì te lo porti a casa. Basta insonorizzare una stanza, anche con qualche telo, con qualche scatola delle uova e puoi avere anche un risultato “entry-level”. Quello che conta, però, è la voglia di buttarsi e non porsi paletti, vai e ti butti senza la paura di “steccare”, come si dice a volte nel canto. E' chiaro che se lo fai con l’intento di metterti su YouTube, sappi che lì è anarchia assoluta; come possono arrivare i commenti positivi, possono arrivare le critiche e anche gli insulti e quindi, da un punto di vista strettamente emotivo, devi essere predisposto a considerare questo tipo di cose. Io ho adottato una filosofia, della serie che i commenti positivi mi fanno piacere, gli insulti semplicemente li ignoro.

Come va fatto, anche secondo me! Ringrazio Davide Marchese e invito chi sta seguendo il blog di VOCI.fm a dare un’occhiata al suo profilo per conoscerlo meglio.
Grazie a voi per essere passati dalle mie parti! Un abbraccio, ciao ragazzi!

Denzel Washington: CHI LO DOPPIA?

E' uno degli attori più carismatici del cinema contemporaneo: Denzel Washington, la voce afro-americana senz'altro più amata e rappresentativa. In Italia è stato doppiato da numerosi professionisti ed in particolare dal grande Francesco Pannofino.

Doppiaggio: Al Pacino VS Giancarlo Giannini

E’ ormai noto al grande pubblico che la voce di Giancarlo Giannini sia diventata quella “ufficiale” e la più riconoscibile di Al Pacino in Italia. Due nomi, due realtà diverse, due scuole di pensiero diverse, ma col fine ultimo di emozionare chi guarda e chi ascolta. 

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Recitazione e doppiaggio è una dicotomia che assilla tutti i professionisti ma soprattutto gli amatori del mondo della voce, che impazziscono quando ascoltano un determinato doppiatore che si sovrappone all’attore originale; ma dobbiamo fare attenzione a non confondere mai le due arti.

L’una non esclude l’altra quando si tratta di rendere comunicabile e ricettivo un determinato prodotto cinematografico per il pubblico del proprio Paese, in particolare per l’Italia; infatti noi italiani siamo i primi fruitori dell’arte del doppiaggio e siamo grati a questi geni che stanno per ore chiusi in sala di registrazione a incidere anelli su anelli, per far sì che noi possiamo capire il film senza sfociare nello strabismo acuto leggendo i sottotitoli.

Al contrario, In Europa e soprattutto in America il pubblico è abituato a vedere i film in lingua originale, cosa che invito a fare a chi vuole apprezzare al meglio un determinato attore; se è bravo. Da qui svelato il motivo per cui l’Italia è il capostipite del doppiaggio e ne detetiene da sempre la leadership su scala mondiale; sia per consumatori sia per la bravura degli addetti ai lavori. E sebbene attore e doppiatore diventino la stessa cosa quando si tratta di tradurre per i poveri mortali un film d’oltralpe, per noi studiosi e appassionati di voce è doveroso fare una netta distinzione; spieghiamo perché. 

Parlando di Al Pacino, assistiamo ad un esempio di massima espressione artistica; il suo magistrale modo di recitare è unico come unici sono tutti gi attori della sua generazione e la sua vocalità inconfondibile, trasmette tutte le sue passioni. Con Giancarlo Giannini invece, siamo spettatori del trionfo della parola che nel suo caso, ha la stessa funzione che hanno le note musicali per un pianista. E la voce ne è lo strumento. Non si tratta qui di capire se sia meglio l’uno o l’altro; non è in discussione la capacità attoriale dei due artisti che appartengono a due metodi e soprattuto a due lingue diverse.



Qui si tratta di mettere a confronto due mestieri diversi. Nel celeberrimo monologo di Shylok de “Il Mercante di Venezia”, che a mio avviso è una delle più grandi interpretazioni di Al Pacino nonché una delle maggioni lezioni di doppiaggio di Giannini, si è spettatori di una vera e propria danza della parola italiana in cui il doppiatore riesce magistralmente a trasmettere tutte le emozioni del personaggio e regala ai nostri orecchi un concerto di emozioni.

Le parole di Shakespeare vengono masticate, ognuna ha una sua forma e si fondono nella voce sublime di Giannini. Se lo ascoltiamo nella lingua in cui fu scritto dalla penna dell’autore, accade la stessa cosa ma con una sottile differenza dalla quale si intuisce anche il limite naturale e legittimo che ha il doppiaggio nei confronti dell’originale di qualità. Di Pacino, si può apprezzare la così detta “sfumatura”; è quel tocco inconfondibile e unico che ha l’attore il quale, vivendo in tutta la sua interezza i sentimenti del personaggio riesce a dare alla voce quelle intonazioni che arrivano a toccare la massima sensibilità artistica e a far vibrare le corde dello spettatore.

Ebbene, tutto ciò andrebbe perso se ascoltassimo lo stesso testo in versione doppiata, che regala pur sempre emozioni. Questo è una fatto naturale imprescindibile, che non si può modificare e che un professionista deve sempre tener presente; ma sorge una contraddizione. Spesso ci si riduce quasi ad essere “schiavi” del doppiaggio; ma lo stesso film non verrebbe compreso e probabilmente non verrebbe neanche venduto se non venisse decodificato nella nostra lingua d’origine.

Per questo il lavoro del doppiatore deve essere talmente abile e minuzioso, tale da non tralasciare nulla. Perché è sua la responsabilità di ridare al pubblico le stesse emozioni che sta dando l’attore legittimo. E’ l’ultimo ad avere e a ridare la parola al personaggio. E per quanto bravo sia l’attore d’origine, per una questione culturale e linguistica, il pubblico non potrà mai apprezzarlo fino in fondo, dal momento che a ogni spettatore serve la propria lingua per poter comprendere a fondo cosa stia succedendo in scena. Per questo esiste il doppiaggio; per creare quel “ponte” semantico indispensabile tra due lingue diverse.

Quello che deve interessare a chi presta la propria voce al personaggio, è avere sempre chiaro che il compito del doppiatore non è quello di sostituirsi all’attore che recita, dal momento che è cosa impossibile come appena dimostrato, bensì è quello di rendere assoluto e importante il proprio mestiere; quello di essere artigianidella parola.

Così facendo, daremo modo non solo al pubblico di poter assistere a uno spettacolo magico che vede in azione il suo attore e doppiatore preferiti, dando loro modo anche di scegliere a proprio gusto qual è la versione che preferiscono; ma contribuiremo ad esaltare la nostra lingua che tutti ci invidiano, diventandone dei veri e propri ambasciatori. 

Articolo a cura di Mirko Ferramola

Doppiaggio: Cristina "Roberts" Boraschi

Chi non conosce (e non ama) Julia Roberts? Più che mai in casi come questo possiamo condividere il successo dell’attrice con la sua voce italiana: Cristina Boraschi, che ha doppiato la Roberts in tutti i film diventati veri e propri cult, a partire dall’indimenticabile “Pretty Woman”. Il nostro blogger Alessandro Delfino ci racconta questo meraviglioso binomio.

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Ci sono tanti attori americani entrati nel cuore di noi italiani, ma forse una delle attrici più amate è sicuramente la “Pretty Woman” del cinema: Julia Roberts.

E’ proprio ilfilm romantico del 1990 assieme aRichard Gere che lancia la Roberts nell’Olimpo hollywoodiano, dapprima come interprete dicommedie romantiche, in seguitoattrice drammatica vincitrice di unOscar ("Erin Brokovich"), senza sdegnare ruoli inthriller come “Linea mortale”, “Il rapporto Pelican” e “Ipotesi di complotto”.

In Italia la ascoltiamo con la voce inconfondibile di Cristina Boraschi, attrice doppiatrice, voce oltre che della Roberts anche di tante altre attrici importanti come Sandra Bullock, Meg Ryan, Ashley Judd, Salma Hayek e altre.

Ma è soprattutto con Julia Roberts che la carriera della doppiatrice decolla e nasce un legame voce-volto che la accompagnerà per tutta la sua carriera: “Hook Capitan Uncino”, “Qualcosa di cui sparlare”, ”Erin Brokovich”, “Il matrimonio del mio migliore amico”, “Ocean’s Eleven” e tanti altri.

La voce dolce, ma forte e un pò nasale della Roberts somiglia molto al timbro particolare e incisivo della Boraschi: l’incastro risulta così perfetto, che nonostante le tante attrici doppiate, il pubblico la ricorda e continuerà a ricordarla come voce della dolce e vivace prostituta Vivian che ha rubato il cuore al “principe” milionario Edward Lewis, oppure la dispettosa ma romantica Trilly nel film “Hook Capitan Uncino” o ancora l’amica innamorata Julianne Potter in “Il matrimonio del mio migliore amico”. Ruoli spesso diversi che Cristina Boraschi è riuscita a seguire con facilità… perché quando un attore è bravo è più facile seguirlo.

Dal 1990 ad oggi Julia Roberts è cresciuta recitando ruoli maturi e di madre forte e coraggiosa, seguita sempre dalla voce di Cristina che oggi si è abbassata e adeguata al volto segnato, ma sempre bello, dell’attrice americana.

E noi speriamo di continuare a vedere ancora tanti suoi film e di sentirli con la sua voce italiana."!

Articolo a cura di Alessandro Delfino



CRISTINA BORASCHI: CENNI BIOGRAFICI

Nata a Milano il 28 marzo 1955, Cristina Boraschi si dedica dal 1985 alla radio e al doppiaggio. E' a tutti gli effetti riconosciuta come voce italiana di Julia Roberts, nonostante abbia doppiato attrici di altrettanta grandezza come: Sandra Bullock, Geena Davis, Julianne Moore, Ashley Judd, Sarah Jessica Parker, Carol Alt e la famosissima Meg Ryan. E' stata socia della C.D.C./SEFIT-CDC, dove ha lavorato come dialoghista e direttrice di doppiaggio. Numerosi i riconoscimenti, come l'Anello d'Oro al Festival "Voci nell'ombra" 2004, il Nastro d'Argento 2005 e la XIV Targa "Gualtiero De Angelis" al Festival "Voci" 2010. Nel 2016 riceve anche una menzione speciale al Festival "Leggio d'Oro". Per alcuni anni è stata impegnata come aiuto-regista in teatro con Gigi Proietti, Ennio Coltorti e Piero Maccarinelli.

Doppiaggio: Francesco "DI CAPRIO" Pezzulli

Tra le grandi star di Hollywood, Leonardo Di Caprio è senz'altro uno degli attori più amati, soprattutto in Italia. Il merito va anche al suo doppiatore "ufficiale", dai primi anni '90: Francesco Pezzulli, una voce che assolutamente gli calza a pennello! Ce ne parla il nostro blogger (e vero esperto di cinema!) Alessandro Delfino.

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Ammettiamolo, chi di noi non ha imparato ad amare Leonardo Di Caprio? Sin dal suo primo film di successo, "Titanic" del 1997 (dove con il personaggio di Jack Dawson ha conquistato il cuore di milioni di ragazzine), l’attore è cresciuto finendo a lavorare con i più grandi giganti del cinema moderno mondiale: Quentin Tarantino, Ridley Scott, Christopher Nolan, Steven Spielberg, James Cameron, ma soprattutto Martin Scorsese, che ha reso Di Caprio il suo novo attore feticcio dopo la storica collaborazione con Robert De Niro (che spesso non ha esitato a definirlo il suo erede artistico).

Ma se in Italia abbiamo imparato ad apprezzare questo grande attore il merito è della sua voce italiana: Francesco Pezzulli.

Francesco doppia per la prima volta il giovane attore nella sitcom degli anni '90 "Genitori in Blue-Jeans" e, dopo tre anni, Di Caprio ottiene i suoi primi due ruoli importanti al cinema: "Buon compleanno Mr Grape" da un lato e "Voglia di ricominciare", in coppia proprio con Robert De Niro; ma qui a doppiare la star non è ancora Pezzulli, bensì i bravi Corrado Conforti e Alessandro Tiberi.

Bisogna aspettare il 1996 quando il famoso attore, doppiatore e direttore di doppiaggioTonino Accolla sceglie di nuovo Francesco Pezzulli per doppiare Leonardo Di Caprio nella trasposizione moderna diShakespeare "Romeo+Giulietta" diBaz Luhrmann; nella seconda volta, "Di Caprio" Francesco Pezzulli deve doppiarlo in versi e non è affatto facile, ma grazie anche all’ottima direzione di Accolla la prova finale è di grande livello.



L’anno dopo infatti lo stesso Tonino Accolla sceglie di nuovo Pezzulli per doppiare Di Caprio nel film che non solo sarebbe diventato campione d’incasso dell’anno, ma sarebbe rimasto il film con incassi maggiore nella storia del cinema per molto tempo: Titanic.

In questo film, Di Caprio, attore eclettico, interpreta un giovane romantico e idealista che riesce a commuovere e lanciarlo definitivamente nell’Olimpo delle Star; e da quel momento Pezzulli diventa il suo alfiere.

Nella storia del doppiaggio parecchi abbinamenti sono nati per caso, quando entrambi gli attori erano agli inizi, e sono cresciuti assieme nell’arco della loro carriera: Sean Connery e Pino Locchi, Meryl Streep e Maria Pia Di Meo, Woody Allen e Oreste Lionello, Dustin Hoffman e Ferruccio Amendola, Robert Redford e Cesare Barbetti, Marlon Brando e Giuseppe Rinaldi, Eddie Murphy e Tonino Accola, Denzel Washington e Francesco Pannofino e tanti altri.

Oggi difficilmente un attore riesce a conservare la stessa voce per ogni film per svariati motivi, ma Leonardo Di Caprio e Francesco Pezzulli restano ancora un esempio di un perfetto incastro tra occhi, voce e anima..

Articolo a cura di Alessandro Delfino

Doppiaggio: Giancarlo e Adriano Giannini

Giancarlo Giannini e Adriano Giannini, padre e figlio uniti da due grandi talenti: recitazione e doppiaggio. Ma non solo! Entrambi hanno dato voce a “Joker”, riuscendo a caratterizzare in modo diverso e inconfondibile questo particolare personaggio. Scopriamone di più nel dossier di Alessandro Delfino, dedicato proprio alla famiglia Giannini.

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Nel mondo dello spettacolo, di frequente assistiamo al cambio generazionale: i figli spesso seguono le orme del padre.

Pensiamo ai De Sica, ai Tognazzi, ai Vanzina, ai Gassman. E nel doppiaggio alle famiglie Izzo, Ward, De Angelis e tante altre.

Ma mai un padre e un figlio sono riusciti a riunire insieme le due arti del cinemae del doppiaggio così bene come Giancarlo e Adriano Giannini.

Il padre Giancarlo, come ben sappiamo, è uno dei più grandi attori del nostro cinema, mattatore di commedie come “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” o “Mimì Metallurgico ferito nell’onore”, ma anche di film più drammatici come “Pasqualino Sette bellezze”; Giancarlo Giannini ha attraversato il periodo più florido del nostro cinema dimostrando un istrionismo e un camaleontismo che pochi hanno saputo dare, grazie anche alla maestria dei nostri registi, in particolare Lina Wertmuller che dirige l’attore nei sui film più memorabili.

Ma Giancarlo si cimenta anche nel doppiaggio e lo fa  in maniera superlativa: in poco tempo diventa la voce ufficiale di Al Pacino (in film come “Quel pomeriggio di un giorno da cani”, “Carlito’s Way”, “Scent of a Woman”, “L’avvocato del diavolo”, “Ogni maledetta domenica” e tanti altri) e doppia un sacco di attori importanti in film altrettanto cult (Jack Nicholson in “Shining”, “Batman”, “The Departed”, Michael Douglas nei due “Wall Street”, “Gerard Depardieu”, “Jeremy Irons” e tanti altri).



Il figlio Adriano comincia come operatore, quindi dietro lo schermo, ma impara presto l’arte di famiglia (anche la madre Livia Giampalmo è attrice e doppiatrice) e riesce ad imporsi nell’attuale panorama cinematografico italiano.

Raccoglie l’eredità del padre in due occasioni: al cinema con il remake di “Travolti da un insolito destino”, dove recita con la popstar Madonna, ma soprattutto nel doppiaggio: sua è infatti la voce del Joker di Heath Ledger nel film “Il cavaliere oscuro” di Christopher Nolan, lo stesso personaggio interpretato da Nicholson vent’anni prima in “Batman” di Burton e doppiato da Giannini padre.

Adriano tuttora ha una bella carriera nel doppiaggio, dando voce oltre che ad Heath Ledger, anche ad attori come Ryan Reynolds, Christian Bale (nel film premio Oscar “The fighter” e in “Exodus”), Joaquin Phoenix, Brad Pitt, Eric Bana, James Franco, Tom Hardy, Matthew Mccounaghey e tanti altri.

Le generazioni cambiano, ma la magia delle voci resta.

Le voci più belle di Giancarlo e Adriano Giannini

  1. Giancarlo Giannini - Gennarino Carunchio in “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”
  2. Adriano Giannini - Giuseppe Cuccurullo Esposito in “Travolti dal destino”
  3. Giancarlo Giannini - Giovanni Grazioli in “Per sempre”
  4. Adriano Giannini - Ossobuco in “Nero bifamiliare”
  5. Giancarlo Giannini - Al Pacino in “Quel pomeriggio di un giorno da cani”
  6. Adriano Giannini - Heath Ledger in “Paradiso+Inferno”
  7. Giancarlo Giannini - Jack Nicholson in “Shining”
  8. Adriano Giannini - Christian Bale in “The Fighter”
  9. Giancarlo Giannini - Michael Douglas in “Wall Street”
  10. Adriano Giannini - Joaquin Phoenix in “The Master”
  11. Giancarlo Giannini - Al Pacino in “Carlito’s Way“
  12. Adriano Giannini - Tom Hardy in “Lawless”
  13. Giancarlo Giannini - Al Pacino in “Heat - la sfida”
  14. Adriano Giannini - Matthew Mccounaghey in “True Detective”
  15. Giancarlo Giannini - Al Pacino in “L’avvocato del diavolo”
  16. Adriano Giannini - Ryan Reynolds in “Certamente forse”
  17. Giancarlo Giannini - Jack Nicholson in “The Departed”
  18. Adriano Giannini - Corey Stoll in “Midnight in Paris”
  19. Giancarlo Giannini - Jack Nichols in “Batman”
  20. Adriano Giannini - Heath Ledger in “Il cavaliere oscuro”

Articolo a cura di Alessandro Delfino

Doppiaggio: Maria Pia "Streep" Di Meo

Nel doppiaggio contemporaneo, uno dei legami più forti tra “voce” e “volto” è senz'altro quello tra l'attrice Meryl Streep e la bravissima doppiatrice Maria Pia Di Meo, che la segue dal lontano 1978. Scopriamo tutto in questo dossier realizzato da Alessandro Delfino per il #sitodellevoci.


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1978: dopo la nascita di mostri sacri come Woody Allen, Martin Scorsese, Steven Spielberg e Francis Ford Coppola in regia e di attori come Al Pacino, Dustin Hoffman, Robert De Niro e Jack Nicholson si fa notare un’attrice, anche lei non considerata proprio bella, ma parecchio talentuosa. Il suo nome? Meryl Streep.

Non è un caso che decidano di affidare questa straordinaria interprete a Maria Pia Di Meo(Roma, 23 Settembre 1939), già voce da vent’anni di attrici come Audrey Hepburn, Julie Andrews, Jane Fonda, Barbra Streisand, Cher e Shirley MacLaine, il talento giovane della società CDC (Cooperativa Doppiatori Cinematografici) di Roma, cresciuta a fianco dei veri maestri dell'epoca, come l'"immensa" Lydia Simoneschi.

Il film in questione è “Il cacciatore” di Michael Cimino, dove la giovane Meryl Streep si confronta con il già affermato Robert De Niro e non sfigura per nulla, anzi, la sua naturalezza e intensità riesce non solo a rendere memorabile il personaggio della giovane Linda, ma anche a lanciare la Streep nel firmamento della nuova Hollywood.



In italiano abbiamo la possibilità di ascoltare un bellissimo duetto tra Ferruccio Amendola (voce di Robert De Niro) e Maria Pia Di Meo (voce di Meryl Streep); un incontro tra le due attrici che non solo sarà indissolubile (salvo qualche eccezione), ma legherà per sempre nell’immaginario del pubblico Maria Pia Di Meo a Meryl Streep, che la accompagnerà per tutta la sua carriera fino ad oggi.

Titoli come “Kramer contro Kramer” (dove la Streep vince il suo primo premio Oscar), “La mia Africa”, “La morte ti fa bella”, “Innamorarsi” (dove possiamo risentire la coppia Robert De Niro - Ferruccio Amendola e Meryl Streep - Maria Pia Di Meo), “I ponti di Madison County”, “Il Diavolo veste Prada”, “The Iron Lady” (dove la Streep vince il suo terzo premio Oscar) fino all’ultimo film “The Post” diretto da Steven Spielberg e interpretato insieme a Tom Hanks (doppiato da Angelo Maggi). 

Nella lunga carriera di Meryl Streep, parecchie bravissime doppiatrici hanno prestato la voce: Rossella Izzo, Ada Maria Serra Zanetti, Ludovica Modugno, Cristina Boraschi, Laura Boccanera, Lisa Mazzotti, Alba Cardilli, Eva Ricca, Anna Cesarenie tante altre, ma Maria Pia Di Meo è riuscita col tempo e grazie alla sua morbida e intensa voce, molto simile all’originale, a legarsi per sempre non solo al volto, ma anche all’anima della grandissima star.

E noi, pubblico, non possiamo fare altro che chiudere gli occhi, ascoltare ed emozionarci.

Articolo a cura di Alessandro Delfino

(foto della doppiatrice a cura di Maurizio Pittiglio per VIX-VOCAL)

Doppiaggio: quest'arte oscura

L’importanza del doppiaggio ancora oggi è sottolineata dalla sua diffusione in tanti paesi europei (Francia, Spagna, Germania) e se il cinema oggi ci emoziona sempre possiamo anche ringraziare quelle voci avvolte nell’ombra, in una sala oscura, a sussurrare al microfono… “ Ok..incidiamo!”

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“Aspettate un momento, aspettate un momento, non avete sentito ancora niente!”. Queste parole forse non vi diranno granché, eppure hanno un’importanza storica; furono le prime battute in assoluto incise al cinema. Era il 1927 e con “Il cantante di Jazz” di Alan Crosland iniziò l’era del cinema “sonoro” e niente fu più come prima. Anche grandi attori come Charlie Chaplin (assoluta star del muto) dovettero adeguarsi alla novità del momento.

LA NASCITA DELLA TECNICA DEL DOPPIAGGIO 
Ma veniamo all'Italia, dove il discorso era ben più complesso: si parla di anni '30 e di un tasso di analfabetismo davvero molto alto con molte produzioni straniere che cercano di trovare il modo efficace per importare i loro prodotti anche nel nostro Bel Paese.

Attori dell’epoca come Stan Laurel e Oliver Hardy (conosciuti da noi come Stanlio e Ollio) sono obbligati a girare più volte la pellicola recitando in diverse lingue (tra cui l’italiano) aiutati da attori italo-americani. Purtroppo questo metodo non ha vita lunga se non il merito di dare l’idea ai futuri attori Alberto Sordi e Mauro Zambuto di doppiare Stanlio e Ollio in italiano con quell’accento british che tanto ha fatto ridere il nostro pubblico. Nasce così la tecnica del doppiaggio, ovvero la sovrapposizione della voce di un attore (italiana nel nostro caso) con il corpo e la mimica facciale di un altro attore straniero.

La sincronizzazione è perfetta, il trucco cinematografico funziona e permette al pubblico italiano di provare le stesse emozioni del pubblico della pellicola originaria. Ecco così che Charlie Chaplin ha la voce di Oreste Lionello nel bellissimo monologo finale del film “Il grande dittatore”, John Wayne trova in Emilio Cigoli la voce ideale del Cowboy eroico e solitario, Ingrid Begman è dotata di una fragilità e drammaticità intensa grazie a Lidia Simoneschi. Il pubblico si affeziona ed ecco che si crea il voce-volto, idoppiatori diventano “attori nell’ombra”; gli spettatori credono che Cary Grant parli in italiano con quellavoce (Gualtiero De Angelis) e il cinema straniero (soprattutto americano) crea lo Star System, la febbre da Star. Ma anche il nostro cinema è drogato didoppiaggio: lapresa diretta ancora non esiste, tutta lacolonna audio viene ricreata in studio (i cosiddetti rumoristi) e spesso molte star italiane dell’epoca vengono doppiate.



Tutti i registi italiani usufruisco del doppiaggio, ma lo criticano pesantemente

Ecco così che Sophia Loren nei film di produzione estera viene doppiata da Rita Savagnone (voce anche di Claudia Cardinale e tante altre), Marcello Mastroianni viene doppiato da Alberto Sordi all’inizio della sua carriera, Bud Spencer, Terence Hill, Giuliano Gemma e molti attori dei film di genere degli anni sessanta e settanta (creati dalle nostre produzioni per vendere all’estero) vengono doppiati da attori del calibro di Pino Locchi (Sean Connery) e Glauco Onorato (Charles Bronson). Tutti i più grandiregisti italiani usufruiscono deldoppiaggio e continuano ad usufruirne, ma spesso non ne parlano, anzi lo criticano pesantemente.

Registi internazionali invece del calibro di Stanley Kubrick, Woody Allen e Mel Gibson riconoscono il valore di quest’arte spesso ammettendo la superiorità della loro opera originaria (Kubrick mandò una lettera di complimenti a Mario Maldesi per la direzione del doppiaggio di Full Metal Jacket, Allen dichiarò che il suo doppiaggio in italiano da parte di Oreste Lionello lo rese un attore più bravo, mentre Gibson fece i complimenti a Claudio Sorrentino per il suo doppiaggio in Braveheart).

Oggi spesso si parla dell’importanza di vedere i prodotti in lingua originale sottotitolati; peccato che il sottotitolo di per sé distrae lo spettatore e non permette di godersi in pieno il film, in più sintetizza in maniera meccanica sfumature e modi di dire che solo chi conosce bene la lingua può cogliere.

Ildoppiaggio che inizialmente ha il compito di adattare il prodotto (filmico o televisivo) può ritrovare invece con un lavoro ben attento quei sapori e quelle sfumature originali senza tradire nulla di quello che è stato fatto. Pensate ad alcune frasi come “Al mio segnale scatenate l’inferno” o “Sei solo chiacchiere e distintivo”: mentre in America non hanno lasciato un grande segno, qui da noi sono diventate cult grazie allevoci diLuca Ward(Russell Crowe nel gladiatore) e Ferruccio Amendola (Robert De Niro negli Intoccabili).

Articolo a cura di Alessandro Delfino

Doppiaggio: Sandro "PITT" Acerbo

Brad Pitt è una delle star di Hollywoodpiù amate dal pubblico italiano. Non solo il suo volto, ma anche la sua voce è immediatamente identificabile: merito del doppiatore"ufficiale" di Pitt, il grande Sandro Acerbo, che lo segue (salvo rare eccezioni) dagli esordi dei primi anni '90. Ce ne parla il nostro blogger Alessandro Delfino.

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1992: esce il film drammatico “Nel mezzo scorre il fiume”, diretto dall’attore premio Oscar Robert Redford e con protagonisti due giovani promesse: Craig Sheffer, ma soprattutto Brad Pitt; nello stesso anno arriva l’edizione italiana del film diretto da Cesare Barbetti (storica voce di Robert Redford) che sceglie l’attore e doppiatore Sandro Acerbo (già voce di attori come Michael J. Fox, Matthew Broderick e Robert Downey Jr.) a prestare la voce al giovane Brad Pitt.

“Sandro... lo vedi questo? E’ molto bravo. Doppialo bene e vedrai che ti rimane”. Mai parole furono più profetiche!

Il binomio Pitt - Acerbo si consolida quasi nell’immediato, nel 1994 con i due film “Vento di passioni” (dove Pitt interpreta il rude e romantico Tristan) e “Intervista col vampiro” (dove Pitt dà un’interpretazione ancora diversa e intensa del vampiro Louise de Pointe du Lac in coppia con il sadico Lestat de Lioncourt - Tom Cruise). Sandro Acerbo riesce a seguire il poliedrico attore che seppur giovane riesce a dare già delle performance memorabili.

Ma il successo arriverà nel 1995 con il thriller "Seven" in coppia con Morgan Freeman dove il monologo finale del disperato Detective Mills trasforma Pitt in un sex-symbol e divo a tutti gli effetti; in Italia, Acerbo continua a seguirlo meticolosamente arrivando ad aggiungere bravura e intensità tanto da rendere la scena finale in italiano migliore dell’originale.



Un attore non facile da seguire vista la sua duttilità e diversità nei ruoli ("Sleepers", "L’ombra del diavolo", "Sette anni in Tibet", "Vi presento Joe Black", dove Pitt interpreta addirittura la morte stessa); ma la prova definitiva avviene nel 1999. Esce "Fight Club", thriller psicologico di David Fincher (che aveva già diretto Pitt in "Seven") e l’attore, in coppia col bravissimo Edward Norton, dà vita propria al personaggio eccentrico e border-line di Tyler Durden, forse il ruolo più complesso interpretato mai prima d’ora: ma Sandro Acerbo riesce a restituire perfettamente nella nostra lingua la follia del personaggio arrivando ormai a stabilire un legame indissolubile con l’attore.

Legame che prosegue per il decennio successivo in film come la trilogia di "Ocean", "Spy Game" (in coppia con Redford), "Snatch - Lo strappo", "Mr & Mrs Smith", "Babel", "Il curioso caso di Benjamin Button", "Bastardi senza gloria" e molti altri fino ad arrivare ad oggi dove l’attore da ex sex-symbol è maturato e ha dimostrato grandi capacità non solo attoriali, ma anche produttive (è stato produttore esecutivo del film premio Oscar "Dodici anni schiavo").

Sandro Acerbo ancora oggi rimane la voce italiana di Brad Pitt e nonostante alcune pellicole non doppiate da lui (come "L’esercito delle dodici scimmie", "Troy" e "The counselor") e altri importanti attori a cui Acerbo presta la voce (come Will Smith, Robert Downey Jr e Michael J Fox) il biondo attore americano rimane legato alla sua voce.

Chi non si è innamorato almeno una volta della sua voce nel romantico film "Vi Presento Joe Black"?

Articolo a cura di Alessandro Delfino

(per la foto del doppiatore si ringrazia Vix-Vocal)

Emanuela Rossi: la Trinity del doppiaggio

Che cosa hanno in comune grandi capolavori del cinema come Forrest Gump, Scarface, Blade Runner e (ovviamente) Matrix? Semplice, una grande doppiatrice: Emanuela Rossi, voce di Robin Wright, Michelle Pfeiffer, Sean Young, Carrie Anne Moss e tantissime altre attrici. Scopriamo la sua splendida carriera nel dossier di Alessandro Delfino.

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Nel doppiaggio spesso la carriera di un attore comincia sin da piccolo; servono di frequente bambini per dare voce a piccoli personaggi in film o serie televisive o cartoni animati. E’ stato il caso della doppiatrice di cui parliamo oggi, considerata una delle migliori e duttili della sua generazione: Emanuela Rossi.

Emanuela comincia piccolina e spesso le vengono affidati ruoli da maschietto: ad esempio il gattinoBizet nel film di animazioneDisney del 1973Gli aristogatti. Ma è nel 1970 che Emanuela ottiene il suo primo ruolo importante: doppia la piccola protagonistaInger Nilsson nella serie svedesePippi Calzelunghe. Iltelefilm è un grande successo e la piccola Emanuela comincia a crescere e a farsi conoscere entrando nei cuori degli adolescenti anni settanta.

Ma è nel decennio successivo che il talento di Emanuela viene riconosciuto, quando nel 1983 doppia una giovane attrice Michelle Pfeiffer, diventando la voce ufficiale dell’attrice e creando uno storico legame voce-volto.

Per tutti gli anni ottanta e novanta diventa la voce di punta della Cdc- Sefit Group doppiando spesso ragazze belle e sensuali, ma anche donne fragili ed emotive; attrici come l’inglese Emma Thompson, l’americana bad-girl Rene Russo, la bravissima Robin Wright (famoso il suo ruolo di Jenny in Forrest Gump) e tante altre.

A fine anni novanta doppia il film cult che porterà altri due seguiti nel 2002: Matrix, nel ruolo della lottatrice innamorata dell’eletto Neo Trinity. Numerose le attrici doppiate negli anni novanta: Uma Thurman, Nicole Kidman, Andie MacDowell, Madonna, Kim Basinger, Sophie Marceau e tante altre.

La bravura di Emanuela riesce a spaziare da ruoli drammatici a ruoli comici riuscendo a doppiare praticamente qualunque attrice, seguendo meticolosamente l’intenzione originale e incollandosi perfettamente al volto del personaggio. Pensiamo al ruolo della pomposa e raffinata P.L Travers interpretata da Emma Thompson nel film Saving Mr Banks; o alla smarrita androide Sean Young in Blade Runner; o ancora alla cinica e senza scrupoli Amanda Waller interpretata da Viola Davis in Suicide Squad.

Attrice talentuosa, Emanuela riesce a spaziare anche in cinema, televisione e soprattutto teatro (spesso in coppia con il marito Francesco Pannofino), attrice a tutto tondo quindi, non solo voce. Se il doppiaggio è stato spesso circondato da eccellenti voci maschili, sicuramente Emanuela Rossi rimane una delle voci femminili più belle e sensuali, capace di emozionare ad ogni battuta, ad ogni respiro e ancora oggi rimane di ispirazioni per ogni giovane ragazza che sogna di far parte di quel magico mondo nell’ombra...



Le voci più belle di Emanuela Rossi

  1. Inger Nillson (Pippi) in “Pippi Calze Lunghe”

  2. Bizet in “Gli Aristogatti”

  3. Sean Young (Rachel) in “Blade Runner”

  4. Michelle Pfeiffer (Elvira) in “Scarface”

  5. Elizabeth Shue (Jennifer Parker) in “Ritorno al futuro 2”

  6. Robin Wright (Jenny Curran) in “Forrest Gump”

  7. Carrie Anne Moss (Trinity) in “Matrix”

  8. Rene Russo (Catherine Olds Banning) in “Gioco a due”

  9. Cate Blanchett (Jeanette Francis) in “Blue Jasmine”

  10. Emma Thompson (P.L. Travers) in “Saving Mr Banks”

  11. Viola Davis (Amanda Waller) in “Suicide Squad”

Articolo a cura di Alessandro Delfino

Enrico Ruggeri su VOCI.fm

Parlare di voce con una “grande voce”, a 360°: Enrico Ruggeri. Da 40 anni il suo timbro inconfondibile lo ha reso unico come cantante ma non solo. Dal 2015 è anche conduttore della trasmissione giornaliera di Radio 24 “Il falco e il gabbiano”. Lo ha intervistato per VOCI.fm il blogger Angelo Oliva.

Intervista realizzata da Angelo Oliva


Su VOCI.fm siamo con Enrico Ruggeri.
Ciao a tutti.

VOCI.fm si occupa di voci ed in questo periodo di interessanti se ne sentono davvero poche. La tua Enrico la tua la ascoltiamo sui dischi ma anche in radio (Radio 24), visto che conduci un programma interessantissimo dove racconti storie. E la tua voce fa la differenza.
Ti ringrazio, è un programma che mi incuriosisce, mi diverte perché scopro un sacco di cose ed in fondo asseconda la mia vocazione, che è quella di raccontare qualcosa agli altri; lo faccio con la musica, con i libri... e in radio è molto divertente.

La differenza che c'è nel raccontare e nello scrivere, esiste oppure no?
La differenza fondamentale è che quando scrivi una canzone ti sottoponi ad un rito collettivo, cioè la canzone verrà ascoltata da tante persone e nella migliore delle ipotesi anche cantata da tutti. Quando scrivi sei un due, perché chi legge è presumibilmente solo, quindi hai un rapporto diretto. Quando scrivi hai meno pudore, vai a scavare di più, è come quando racconti una cosa ad una cena dove sei in dieci, oppure ti apparti con una persona e parli da solo con lei.

Tu hai caratterizzato la tua musica e il tuo modo di essere con questa voce, è importante, fa la differenza?
Beh, tutto quello che è personale fa la differenza! Devo dire che a me capita di chiamare un taxi e la signorina dall'altra parte mi riconosce per la voce oppure che qualcuno dica “ma non so se è lui” poi mi sentono parlare e dicono “ah ma allora sei tu”, quindi è una fortuna avere una voce che ti caratterizza, sicuramente un buon gradino di partenza.

Che tipo di consiglio daresti ad un giovane che si vuole approcciare nello scrivere una canzone o un racconto, cosa dovrebbe sicuramente fare?
Curare la personalità. La storia dimostra che quelli che ce l'hanno fatta, ce l'hanno fatta soprattutto perché stavano attuando una cosa che in quel momento nessuno stava facendo in quel modo. Quindi consiglio di avere il terrore di assomigliare a qualcun altro, è la prima qualità che devi avere.

Vedo che in realtà, proprio come un ragazzino, con la stessa grinta sei ritornato con i Decibel. Come si fa ad avere ancora tutto questo entusiasmo dopo che hai già fatto veramente tanto?
Bisogna essere curiosi, non accontentarsi, sapere dire di no, non pensare ai soldi, perché molto spesso in una posizione come la mia le cose più divertenti sono quelle che ti pagano meno. Fare anche una scelta di vita, uno dirà “beh, capirai, fai presto a parlare! Però è anche vero che se non sei ingordo dal punto di vista economico, la vita te la puoi godere meglio”. Voci.fm ciao! Ecco la mia (voce)
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ENRICO RUGGERI: CENNI BIOGRAFICI 

Enrico Ruggeri nasce a Milano il 5 Giugno 1957. Gli inizi della sua carriera musicale risalgono al 1972 quando, a soli 15 anni di età, fonda il suo primo gruppo che, in continua evoluzione, diventa nel 1977 la famosa band “Decibel”. Da lì in avanti sarà una escalation invidiabile di primi posti in classifica, soprattutto come solista. Enrico Ruggeri è autore ed interprete di pietre miliari della musica italiana: Mistero, Peter Pan, Primavera a Sarajevo, Si può dare di più (cantata con Gianni Morandi ed Umberto Tozzi - brano vincitore del Festival di Sanremo 1984), solo per fare alcuni esempi. E' suo il testo de "Il mare d'inverno”, hit di Loredana Bertè, ispirato alla città di Marotta (Marche PU). Alla sua opera di musicista, Enrico Ruggeri affianca l'attività di scrittore, poeta, attore, conduttore televisivo e speaker radiofonico. E' sua la voce della trasmissione “Il falco e il gabbiano” in onda dal 2015 sulle frequenze di Radio 24.

Federica Minia, speaker Metro Lilla, su VOCI.fm

Chi gira per Milano in metropolitana, sulla linea "Lilla Bignami", non potrà non essere colpito dalla bella voce femminile diffusa dagli altoparlanti, che informa sulle direzioni dei treni, sulle uscite consigliate ecc. VOCI.fm incontra proprio lei, la speaker ufficiale della "Metro Lilla": Federica Minia, giovane web-reporter dal carattere deciso e solare. Con il nostro blogger Angelo Oliva, ci racconta la propria esperienza, il suo amore per la voce e qualche dritta per approcciarsi a questa professione.

Intervista realizzata da Angelo Oliva 


VOCI.fm, “Metro Lilla Milano” e noi abbiamo la sua voce: Federica Minia!
Ciao Angelo, ciao a tutti! Si, sono la voce della Metro Lilla ormai da qualche anno ed è stata una gioia che Milano mi ha regalato quando sono arrivata.

Senti, com’è andare in metropolitana ed ascoltare la propria voce?
In realtà la "Lilla" non la prendo quasi mai, però quando la prendo faccio un video in cui ci sono io che non parlo, però “mimo” la mia voce che si sente in sottofondo; questo lo confesso :-)

Senti Federica,da te che sei una speaker “professionista”, com’è lavorare con la voce?
Credo sia una delle cose più belle, perché regali emozioni alle persone che ascoltano. Perché la voce è emozione, attraverso di essa puoi far vedere se sei nervoso, triste o felice. Per cui è una grande soddisfazione riuscire ad arrivare a dare dei messaggi attraverso la voce. È bello, è figo.



Quanta preparazione ci vuole per arrivare a lavorare con la voce?
Tanta! Ci vuole consapevolezza. La maggior parte dei lavori, in realtà credo tutti i lavori al mondo, si fanno con tanta consapevolezza. Per utilizzare la propria voce è necessario studiare. Io sono una di quelle “vecchio stampo” che pensa che per fare qualcosa bisogna studiare. Quindi, studiando avrai maggiore consapevolezza, in questo caso del diaframma, della respirazione, del suono che si emette e riuscirai a fare sempre meglio.Secondo te, è importante avere di base una buona voce, oppure è meglio coltivarla col tempo?
La mia prima insegnante di canto mi diceva: “Noi siamo tutti intonati! Solo che poi, crescendo, scordiamo come si parla, come si canta, come si urla...”. Per cui, voglio credere ancora a questa affermazione. Poi credo non esista un timbro “migliore”, perché nel campo della pubblicità, della televisione e del doppiaggio ci sono tantissime voci, tantissimi timbri e non è detto che un timbro che non piace a me non possa essere utilizzabile o non ci si possa lavorare. Basta studiare e avere consapevolezza di sé, poi si può fare tutto!

Tra l’altro vorrei dire che non si sente proprio la tua inflessione siciliana...
Palermitana sono :-) Adesso si è sentito? Studiando sono riuscita ad eliminare un po’. È ovvio che se voglio parlare in palermitano riesco. Perché, poi, la cosa bella è riuscire a scindere le due cose, no? E soprattutto a conservarle. Tutti i dialetti d’Italia (ma in generale di tutte le lingue) sono fondamentali. Per cui, parliamo in dizione corretta, però teniamo anche le nostre basi. In questo caso... il mio palermitano!

Come può una voce riuscire a partire dal proprio paese ed arrivare a Milano sulla metropolitana? Chiaramente sto scherzando, ma un consiglio per chi vuole affrontare un lavoro di questo tipo, cioè usare la propria voce?
Beh, quando mi chiedono di dare consigli, non sono molto brava nel darli ma questo perché penso che prima di tutto devi sentire te stesso e fare sempre quello che vuoi. Per cui un consiglio è: “seguite sempre quello che volete fare e abbiate consapevolezza, tutto può arrivare, bisogna impegnarsi e non arrendersi mai.Un saluto a tutti gli amici di VOCI.fm



Festival di Sanremo 2017: le interviste di VOCI.fm

E' stata una dura settimana di lavoro per gli inviati di VOCI.fm a Sanremo, ma abbiamo avuto il piacere di portare ai nostri microfoni tantissime voci protagoniste del 67esimo Festival della Canzone Italiana, addetti ai lavori ed ospiti di prestigio come Linus di RADIO DEEJAY. Vi regaliamo questo articolo di riepilogo con i contributi audio più belli registrati dal 7 all'11 Febbraio 2017 nel nostro studio di Piazza Borea davanti al Teatro Ariston, partendo proprio dalla bella chiacchierata con il vincitore Francesco Gabbani.

Interviste realizzate da Enzo Sangrigoli e da Enzo Mirabella

Coordinamento per VOCI.fm a cura di Matteo Mattiacci 

Francesca Manzini: imitatrice tra radio, cinema e tv

Riuscire ad imitare perfettamente la voce di un’altra persona è davvero un grande talento. E Francesca Manzini è semplicemente sorprendente. Da “Matrix Chiambretti” a “Tutti pazzi per RDS”, le sue imitazioni di Mara Venier, Simona Ventura, Ilary Blasi, Monica Bellucci, Maria De Filippi stanno spopolando. E fanno ridere tutti, anche la “sindaca” Virginia Raggi! Come nasce questa arte e come riesce ad arrivare addirittura sul set di “Benedetta Follia” con Carlo Verdone? Ce ne parla proprio Francesca, ai microfoni di Marco Picchio per VOCI.fm.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, un saluto da Marco Picchio! La rassegna dei nostri grandi ospiti continua con una vera fuoriclasse della radio che però, in questo caso, non è una speaker “in purezza”. Infatti, la stiamo amando per le sue imitazioni: Simona Ventura, Ilary Blasi, Mara Venier, Maria De Filippi. Direttamente da “Tutti pazzi per RDS”… Francesca Manzini! Benvenuta e grazie per la tua disponibilità!
A voi!

C’è una cosa che ci ha colpito molto di te: ti sei fatta da sola, senza corsi, imparando sul campo!
E’ vero, sono autodidatta, anche se le professioni con la voce hanno sempre avuto a che fare con la mia vita: mia zia Germana Dominici è una grande doppiatrice, mio nonno Arturo Dominici addirittura  fu uno dei fondatori della società di doppiaggio “Gruppo Trenta” di Renato Izzo. Quello della voce è probabilmente un dono che mi è rimasto dentro… anche se per me è nato tutto come un gioco.

Ho letto che la piccola Francesca si faceva ispirare da personaggi del calibro di Paolo Panelli, Mina, Alberto Lupo, Walter Chiari…
Si, grazie alla mia insonnia, perché da piccola non dormivo e guardavo la televisione. Di notte davano le repliche di antichi varietà ed io ne rimasi incantata. Ad 8 anni dissi: “io voglio fare il lavoro che fa quello lì”! Mi ispiro e mi sono sempre ispirata al passato perché, se voglio fare qualcosa di serio, mi sembra indispensabile conoscere chi c’è stato prima di me e cercare di imparare virtualmente.

Ma cosa dicono le tue vittime di te? Facci un esempio.
IMITAZIONE IRONICA di MARA VENIER e SIMONA VENTURA

Senti Francesca, ma per interpretare in chiave ironica un personaggio devi conoscerlo a fondo, più di lui stesso! Come funziona questo percorso?
Ci vuole molto intuito. Io tiro fuori la verità dal personaggio e provo ad inserirlo in contesti comici, pensando a come, in verità, si potrebbe comportare: ad esempio, Simona Ventura dal macellaio, che fa la motivatrice, come suo solito. 

RAI, Sky, Mediaset, c’è tanta TV nella tua vita! Ma la radio è riuscita a rapirti completamente, perché sai che la radio è come una malattia no?
Confermo, la radio è una malattia. Io sono entrata ad RDS (Radio Dimensione Suono) grazie alla mia partecipazione a "Matrix Chiambretti", che mi ha dato tanta visibilità. E’ lì che mi hanno notata i comici di RDS Barty Colucci e Claudio Cannizzaro; ho fatto i vari provini e dopo 6 mesi sono entrata nello staff di “Tutti pazzi per RDS” con Rossella Brescia & Co.

Quindi l’esperienza della radio è totalmente positiva!
Si, anche perché la radio è una scuola continua, che mi insegna ogni giorno a parlare meglio. Poi ho la fortuna di lavorare per un morning-show seguitissimo ed è tutto molto divertente.

Due parole in merito al tuo incontro per strada con la "sindaca" Virginia Raggi, che ha conquistato la rete!
Devo ammettere che io ho proprio una faccia da “beep”! Stavo passeggiando per Roma, ho incontrato per caso Virginia Raggi e mi sono detta “ho la va o la spacca”. Le ho chiesto gentilmente se poteva prestarsi ad un breve sketch in cui io imitavo Ilary Blasi. E’ andata bene, si è divertita e grazie a questi video “inclusa Virginia Raggi”, sono stata molto fortunata, ne hanno parlato non solo i social network ma tutti i media in genere, fino ad arrivare al cinema.

E allora, parliamo del film di Carlo Verdone (“Benedetta follia”)!
Con Carlo ci conoscevamo da tempo, ma non di persona. Grazie a delle amicizie in comune ci siamo trovati, abbiamo fatto ben tre sessioni di provini ed il resto… scopritelo al cinema :-)

Ce lo fai un saluto alla grande community di VOCI.fm… come lo farebbe Maria De Filippi?
IMITAZIONE IRONICA MARIA DE FILIPPI

Bravissima Francesca Manzini! Grazie da VOCI.fm – il sito delle voci 

Franco Lazzari presenta Radio Fenomeni

Un mostro sacro della radiofonia milanese anni ’80, Franco Lazzari, ma anche ideatore e conduttore di “Radio Fenomeni”, trasmissione radiofonica e progetto di comunicazione che il 5 Ottobre 2018 inaugura la seconda stagione. Potevamo mancare noi di VOCI.fm? Ecco la nostra intervista a cura di Marco Picchio.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, un grande abbraccio da Marco Picchio. Noi di VOCI.fm seguiamo da tempo, con attenzione, la geniale iniziativa di Franco Lazzari, che è una storica voce dell’etere milanese (Radio Peter Flowers, per fare un esempio): Radio Fenomeni. Nella sua trasmissione, Franco ospita personaggi storici del nostro mondo, ognuno dei quali ha, appunto, questa “malattia”: l’amore per la radio. Franco, buongiorno e benvenuto sul #sitodellevoci
Buongiorno a voi!

Quando sei stato contagiato dal virus della radio? :-) Raccontaci.
Nel 1975 nascevano tutte queste antenne strane. Io all'epoca ero un adolescente e “masticavo” un pò di musica, mi piaceva improvvisarmi dj, facevo le festicciole in casa ecc. Da lì in poi, a Milano spuntarono tantissime radio, una per ogni quartiere e con esse le opportunità di ascoltare questi dischi d’importazione che tanto ci piacevano. Ebbi l’occasione di entrare nel primo negozio di dischi “Fiorucci” a Milano, dove c'era un bancone proprio dedicato alla musica d'importazione. Conobbi quello che mi ha portato nel mondo della discoteca e della radio, Gigi Figini, lui mi imboccò in una radiolina in quel di Porta Genova e da lì cominciò tutta la mia avventura. Vuoi per gioco, vuoi per diletto, un giorno venni aspettato fuori dal talent scout di Radio Studio 105, che era a pochi isolati da lì, e mi disse: “Senti Franco, noi ti stiamo ascoltando, ci piace il tuo modo di fare”. E così, quando vidi la struttura, ben diversa rispetto al retrobottega della radio con cui stavo collaborando, dissi: “Bene, quando inizio?”

Quanti anni avevi?
Giovanissimo, 17 anni!

Classico, si comincia a quell’età! Invece, com'è germogliata l’idea di Radio Fenomeni e che cos'è esattamente?
Guarda, anche se ero fuori dal giro radiofonico, comunque con i miei ex-colleghi ci si incontrava ogni tanto, si mangiava qualcosa insieme, si parlava di lavoro, mi chiedevano pareri e io: “Ragazzi, ma mettete il dito nella piaga? Non faccio più nulla, vivo con le vostre parole!” E ogni volta era sempre la stessa replica: “Ma perché non vai su facebook, in tanti chiedono che fine abbia fatto Franco Lazzari?” Così, nel dicembre 2016, prima di Natale, ci siamo visti per farci gli auguri da buoni amici e tornando a casa ho iniziato a convincermi: “Non è che questi hanno veramente ragione, che mi sono un pò isolato?” Provai ad aprire un mio profilo facebook, con una foto e basta.

Quindi Radio Fenomeni è nata così, grazie ai social?
No, Radio Fenomeni è nata grazie all'analisi che ho fatto dei miei colleghi sui social :-) Vedevo che avevano un seguito pauroso e anche loro dopo tanti anni erano ritornati, mantenendo (e mostrando) una grande passione e amore per la radio, la comunicazione e l’intrattenimento. E' così che ho concepito “Radio Fenomeni”.

Raccontaci qualcosa di questa nuova edizione.
Beh, il programma fa parte di un progetto in continuo sviluppo. Un iter che ha preso corpo durante le settimane di trasmissione, ricevendo consensi incredibili già dalla prima puntata. Il pubblico mi ha veramente ri-motivato a far bene, a tornare su questo lavoro e sulla “condivisione”, una parola ultimamente inflazionata. Radio Fenomeni vuol essere anche la base di un libro, un punto di incontro dove conoscere lo speaker “x”, piuttosto che “y”, con la sua voce attuale e magari con delle registrazioni vecchie. Facciamo la sua storia, quella delle radio con cui ha collaborato in tutta Italia e poi... beh, ci saranno delle novità in questa nuova edizione!

Allora, senti facciamo una cosa, non sveliamo tutto, ma diamo le coordinate per seguire Radio Fenomeni dal 5 Ottobre 2018.
Radio Fenomeni”, dal 5 Ottobre 2018, verrà diffusa da un nuovo progetto editoriale che è Radio 4You, sul web e sul digitale. Tra non molto, novità assoluta, sarà on-line anche il mio sito www.radiofenomeni.it e comprenderà foto, informazioni, le schede di ogni ospite e “Radio Fenomeni in the mix”. Perchè la radio ha preso molto dalla discoteca, specialmente agli esordi.

Bene, abbiamo capito che il progetto “Radio Fenomeni” si sta ampliando alla grande. A questo punto invitiamo tutti gli amici di VOCI.fm, la nostra grande community, a seguire questa nuova edizione da venerdi 5 Ottobre 2018.
Grazie Marco, grazie anche a tutti gli amici e alle voci che ci seguono, che sono tante, c’è un esercito di disc-jockey, a prescindere dal successo e dal ruolo avuto in Italia, che è pauroso!

E noi ne abbiamo tantissimi iscritti alla nostra community, veramente. Grazie Franco, buon lavoro e in bocca al lupo!
Un abbraccione e in bocca al lupo a voi!

Fuori Sync: giovani doppiatori in rete

Si sono fatti notare da subito i “Fuori Sync”, giovani doppiatori che su YouTube riadattano scene di film famosi con dialoghi ironici ispirati alle ultime tendenze. E' loro anche il video promozionale del Festival “Voci nell'ombra 2018”, simpatico e tecnicamente eccellente. Marco Picchio li ha intervistati per VOCI.fm

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm un abbraccio da Marco Picchio! Saprete di certo che Ottobre, sul #sitodellevoci, è consacrato al doppiaggio e l’evento clou di questo mese è di sicuro il festival “Voci nell’ombra”. I ragazzi che intervisterò oggi sono giovani promettenti doppiatori accomunati da un progetto veramente geniale denominato “Fuori Sync”: Salvatore Agresta, Gianluca Dell’Arso e Alberto Pigliapochi. La prima domanda la faccio a te, Alberto, come è nato tutto?
Ciao Marco, ciao a tutto il pubblico di VOCI.fm. Io ho frequentato un corso di doppiaggio a Bologna e successivamente sono stato chiamato da un altro studente, ovvero Gianluca, per dei doppiaggi. Due anni dopo ho pensato di unire l’utile al dilettevole; avevo notato che sul web c’erano molti personaggi che si facevano un nome attraverso degli sketch o comunque puntando sull’umorismo e mi sono detto: “Ho studiato per questo, ho una mente piuttosto creativa... allora troviamo un mezzo trasversale per farci conoscere e magari un domani sperare di entrare nel professionismo da una porta che non è proprio quella principale”.

Ed è una cosa che stanno facendo anche altri ragazzi. Noi abbiamo modo di intervistare tanti giovani doppiatori e sono tutti orientati all'utilizzo dei canali social per raggiungere l’obiettivo di fare il lavoro del doppiatore e magari diventare dei professionisti a tutti gli effetti. Allora in pratica, ma questa cosa la chiedo a Salvatore, voi mettete le vostri voci su immagini di film e serie famose, no? E quello che ne esce fuori è divertente e esilarante. Come scegliete i vostri lavori e quali sono quelli che vi hanno dato più soddisfazioni?
Sicuramente questa è una domanda molto interessante, perché dietro c’è, appunto, un lavoro che definirei “meticoloso”. Noi ci approcciamo, più che altro, su video e film che sono già passati sul grande schermo. Cerchiamo di riadattarli a quelle che sono le tematiche attuali che possano avere un riscontro sul grande pubblico. Prendiamo l’argomento “trend” del momento per creare empatia con gli spettatori perché i video diventano virali grazie a queste tre regole: il film deve essere un “cult”, la scena deve essere famosa e quello che diciamo non deve c’entrare nulla con la scena in questione. Ti faccio l'esempio del nostro lavoro sulla scena de “Il Signore degli Anelli”.


Ovviamente noi cerchiamo di impegnarci nel doppiaggio, che è quello che abbiamo studiato. Molto del successo de nostri video, anche sulla base dei commenti che riceviamo, è dovutoalla professionalità, che si avvicina a quella di un doppiaggio reale. C’è da dire, che noi, alla fine, facciamo tutto da soli: siamo gli adattatori di noi stessi, i fonici di noi stessi, i direttori di doppiaggio... di noi stessi. :-)

Quanti followers contate ad oggi sul vostro canale YouTube?
Abbiamo 10.000 iscritti, che nel mondo di YouTube sono briciole, però in meno di un anno è un buon riscontro…

Veniamo, adesso, a “Voci nell’ombra”, il festival nazionale del doppiaggio che si svolgerà a Savona dal 18 al 20 Ottobre 2018. Quest’anno voi farete da testimonial a questo evento con dei video che avete creato proprio per l’occasione. Gianluca, qualche anticipazione ce la potete dare?
Okay, intanto la collaborazione è nata da uno dei nostri e da lì abbiamo fatto dei video di prova che sono piaciuti molto e ci hanno chiesto di realizzare, per la prima volta, un video promozionale che rappresentasse qualcosa di nuovo, giovanile e diverso dai soliti clip di presentazione del festival. Da lì è nata la prima produzione, che conoscete bene, perchè sta anticipando l'evento. Posso dire che faremo altri tre video per tutte e tre le serate del doppiaggio, ognuno parlerà di argomenti diversi, sempre a tema.

Noi di VOCI.fm seguiremo molto da vicino “Voci nell’ombra”, saremo presenti a Savona per interviste ed anteprime, quindi avremo sicuramente modo di incontrarci. Vi faccio un'ultima domanda, un consiglio che potreste dare agli aspiranti doppiatori che fanno parte della nostra community. Cosa consigliano i “Fuori Sync”?
Il consiglio è di insistere perché è l’unica cosa che vi può portare a fare il mestiere del doppiatore; solo in questo modo vi potete far conoscere in questo ambiente. Alla fine, per chi parte da zero, è molto più difficile, bisogna solamente andare davanti agli studi di doppiaggio e chiedere: “Vi prego, vi prego... fatemi assistere almeno, fatemi fare un colpo di tosse”. Bisogna insistere finchè...
Oppure dovete farvi venire in mente un’idea per farvi conoscere. Questa del canale YouTube è stata un’idea che ci ha divertiti dall’inizio.

Quindi, comunque, l’utilizzo dei social è molto importante per farsi conoscere!
Si! Diciamo che nel 2018 può essere un’arma, perché chi meglio dei giovani utilizza i social-network quotidianamente? Per cui, se possono essere sfruttati per una buona causa, invece di essere usati per condividere video di gattini...

Giusto e geniale! Ringrazio i “Fuori Sync”: Salvatore, Gianluca, Alberto e anche i due ragazzi che oggi non sono presenti, Andry e Samuele. In bocca al lupo e ci sentiamo presto! Ciao!
Grazie a voi! Crepi il lupo!

Giovanni Nuti su VOCI.fm

C'è chi le "parole" riesce a valorizzarle non solo con la propria voce ma anche con la musica: Giovanni Nuti. Cantautore e musicista, collabora con grandi nomi della canzone italiana. Ma soprattutto è colui che sa regalare, negli anni, una straordinaria melodiaalle poesie della compianta Alda Merini. Lo ha intervistato per VOCI.fm il blogger Angelo Oliva.

Intervista realizzata da Angelo Oliva


Su Voci.fm siamo con Giovanni Nuti. Buonasera Giovanni!
Buonasera a te, buonasera a tutti.

Artista, musicista e come dire, grande collaboratore di un “monumento”, anzi com'è che hai detto: “il nuovo Dante Alighieri”?
Si, così dice Ennio Moricone: Alda Merini è il Dante Alighieri dei nostri tempi e come lei ne nasce uno ogni 400 anni.

Tu hai musicato molte delle sue parole, cioè tu hai collaborato proprio insieme a creare questa alchimia tra musica e parole. Quanto è importante, ancora oggi, la parola; soprattutto nel nostro linguaggio e nella comunicazione con le persone?
Beh, la parola è tutto, può essere fraintesa, può svelare tanto di noi, può farci sembrare fragili, forti, cioè bisogna veramente stare attenti, le parole sono dei macigni.

Quindi scrivere parole e musica diventa, a questo punto, un grosso fardello, impegno o un piacere?
Diventa la gioia più grande della vita, quando le parole si sposano con la musica e ti trasmettono emozioni, ecco, allora, abbiamo centrato.

Le parole sono importanti soprattutto per chi lavora con la voce, le parole, la musica, che consiglio daresti tu per iniziare un percorso con la parola?
Innanzitutto leggere mi sembra una delle cose fondamentali, leggere il più possibile, avere la curiosità di leggere anche quello che non ci piace paradossalmente, perché siamo il risultato di tutto quello che noi vediamo, leggiamo; quindi è importante.

Questi giorni sta uscendo il tuo cofanetto con Alda Merini, le vostre canzoni, ci sarà anche uno spettacolo, quale emozione c'è nel rivivere questi momenti e nel continuare a proporli?
Ma vedi l'emozione è come la prima volta, quindi ogni qualvolta io interpreto una canzone ritorna immediatamente un flash quando Alda me l'ha dettata, quando io mi sono messo al pianoforte e l'ho musicata, gliel'ho fatta ascoltare, insieme abbiamo goduto di quello che abbiamo creato e l'emozione è indescrivibile, però ogni brano devo dire, proprio per ogni brano.

Quindi consigli assolutamente di ascoltare con interesse, anzi prima dicevi “fermatevi ad ascoltare”?
Si, è un pò quello che io vorrei, siamo tutti di corsa, non solo adesso, ma da molti anni, tutti corriamo e non sappiamo dove andiamo poi alla fine, vogliamo fare troppo e rischiamo di perdere qualche pezzo per strada. Il mio lavoro con Alda Merini è, come dire, un incitamento all'ALT: fermati, puoi ascoltarti, ascolta la poesia e fermati perché puoi trovare qualcosa di te nel profondo e puoi iniziare un percorso di “guarigione”. Un saluto a tutti gli amici di Voci.fm, con tutto il cuore e ripeto: “alt, fermiamoci, è il momento della poesia”. Grazie.



GIOVANNI NUTI: CENNI BIOGRAFICI

Giovanni Nuti nasce a Viareggio il 21 Agosto 1964. Inizia a studiare pianoforte all'età di dieci anni e poi si specializza in musicoterapia verso i portatori di handicap. Nel 1989 esce il primo disco (“AL PARCO DEI SILENZI”), con la collaborazione di Enrico Ruggeri. Nel 1991 partecipa al Festival di Sanremo e poi collabora con diversi musicisti, tra cui Lucio Dalla, Roberto Vecchioni e Milva, di cui nel 2004 cura come autore il ritorno discografico per “MILVA CANTA MERINI”. Proprio con la poetessa, Nuti inizia un sodalizio artistico, realizzando diversi album e singoli. Nel 2010 esce “UNA PICCOLA APE FURIBONDA” e nel 2011 “VIVERE SENZA MALICONIA”, che contiene canzoni dello swing italiano degli anni trenta e quaranta. Nell'autunno 2017 presenta “ACCAREZZAMI MUSICA”, il canzoniere di Alda Merini.

Giuseppe Rinaldi: il padrino del doppiaggio

Giuseppe Rinaldi: un nome che per i fan e i doppiatori di tante generazioni risuona come un gigante. E' lui che studiamo sui libri di cinema, è sua la voce di Don Vito Corleone ne “Il padrino” o dell'Ispettore Jacques Closeau ne “La pantera rosa”. Sono solo due degli infiniti esempi di personaggi indimenticabili che hanno in comune la sua meravigliosa (e versatile) voce. Ripercorriamo la carriera di Giuseppe Rinaldi nel dossier di Alessandro Delfino.


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Giuseppe Rinaldi è stato uno dei doppiatori più grandi del periodo d’oro del doppiaggio, probabilmente il più grande.

Classe 1919, iniziò a lavorare nel mondo delle voci alla fine degli anni quaranta diventando in poco tempo la voce di baldi giovani hollywoodiani come Rock Hudson, Burt Lancaster, William Holden e tanti altri.

La sua recitazione fresca e spontanea cominciò a portare novità nel panorama recitativo dell’epoca, abituato alle belle voci musicali di grandi attori come Emilio Cigoli, Lydia Simoneschi, Gualtiero De Angelis e tanti altri.

Ma fu nel 1956 che Rinaldi doppiò per la prima volta uno degli attori che si sarebbe portato per tutta la sua carriera: Paul Newman; nel film "Lassù qualcuno mi ama", Newman interpreta il pugile italo-americano donandogli un magnifico accento italiano, mentre nella nostra versione Rinaldi gli conferisce un accento napoletano che riesce a restituire in pieno la parlata di strada e ingenua di Graziano.

Da quel momento, salvo eccezioni, Rinaldi diventa la voce ufficiale di Paul Newman doppiandolo nei suoi film più importanti: "La gatta sul tetto che scotta", "Il sipario strappato", "Lo spaccone", "L’agente speciale Mackinyosh", "La stangata", "Il colore dei soldi", "Mister Hula Hoop", "La vita a modo mio" e tanti altri. Se Newman insieme a Marlon Brando è considerato il primo dei grandi attori della New Hollywood a portare novità e verità nella recitazione (dando poi il via negli anni sessanta e settanta ad attori come Al Pacino, Robert De Niro, Jack Nicholson, Dustin Hoffman e tanti altri) Rinaldi lo è stato per il doppiaggio (portando attori rivoluzionari al leggio come Ferruccio Amendola, Cesare Barbetti, Oreste Lionello e tanti altri).

Parlando di Marlon Brando, il collegamento con Newman è più vicino di quello che si pensa... almeno in Italia: infatti anche questo grande attore ha la voce di Giuseppe Rinaldi, che riesce a scindere alla perfezione i due attori arrivando addirittura a conferire un fascino in più alla voce di Brando (molto particolare in originale). Lo doppia per la prima volta nel primo film in assoluto da protagonista di Brando, "Il mio corpo ti appartiene", nella parte di un reduce della seconda guerra mondiale rimasto paralizzato; e lo seguirà in tanti film dell’attore: "I due seduttori", "Queimada", "Ultimo tango a Parigi", "Superman", ma soprattutto "Il Padrino", dove ancora una volta, dove Brando sfoggia un accento italo-americano, Rinaldi gli conferisce un accento siciliano, donandogli umanità e grandezza.



Ultimi ma non meno importanti due attori comici brillanti, Jack Lemmon e Peter Sellers: diversissimi tra loro (più comico classico, più rivoluzionario e demenziale il secondo) tanto che Rinaldi riesce ad adeguarsi e a mimetizzarsi non facendo mai capire al pubblico che le due star sono doppiate in Italia dalla stessa persona.

Tantissimi i titoli variegati e famosi dei due doppiati da Rinaldi: "Prima pagina", "Salvate la tigre", "La strana coppia", "A qualcuno piace caldo" (dove Rinaldi segue meticolosamente il doppio ruolo di Jerry e Daphne interpretati da Lemmon) e "Il dottor Stranamore", "Oltre il giardino", "Ciao Pussycat", ma soprattutto il personaggio di Jacque Closeau nei film della "Pantera Rosa", dove Rinaldi sfoggia un accento francese divertentissimo.

Dotato di un’ironia di altri tempi e per niente timoroso nei confronti delle star a cui prestava la voce (Frank Sinatra incontrandolo gli chiese: "Ma tu mi doppi anche quando canto?" E lui rispose: "Naturale! E’ per questo che ti chiamano The Voice") Giuseppe Rinaldi ancora oggi rimane una grossa fetta del doppiaggio, ma anche del grande cinema classico, e se dopo ben undici anni dalla sua morte viene ricordato e amato dai giovani attori e doppiatori non si può che concludere con una frase: "Lassù (ma soprattutto quaggiù) qualcuno lo ama"!

Articolo a cura di Alessandro Delfino


Le voci più belle di Giuseppe Rinaldi

  1. Paul Newman (Rocky Graziano) in “Lassù qualcuno mi ama”

  2. Jack Lemmon (Jerry / Daphne) in “A qualcuno piace caldo”

  3. Paul Newman (Brick Pollitt) in “La gatta sul tetto che scotta”

  4. Marlon Brando (Valentin Xavier) in “Pelle di serpente”

  5. Paul Newman (Eddie Felson) in “Lo spaccone”

  6. Peter Sellers (Ispettore Jacques Closeau) in “La pantera rosa”

  7. David Tomlinson (George Banks) in “Mary Poppins”

  8. Peter Sellers (Colonello Lionel Mandrake) in “Il dottor Stranamore”

  9. Jack Lemmon (Felix Ungar) in “La strana coppia”

  10. Charles Bronson (Armonica) in “C’era una volta il West”

  11. Marlon Brando (Don Vito Corleone) in “Il padrino”

  12. Paul Newman (Henry Gondorff) in “La stangata”

  13. Marlon Brando (Paul) in “Ultimo tango a Parigi”

  14. Charles Bronson (Paul Kersey) in “Il giustiziere della notte”

  15. Paul Newman (Eddie Felson) in “Il colore dei soldi”

  16. Marlon Brando (Mc Carty) in “Il coraggioso”

Gli attori cinematografici e il doppiaggio

Alberto Sordi e Vittorio Gassman ma anche Raoul Bova e Laura Chiatti, oppure Pierfrancesco Favino o Claudio Bisio;solo per fare qualche esempio. Sappiamo tutti che si tratta di famosi volti del piccolo e grande schermo. Ma in pochi conosciamo le loro esperienze in sala di doppiaggio. Perché moltissimi attori di fama prestano la propria voce a personaggi stranieri o cartoni animati. E in pochi lo sanno. Ne parliamo in questo interessante dossier a cura di Alessandro Delfino.

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L’importanza del doppiaggio è tale da toccare anche altri rami della recitazione: il teatro, la televisione e, naturalmente, il cinema.

Nonostante in passato molti registi italiani si sono lamentati del doppiaggio perché “falsava” le loro opere originarie, molti altri lo hanno usato in maniera smisurata: Federico Fellini, Sergio Leone, Luchino Visconti, Giuseppe Tornatore, Gabriele Salvatores, Gabriele Muccino e la lista potrebbe continuare all’infinito.

Ai tempi del dopoguerra i cineasti spesso sceglievano delle facce perfette per il loro film molto adatte alla realtà quotidiana (neorealismo), ma purtroppo spesso comparse e non attori; da lì si rimediava col doppiaggio, usando gli attori al leggio per donare verità a quei film.

Negli anni sessanta e settanta, con l’avvento dei film di genere, si usava spesso far doppiare gli attori di quei film per svariati motivi: star straniere utilizzate per esportare il film all’estero ma che recitavano nella loro lingua, interpreti di un dialetto opposto a quello che serviva al film, personaggi che dovevano sembrare americani o messicani, o semplicemente atleti molto adatti al ruolo, ma con scarse capacità recitative.

Da allora ad oggi, molti famosi attori cinematografici si sono cimentati almeno una volta nel doppiaggio, molti anche in maniera continuativa: pensiamo ad Alberto Sordi o Nino Manfredi che sono proprio partiti doppiando molti personaggi prima di avere successo nel cinema (Alberto Sordi rimane ancora oggi famoso per essere la voce di Oliver Hardy del celebre duo "Stanlio e Ollio"); o a Gigi Proietti (voce di Sylvester Stallone nel film "Rocky", Robert De Niro in "Mean Streets" e "Casinò", il Genio della lampada nella trilogia animata della Disney e Ian McKellen nel ruolo del mago Gandalf nella trilogia di "Lo Hobbit") Leo Gullotta (Burt Young in "Rocky", Joe Pesci in "Mio cugino Vincenzo", il mammut Manny nella saga animata "L’era glaciale" e nuova voce di Woody Allen dal 2012), Oreste Lionello (voce di Gene Wilder, ma soprattutto voce storica di Woody Allen), Giancarlo Giannini (voce ufficiale di Al Pacino, Jack Nicholson, Michael Douglas), Enrico Maria Salerno (voce di Clint Eastwood nei tre famosi western di Sergio Leone), chi più chi meno stabili e magnifici attori al leggio.



Qualunque attore o attrice famosa si è auto-doppiato almeno una volta, soprattutto quando succedeva di dover recitare in lingua straniera con un grande divo americano: è successo ad Anna Magnani con Marlon Brando in "Pelle di serpente", a Sophia Loren in diversi film, Gina Lollogibrida con Sean Connery nel film di Alfred Hitchcock "La donna di paglia"; è una tecnica difficilissima, considerando che bisogna ridoppiarsi facendo attenzione al sync e soprattutto dover riprodurre a freddo e in una sala buia le emozioni provate sul set in quel momento.

Ad oggi il doppiaggio rimane un punto importante per tutti gli attori cinematografici, che da Pierfrancesco Favino a Claudio Santamaria, da Cristiana Capotondi a Monica Bellucci, han provato tutti almeno una volta; succede soprattutto con i prodotti di animazione.

Spesso, come in America usano grandi attori americani, da noi in Italia si punta sulla star nostrana per portare il pubblico al cinema: spesso i risultati sono ottimi, altre volte meno, ma resta comunque da dire che, nonostante molti detrattori  e sostenitori dei sottotitoli, il doppiaggio in Italia continua a rimanere un riferimento, non solo per gli artisti, ma anche per noi che amiamo sederci sulla poltrona e ascoltare una storia.

Le voci cinematografiche più belle del doppiaggio: 

  1. Alberto Sordi (voce di Oliver Hardy) con Mauro Zambuto (voce di Stan Laurel) in “I figli del deserto”
  2. Nino Manfredi (voce di Earl Holliman) in “Il pianeta proibito”
  3. Anna Magnani e Giuseppe Rinaldi (voce di Marlon Brando) in “Pelle di serpente”
  4. Enrico Maria Salerno (voce di Clint Eastwood) in “Per un pugno di dollari”
  5. Oreste Lionello (voce di Woody Allen) in “Provaci ancora Sam”
  6. Gigi Proietti (voce di Sylvester Stallone) in “Rocky”
  7. Leo Gullotta (voce di Burt Young) in “Rocky”
  8. Giancarlo Giannini (voce di Al Pacino) in “Quel pomeriggio di un giorno da cani”
  9. Vittorio Gassman (voce di Mufasa) in “Il re leone”
  10. Raoul Bova (voce di Ercole) in “Hercules”
  11. Claudio Bisio (voce di Sid) in “L’era glaciale 3”
  12. Mariangela Melato (voce di Annette Bening) in “La diva Julia”
  13. Claudio Santamaria (voce di Christian Bale) in “Il cavaliere oscuro”
  14. Pierfrancesco Favino (voce di Michael Shannon) in “Revolutionary Road”
  15. Laura Chiatti (voce di Rapunzel) in “Rapunzel - l’intreccio della torre”
  16. Enrico Brignano (voce di Olaf) in “Frozen - Il regno di ghiaccio”

Articolo a cura di Alessandro Delfino

Il mito della voce impostata

Quante volte agli inizi degli studi di recitazione, di dizione o anche tra colleghi e amici abbiamo sentito parlare di ”voce impostata”. Molti insegnanti e coach utilizzano spesso quest’espressione impropriamente facendoci credere che questo tipo di voce sia un qualcosa di trascendentale e artefatta e soprattutto finta; una voce sicuramente diversa e lontana dalla nostra anima. Sfatiamo questo mito. 

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Per definizione, per voce impostata si intende quella voce che attraverso un uso corretto del nostro strumento fonatorio viene emessa in maniera del tutto “naturale”. Quindi la voce impostata non è altro che la nostra voce naturale, quella vera.

COME UTILIZZIAMO LA NOSTRA VOCE

Quando noi parliamo normalmente non facciamo caso, specialmente se non siamo del “mestiere”, a come utilizziamo l’aria che respiriamo, né pensiamo a cosa stia facendo quel nostro caro e simpatico diaframma di cui tanto sentiamo parlare; ma nella vita di tutti i giorni spesso ci si affatica a parlare a lungo poiché non respiriamo nel modo corretto.

Al contrario, se noi siamo in una situazione rilassata, ad esempio sdraiati sul nostro letto senza nessuna fretta o ansia, ci rendiamo conto che la voce è diversa, più calda e non ci affatichiamo. Questa è già di per sé una voce impostata. La differenza è di facile intuizione. Fortunatamente per noi, il nostro corpo ha la memoria più forte di qualsiasi altro essere vivente e si ricorda di quando da neonati e poi bambini, lui respirava ed emetteva suoni all’infinito (vedi nel pianto) senza il minimo sforzo. E’ lo stesso meccanismo che accade quando da adulti respiriamo e parliamo in un momento in cui siamo rilassati, con la mente serena e sgombra dai problemi di tutti i giorni.

Il corpo, respira in modo “naturale” e corretto. Si intuisce pertanto che ciò che ci fa perdere il controllo della nostra voce è il ritmo frenetico cui la vita ci espone durante il giorno; le discussioni che facciamo, i momenti tristi, l’ansia e la rabbia, sono tutte situazioni che ci toccano dentro, allapancia e la prima cosa che ne risente è appunto la voce.



CHE COS'E' LA VOCE IMPOSTATA?

Un altro modo per capire cos’è la voce impostata risiede nall’aggettivo stesso: impostata. Letteralmente impostare significa “porre verso una direzione” perciò nel nostro caso si intende che occorre mettere la voce da qualche parte. Non significa quindi come spesso ci inducono a credere, che impostare significhi emettere una suono diverso, la famosa voce bassa per esempio (quante volte lo sentiamo dire, fai la voce bassa).

Pertanto, basterà imparare nuovamente a respirare e far uscire l’aria nel modo giusto che già possiamo dire che stiamo parlando a “voce impostata”.

Allargando il concetto per un professionista, parlare a voce impostata significa emettere il suono utilizzando alla massima potenza e in modo naturale il proprio apparato fonatorio. Come per un musicista che si esercita a suonare il proprio strumento musicale, così il professionista, che sia un doppiatore, uno speaker o un attore, dovrà allenare il proprio strumento: la voce. 

Articolo a cura di Mirko Ferramola

Jennifer Lawrence: CHI LO DOPPIA?

Talento, bellezza e dolcezza, pur mantenendo il carattere indispensabile per interpretare anche grintose eroine. Questa è Jennifer Lawrence, superstar hollywoodiana dalla voce caldissima. In Italia è doppiata da grandi voci femminili, come Joy Saltarelli o Valentina Favazza.

Johnny Depp: CHI LO DOPPIA?

Attore di grandissimo talento e senza dubbio uno dei più amati sex-symbol di Hollywood: Johnny Depp viene associato dal pubblico italiano alla voce di Fabio Boccanera (di certo complice il successo del pirata Jack Sparrow), ma prima di questo film Depp ha avuto moltissime altri doppiatori.

Josh Brolin: CHI LO DOPPIA?

1985: al cinema esce il cult “I Goonies”, pellicola adolescenziale con un giovane attore, sconosciuto al grande pubblico. Da allora di strada ne ha fatta ed è diventato interprete di film di successo come “American Gangster”, “Non è un paese per vecchi”, “Wall Street”, “Men In Black 3” e molti altri. In poche parole... è diventato Josh Brolin! In oltre 30 anni di carriera, è stato affiancato da grandi doppiatori italiani; vale la pena scoprirli con Alessandro Delfino, su VOCI.fm – il sito delle voci.

Keanu Reeves: CHI LO DOPPIA?

Il bel tenebroso Neo in Matrix, il poliziotto surfista Johnny Utah in Point Break, il legale del demoniaco Al Pacino in L’avvocato del Diavolo e l’assassino in nero desideroso di giustizia John Wick: signore e signori oggi parliamo di Keanu Reeves e dei suoi tanti doppiatori italiani.

La dizione non è un'opinione

Qualunque professionista che lavori con la voce, prima o poi dovrà fare i conti con una disciplina tanto affascinante quanto noiosa e seccante per molti dei nostri lettori: la dizione. Ma scopriamone di più! 

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Io per primo non posso certo contraddirvi se consideriamo che questa branca della grammatica possa essere paragonata alla matematica, materia che a volte può risultare pesante, proprio perché spesso ci sono alcune regole tecniche cui bisogna tenere conto e applicare con estrema precisione. Ma è altrettanto vero che come tutte le discipline, esse vanno sapute insegnare e un bravo maestro deve essere in grado di farla amare anche nei suoi lati più spigolosi.

Come sappiamo l’italiano è una delle lingue romanze più belle al mondo, quindi perché non esaltarla al meglio dal momento che speaker e doppiatori hanno il privilegio di poterlo fare. Anzitutto bisogna spendere due parole sulla storia della dizione. E’ consuetudine affermare che la codifica ufficiale della nostra lingua risalga al Trecento con Dante Alighieri, che col suo volgare fiorentino ha dettato le prime “leggi” che oggi applichiamo durante la lettura delle parole. In verità il padre dei padri è stato un certo Jacopone da Todi. Della stessa epoca del Dante, questo personaggio è considerato uno dei più importanti poeti del medioevo nonché uno dei maggiori esponenti delle letteratura italiana. Con le sue opere è stato il primo che ha iniziato a tessere un codice universale della lingua italiana dettando altresì le prime regole sugli accenti e sulla fonetica così come la conosciamo oggi. Se noi leggessimo in metrica uno dei suoi poemi ne verrebbe fuori un vero e proprio concerto musicale di una bellezza sopraffine.



Ed è grazie a questi letterati che possiamo apprezzare il lato più bello della dizione. Quello che al primo approccio può sembrare pesante per qualsiasi persona che si accinga a questa materia, non solo può rivelarsi prezioso ma oltretutto può rivelarsi utile anche per la voce; andando a scoprire infatti alcuni “trucchetti” del mestiere si è in grado di capire come sfruttare al meglio il suono e dove appoggiarlo. La dizione non è solo accento acutoo accento grave, vocali aperte o vocali chiuse. Non è soltanto “s” sonora o "s" sorda. E’ un mezzo che esalta la nostra lettura, è l’articolazione giusta delle consonanti che serve a far scivolare la voce lungo intere frasi che, aldilà del loro contenuto, possono diventare una vera e propria arma a nostro favore. All’inizio si instaura sempre un rapporto di amore e odio verso la dizione e chi ce la insegna, in particolare per chi è “affetto” dai dialetti più intricati come quelli meridionali e isolani. Ma bisogna sempre tenere ben salda nella testa la missione per la quale siamo stati chiamati e che amo ripetere sempre ormai in queste mie dispense; noi siamo sull’avamposto della lingua, siamo i suoi custodi. E siamo gli ambasciatori dell’arte della parola.

Articolo a cura di Mirko Ferramola

La Radio: che "Evoluzione"!

Vogliamo parlare di radio? Ritagliamoci uno spazio per parlare della radio e di quello che si fa per arrivare ai propri ascoltatori. La radio è l'incarnazione solitamente di chi l'ha fondata e lo spirito con il quale è stata creata indica lo stile e il carattere di chi ad un certo punto della sua vita ha deciso di imbattersi in una grande avventura spesso corredata da pochi mezzi, ma tanto entusiasmo. 

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Lavoro da tantissimo tempo con radio di piccole medie e grandi dimensioni e la cosa che le accomuna è sicuramente il fatto che all'inizio c'era un approccio più semplice, più spontaneo, più diretto, nei confronti di ciò che poi sono diventate.

I tempi cambiano, d’accordo, e ci si adegua; i contenuti non sono più casuali ma sono più ponderati, la musica non è quella che spesso usciva dalle borse dei vinili personali o dalle copie concesse dal negozio di dischi pubblicizzato in trasmissione, ma è quella che segue i gusti del pubblico (o presunti tali), le tendenze e certe strategie e finalità commerciali.

Nel tempo, molti dei pionieri. titolari di piccole radio, si sono ritirati lasciando le loro frequenze a radio più importanti, ai cosiddetti network radiofonici che hanno assorbito gran parte dell'ascolto per passare da una dimensione provinciale a nazionale.

Tutto si evolve e fin qui non c'è nulla di male.

Il mio plauso però in queste poche righe vuole andare proprio nella direzione di quei personaggi un po' sognatori e sicuramente molto appassionati che diedero inizio a tutto questo.

Grazie alla loro caparbietà e intraprendenza molti di noi, addetti ai lavori del mondo radiotelevisivo e della comunicazione in genere, stiamo facendo ciò che siamo.

Sì, perché è grazie all’ opportunità di entrare negli studi di quelle piccole emittenti radiofoniche che scoprimmo una passione, un hobby, che poi sarebbero diventati una vera attività e che ancora oggi ci offre il grande privilegio di “essere ciò che siamo”, godendo del fatto che si sia potuto coniugare la parola “divertimento” con il termine “lavoro”.



Dovremmo ricordarci più spesso di come tutto è cominciato cercando di ritrovare talvolta quello spirito che sembra perduto in molte delle realtà professionali di oggi pur riconoscendone la ineccepibile qualità.

Dovremmo ritornare un po' più sognatori, pur tenendo conto dell'evoluzione tecnologica attuale, e pensare un po' meno in chiave individuale ma più corale.

Forse questo è l’aspetto che ricordo maggiormente di quei pionieri: il senso della squadra, la capacità di includere personalità diverse e offrire agli ascoltatori una grande varietà di stili e programmi radiofonici.

Certamente la misurazione degli ascolti era meno assillante di quella attuale e mai troppo determinante; lo spazio di manovra era più ampio, si giocava meno sul sicuro, si scommetteva di più e questo era molto affascinante oltreché emozionante; si “osava”, per così dire, muniti di pochi dati certi e molto più coraggio.

Di fronte a certe valutazioni improbabili e diversi errori certamente ci si rideva sopra senza inutili drammatizzazioni, ma di fronte a qualche bella idea e novità si avvertiva con maggiore consapevolezza la svolta, il cambiamento; ne vogliamo ritrovare un po' di quel coraggio?

Con tutti i mezzi del ventunesimo secolo dovrebbe essere più facile no?
 

La voce nel Public Speaking

Nuova partnership nel BLOG di VOCI.fm. Daniela De Meo, CEO & Founder dell'Accademia Nazionale della Voce, ci aiuta a scoprire come migliorare ed utilizzare al meglio la nostra voce. Anche nel Public Speaking.

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Ciao, oggi vi parlerò di come usare la voce nel Public Speaking.

La Voce nel Public Speaking rappresenta un fattore determinante nella costruzione dell’immagine professionale dell’oratore. Gli aspetti più importanti legati alla voce sono senza dubbio il volume e il tono di voce, anche se non sono gli unici.

Nel public speaking l’oratore professionista deve adeguare continuamente il volume e utilizzare delle tonalità variabili. Uno dei primi aspetti rilevati da chi deve parlare in pubblico è la sensazione di avere spesso una voce nervosa.

Quando le emozioni dell’oratore sono mal gestite si ha l’impressione che la voce sia tremolante, nervosa, agitata. Come ovviare a questo problema?

Innanzitutto sarà importante fare un lavoro sulla percezione e gestione delle proprie emozioni, quindi un lavoro di consapevolezza emotiva è la base per iniziare qualsiasi processo di trasformazione e per operare un cambiamento. Allo stesso tempo prendere consapevolezza di come usare tecnicamente la voce nel Public Speaking, in alcuni casi, ci sarà di grande aiuto.

La voce delle persone perviene al nostro timpano per via esterna, al contrario quando siamo noi a parlare, il nostro timpano percepisce l’onda sonora dall’interno. È facile intuire che le due percezioni sono profondamente diverse e questo determina anche la spiacevole sensazione di ascoltare la nostra voce registrata e non gradirla, fino a non riconoscerla molte volte.

Tale sensazione non è però avvertita da un ascoltatore esterno. Nei miei corsi di formazione faccio prendere coscienza di questa falsa sensazione. La tensione nervosa può essere provocata anche da una bocca secca o da una gola contratta ed è esattamente questo fattore a spingerci a schiarirci continuamente la voce e in alcuni casi a tossire in maniera stizzita.

Il colpo di tosse oltre ad essere irritante per le mucose può diventare un elemento per chi ascolta. È superfluo consigliare di bere acqua per risolvere il problema di secchezza delle fauci in quanto essa dipende da una disidratazione delle corde vocali che si trovano all’interno della laringe. Quando beviamo acqua le corde vocali non vengono minimamente toccate dall’acqua, in quanto essa passa attraverso il canale della deglutizione e non quello della respirazione (la laringe).

Come ottenere un giusto volume di voce? La Voce nel public speaking potrà essere usata con un giusto volume di voce attraverso una migliore respirazione che dipenderà da un corretto uso del muscolo diaframmatico. Anche l’utilizzo di alcool, fumo, agenti atmosferici irritanti possono influire sul volume della voce nel Public Speking.

Un altro dei segreti per un giusto utilizzo del volume della voce è quello di rivolgersi mentalmente alla persona più lontana nell’auditorio. La Voce nel Public Speaking deve tenere conto anche di un corretto tono di voce che servirà per mettere in risalto alcuni punti e/o parole chiave. Di fatto occorre svolgere un processo selettivo scegliendo i passaggi che maggiormente desideriamo enfatizzare. Quando nel Public Speaking ci si rivolge a un auditorio bisogna essere consapevoli che chi ascolta non può memorizzare tutto e quindi l’utilizzo di toni diversi può aiutare l’auditorio a ricordare meglio i passaggi fondamentali. Nel public speaking anche il tono di voce può stimolare l’attenzione dell’auditorio.

Ricapitolando la voce nel public speaking deve essere usata consapevolmente e deve seguire il seguente schema:

- respirare con il diaframma

- modulare il tono della voce per evitare la monotonia

- evitare di schiarirsi la voce

- gestire le pause con efficacia

- utilizzare il volume in modo variato a seconda dell’argomento che si sta trattando

Esistono molte altre regole importanti per un utilizzo consapevole della voce durante un public speaking, ma le vedremo nel prossimo articolo. Per chi fosse interessato ad approfondire la voce nel Public Speaking i corsi offerti dall’Accademia Nazionale della Voce sono presenti a Roma e a Milano e si svolgeranno secondo il calendario corsi sempre aggiornato. Vi aspetto con i vostri commenti, le vostre domande e soprattutto vi aspetto in aula per assaporare dal vivo la bellezza della vostra voce in un Public Speaking.

Articolo a cura di Daniela De Meo

La voce: sistema fonatorio e fantasia

La voce umana è forse il più bel dono che la natura ci ha fatto fin dalla nascita. Ci ha resi unici rispetto agli altri esseri viventi che popolano il pianeta Terra, e il fatto che noi “parliamo” ci rende ancor più speciali. Speaker e doppiatori dovrebbero non solo averne cura ma devono imparare ad usarla; per farlo dobbiamo conoscere come funziona il sistema fonatorio dell’essere umano. 

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Il sistema fonatorio potrebbe essere paragonare ad una automobile o anche ad un semplice motore che produce energia. L’aria è la benzina e il suono è l’energia prodotta. E per essere ancor più ironici potremmo pensare il tutto come ad un motore a quattro tempi: aspirazione (inspirazione dell’aria), compressione (la fascia addominale che fa muovere il diaframma), scoppio ( il suono), scarico (il fiato in eccesso).

Ora che abbiamo semplificato il concetto con questo disegno animato analizziamo le varie fasi. L’inspirazione è la base, non a caso infatti la voce nasce con l’ossigeno che a sua volta fa nascere la vita. In questa fase, attraverso il naso, si dovrebbe accumulare un buon serbatoio d’aria cercando il più possibile di mantenere le spalle basse e allargare il più possibile la fascia addominale come se dovessimo gonfiale un palloncino. Chiaramente l’aria va nei polmoni, ma dobbiamo immaginare come se entrasse nella pancia. La seconda fase si lega a quella successiva, quella dell’emissione vocale e consiste nel far uscire l’aria (espirazione) in maniera “controllata” provando, attraverso l’uso dei muscoli addominali, a contrastare la naturale “forza di svuotamento” della pancia. Mentre l’aria esce emettiamo il suono ossia l’aria diventa voce.

Perché posso paragonare questa fase come ad un’esplosione? Perché ognuno di noi deve pensare il proprio corpo come a una gigantesca cassa di risonanza, dal quale la voce risuona ed esce; qualunque parte del corpo, non solo la bocca, può diventare un risuonatore per il suono. L’ultimo passaggio è semplicemente il fiato che accumulato si scarica quando parliamo, ma nel caso ci rimanesse dell’aria una volta finita la frase, questa dovrà essere espulsa per poi riprendere nuovamente un’altra boccata di ossigeno; ma in fase di lavoro non capita quasi mai che rimanga dell’aria inutilizzata.



Questa è una semplice descrizione di come funziona il sistema vocale che bisogna tener sempre presente; per farlo funzionare al meglio, anche per proteggere le corde vocali, ci sono tutta una serie di esercizi per ogni fase analizzata. Occorre allenarsi come fa un atleta che allena i suoi muscoli. I professionisti della voce devono potenziare quelli addominali per esempio.

Tuttavia apprendere la giusta tecnica non basta per ottenere un buon lavoro. L’elemento che ci distingue anche come artisti della voce è l’immaginazione. Grazie ad essa è possibile davvero fantasticare con la mente e immaginare che la voce possa uscire da un braccio, da un dito, da sopra la testa; sono appunto i risuonatori che per essere attivati necessitano di fantasia.

C’è un metodo molto efficace che si basa proprio sul concetto di immaginare che l’aria che si respira vada a riempire ogni parte del corpo trasformandola in suono. E’ uno dei molti viaggi interiori che bisogna percorrere per diventare degli artisti della voce. 

Articolo a cura di Mirko Ferramola

Letizia "Granger" Ciampa: la voce di Emma Watson

Poco più che trentenne, detiene già il primato di unica doppiatrice ad aver prestato la voce ad un'attrice in tutti i suoi film. Parliamo ovviamente di Letizia Ciampa, voce ufficiale di Emma Watson (da Hermione Granger di Harry Potter in poi) e di tantissime altre star del cinema e della TV. Ripercorriamo la sua carriera con uno speciale dossier realizzato per VOCI.fm da Alessandro Delfino.


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Il cinema è sempre stato “magico”, trasportandoci in tanti mondi fantastici; e quale di questi può essere definito più magico di quello di Hogwarts e di Harry Potter?

Nato dalla penna della scrittrice inglese J.K. Rowling, le avventure del maghetto più famoso del mondo hanno ottenuto ancora più successo grazie alle saga cinematografica partita nel 2001 con “Harry Potter e la pietra filosofale”, con il giovane protagonista Harry (Daniel Radcliffe) e i due co-protagonisti Ron Weasley (Rupert Grint) e soprattutto Hermione Granger (Emma Watson).

E’ proprio su questa attrice che oggi ci soffermiamo: il personaggio di Hermione, in apparenza frivolo e saccente, ma in seguito dotato di forza e determinazione è riuscito ad entrare nel cuore del pubblico grazie all’interpretazione della Watson, che da bambina-prodigio è diventata ad oggi una delle attrici di successo del cinema di Hollywood.

In Italia, grazie all’intuizione del direttore di doppiaggio Francesco Vairano (nonché anche voce di Alan Richman, il professor Piton della saga di Harry Potter), possiamo sentire Hermione doppiata dalla giovanissima Letizia Ciampa, che riesce con la sua voce squillante a restituire il carattere della giovane maghetta grande amica di Harry e innamorata di Ron.

Ad oggi è sempre più difficile, nonostante il successo di un film o di una saga, che un attore o un’attrice mantengano la stessa voce per svariati motivi; ma il binomio Ciampa-Watson diventa inossidabile andando oltre la saga di Harry Potter confermandosi come voce ufficiale e unica ad aver doppiato l’attrice in tutti i suoi film.



Emma Watson è cresciuta e col tempo ha dimostrato sempre più duttilità interpretando ruoli diversi tra loro: la giovane studentessa ribelle Sam in "Noi siamo infinito" o la ladruncola sexy Nicky Moore o ancora la smarrita Ila nel film fantastico "Noah"; infine la romantica Belle nella rivisitazione live-action Disney “La bella e la bestia”.

Letizia Ciampa riesce a seguirla in ogni sua interpretazione, donandole nel tempo una voce fragile ma forte, dolce ma determinata; molte sono le altre attrici doppiate (come Vanessa Hudgens, Alexa Vega in "Spy Kids", Emilia Clarke in "Il trono di spade"), ma per il pubblico resterà sempre la voce della giovane e intrepida maga “mezzo sangue” del regno di Hogwarts. 

Letizia Ciampa su Wikipedia
Classe 1986, Letizia Ciampa è una delle più giovani ed apprezzate doppiatrici italiane. Ha prestato la voce a Emma Watson, Vanessa Hudgens e molte altre attrici. Ha doppiato anche Kaya Scodelario nel ruolo di Effy Stonem nel telefilm inglese "Skins", Alexa Vega nel ruolo di Carmen Cortez nella saga di "Spy Kids", Ashley Olsen in "Due gemelle e una tata", Joy Lauren in "Desperate Housewives" e Kelly Osbourne in "Life as We Know It". È la voce italiana del personaggio di Daenerys Targaryen, interpretato da Emilia Clarke, nella serie televisiva "Il Trono di Spade". Tra le altre attrici doppiate Hilary Duff, Hayden Panettiere, Evan Rachel Wood, Alison Lohman e Mischa Barton. Per info complete sulla carriera, consulta la pagina Wikipedia di Letizia Ciampa.

Articolo e podcast a cura diAlessandro Delfino

Lillo: dal teatro al cinema, dalla tv alla radio

In teatro, televisione, al cinema ma soprattutto in radio. La voce di Lillo, da solo o in coppia con Greg ha conquistato il pubblico italiano di ogni età. Patrizia Simonetti lo ha incontrato per VOCI.fm

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Lillo su Voci.fm, benvenuto.
Grazie, ciao a tutti. 

Qui si parla di voci, nella recitazione, a teatro, nel doppiaggio e soprattutto nella radio. Tu fai teatro e cinema insieme a Greg e non solo, ma fai anche tanta radio. In che modo cambia l'uso della tua voce, a seconda della situazione in cui la usi?
Io non sono mai stato un bravo imitatore per cui quello che faccio è sempre la mia voce che diventa quella del personaggio, ma rimane “la mia voce”, cioè non la cambio mai totalmente; quindi, se faccio un cattivo, sono Lillo con la voce da cattivo. 

Però ogni tanto ti sentiamo con delle vocine diverse, tipo quando fai il bambino?
Certo, la cambio ma non è una mia qualità, non sono bravissimo, è più bravo Greg a fare le voci, però credo che non sia importante, credo che invece sia importante l'empatia che crei con il pubblico, farlo divertire, ridere e trovare poi la performance comica; anche e soprattutto in radio. Quindi non mi sono mai preoccupato troppo di trasformarmi, sono riconoscibilissimo, chiunque mi sente dice “questo è Lillo che fa un personaggio”, mentre Greg è uno che riesce a mascherare di più. 

Giocare e lavorare con la voce, secondo te, è un talento innato oppure ci si può anche applicare? Intendo, chi vuol fare la radio ma non è bravissimo di suo, si può mettere a studiare ad ascoltare gli altri?
Guarda, il fatto di avere una voce gradevole è pura genetica, perciò quello aiuta sicuramente. Poi c'è il comunicare con la voce, che è una cosa che noi abbiamo imparato moltissimo in radio, perché noi venivamo dal teatro dove comunque sei aiutato dalla mimica che non ti fa preoccupare troppo (anche se la voce è molto importante anche in teatro, va usata bene); in radio no, o comunichi o non sei credibile! Per noi è stata una grandissima palestra quella della radio, per imparare a rendere empatica e simpatica, o comunque divertente e comica una voce. 

“610 - Sei uno zero” fa troppo ridere, siete troppo bravi! Girano voci che in radio c'è chi arriva in ciabatte, c'è chi si trucca, c'è chi si infila delle dita nelle orecchie tanto non vi vede nessuno, voi cosa fate di nascosto?
Noi siamo abbastanza normali, c'è da dire che io che sono più pigro di Greg come carattere e quindi mi è capitato qualche volta di svegliarmi all'ultimo momento, andare a far radio in condizioni pietose, senza essermi pettinato, con la barba lunga. 

Cioè tipo adesso praticamente?
Esatto, la cosa grave è che invece adesso io mi ero pettinato! :-) 

Un saluto agli amici di VOCI.fm da... aspetta chi sono io? Ah, Lillo, Greg è l'altro!



LILLO: CENNI BIOGRAFICI 

Pasquale Petrolo, in arte Lillo, nasce a Roma il 27 Agosto 1962. Noto per far parte del duo “Lillo & Greg” in coppia con Claudio Gregori è un attore a 360°, umorista, regista, autore, fumettista, cantante e conduttore televisivo. Ma soprattutto, Lillo è lo speaker radiofonico che, dal “lontano” 2013, conduce (sempre con Greg ed Alex Braga) la trasmissione “610 (sei uno zero)”, in onda su RAI Radio2. Nel 2004 vince il prestigioso “Premio Flaiano” per la sezione “Radio”. Nel 2013, il programma festeggia 10 anni con una grande evento live all'Auditorium della Conciliazione di Roma (17 maggio 2013), trasmesso in tv da RAI 3. Di grande impatto sul pubblico la lunga lista di brani demenziali realizzati con il gruppo rock “Latte & i Suoi Derivati”. Attore teatrale, la sua carriera cinematografica come interprete, include: Nove lune e mezza (2017), Forever Young (2016), Natale a Londra- Dio salvi la Regina (2016), Pets - Vita da animali (2016), Natale col boss (2015), Tempo instabile con probabili schiarite (2015), Un Natale stupefacente (2014), Colpi di fortuna (2013), Epic (2013), Mi rifaccio vivo (2013), Colpi di fulmine (2012), Com'è bello far l'amore (2012), Humpday (2009), Fascisti su Marte (2006), Per non dimenticarti (2005), Blek Giek (2001).

Lo Speaker radiofonico: "E adesso di cosa parlo in Radio?"

Chi parla alla radio e fa da tempo lo speaker conosce la questione e nonostante l’esperienza si ritrova puntualmente in diversi momenti di un programma radiofonico in diretta a chiedersi: e adesso cosa dico...senza risultare banale e ripetitivo?

Ti piace la voce di questo podcast? Contatta lo speaker Roberto Arricale
  

Stiamo parlando soprattutto di chi ha cominciato agli albori della modulazione di frequenza, dove regnava l’improvvisazione e, a parte i vinili e qualche rivista, le fonti per animare la conduzione radiofonica dovevi trovarle inventandoti qualcosa al momento con la speranza di risultare interessante o comunque di intrattenere quel minimo che serviva.

Oggi con tutto quello che c’è, tecnologicamente parlando, e con un approccio più professionale maturato nel tempo, Il rischio di risultare meno interessanti e più banali di una volta è dietro l’angolo: tutti attingiamo da tutto e ci ritroviamo a dire tutti le stesse cose più o meno allo stesso modo.

La personalità di un Conduttore Radiofonico

Ecco perché è la personalità ciò di cui c’è bisogno, a mio avviso, rivolgendomi in particolare ai giovani che si affacciano alla professione di speaker radiofonico o che semplicemente ci stanno provando: un approccio originale alla conduzione di un programma in radio, anche in presenza di un team, una redazione, di autori e altro per chi se li può permettere, non è facile da ottenere, ma è bene perseguirlo cercando di sviluppare il più possibile un proprio stile.



Come creare il proprio stile di conduzione in Radio?

Non smettendo mai di ascoltare gli altri: e non sto parlando solo di addetti ai lavori, ma di chiunque dica qualcosa in modo diverso dallo standard comunicativo del momento caratterizzato perlopiù da stereotipi legati al fatto che funziona e ha successo.

Inseguire ciò che funziona senza distinguersi ci porta ad una banale imitazione o, nel caso di un omaggio o tributo, ad un gesto di riconoscenza: fondamentale però che ci sia la piena consapevolezza delle proprie capacità di sostenere il confronto con chi si decide di citare. L’obiettivo per non risultare ovvi e noiosi, si può ottenere togliendo le cose che ci uniformano agli altri (speaker in questo caso: rientriamo nello specifico) e aggiungendo di volta in volta quelle che ci sembrano meno comuni ma consistenti.

Da cosa si dice a come lo si dice, dal tono adottato e dal timbro della voce, dal contesto musicale scelto alla situazione in cui ci si trova, tutto deve rientrare in una logica bene armonizzata anche quando si decide di stare fuori dalle regole della normale programmazione radiofonica. Questo perchè la radio a meno che non si sia da soli davanti al computer a registrare un podcast o una diretta web con pochi amici in ascolto, è soprattutto un luogo di incontro e di confronto nel quale cercare il modo migliore per far emergere la personalità di ogni speaker.

Perchè per uno speaker è importante riascoltare i propri interventi in radio

Ah, a proposito di banalità, registratevi sempre e riascoltatevi come se foste degli ascoltatori esigenti e un po’ rompipalle. Alla trasmissione successiva cercate di eliminare le cose che non vanno: tenete conto anche dei suggerimenti di chi vi ascolta se sono preziosi altrimenti “non ascoltatelo”. E’ sempre preferibile in primo luogo sbagliare di testa propria e far crescere lo spirito critico nei confronti di quello che siamo quando ci troviamo davanti ad un microfono e decidiamo di accenderlo.

Divertitevi facendo dei buoni programmi radiofonici. Rimango in ascolto. 

Lorella Cuccarini: mi prendo cura della mia voce

Oggi al microfonodi Patrizia Simonetti per VOCI.fm c'è la showgirl più amata dagli italiani: Lorella Cuccarini. Attrice e ballerina, ma anche doppiatrice, presentatrice e speaker radiofonica ci racconta il suo rapporto con la voce ed i suoi consigli per aver cura delle corde vocali.

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Lorella Cuccarini per Voci.fm. Come usi diversamente la tua voce quando canti o quando reciti?
Ho lavorato e lavoro sull'impostazione che, grazie anche allo studio, ti permette di affrontare anche delle sfide vocali impegnative senza distruggerti. Pensa al teatro, si va in scena tutti i giorni e spesso anche con il doppio spettacolo, per cui ci vuole grande preparazione e grande amore per noi stessi; ciò significa aver cura delle nostre corde vocali, lo strumento più importante che abbiamo.

Questo diciamo è il primo consiglio che daresti a chi vuole cominciare a lavorare con la voce?
Assolutamente, anche se non si canta, anche se si deve solo parlare; però, logopedia e lezioni di canto possono sicuramente essere molto utili proprio per saper usare al meglio le nostre corde vocali.

C'è un aneddoto divertente che ti è capitato magari cantando, hai preso una stecca, oppure stavi recitando e ti è andata via la voce?
Mi è capitato una volta di dover combattere con un colpo di tosse; quando capita un colpo di tosse nel mezzo di uno spettacolo o di una canzone è terribile. Io sono riuscita a non fare il colpo di tosse e rimandarlo indietro prima che arrivasse il momento del mio attacco. Probabilmente prima o poi capiterà, al momento ancora non lo è, ma insomma il rischio è sempre dietro l'angolo.

A tutti voi di Voci.fm un abbraccio fortissimo, buona estate da Lorella Cuccarini.



LORELLA CUCCARINI: CENNI BIOGRAFICI  

Lorella Cuccarini (Roma, 10 agosto 1965) è una conduttrice scoperta da Pippo Baudo, che l'ha voluta al suo fianco come showgirl nei varietà del sabato sera di Raiuno “Fantastico 6” (1985) e “Fantastico 7” (1986), è passata successivamente in Fininvest (poi Mediaset) riscuotendo parecchi consensi con il varietà di Antonio Ricci “Odiens”, la cui sigla era “La notte vola”, la sua canzone più conosciuta, divenuta un evergreen della musica italiana. A partire dagli anni novanta si è cimentata nella conduzione di programmi televisivi sulla rete ammiraglia dello stesso gruppo, Canale 5; in questi anni ha infatti formato un sodalizio lavorativo con Marco Columbro con il quale ha condotto fortunate edizioni di varietà come Paperissima e Buona domenica. Ha condotto il Festival di Sanremo 1993 assieme a Pippo Baudo. Ha proseguito l'attività canora interpretando le sigle dei programmi da lei condotti e, dal 1994, è testimonial per parecchi anni consecutivi della maratona televisiva a scopi benèfici Trenta ore per la vita. Dagli anni ottanta è inoltre associata allo slogan "la più amata dagli italiani", frase tratta da una celebre serie di spot per l'azienda di cucine Scavolini che l'hanno vista protagonista per quasi due decenni. Negli anni duemila, dopo aver debuttato in teatro, la sua carriera televisiva ha subito una battuta d'arresto a causa di un contratto in esclusiva con la RAI che, tuttavia, ha affidato alla conduttrice solo alcuni programmi. In questo decennio, durante il quale ha comunque condotto il varietà del sabato sera Uno di noi e una edizione di Scommettiamo che...? con Marco Columbro, ha proseguito la sua attività teatrale, partita negli anni novanta con il musical Grease, portando in scena un nuovo musical, Sweet Charity. Nel 2009 è doppiatrice della protagonsita del film di animazione Lissy – Principessa alla riscossa. In seguito ha recitato in un terzo musical, Il pianeta proibito, mentre dall'autunno 2010 fino alla primavera 2013 è stata alla guida del contenitore domenicale di Rai 1 Domenica in; nell'autunno 2012 ha inoltre debuttato come conduttrice radiofonica su Rai Radio 1 con il programma Citofonare Cuccarini, da lei condotto fino alla primavera 2014. Alla fine del 2014 torna in teatro con il musical Rapunzel in cui per la prima volta interpreta una parte da antagonista. Nel 2011 è stata insignita del titolo di Commendatore della Repubblica. Nel 2016 è protagonista dello show-evento Nemicamatissima in onda il 2 e 3 dicembre su Rai 1, in cui per la prima volta è affiancata dalla sua storica rivale artistica, Heather Parisi, e nello stesso autunno pubblica anche la propria autobiografia. Nel 2017 torna di nuovo a teatro con due spettacoli: il musical La regina di ghiaccio - Turandot e la commedia Non mi hai più detto ti amo. Nell'estate 2017 è al centro della prosa Non mi hai più detto ti amo (con Giampiero Ingrassia); in inverno tornerà al musical con La regina di ghiaccio. (fonte Wikipedia) 

Lydia Simoneschi: la regina del doppiaggio

La storia del doppiaggio e del cinema continua su VOCI.fm, grazie ad un vero esperto come Alessandro Delfino. Non solo uomini, ma anche donne hanno segnato il percorso di innumerevoli generazioni. La diva più famosa del “periodo d’oro” è sen'zlatro lei: Lydia Simoneschi, voce di Rossella O’Hara ma anche della perfida Maga Magò.


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Dotata di un volto poco cinematografico, ma di una voce ammaliante, Lydia Simoneschi (Roma, 4 aprile1908 - 5 settembre 1981) inizia la sua carriera nel mondo delle voci negli anni trenta e dagli anni quaranta fino agli anni sessanta diventa la voce di innumerevoli attrici hollywoodiane ed europee adattandosi molto bene ai diversi stili recitativi delle star a cui presta la voce: da Ingrid Bergman a Jennifer Jones, da Vivian Leigh (Rossella O’Hara in "Via col vento") a Barbara Stanwyck fino a Joan Fontaine, Shelley Winters e Joan Crawford, arrivando a doppiare perfino molte attrici italiane: Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Eleonora Rossi e molte altre dive nostrane hanno usufruito almeno una volta nella loro carriera della fascinosa voce della Simoneschi.

Capace di arrivare a dei bassi sensuali, ma anche ad alti caricaturali, tanto da permetterle di aderire alla perfezione sui cartoni animati: famosi i personaggi doppiati, dalla dolce Fata turchina di Pinocchio alla saggia Madre di Bambi; dalla simpatica Fata Flora in "La bella addormentata nel bosco" alla premurosa cameriera Nilla in "La carica dei 101" fino ad arrivare alla coraggiosa Lady Cocca in "Robin Hood", la Fata Smemorina in Cenerentola e la perfida Maga Magò in "La spada nella roccia".



il cinema classico ha sempre il suo fascino: con quel bianco e nero che ti riporta in epoche lontane, quasi fiabesche e Lydia Simoneschi è stata la voce più importante a narrarci delle storie, quando vogliamo chiudere gli occhi... e sognare.

Articolo a cura di Alessandro Delfino

Le voci più belle di Lydia Simonesch

Vivien Leigh in “Via col vento"

Barbara Stanwyck in “La fiamma del peccato"

Ingrid Bergman in “Notorius - L’amante perduta”

Bette Davis in “Eva contro Eva”

Olivia De Havilland in “Lo specchio oscuro”

Gina Lollobrigida in “Cuori senza frontiere"

Anne Baxter in “I dieci comandamenti"

Fata turchina in “Pinocchio"

Fata Flora in “La bella addormentata nel bosco"

Fata Smemorina in “Cenerentola”

Nilla in “La carica dei 101"

Lady Cocca in “Robin Hood"

Maga Magò in “La spada nella roccia”
 

Manuela Doriani: quando la voce è energia pura

Su VOCI.fm torna un ospite con la “o” maiuscola: la bravissima Manuela Doriani, speaker della storica “One O One”, di “Radio Deejay”, “Capital”, “RDS”, “Kiss Kiss” ed ora in onda su "m20". E' sempre un piacere incontrarla ed ascoltare il suo punto di vista ed i suoi consigli

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, un abbraccio da Marco Picchio. Nell’intervista di oggi è la radio che la fa da padrona; la radio fresca, piena di energia, che in pochi sanno fare. Ma lei si! Al telefono abbiamo infatti Manuela Doriani. Buongiorno Manuela, benvenuta!
Buongiorno Marco! Buongiorno a tutti gli ascoltatori!

Una vita “farcita” di radio, già dagli anni 80-90, quando iniziò un pò tutto. Tu hai avuto la fortuna di essere in onda sulla mitica “One o One”, ci puoi raccontare un pò di questa prima esperienza?
Si, è stata la prima e la più importante. Ho vinto un concorso e sono passata dalla mia piccola radiolina di Torino ad un un network, la grande realtà, appunto, di “One o One”, quella vera!

Si, l’originale “One o One”, anche perché adesso esiste comunque “R101” ma tutti ricordano con amore enorme “One o One”. Io l’ascoltavo sempre, per la musica!
Mi piaceva molto, è vera storia della radio, fatta da professionisti con una cultura musicale pazzesca. Mi hanno insegnato veramente tante cose, anche se è durata solo un annetto perché poi mi chiamò Radio Deejay, ma è stato un anno molto bello ed importante.

Ed è appunto di Radio Deejay che volevo parlare. Lì hai condotto “Gran sera Deejay” con Paoletta, un'altra trasmissione che seguivo sempre con piacere.
Si, con Paoletta siamo ancora amiche, anche se non ci vediamo mai perché facciamo due vite completamente diverse. Io posso dire di essere stata l’unica donna in assoluto, ad aver sostituito Albertino nella mitica “Deejay Parade” e nel “Deejay Time”.

E non è da tutti…
No, no… ma lui voleva proprio me! Pensa che un ascoltatore mi ha mandato di recente una registrazione (sai, gli “amici della cassettina”!), proprio mentre conducevo la Deejay Parade. Si sentiva che ero emozionatissima, con una voce molto più sottile di adesso (tante sigarette in meno!) e poi... come facevi a non emozionarti lavorando con mostri-sacri come Fargetta e Molella, era veramente tosta! Lì mi resi conto di quanto Albertino fosse bravo, perché noi avevamo questa mega-sequenza mixata da Fargetta e dovevamo andarci sopra con la voce. Albertino non sbagliava un colpo, anche per un’ora di fila in diretta. Veramente un fenomeno!

Dopo Radio Deejay, hai lavorato su Radio Capital, RDS, Radio Kiss Kiss, insomma le hai girate tutte le più importanti!
Mi manca “105”, ma per questo ho un aneddoto pazzesco;fui contattata per inaugurare gli studi di Miami, davvero tanto tempo fa. L'accordo era stato fatto con la direzione artistica dell'emittente, avevamo anche parlato di denaro e mancava solo il contratto. Ad un certo punto entra in ufficio Hazan (proprietario di Radio 105) e mi si avvicina, a due millimetri dalla faccia. Io avevo il piercing al naso all’epoca, però una cosa sobria, non un anello da zulù :-) Mi guarda ed esce dalla porta; beh, da lì sono spariti! Tra l’altro mi ricordo che io in quel periodo avevo in ballo anche la trattativa con Radio Dimensione Suono a Milano, per cui alla fine accettai la loro proposta. Dolcis in fundo, scoprii che Hazan non mi prese perché secondo lui... ero brutta!

Scusa… mi è venuto da ridere...
Te lo giuro… poi, se è vero o non è vero questo non lo so, non lo sapremo mai… bisognerebbe chiederlo a lui!

Adesso veniamo all’attualità. Tu sei in onda su m2o dalle 20:00 alle 22:00 con Andrea Mattei per “m2o Party” e siete molto divertenti. Ecco, se gli speaker in onda si divertono, chiaramente si divertono anche gli ascoltatori, cosa ne pensi?
Guarda, “m20 party” è una community più che un programma radiofonico perchè io sono entrata in questo mondo da settembre 2017 e mi sono stupita di come sia veramente una famiglia. Una cosa che mi ha riportato ad un entusiasmo che non avevo più da tanto tempo.

E per Manuela Doriani quali sono le caratteristiche di uno speaker ideale?
Secondo me ci sono tanti modi di fare la radio. Purtroppo sento tante persone che “si parlano addosso” o che parlano tanto perché si piacciono, perchè amano ascoltarsi. Quando fanno le interviste, parlano più loro dell’intervistato. Io credo che quando tu racconti qualcosa, soprattutto davanti ad un microfono, devi sempre provare a tirare in mezzo chi ti sta ascoltando, cercare di coinvolgere il tuo pubblico.

Tu sei un’icona alla consolle di tanti eventi gay, quelli più cool della Penisola, no? Vorremmo un pensiero di Manuela Doriani su questa cosa.
Penso che qualche passo avanti, nel nostro Paese, si stia facendo. Ma le unioni civili non mi bastano, vorrei il matrimonio, le adozioni e un sacco di altre cose. E la cosa di cui non vorrei, veramente, più sentir parlare è proprio la discriminazione, su tutti i livelli: nei confronti degli omosessuali, delle donne, di tutti quanti. Per cui, facciamo quello che possiamo, ogni giorno nel nostro piccolo, per cercare di portare avanti questa battaglia, soprattutto i genitori con quelli che saranno poi il futuro, per cui i bambini che cresceranno e che devono, secondo me, imparare già da piccoli che cosa significa.

Un'ultima cosa ti chiedo: visto che noi abbiamo una community vastissima di gente iscritta al sito www.voci.fm e che si approccia a questa professione, quale consiglio potresti dare?
Claudio Cecchetto mi disse tanti anni fa (e poi si rivelò la dritta più preziosa) di essere sempre se stessi perché è l’unica cosa che ti rende unico. Faccio un esempio: le notizie sono uguali per tutti, okay? Il commento, e comunque il modo che avrò io di raccontarla, sicuramente sarà differente da ogni altro e quindi, è l’unico segreto per essere speciali!

Manuela Doriani, grazie, ti mando un abbraccio fortissimo.
E' stato un grande piacere, grazie a voi!

Marco Biondi: una grande voce per Pop News TV

Una vita fatta di radio quella di Marco Biondi: Deejay, 105, R.I.N., più recentemente Virgin. Ma non solo: Marco Biondi è anche autore e voce di "Pop News TV", un interessante format musicale adatto a chiunque voglia conoscere qualcosa in più su un artista o un brano del presente e del passato. Ce ne parla lui stesso, ai microfoni del nostro blogger Marco Picchio.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Salve amici di VOCI.fm da Marco Picchio! Oggi un'intervistona ad uno che da sempre lavora con la voce, che ha fatto la radio con “r” maiuscola e non sto scherzando! Buongiorno a Marco Biondi, benvenuto nella più grande community di voci in Italia.
Grazie a te Marco, è bello essere qua.

Deejay, 105, R.I.N... quanta radio c'è nella tua vita? Una vita veramente “farcita” di radio!
E' proprio vero, fin da ragazzino! Ho iniziato ad ascoltare la radio quando c'era solo la RAI, quindi figurati... stiamo parlando di preistoria.

Ascoltando certi programmi a quei tempi si imparava tanto!
Assolutamente si. E pensa che io mi sono avvicinato alla radio per caso, da puro ascoltatore. Perchè amavo la musica e la radio mi permetteva di ascoltare brani che non conoscevo. Quando poi sono arrivate le "radio libere” fu la rivoluzione; ma ti giuro che non avevo mai pensato di mettermi dalla parte del microfono.


Recentemente hai pubblicato su facebook una serie di post in cui, a mò di romanzo, racconti i momenti salienti della tua carriera. Gli incontri con i direttori artistici, le prime volte in onda, i dubbi e le paure del “giovane” Marco Biondi alle prese con i suoi sogni che diventavano pian piano realtà. Tra tutte queste esperienze qual è quella che ricordi con un filo di emozione in più?
Io ho avuto la fortuna di lavorare su radio che mi stimolavano molto: Deejay, 105, R.I.N. (Virgin è arrivata dopo) erano quelle che io ascoltavo e a livello di emozione non riesco proprio a dare una risposta precisa. Il mio periodo più grosso è stato a Radio Deejay, dove mi sono formato; lì mi hanno insegnato come fare la radio a grandi livelli, con “Pop News” ho girato il mondo ed ogni intervista rappresentava una nuova esperienza. Poi c'è stata la pausa su 105 che, seppur sia durata solo due anni, mi ha fatto vivere quasi tutto il tempo a New York. Con Radio Italia Network ho scoperto altri mondi, ho trasmesso per due estati da Ibiza. Quindi... è difficile scegliere!

A me è rimasta molto impressa la storia di quando ti contattò la segretaria di Radio Deejay e tu pensasti ad uno scherzo!
Beh, per capire bene questa cosa è necessario calarsi nella realtà dell'epoca. Non c'erano telefonini, trovare contatti era molto più difficile rispetto ad adesso. Fu bello e inverosimile sentirsi telefonare direttamente da Radio Deejay che chiedeva un incontro con me a Milano. Anche perchè io all'epoca era fuori dal giro delle grandi emittenti, trasmettevo su radio locali, tipo della provincia di Brescia.

A quei tempi c'era Claudio Cecchetto al timone di Radio Deejay?
Si c'era lui e fra l'altro la radio non copriva ancora neanche tutta la Lombardia. Ricordo che durante la trattativa per stabilire la mia posizione lavorativa (Luglio 1987), lo incontrai tutto felice perchè proprio in quella giornata era stato attivato il primo ponte-radio fuori regione, dalle parti di Bologna.


E, arrivando ad oggi, tu stai veicolando un programma televisivo e web che si chiama proprio “Pop News TV”, un progetto quotidiano ed impegnativo che si ispira alla tua celebre trasmissione su Radio Deejay, no?
Esatto, nasce come costola dopo 20 anni di quel programma lì.

Raccontaci di cosa si tratta e come è possibile seguire “Pop News TV”!
“Pop News TV” è un format molto corto, di circa quattro minuti, che va in onda su un circuito di 30 televisioni che coprono tutta l'Italia, tra regionali, satellitari e del digitale terrestre. Il nostro obiettivo è di trasmettere informazione musicale veloce, mai noiosa, fare un minimo di approfondimento sulla situazione generale di alcuni artisti e dare input anche sulla musica del passato che molti giovani non conoscono. Oggi siamo abituati ai successi “usa e getta”, mentre dietro la musica c'è sempre una storia. Bisogna capire chi si ascolta e perchè quell'artista ha fatto quel brano; era la forza dei brani di un tempo. Chi ha detto che la musica di adesso fa schifo? Non è vero, dobbiamo solo saperla valorizzare di più... altrimenti non ne resterà nulla.

Bene, “Pop News TV” metterà di certo a frutto tutta la tua grande cultura musicale. Ma ci sarà ancora radio nel futuro di Marco Biondi?
Mai dire mai! Non adesso però, perchè non ne ho proprio il tempo e non riuscirei a garantire una diretta che, anche se di 2 ore, alla fine te ne porta via almeno 5-6.


Dovresti trovare una collocazione in una situazione “tua”, adeguata a te!
Guarda, io so esattamente quello che voglio fare e quello che non voglio fare. Poi ascolto progetti di ogni tipo e sono ben lieto se qualcuno me ne propone “a lunga scadenza”; ma deve essere qualcosa di interessante e stimolante. Lo dico senza presunzione ed arroganza, semplicemente con la consapevolezza di voler fare cose in cui credo davvero.

Complimenti ancora a Marco Biondi ed un saluto da tutto il pubblico di VOCI.fm.
Un saluto a voi, grazie.

Mario Milita: il nonno del doppiaggio

Ci sono voci che più di altre resteranno impresse nella nostra memoria e nella storia del cinema: una è di certo quella del grande Mario Milita, famoso per il ruolo di “Nonno” Abrahm Simpson, il papà di Homer, o di Zio Paperone nei primi cartoon Disney. Con il nostro blogger Alessandro Delfino ripercorriamo la storia artistica di questo grande maestro del doppiaggio.

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Il doppiaggio lascia spesso in Italia emozioni grazie a voci inconfondibili con le quali siamo cresciuti seguendo i nostri film o serial preferiti.

E una di questa è stata sicuramente quella di Mario Milita, famoso per il ruolo di Abrahm Simpson, il papà di Homer Simpson, nella celeberrima sitcom; dal 1989 grazie alla sua voce senile, graffiante e ironica dona al patriarca della gialla famiglia di Springfield una comicità e una simpatia unica, seconda solo al protagonista Homer Simpson, doppiato in italiano dall’indimenticabile Tonino Accolla. Ma la carriera di Mario Milita non si è limitata al solo personaggio animato.

Classe 1923, la sua voce pastosa e brillante si lega perfettamente a personaggi di animazione come Fred Flintstones nella serie "I Flintstones", Mr Magoo, l’anziano pedofilo nella serie "I Griffin" e tanti altri; non solo: nella sua carriera ha prestato la voce anche ad attori i carne e ossa come Bryan-Doyle Murray, Ed Williams e soprattutto Desmond Llewelin (famoso nel ruolo di Q, il geniale agente alleato di James Bond) nei film "Moonraker - Operazione Spazio" e "007 - Bersaglio mobile".

Dopo aver ricevuto il premio alla carriera al "Gran Premio Internazionale del Doppiaggio" nel 2008, purtroppo in quel periodo comincia ad avere problemi alla voce, che si è fatta man mano più flebile e roca, dovendo lasciare completamente l’attività nel 2012.

Mario Milita purtroppo ci lascia quest’anno dopo una lunga malattia, ma noi tutti lo vogliamo ricordare come la voce del nonno un po’ burbero, un po’ scontroso, ma sempre affettuoso e generoso che ci ha fatto ridere e continuerà ad allietarci per molto molto tempo.

Ciao Mario.



Articolo a cura di Alessandro Delfino

Le voci più belle di Mario Milita (fonte Wikipedia)

Film cinema

  1. Desmond Llewelyn in Moonraker - Operazione spazio007 - Bersaglio mobile

  2. Brian Doyle-Murray in Snow Dogs - 8 cani sotto zeroIndiavolato

  3. Ed Williams in Una pallottola spuntata 2½ - L'odore della pauraUna pallottola spuntata 33⅓ - L'insulto finale

  4. Eli Wallach in Tentazioni d'amore

  5. Lee Strasberg in ...e giustizia per tutti

  6. Fred Krause in Mamma, ho riperso l'aereo: mi sono smarrito a New York

  7. Bill Erwin in Mamma, ho perso l'aereo

  8. Will Hare in Ritorno al futuro

  9. Burgess Meredith in Rocky V

  10. Art Carney in Last Action Hero - L'ultimo grande eroe

  11. Richard Hamilton in Le parole che non ti ho detto

  12. Feodor Chaliapin, Jr. in Lettere d'amore

  13. Sam Jaffe in Orizzonte perduto (ridopp.)

  14. Henryk Bista in Schindler's List - La lista di Schindler

  15. Roberts Blossom in Pronti a morire

  16. Thayer David in Rocky

Serie televisive

  1. Tom Bosley in La signora in giallo

  2. Eric Porter (il Professor Moriarty) in Le avventure di Sherlock Holmes

  3. Jon Pertwee in "Lo spaventapasseri" (Worzel Gummidge)

Film d'animazione

  1. Vecchio prigioniero in Il gobbo di Notre Dame

  2. Cittadino di Tebe in Hercules

  3. Sparky in Lilli e il vagabondo II - Il cucciolo ribelle

  4. Abraham Simpson in I Simpson - Il film

  5. L'indovino Prolix in Asterix e la grande guerra

  6. Ebenezer Scrooge in Canto di Natale di Topolino (1° doppiaggio)

  7. Politico durante una riunione in Akira

Serie animate

  1. Fred Flintstone ne Gli AntenatiI pronipoti incontrano gli antenatiIl nuovo Fred e Barney Show

  2. Abraham Simpson ne I Simpson (nelle prime 22 stagioni)

  3. Herbert (1ª voce) e Francis Griffin ne I Griffin

  4. Mumm-Ra in Thundercats

  5. Voce narrante e dottor Harada in Holly e Benji, due fuoriclasse

  6. Gennai in Digimon Adventure

  7. Megatron in Transformers

  8. Toro che ride in Cowboy Bebop

  9. Il nonno di Titeuf in Titeuf

Matt Damon: CHI LO DOPPIA?

Al suo attivo ci sono più di trenta film dagli anni duemila ad oggi, con personaggi sempre diversi ed emozionanti. Parliamo di Matt Damon, attore amatissimo in tutto il mondo ed anche in Italia, dove ad accompagnare la sua carriera si avvicendano di stagione in stagione voci di altrettanto noti doppiatori.

Michele Gammino: la voce eroica del doppiaggio

Di tutte le voci del doppiaggio sicuramente quella che più rimanda ai personaggi eroici e duri del cinema è la voce di Michele Gammino. Basta ricordare cinque dei tantissimi attori da lui doppiati: Kevin Costner, Jack Nicholson, Richard Gere, Terence Hill e, dulcis in fundo, Harrison Ford in "Indiana Jones"! Di Michele Gammino ce ne parla un vero esperto di cinema e doppiaggio: il nostro blogger Alessandro Delfino.

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Michele Gammino inizia la sua carriera da giovanissimo, negli anni 70, sia come attore (in film di genere come i poliziotteschi e le commedie-sexy all’italiana) che come doppiatore (lo si ricorda sempre nei film di genere come voce di Luc Merenda in molti polizieschi italiani).

E' negli anni ottanta che la sua carriera decolla. Nel 1981 doppia per la prima volta un attore già famoso per la saga fantascientifica "Guerre Stellari", Harrison Ford, nei panni di un altro personaggio che lo consacrerà nella storia del cinema: Indiana Jones. Il film "I predatori dell’arca perduta" diretto da Steven Spielberg non solo ottiene un grande successo, ma dà il via ad altri seguiti dove Ford avrà di nuovo la voce di Gammino (tranne in "Indiana Jones e il tempio maledetto" dove viene sostituito da Luigi La Monica); a parte alcuni casi il binomio Ford-Gammino diventerà inscindibile tanto che il doppiatore verrà spesso riconosciuto come la voce ufficiale dell’attore statunitense.

Sempre nel 1981, Gammino doppia un altro attore già famoso diventando in seguito una delle voci ricorrenti: Jack Nicholson, nel film "Il postino suona sempre due volte", remake del film del 1946. Gammino si distingue rispetto ad Harrison Ford seguendo in modo meticoloso la recitazione asciutta e sorniona di Nicholson “invecchiando” e sporcando la voce donando interpretazioni memorabili: oltre al già citato film "Codice d’onore", "Wolf", "Qualcosa è cambiato", "A proposito di Schimidt".

La carriera di Gammino comunque rimane costellata di personaggi eroici, ad esempio nel 1985 doppia un altro attore che nel periodo successivo diventerà famoso come eroe del cinema: Kevin Costner; famosi i film doppiati come "Balla coi lupi", "JFK", "Wyatt Earp", "Guardia del corpo" e tanti altri.

Ma la bravura del doppiatore non si limita solo ai ruoli eroici: riesce con disinvoltura a passare da personaggi duri e granitici come Steven Seagal ("Trappola in alto mare" e "Trappola sulle montagne rocciose") a personaggi ironici e pungenti come Bill Murray ("Ricomincio da capo"), Cheavy Chase ("Avventure di un uomo invisibile"), Bob Hoskins ("Chi ha incastrato Roger Rabbit") e Terence Hill ("Non c’è due senza quattro", "Renegade") o ancora ad attori fascinosi ed eleganti come Richard Gere ("Pretty Woman").

Michele Gammino rimane ancora oggi uno dei punti di riferimento del doppiaggio e tuttora la sua voce rude, calda e pastosa riesce a migliorare alcune interpretazioni di attori che in originale non hanno quel colore, quella espressività vocale che rende magico e inimitabile il mondo delle voci.



Le voci più belle di Michele Gammino

  1. Michele Gammino in “Confessione di un commissario di polizia al Procuratore della Repubblica”
  2. Harrison Ford (Indiana Jones) in “I predatori dell’arca perduta”
  3. Harrison Ford (Rick Deckard) in “Blade Runner”
  4. Terence Hill (Luke Mantie) in “Renegade: un osso troppo duro”
  5. Bob Hoskins (Eddie Valliant) in “Chi ha incastrato Roger Rabbit”
  6. Kevin Costner (John Dumbar) in “Balla coi lupi”
  7. Richard Gere (Edward Lewis) in “Pretty Woman”
  8. Paul Sorvino (Paul Cicero) in “Quei bravi ragazzi”
  9. Steven Seagal (Casey Ryback) in “Trappola in alto mare”
  10. Bill Murray (Phil Connors) in “Ricomincio da capo”
  11. Cheavy Chase (Nick Halloway) in “Avventure di un uomo invisibile”
  12. Jack Nicholsonc (Nathan R. Jessep) in “Codice d’onore”
  13. Richard Gere (Lancillotto” in “Il primo cavaliere”
  14. Jack Nicholson (Melvin Udall) in “Qualcosa è cambiato”
  15. Kevin Costner (Jonathan Kent) in “L’uomo d’acciaio”

Articolo a cura di Alessandro Delfino

Migliorare la voce con Roxy: erre moscia e non solo

Vai al profilo di Roxy Colace 


L'attrice, cantante e vocal-coach Rossana "Roxy" Colace (con i suoi simpatici personaggi) mostra gli esercizi più semplici per correggere la "erre moscia", migliorare l'articolazione ed usare il diaframma per non urlare di gola.



Migliorare la voce con Roxy: zeppola e non solo

Vai al profilo di Roxy Colace 


L'attrice, cantante e vocal-coach Rossana "Roxy" Colace (con i suoi simpatici personaggi) mostra gli esercizi più semplici per togliere la zeppola, abbassare il tono di voce e migliorare la cadenza di un forte accento, tipo quello "siciliano".



Oreste Rizzini: l'acchiappafantasmi del doppiaggio

Nella storia del doppiaggio italiano ci sono professionisti che resteranno indimenticabili, per la capacità di variare interpretazione e stile in base ai personaggi doppiati e soprattutto per essere diventati, nel corso di una vita, la voce inconfondibile di grandi attori. E' il caso di Oreste Rizzini, doppiatore di Michael Douglas in "Basic Instinct" o "La guerra dei Roses". Ne ripercorriamo la carriera su VOCI.fm grazie al nostro blogger Alessandro Delfino.


Ti piace la voce di questo podcast? Contatta subito lo speakerAlessandro Delfino 

Come scrissi tempo fa, il mondo del doppiaggio ha avuto nel suo ambiente tantissimi attori che nascono nel cinema o nel teatro; è il secondo caso per il grande Oreste Rizzini.

Debutta infatti al "Teatro Stabile di Trieste", dove rimane per cinque anni, prima di passare a Torino e infine al "Piccolo Teatro di Milano" di Giorgio Strehler dove recita con importanti attori come Glauco Mauri, Giulio Bosetti, Mario Scaccia, Gianrico Tedeschi e Gigi Proietti.

Negli anni Ottanta è socio della cooperativa CVD (tra i fondatori Oreste Lionello) ed è lì che comincia la sua carriera nel mondo del doppiaggio: diventa la voce di attori come Gene Hackman, John Voight, Bill Murray, Michael Caine, Christopher Walken, Gerard Depardieu, ma soprattutto Michael Douglas col quale instaura un legame "voce volto" doppiandolo in film come "Basic Instinct", "La guerra dei Roses" e "Traffic".

Dotato di un timbro sporco e di un’ironia brillante, Oreste Rizzini riesce nell’arco della sua carriera a spaziare da personaggi comici come il Peter Venkman interpretato da Bill Murray nei due film dei "Ghostbusters" a personaggi duri e drammatici come il detective Nick Curran (Michael Douglas) in "Basic Instinct" o ancora a personaggi in costume sconfinando nel genere fantasy come il Cirano di Gerard Depardieu (dove Rizzini recita in versi adattati con maestria dal direttore del doppiaggio del film Oreste Lionello) e Martyn Sanderson (Denethor) in "Il Signore degli anelli".



Non mancano anche antagonisti e uomini abbietti, come il corrotto presidente Allen Richmond interpretato da Gene Hackman o il romantico fondatore della "Forrester Creations" Eric Forrester (soap-opera "Beautiful"); in ogni ruolo Rizzini segue meticolosamente l’attore rivelandosi estremamente duttile e versatile.

Oreste Rizzini purtroppo ci lascia nel 2008 ed è solo dell’anno prima l’ultimo suo doppiaggio: il grande Michael Caine nel ruolo del milionario perverso Andrew Wyke nel remake del film "Gli insospettabili" del 1972 tratto dalla piece teatrale (e dove Caine interpretava il ruolo del giovane Milo, in questo film recitato da Jude Law).

Voci sempre diverse per un grande mondo pieno di suoni ed emozioni…

Articolo a cura di Alessandro Delfino


Le voci più belle di Oreste Rizzini

  1. Michael Murphy - Yale in “Manhattan”
  2. Bill Murray - Peter Venkman in “Ghostbusters”
  3. Michael Douglas - Oliver Rose in “La guerra dei Roses”
  4. Bruce Willis - John McLane in “Die Hard”
  5. Gerard Depardieu - Cyrano in “Cyrano De Bergerac”
  6. Michael Douglas - Nick Curran in “Basic Instinct”
  7. John Voight - Leo F.Drummond in “L’uomo della pioggia”
  8. Gene Hackman - Henry Hearst in “Under Suspicion”
  9. Martyn Sanderson - Denethor in “Il signore degli anelli”
  10. Bill Murray - Bob Harris in “Lost in Translation”
  11. Michael Caine - Andrew Wyke in “Sleuth - Gli insospettabili”

Paolo Ruffini: doppiatore in Cattivissimo Me 3

Il suo modo di fare è inconfondibile, l'accento da “toscanaccio” e la battuta sempre pronta lo hanno reso uno dei volti più famosi della TV e del cinema italiano da fine anni '90 ad oggi: ai microfoni di VOCI.fm Paolo Ruffini racconta il suo rapporto con la voce e le sue esperienza da doppiatore, partendo dal film d'animazione “Cattivissimo me 3”, nelle sale italiane dal 24 Agosto 2017.

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Paolo Ruffini, in “Cattivissimo me 3” doppi il cattivo di turno (Balthazar Bratt) che è un “cattivo - non cattivo” degli anni '80?
Esatto, direi un “cattivo frustrato”. E' un produttore degli anni '80 che nel momento in cui vede cancellare la sua serie televisiva sbrocca e quindi diventa tremendo. Fermo al grande chewingum rosa, fermo al cubo di Rubik, fermo ad un certo tipo di musica (perché lui ascolta Beat itdi Michael Jackson tutto il giorno con il walkman), gira ancora le cassette, è un cattivo molto interessante. Soprattutto, il film ci racconta come fondamentalmente un cattivo può trasformarsi, che forse la cattiveria non esiste, ma esiste l'infelicità.

Non è il primo cartoon che doppi, com'è dare la voce a personaggi di animazione?
E' impressionante, perché gli attori sono bravissimi, nel senso che ti devi confrontare con la perfezione, cioè non è come doppiare un attore, ma un cartone animato; e credimi questi attori nel film sono eccezionali, molto verosimili. A parte gli scherzi, questi film raccontano la realtà meglio di quanto possano raccontare i film con attori in carne ed ossa ed io sono felicissimo, anche perchè lavorare nel mondo dei bambini è una grande lusinga. 

Come usi in modo diverso la voce quando fai teatro, quando fai televisione, quando fai doppiaggio?
Io non sono un accademico, camuffo come ho sempre fatto; pensa che mi divertivo già tanti anni fa con i doppiaggi su You Tube, quelli umoristici; cerco fondamentalmente di modulare un pochino quella che è la mia voce. In “Cattivissimo me 3” vado proprio sull'eccesso perché interpreto un pazzo che urla e dice “sono un bambino cattivoooooooo”, quindi mi sono dovuto proprio sgolare. 

Molto spesso ti sentiamo anche nel tuo tipico accento toscano, a volte si dice che bisogna curare la dizione perché va tolto ogni accento, invece a te questa parlata toscana spesso ti premia, come in Zootropolis?
Si, in questo “Cattivissimo me” riesco anche a parlare un italiano concreto, più o meno; poi sai, secondo me, come parliamo (cioè la nostra voce) ci racconta anche un pò di verità. Siamo già mascherati in mezzo a tanti profili social, almeno la voce lasciamocela! 

Un bacione grandissimo a Voci.fm da Paolo Ruffini! Usate, cari amici, la vostra voce.



PAOLO RUFFINI: CENNI BIOGRAFICI 

Nato a Livorno nel 1978, debutta nel mondo dello spettacolo partecipando a spot pubblicitari (Kinder Cereali e Olidata) e al film “Ovosodo” di Paolo Virzì. Per diversi anni lavora come animatore in villaggi-vacanze. Appassionato di cinema, nel 2001 fonda l'Associazione cinematografica “Nido del Cuculo”, con la quale organizza eventi, rassegne, festival cinematografici, produce documentari, spettacoli teatrali (fra tutti “Io Doppio”) e musical nei quali spesso riveste la figura di attore ed autore. Nel 2002 vince il concorso “Cercasi VJ” su Mtv e per più di tre anni conduce programmi molto seguiti. Nel 2005 lascia la rete musicale e comincia una collaborazione con Marco Giusti. Partecipa con successo al talk-show demenziale “Bla Bla Bla” con Lillo & Greg. Nello stesso anno, figura come autore di “Stracult” (Rai 2). Nel 2005 partecipa al film “Natale a Miami” di Neri Parenti; nel 2006 bissa con “Natale a New York”. Viene inoltre riconfermata la collaborazione per i programmi “Matinée” e “Soirée”, in onda tutti i giorni su Rai 2, in Paolo Ruffini si trasforma in inviato speciale in giro per l'Italia. Nel 2007 diventa volto del canale satellitare “Comedy Central” del gruppo MTV Italia e conduce il contenitore di candid camera, sketch comici e papere “Amici miei”. È inoltre tra gli interpreti de “La seconda volta non si scorda mai” di Alessandro Siani. Nel 2008 partecipa allo spettacolo teatrale “Portami tante rose.it”, ideato da Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime. Nello stesso anno fa parte del cast del film “Natale a Rio”; nel 2009 è tra i protagonisti del film di Carlo Vanzina “Un'estate ai Caraibi”, con Gigi Proietti. Successivamente fa parte del cast di “La prima cosa bella” di Paolo Virzì. Nel 2010, è uno dei protagonisti del nuovo progetto del regista e sceneggiatore Fausto Brizzi, che vede la realizzazione di due pellicole parallele: “Maschi contro femmine” e “Femmine contro maschi”. Nel settembre 2011 conduce su Italia1 il programma comico “Colorado” insieme a Belén Rodríguez, Chiara Francini e Digei Angelo, venendo confermato per le successive 5 edizioni. Nell'inverno 2011-2012 è in tournée teatrale la commedia musicale “Tre cuori in affitto” assieme ad Arianna Bergamaschi e Justine Mattera. Contemporaneamente nelle sale cinematografiche esce “Ex - Amici come prima!”, diretto da Carlo Vanzina. Nell'aprile 2012 presta la sua voce a Lucignolo nel film d'animazione “Pinocchio” di Enzo D'Alò. Nel 2012 pubblica il suo primo romanzo intitolato “Tutto bene”. Il 2013 invece inaugura la sua carriera come regista, con il primo film “Fuga di Cervelli”, uno dei film italiani più visti in quell'anno, che ha incassato oltre 5 milioni e mezzo di euro ed ha dato il via alla carriera cinematografica di Frank Matano e di altri YouTubers. Nel 2014 presenta i David di Donatello. Ad Ottobre esce nelle sale cinematografiche il film “Tutto molto bello” che lo vede impegnato sia nel ruolo di attore che in quello di regista, in compagnia di Frank Matano. Nel 2015 torna a condurre una versione rinnovata del programma televisivo “Colorado” insieme a Diana Del Bufalo. Nello stesso anno torna ad accompagnare Lillo e Greg e Francesco Mandelli in un nuovo cinepanettone targato Filmauro dal titolo Natale col boss, rivelatosi un successo al botteghino e con recensioni tendenzialmente positive. Nel dicembre 2015 esce il libro “Odio ergo sum”, studio semiserio del fenomeno degli hater; nel 2016 viene coinvolto nel doppiaggio italiano del film Disney “Zootropolis” nel quale presta la voce al personaggio di Yax. Viene investito del ruolo di giurato di “Eccezionale veramente”, per le edizioni 2016 e 2017, con Diego Abatantuono e Selvaggia Lucarelli. A marzo 2016 esce il libro “Il principe piccino”. Oltre all'attività nel cinema, non trascura il teatro, portando in giro per tutto il 2016 e 2017 il suo nuovo spettacolo comico "Un grande abbraccio". Nel 2017 inoltre esce un nuovo libro dal titolo "Telefona quando arrivi". E' la voce di Balthazar Bratt nel film “Cattivissimo Me 3”. (fonte Wikipedia)

Perchè la nostra voce registrata non ci piace?

La maggior parte delle persone detesta la propria voceregistrata. Perché alla radio o in video il suono sembra così diverso e perché sentirci parlare provoca imbarazzo?

Ti piace la voce di questo podcast? Contatta subito lo speaker Francesco Seminara 

Tutti voi, appassionati del mondo della voce, ricorderete quando per la prima volta avete ascoltato la vostra voce registrata e di aver provato quello strano senso di estraneità. Vi sarete chiesti per quale motivo la voce che avete sentito nell’audio non era quella abituale ed il motivo di questo grande divario. 

Per fornirvi una spiegazione precisa, dobbiamo prendere in considerazione sia un aspetto scientifico che un fattore psicologico, in quanto entrambi contribuiscono nel provocare quella sensazione di fastidio che solitamente abbiamo durante il riascolto.

LA SCIENZA
Esiste un processo denominato conduzione aerea, per il quale il suono che esce dalla bocca si muove nell’aria fino a dirigersi verso le orecchie raggiungendo il canale uditivo. Poiché la bocca si trova così vicina all’orecchio, il processo è istantaneo. Questo in realtà è ciò che accade anche quando i suoni provengono dall’esterno e sentiamo la voce altrui.

Quando si parla, i suoni che andiamo ad emettere si trasmettono non solo attraverso l'aria, ma anche attraverso la nostra struttura ossea, dalla laringe alla coclea. Oltre alle vibrazioni dei timpani si vanno ad aggiungere quelle provocate dal movimento delle corde vocali, che poi arrivano all’orecchio interno e quindi al cervello attraverso le ossa del cranio. La testa per sua natura va a rafforzare le vibrazioni a bassa frequenza, quindi avremo un duplice passaggio che provoca un’alterazione nella percezione della nostra voce.

Come avrete notato, la conduzione interna ha la meglio sulla conduzione aerea e quindi avremo come risultato una specie di “eco” della nostra voce. Inoltre, le onde sonore avranno frequenze diverse a seconda che passino attraverso un mezzo solido o aereo, andando ad influire sul timbro di voce. Le basse frequenze vengono trasmesse più facilmente attraverso il corpo, ed è per questo che mentre parliamo la nostra voce ci appare più profonda e grave di quanto in realtà non lo sia.

Ricordiamo anche che ilmicrofono così come ilregistratore, sonodispositivi vocali che non riprendono il riverbero delle ossa, ma solo leonde sonore che vengono trasmesse attraverso l’aria mentre trascurano le frequenze più basse. Per questo abbiamo la sensazione che la nostra voce sia “sgradevole”.



LA PSICOLOGIA
Altro elemento che va ad influenzare la percezione della voce, è quello psicologico. Pensate ad una foto in cui non vi piacete, vi percepite diversi dal solito e l’immagine che avete davanti si discosta da quella che abitualmente vedete riflessa nello specchio. Quando ci si ascolta da una fonte esterna accade la medesima cosa: ci si ritrova davanti ad una voce e quindi ad un “Se” insolito, che non si riconosce.

Interessante e curioso è l’esperimento che è stato fatto da un gruppo di ricercatori dell’“Albright College”, in America: hanno chiesto ad un gruppo di 80 persone di ascoltare voci diverse e di stabilire quali fossero quelle più attraenti, inserendo anche le registrazioni delle persone coinvolte a loro insaputa.

Risultato: tutti hanno classificato le proprievoci in quelle più attraenti senza averle nemmeno riconosciute. Dunque i ricercatori sono arrivati alla conclusione che diventiamo critici rispetto alla nostravoce quando la sentiamo estranea, perché esiste una differenza tra le nostre capacità reali e la percezione che ne abbiamo. In sostanza, quando ci si confronta con la realtà, la percepiamo in maniera peggiore rispetto a quella che immaginiamo perché abbiamo tendenzialmente delle aspettative molto elevate.

Noi di VOCI.fm, non possiamo far altro che suggerirvi di ascoltarvi spesso e di allenarvi ad amare e apprezzare la vostra voce, perché è uno degli strumenti più potenti per comunicare le vostre emozioni e fa parte di ciò che siete!

Articolo a cura di Matteo Mattiacci

 

Pino Insegno: il doppiaggio è meritocratico

“Non esiste un mestiere più meritocratico di quello del doppiatore: se sei bravo lavori... altrimenti tocca a qualcun altro!”. Ne parla su VOCI.fm Pino Insegno, famosissimo doppiatore, direttore del doppiaggio, attore e conduttore televisivo. Una video-intervista da non perdere!

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Pino Insegno per Voci.fm, sei di nuovo in “Cars 3”, naturalmente; tu hai iniziato come attore però ultimamente preferisci fare il doppiatore a quanto pare!
No ultimamente, sono 37 anni, io ho cominciato come doppiatore. 

Hai continuato a fare l'attore più il doppiatore?
Si, non ho mai smesso; sono carriere parallele, non ho mai lasciato il teatro e neanche il doppiaggio, anche se ho cominciato i primi due anni con il porno, però vale lo stesso perché mi hanno dato l'esperienza necessaria per entrare poi nel mondo che è scoppiato negli anni 80, delle soap-opera ecc. Ho una trasmissione su Radio 24 che è “Voice Anatomy”, per cui mi occupo di voci e di voce in tutte le sue declinazioni, non soltanto quella recitativa, ma anche quella parlata, quotidiana. Il mondo del doppiaggio è meraviglioso, perché, come quello del teatro, è meritocratico, non entra gente che non è brava e soprattutto non è una mafia come si dice, una cosa “di famiglie”. Io poenso che sia ovvio che se hai un padre notaio è più facile che tu faccia il notaio. Io ho un padre vetrinista, ma faccio il doppiatore e l'attore. E' un mondo meraviglioso perché è meritocratico, tutto il mondo del lavoro in Italia dovrebbe prenderne esempio. Il doppiaggio, se non sei bravo, non lo puoi fare. Se ti va di imparare si può fare, per tutti c'è possibilità, ma viva Dio, in questo mestiere vince la meritocrazia e ne vado orgoglioso. Quando perdi un provino o due, lo urlo sempre, vince un altro bravo; incredibile eh? 

A proposito di Dio, tu lo hai doppiato in Zerovskij, lo spettacolo di Renato Zero! Quanto devi a questa tua voce, perché tu sei bravo, però dai... hai una voce?
Ma la voce la costruisci, è un elemento con cui ci nasci, è uno strumento che si può imparare ad usare anche a scuola ( e proprio di questo sto parlando anche ad alte sfere, con un ministro molto attento della Pubblica Istruzione). Renato Zero è un caro amico e mi ha detto: “Pino, mi puoi fare Dio?”; io gli ho risposto: “Dio si, altri santi no, ma Dio è giusto che lo faccia” :-)! 

Bè, hai fatto il massimo, non puoi doppiare nient'altro.
Oltre lui non c'è più altro! Comunque va detto che questo Zerovskij è affascinante, proprio uno spettacolo dell'evoluzione di Renato, meraviglioso.

Cari amici di VOCI.fm, un abbraccio e continuate ad amare la voce, anche la vostra voce, cominciate a registrarvi, sentitevi, prendete confidenza, ci sarà una grande evoluzione! Un abbraccio a tutti, auguri e buona vita da Pino Insegno.



PINO INSEGNO: CENNI BIOGRAFICI
Pino Insegno (all'anagrafe Giuseppe Insegno) nasce a Roma il 30 agosto 1959. Esordisce con lo spettacolo “Giulio Cesare... ma non lo dite a Shakespeare” (1982) assieme alla compagnia "L'allegra brigata", con la quale porta in scena anche “Supercalifragilistichespiralidhorror”, “Odissea”, un musical e “My fair West”. Risale al 1985 la sua prima esperienza al cinema, dove compare in “Mezzo destro, mezzo sinistro: due calciatori senza pallone” diretto da Sergio Martino, in cui affianca Andrea Roncato e Gigi Sammarchi. Lo stesso anno è diretto da Enrico Montesano in “A me mi piace” e da Giampiero Mele ne “In punta di piedi - Streetdance”. A metà anni '80 fonda con Roberto Ciufoli, Tiziana Foschi e Francesca Draghetti, il quartetto "Premiata Ditta", gruppo comico che lo renderà famoso in tutta Italia. L'esordio in televisione avviene con i programmi “Pronto chi gioca” e “Jeans”, condotti rispettivamente da Enrica Bonaccorti e Fabio Fazio: qui Insegno e la "Premiata Ditta" si esibiscono in divertenti siparietti comici. Otterranno un buon successo con lo spettacolo teatrale “Gallina vecchia fa buon Broadway”, ma il trionfo sul palcoscenico avverrà nel '91 con “Non solo Biutiful”. Nel frattempo Insegno ha avuto modo di fare altre brevi incursioni nel mondo del cinema con le pellicole “Giorni randagi” (1988) con Sergio Rubini e Margherita Buy e “Le finte bionde” (1989) di Carlo Vanzina. Dopo aver realizzato una commedia per il grande schermo intitolata “L'assassino è quello con le scarpe gialle” con la "Premiata Ditta", crea e conduce il programma televisivo “Finchè c'è ditta c'è speranza”, che si prolungherà per tre serie grazie al successo conseguito. Nel 2000 ci sarà un'altra edizione intitolata “Premiata teleditta”. Tra il 2001 e il 2002 Insegno è in teatro con “Colto in flagrante”, diretto dal fratello Claudio Insegno e diventa conduttore dei programmi tv “Buona Domenica”, “Oblivius”, “Compagni di scuola” e “Il mercante in fiera” del 2006. 

Pino Insegno è molto noto come doppiatore:voce ufficiale italiana dell'attore Will Ferrell, ha prestato la voce a Viggo Mortensen nella trilogia “Il Signore degli Anelli”, a Sacha Baron Cohen, a Jared Harris in “Sherlock Holmes - Gioco di ombre”, a Lenny Kravitz in “Hunger Games” e “Hunger Games: La ragazza di fuoco”, a Jamie Foxx nel ruolo di Ray Charles nel film “Ray” e nel ruolo di Django nel film “Django Unchained” di Quentin Tarantino, a Brad Pitt ne “L'esercito delle 12 scimmie” e a Denzel Washington in “American Gangster”.Tra gli altri attori doppiati ricordiamo Mark Wahlberg in “The Departed - Il bene e il male”, “E venne il giorno” e Max Payne in “X-Men le origini - Wolverine” e “Il caso Spotlight”, Will Smith in “Alì”, Philip Seymour Hoffman in “Onora il padre e la madre”, Robert De Niro nel ridoppiaggio de “Il padrino - Parte II” e Harrison Ford nel ridoppiaggio de “I predatori dell'arca perduta”. Ha doppiato John Smith in “Pocahontas” e in “Pocahontas II - Viaggio nel nuovo mondo”, la tigre Diego ne “L'era glaciale” e l'orso Boog in “Boog & Elliot a caccia di amici”. Ha anche dato voce allo Specchio Magico nei film “Shrek” e “Shrek 2”, a Sinbad nel film “Sinbad - La leggenda dei sette mari” e infine all'eterno rivale di Saetta McQueen, Chick Hicks nella serie di film “Cars”. Pino Insegno ha doppiato anche numerosi personaggi di cartoni animati. Nel luglio 2004 gli è stato conferito il prestigioso riconoscimento “Leggio d'Oro Alberto Sordi”, oltre a vari “Nastri d'argento”.

Pippo Pelo: lo Show-Man di Radio Kiss Kiss

Ci ha conquistati con il suo umorismo, con gli scherzi in radio, con quel carisma unico che lo ha reso celebre prima tra il popolo della notte e adesso tra i milioni di ascoltatori del mattino di Radio Kiss Kiss. Ospite di VOCI.fm il grande Pippo Pelo, intervistato per noi da Marco Picchio.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di Voci.fm un saluto da Marco Picchio, proseguono le interviste ai grandi protagonisti della radiofonia italiana. L'ospite di oggi è uno che da sempre fa la radio “divertente”, è ironico, specializzato in scherzi radiofonici... Signore e signori ho in linea Cesare Falcone, in arte “Pippo Pelo”!
Buongiorno!

Ti chiamo Cesare o Pippo?
Chiamami Pippo che è meglio, così magari mi riconoscono :-)

Benvenuto su Voci.fm! Facciamo quattro chiacchiere su questo salotto che fa tanto “Raffaella Carrà”! Permettimi di cominciare con un'equazione calcistica, indipendentemente dalla tua fede: Pippo Pelo sta a Kiss Kiss come Francesco Totti sta alla Roma, cioè tu da sempre a Kiss Kiss, lui da sempre alla Roma. Come e quando è nato questo amore per Kiss Kiss?
In realtà tutto parte da un po' di anni fa. Era il 1989, io trasmettevo su una radio locale di Salerno (la mia città) ed un fonico di Kiss Kiss, passando in zona, mi notò e mi portò a fare un provino a Napoli. Il primo andò bene, il secondo male e così, insistendo con le telefonate, li convinsi per sfinimento ad un terzo provino e da lì ad un anno entrai a far parte del team di radio Kiss Kiss. E' l'unico netowrk nazionale che irradia dal Sud-Italia e questa cosa mi ha permesso di parlare a tutta la Penisola... rimanendo a vivere a casa mia! Ho avuto questa fortuna ma non solo: l'editore di Kiss Kiss mi ha sempre accontentato nelle richieste, mi ha fatto scegliere le persone con cui lavorare e per un certo periodo sono stato anche un talent-scout che ha “scovato” personaggi che poi hanno avuto un certo successo sia in radio che in televisione. Tutto questo mi legato sempre più a Kiss Kiss ed è nato il sodalizio.

Chi ti ha chiamato Pippo Pelo?
E' un aneddoto particolare. Quando sono entrato a Kiss Kiss il direttore era Gianni Simioli che, in accordo con l'editore Lucia Niespolo e Nino Mazzarino (oggi speaker di RTL 102.5) stavano cercando un conduttore per un nuovo programma intitolato “il pelo nell'uovo”. Da lì il nome “Pippo Pelo”, che mi è stato attribuito in modo assolutamente casuale ma che, non lo nego, mi ha fatto comodo perchè rimane subito in testa ed ha di certo aiutato ad accrescere la mia popolarità radiofonica.

Io ero un ascoltatore di “Facciamo Candy Candy”, la tua fortunatissima trasmissione notturna. Ma quanto ti sei divertito a condurla?
Sono stati 10 anni stupendi, 10 anni vissuti “al contrario” perchè lavoravo esclusivamente di notte. Un aspetto che, a lungo termine, finisce col diventare faticoso e ti porta a decidere se continuare a farlo per sempre, oppure cambiare. Conosco colleghi che ce l'hanno fatta a convertirsi alla notte, rinunciando alla vita di giorno; io ad un certo punto non ne potevo più! Ma non del programma, che amavo tantissimo, bensì degli orari sempre sballati. Finchè, all'apice del successo, il mio editore mi ha spostato verso la fascia del mattino, la più importante in termini di ascolto. Nel periodo di “Facciamo Candy Candy” ho conosciuto un sacco di gente, ho girato i più importanti locali italiani con la versione “live” del programma e quindi l'ho legato a tanti bei ricordi.

Una domanda dedicata ai giovani iscritti a VOCI.fm che si stanno avvicinando alla professione di speaker in radio. Basta un talent oppure occorre veramente tanta esperienza sul campo?
Devo fare una premessa: io non credo che la radio si possa “insegnare”. Fare la radio significa essere persone che hanno qualcosa da comunicare, che divorano la quotidianità... e questo devi averlo e non può insegnartelo nessuno. Non sono neanche per la dizione esagerata in radio; qualche accento o piccola sporcatura ti rendono molto “amico” di chi ti sta ascoltando e più vicino alla gente. Ultimo aspetto, ma il più importante: chi fa la radio deve esserne appassionato! E questa cosa sta venendo meno negli ultimi anni.

Purtroppo è vero, come il fatto che la radio (nella sua essenza originale) si è un po' perduta, a vantaggio di streaming, podcast, musica in download ecc.
Si, il concetto della “radio misteriosa” è andato scemando. Però ci stiamo divertendo molto anche con la radio attuale, che comunque ha il suo perchè!

Assolutamente si! Grazie a Pippo Pelo per essere stato ospite di VOCI.fm!
Saluto gli amici di VOCI.fm e ricordo che mi possono ascoltare ogni mattina in diretta dalle 07.00 alle 09.00 su Kiss Kiss con “Pippo Pelo Show”. Grazie a voi per l'ospitalità che spero un giorno di ricambiare perchè è sempre un piacere poter parlare della cosa che amo di più: la radio!

Un abbraccio a Pippo Pelo.

PODCAST: EnglishMAX

Vai al profilo di Max Veracini 

 

Puntata#21 (30/06/2021)
In questa puntata, Max Veracini torna a parlare di "acting" (recitazione) e lo fa con una brava attrice italiana, anche doppiatrice e voice-talent: Barbara Kal.





Puntata#20 (23/06/2021)
In questa puntata, Max Veracini e Mia Lindblad parlano di "family", dei modi di dire e degli utilizzi in lingua inglese della parola "famiglia". Ospite un vecchio amico di Max, direttamente dagli States, Ernesto Peter per raccontare la propria esperienza.





Puntata#19 (16/06/2021)
In questa puntata, Max Veracini e Mia Lindblad parlano di "body", di tutte le espressioni in lingua inglese legate al "corpo". Ospite Gabriele Pallanca, fonico di presa diretta, producer, musicista dello studio "Genova Records".





Puntata#18 (09/06/2021)
In questa puntata, Max Veracini e Mia Lindblad parlano di "music". Ospite "Fritz da Cat" (Alessandro Civitelli), dj e produttore Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..





Puntata#17 (02/06/2021)
In questa puntata, Max Veracini e Mia Lindblad parlano di "acting", ovvero di "recitazione". Ospite l'attore, cabarettista e youtuber Andrea Di Marco.





Puntata#16 (26/05/2021)
In questa puntata, Max Veracini e Mia Lindblad parlano di "friendship" e dei tanti modi in cui questo termine viene utilizzato nella lingua inglese e in quella italiana. Ospite l'attore, scrittore e voice-talent Derek Allen.





Puntata#15 (19/05/2021)
In questa puntata, Max Veracini e Mia Lindblad parlano di "food" e dei tanti modi in cui questo termine viene utilizzato nella lingua inglese e in quella italiana. Ospite l'attore e voice-talent Gianluca Mancuso.





Puntata#14 (12/05/2021)
In questa puntata, Max Veracini e Mia Lindblad parlano del termine "weather", che in italiano traduciamo in "tempo metereologico", ma che in inglese assume varie interpretazioni ed utilizzi. Ospite, a raccontare la propria esperienza, l'apicoltore Gian Luca Conti.





Puntata#13 (05/05/2021)
In questa puntata, Max Veracini e Mia Lindblad parlano di "goal", di "obiettivi". Super-ospite Simone Lunghi, l'angelo dei Navigli.


Puntata#12 (28/04/2021)

In questa puntata Max Veracini e Mia Lindblad parlano di "pronuncia della lingua inglese", di quanto sia importante, soprattutto per chi lavora con la voce.

https://soundcloud.com/voci-fm/englishmax-veracini-radio-28-04-2021

Puntata#11 (21/04/2021)
La parola "horse" significa "cavallo", ma in quanti modi viene utilizzata nella lingua inglese? E quanti frasi idiomatiche hanno "horse" come protagonista? Questo è il tema della puntata con Max Veracini e Mia Lindblad.

https://soundcloud.com/voci-fm/englishmax-veracini-radio-21-04-2021

Puntata#10 (14/04/2021)
"British" vs. "American" ENGLISH! Quali sono le principali differenze tra l'inglese britannico e quello americano? Questo è il tema della puntata con Max Veracini e un'ospite speciale: Mia Lindblad.

https://soundcloud.com/voci-fm/englishmax-veracini-radio-14-04-2021

Puntata#09 (07/04/2021)
"Get" e i mille significati ed utilizzi di questo verbo nella lingua inglese. Questo è il tema della puntata con Max Veracini, Mia Lindblad e l'ospite del giorno Gennaro.

https://soundcloud.com/voci-fm/englishmax-veracini-radio-07-04-2021

Puntata#08 (31/03/2021)
"Birds", the idiomatic expressions; tanti "modi di dire" in parallelo (ma non sempre!) tra italiano ed inglese. Questo il tema della puntata con Max Veracini e Mia Lindblad.

https://soundcloud.com/voci-fm/englishmax-veracini-radio-31-03-2021

Puntata#07 (24/03/2021)
"Bridges", the idiomatic expressions. Questo è il tema della puntata con Max Veracini, Mia Lindblad e l'ospite del giorno "Monty" (Giuseppe Flashmonti).

https://soundcloud.com/voci-fm/englishmax-veracini-radio-24-03-2021

Puntata#06 (17/03/2021)
Che cosa ci ha insegnato il 2020 e di quali consigli possiamo far tesoro? Max Veracini e Mia Lindblad ne parlano in questa puntata di "EnglishMAX", approfittando per farci conoscere (ed analizzare) qualche nuova parola in lingua inglese.

https://soundcloud.com/voci-fm/englishmax-veracini-radio-17-03-2021

Puntata#05 (10/03/2021)
Max Veracini ci fa ascoltare la canzone di John Denver, dal titolo "Take me home, country roads" e plasma questa puntata di "EnglishMAX" sulle "lyrics", le parole e il loro significato, provando ad associarle alla nostra condizione attuale.

https://soundcloud.com/voci-fm/englishmax-veracini-radio-10-03-2021

Puntata#04 (03/03/2021)
"Sane", "Insane", "Healthy": Max Veracini con Mia Lindblad ci spiegano significati ed aneddoti legati a queste tre parole. L'ospite del giorno è Emanuela, che racconta la sua esperienza con il covid.

https://soundcloud.com/voci-fm/englishmax-veracini-radio-03-03-2021

Puntata#03 (24/02/2021)
"Every cloud has a silver lining". Partendo da questa frase sempre attuale, Max Veracini con Mia Lindblad e l'ospite del giorno Michele Lupo spiegano come nella propria vita "non tutti i mali siano venuti per nuocere".

https://soundcloud.com/voci-fm/englishmax-veracini-radio-24-02-2021

Puntata#02 (17/02/2021)
Mia Lindblad, special guest della puntata, intervista Max Veracini: "Come si impara l’inglese?"

https://soundcloud.com/voci-fm/englishmax-veracini-radio-17-02-2021

Puntata#01 (10/02/2021)
Il tema della puntata è "essere BILINGUE". Special Guest Mia Lindblad.

https://soundcloud.com/voci-fm/englishmax-veracini-radio-10-02-2021

PODCAST: Quel bravo ragazzo

Vai al profilo di Alessandro Delfino

 

Puntata#39 (01/07/2021)
Alessandro Delfino conduce “Quel bravo ragazzo” e in questa puntata parla delle uscite al cinema nell'estate post-pandemia.





Puntata#38 (29/06/2021)
Alessandro Delfino conduce “Quel bravo ragazzo” e in questa puntata parla del film di animazione Disney Pixar "Luca", per la prima volta ambientato in Italia.





Puntata#37 (24/06/2021)
Alessandro Delfino conduce “Quel bravo ragazzo” e in questa puntata parla del film "Crudelia", la storia e le origini di una dei villain iconici Disney, interpretata da Emma Stone.





Puntata#36 (22/06/2021)
Alessandro Delfino conduce “Quel bravo ragazzo” e in questa puntata parla di Bud Spencer e Terence Hill e del loro film più famoso "Altrimenti ci arrabbiamo", che sembra prossimo ad una versione remake.





Puntata#35 (17/06/2021)
Alessandro Delfino conduce “Quel bravo ragazzo” e in questa puntata parla di una delle saghe più famose e amate del cinema: "Rocky".





Puntata#34 (10/06/2021)
Alessandro Delfino conduce “Quel bravo ragazzo” e in questa puntata parla di cattivi e cattive Disney!





Puntata#33 (08/06/2021)
Alessandro Delfino conduce “Quel bravo ragazzo” e in questa puntata parla della potenza delle piattaforme streaming, che col tempo sta crescendo sempre di più comprando cataloghi cinematografici come la "Metro Goldwin Mayer", acquisita recentemente da Amazon Prime Video. Un bene... o un male?





Puntata#32 (03/06/2021)
Alessandro Delfino conduce “Quel bravo ragazzo” e in questa puntata parla di Loki, il fratellastro di Thor, e della sua avventura cinematografica, in attesa della serie in arrivo su Disney+.





Puntata#31 (01/06/2021)
Alessandro Delfino conduce “Quel bravo ragazzo” e in questa puntata parla di Spider-Man, del più recente interpretato da Tom Holland)e di "Spider-Man No Way Home", il film che uscirà a dicembre 2021, ancora avvolto nel mistero.





Puntata#30 (20/05/2021)
Alessandro Delfino conduce “Quel bravo ragazzo” e in questa puntata parla del grande regista Robert Zemeckis e del doppiaggio nei suoi film più famosi (come "Ritorno al Futuro" o "Forrest Gump")!





Puntata#29 (18/05/2021)
Alessandro Delfino conduce “Quel bravo ragazzo” e in questa puntata parla di Mortal Kombat e del genere "arti marziali" tanto in voga negli anni '80 e '90.





Puntata#28 (13/05/2021)
Alessandro Delfino conduce “Quel bravo ragazzo” e in questa puntata parla di quella figura molto importante, nell’ambito del doppiaggio, che viene nominata poco: il direttore di doppiaggio, ovvero il "regista al leggio", che determina l’importanza di tante performance dei doppiatori.





Puntata#27 (11/05/2021)
In questa puntata di "Quel bravo ragazzo", Alessandro Delfino intervista un illustre collega: il doppiatore Marco Guadagno, voce di tanti personaggi cult come Quattrocchi de "I Puffi" e Brandon Walsh di "Beverly Hills 90210", oltre ad essere anche un importante direttore del doppiaggio.





Puntata#26 (06/05/2021)
Ci sono stati dei momenti in cui il grande Ferruccio Amendola ha dovuto scegliere quali dei suoi attori abituali doppiare in vari film perché... recitavano insieme. Ce ne parla Alessandro Delfino in questo appuntamento con "Quel bravo ragazzo".



Puntata#25 (04/05/2021)
La venticinquesima puntata di “Quel bravo ragazzo” con Alessandro Delfino parla della mitica trilogia de "Il cavaliere oscuro", di Christopher Nolan e delle voci italiane dei protagonisti!



Puntata#24 (29/04/2021)
In questa ventiquattresima puntata di “Quel bravo ragazzo”, Alessandro Delfino parla del fattore trilogia e l’insuccesso del terzo capitolo, una cosa successa a tantissimi film, partiti bene e… finiti male!



Puntata#23 (27/04/2021)
In questa ventitreesima puntata di “Quel bravo ragazzo”, Alessandro Delfino parla di una trilogia cinematografica amata da tanti, quella di "Spider Man" di Sam Raimi, discutendo anche del doppiaggio.



Puntata#22 (22/04/2021)
In questa ventiduesima puntata di “Quel bravo ragazzo”, Alessandro Delfino parla del successo dello show "LOL" in streaming su "Prime Video" e di come si è evoluta la comicità italiana dagli esordi fino ad oggi.



Puntata#21 (20/04/2021)
In questa ventunesima puntata di “Quel bravo ragazzo”, Alessandro Delfino parla di doppiaggio cantato, in omaggio al maestro Ernesto Brancucci, in arte Ermavilo, grande cantante e direttore musicale di tutte le edizioni italiane dei film Disney (e non solo) da 1986 fino ad oggi, scomparso purtroppo lo scorso 11 Aprile.



Puntata#20 (15/04/2021)
In questa ventesima puntata di “Quel bravo ragazzo” parliamo delle nuove serie Marvel di grande successo su Disney+. "WandaVision" da un lato e "The Falcon and the Winter Soldier" dall’altra. Ovviamente parleremo anche del doppiaggio, sempre con Alessandro Delfino.



Puntata#19 (13/04/2021)
In questa diciannovesima puntata di "Quel bravo ragazzo” parliamo di recitazione, un’arte tra le più antiche che parte dal teatro, ma raccoglie anche cinema, tv e naturalmente doppiaggio. Ma quali sono le differenze tecniche?



Puntata#18 (08/04/2021)
In questa diciottesima puntata di "Quel bravo ragazzo” si parla di un mito, Quentin Tarantino e dei suoi film rimasti nell’immaginario collettivo anche per battute memorabili recitate da grandi doppiatori in italiano.



Puntata#17 (06/04/2021)
In questa diciassettesima puntata di "Quel bravo ragazzo” c'è un "Super” ospite: Gianfranco Miranda, voce di Henry Cavill / Superman, che ci parla del suo ruolo in "Zack Snyder's Justice League" e cosa pensa della directors cut del regista.



Puntata#16 (01/04/2021)
In questa sedicesima puntata di "Quel bravo ragazzo” parliamo di reboot, remake e riavvii di molto film e saghe cinematografiche... e del loro doppiaggio.



Puntata#15 (30/03/2021)
In questa quindicesima puntata di "Quel bravo ragazzo” parliamo delle mitiche serie animate Disney "Ducktales" e "Darkwing Duck"... e del loro doppiaggio.



Puntata#14 (25/03/2021)
In questa quattordicesima puntata di "Quel bravo ragazzo” parliamo di un altro grande personaggio dei fumetti: Batman! Da Michael Keaton a Christian Bale fino ad arrivare al recente Ben Affleck, parecchi attori hanno indossato il manto dell’uomo pipistrello! Conoscete anche i doppiatori italiani che, in maniera diversa, hanno dato intensità al Cavaliere Oscuro?



Puntata#13 (23/03/2021)
In questa tredicesima puntata di "Quel bravo ragazzo” parliamo di un grande personaggio dei fumetti: Superman! Le sue trasposizioni cinematografiche sono famosissime, ma conoscete anche le voci italiane che hanno dato anima e cuore all’Uomo d’Acciaio?



Puntata#12 (18/03/2021)
In questa dodicesima puntata di "Quel bravo ragazzo” dedichiamo un’ora alle meravigliose voci femminili del doppiaggio: da Lidia Simoneschi ad Emanuela Rossi, da Domitilla D’Amico a Letizia Ciampa e moltissimi altri.



Puntata#11 (16/03/2021)
In questa undicesima puntata di "Quel bravo ragazzo” parliamo questa volta di voci… canore, precisamente quelle del Festival di Sanremo! Quanto è cambiato il modo di cantare dal 1951, anno della prima vittoria di Nilla Pizzi con "Grazie dei fiori" fino ad arrivare a quest’anno con la vittoria dei Maneskin?



Puntata#10 (11/03/2021)
In questa decima puntata di "Quel bravo ragazzo” parliamo di esperimenti bizzarri accaduti nel doppiaggio: da voci riciclate in un universo condiviso (ad esempio il Marvel Cinematic Universe) a voci cambiate su due attori che di solito avevano lo stesso e tante altre curiosità.



Puntata#09 (09/03/2021)
In questa nona puntata di "Quel bravo ragazzo” parliamo di una news recente, ovvero di un software di intelligenza artificiale che potrebbe sostituire i doppiatori.



Puntata#08 (04/03/2021)
In questa ottava puntata di "Quel bravo ragazzo” esploriamo la storia del cinema di genere comico e i suoi più grandi protagonisti, dai primi divi Charlie Chaplin, Stan Laurel & Oliver Hardy a Woody Allen, fino ad arrivare ad Eddie Murphy, Jim Carrey e tanti altri. Naturalmente parleremo... delle loro voci italiane.



Puntata#07 (02/03/2021)
In questa settima puntata di "Quel bravo ragazzo” esploriamo la storia del cinema di genere “azione” ed i suoi più grandi protagonisti: Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, Mel Gibson, Bruce Willis e naturalmente... le loro voci italiane. Ospite d’onore, per la prima volta a VOCI.fm RADIO, il topo più famoso di casa Disney, Topolino, a raccontarci della sua esperienza con i “duri” del cinema.



Puntata#06 (25/02/2021)
In questa sesta puntata di "Quel bravo ragazzo" arriviamo agli anni più recenti della storia del cinema e del doppiaggio dove esploreremo la quinta e la sesta generazione di importanti doppiatori che avrebbero segnato la storia del doppiaggio, come: Domitilla D’Amico, Francesco Prando, Flavio Aquilone e tantissimi altri.



Puntata#05 (23/02/2021)
In questa quinta puntata di "Quel bravo ragazzo" andremo indietro nel tempo, negli anni 80/90 dove esploreremo la quarta e quinta generazione di importanti doppiatori che avrebbero segnato la storia del doppiaggio, alcuni nomi: Marco Mete, Francesco Pannofino, Emanuela Rossi e tantissimi altri.



Puntata#04 (18/02/2021)
In questa quarta puntata di "Quel bravo ragazzo" andremo indietro nel tempo, negli anni 70/80, dove esploreremo la quarta generazione di importanti doppiatori che avrebbero segnato la storia del doppiaggio, tra cui Roberto Pedicini, Luca Biagini e tantissimi altri.



Puntata#03 (16/02/2021)
In questa terza puntata di "Quel bravo ragazzo" andremo indietro nel tempo, negli anni 70/80, dove esploreremo la quarta generazione di importanti doppiatori che avrebbero segnato la storia del doppiaggio, tra cui Tonino Accolla, Paolo Buglioni, Oreste Rizzini, Claudio Sorrentino e tantissimi altri.



Puntata#02 (11/02/2021)
In questa puntata di "Quel bravo ragazzo" andremo indietro nel tempo, negli anni 40/50/60, dove esploreremo le prime generazioni di importanti doppiatori che avrebbero segnato la storia del doppiaggio: Giuseppe Rinaldi, Ferruccio Amendola, Maria Pia Di Meo, Pino Locchi e tantissimi altri.



Puntata#01 (09/02/2021)
In questa prima puntata di "Quel bravo ragazzo" andremo indietro nel tempo, a fine anni 20, quando nacque il sonoro al cinema e una tecnica particolare che soprattutto in Italia avrà una grandissima importanza negli anni a venire: il doppiaggio.

PODCAST: Sento le Voci

Vai al profilo di Marco Picchio


Puntata#278 (12/05/2022)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”.





Puntata#277 (11/05/2022)
Tutti i dettagli della neonata "ACI Radio". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#276 (10/05/2022)
Studio mobile di "Radio Esercito" al "Raduno Nazionale degli Alpini" di Rimini. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#275 (09/05/2022)
Oltre 5000 lettori hanno già aderito alla "Giornata Svizzera della lettura ad alta voce". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#274 (06/05/2022)
I cambiamenti nella voce potrebbero essere un campanello d'allarme della malattia di Parkinson. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#273 (05/05/2022)
C'è una nuova radio in Italia, è "ACI Radio"! Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#272 (03/05/2022)
La popolarissima "Radio Kraina FM" diventa "Radio Nazionale Resistenza Ucraina". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#271 (02/05/2022)
Jovanotti prepara il "Jova Beach Party" e annuncia l'uscita del libro "Poesie da spiaggia". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#270 (29/04/2022)
Il critico musicale Simone Zani è la nuova voce del mattino di "Radio Italia Anni 60 Roma". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#269 (28/04/2022)
Morto Marco Occhetti, in arte Kim, storica voce dei "Cugini di Campagna". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#268 (27/04/2022)
Luca Barbarossa e gli "Extraliscio" insieme nel singolo "È così". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#267 (26/04/2022)
L'"International Marconi Day" si è celebrato presso la "Radio Vaticana". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#266 (22/04/2022)
Marco Biondi lascia la direzione di "Giornale Radio". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#265 (21/04/2022)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L'argomento di oggi: come creare un format radiofonico di successo.





Puntata#264 (20/04/2022)
Anche quest'anno "Radio Pico" è media-partner di "Per corti e per cascine". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#263 (19/04/2022)
Estate di riposo per Ornella Vanoni a causa di problemi di salute. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#262 (15/04/2022)
Sabato 25 giugno a Roma, in piazza del Campidoglio, si svolgerà la XIV edizione del "Premio Biagio Agnes". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#261 (14/04/2022)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L'argomento di oggi: fare la radio per hobby.





Puntata#260 (12/04/2022)
"Brividi" di Mahmood e Blanco tagliata per "Eurovision Song Contest": inizia acappella e ha un taglio sul finale. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#259 (11/04/2022)
Il Concertone del primo Maggio torna in Piazza San Giovanni a Roma. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#258 (08/04/2022)
Radio Deejay: il 25 e 26 giugno torna "Party Like a Deejay". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#257 (07/04/2022)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L'argomento di oggi: lo speaker deve essere anche un p.r. della propria radio.





Puntata#256 (06/04/2022)
Mauro "Platinette" Coruzzi su "Radio Parma" dalle 8.00 alle 10.00. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#255 (05/04/2022)
Francesca Fagnani nuova co-conduttrice temporanea di “Un giorno da pecora”. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#254 (04/04/2022)
Dimmi che voce hai e ti dirò se sei a rischio ictus o infarto! Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#253 (01/04/2022)
Sergio Mancinelli saluta via social Radio Capital e i suoi ascoltatori. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#252 (31/03/2022)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L'argomento di oggi: la programmazione musicale giusta per la tua radio.





Puntata#251 (30/03/2022)
Luca Ward: corsi di doppiaggio "Aifas" nelle Marche. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#250 (29/03/2022)
Ancora una settimana di assenza per "Lo Zoo di 105". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#249 (28/03/2022)
Alessandra Prandi nel team di "Veronica One Hit Station". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#248 (25/03/2022)
Ema Stokholma e Gino Castaldo forniranno la cronaca in diretta dell'"Eurovision Song Contest" 2022. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#247 (24/03/2022)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L'argomento di oggi: l'importanza del fonico in radio.





Puntata#246 (23/03/2022)
Per celebrare il nuovo album "Higher", Michael Bublè lancia su Apple Music "Higher Radio". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#245 (22/03/2022)
Laura Pausini ha sofferto di una patologia che l’ha lasciata senza voce per 4 mesi. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#244 (21/03/2022)
Su Netflix la voce di Barack Obama in una serie dedicata ai parchi nazionali. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#243 (18/03/2022)
Radio Vaticana: nuove trasmissioni via etere in lingua ucraina e russa. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#242 (17/03/2022)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”.





Puntata#241 (16/03/2022)
“RadioAttiva” webradio della scuola media di Calderino (BO) realizza un piccolo scoop: intervista il giornalista Nello Scavo da Kiev. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#240 (15/03/2022)
Google offre la possibilità di rispondere al telefono senza voce. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#239 (14/03/2022)
L’Italia vicina ai 10 milioni di sintonizzatori DAB+ in auto. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#238 (11/03/2022)
Amazon crea “Amp” per creare la propria radio personalizzata. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#237 (10/03/2022)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: l'informazione in radio.





Puntata#236 (09/03/2022)
Enrico Galletti, giornalista di "Rtl 102.5" tra i migliori under 30 di Forbes. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#235 (08/03/2022)
Ucraina: Sting manda un messaggio contro la guerra. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#234 (07/03/2022)
La BBC riattiva la trasmissione in onde corte per informare la gente Russa su quello che sta accadendo. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#233 (04/03/2022)
28 radio pubbliche hanno trasmesso oggi alle 08:45 "Give Peace a Chance". Per l’Italia "Rai Radio2". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#232 (03/03/2022)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: workshop ed eventi sul mondo della radio.





Puntata#231 (02/03/2022)
La vita di Guglielmo Marconi sarà narrata in una serie-tv. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#230 (01/03/2022)
Su "Rai Radio Techeté", in onda tre puntate di “Supersonic-live 1974”. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.






Puntata#229 (28/02/2022)
La voce di Andy Warhol sul piccolo schermo grazie ad un documentario su Netflix. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#228 (25/02/2022)
Arriva ISABOT, la consulente in carne ed ossa della community di Rtl 102.5 “Myplay”. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#227 (24/02/2022)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: l'analisi dei dati TER 2021.





Puntata#226 (23/02/2022)
Nasce “Deejay Wine Club” con Adua Villa e Francesco Quarna per creare e diffondere la cultura del vino. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#225 (22/02/2022)
Il sito Bakeca.it racconterà l’universo degli annunci attraverso un formato podcast. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#224 (21/02/2022)
Da venerdì 18 febbraio disponibili le nuove session di "Radio Jova Beach". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#223 (18/02/2022)
A sei anni dalla morte di Umberto Eco esce la versione podcast di “Tu, lei, la memoria e l’insulto”. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#222 (17/02/2022)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: il legame tra fonico e conduttore.





Puntata#221 (16/02/2022)
Ospite della puntata il radio-specialist Claudio Astorri, con 4 suggerimenti utili ai conduttori radiofonici. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#220 (15/02/2022)
Finisce l'avventura di "Radio Linetti" su Instagram. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#219 (14/02/2022)
Achille Lauro favorito dai bookmaker per la vittoria e la partecipazione all'"Eurovision Song Contest". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#218 (11/02/2022)
Sempre più voci provenienti da "Radio Zeta" nel palinsesto notturno di "Rtl 102.5". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#217 (10/02/2022)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: tutti i numeri di "Sanremo 2022".





Puntata#216 (09/02/2022)
Le voci italiane di "Red", il nuovo film Disney Pixar. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#215 (08/02/2022)
"Radio BIRIKINA" in TV, ufficializzati i nuovi canali. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#214 (07/02/2022)
"Radio DEEJAY" festeggerà i suoi 40 anni al Parco Sempione di Milano nel weekend del 25/26 Giugno 2022. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#213 (04/02/2022) SPECIALE SANREMO
Fino al 5 Febbraio, VOCI.fm RADIO è in Piazza Colombo a Sanremo con “VOXYL VOCE GOLA” e la cooperativa “ESIBIRSI”. “Sento le Voci” con Marco Picchio aggiorna gli ascoltatori con le ultime news dal Festival della Canzone Italiana, collegamenti con gli inviati ed interviste ai protagonisti.





Puntata#212 (03/02/2022) SPECIALE SANREMO
Fino al 5 Febbraio, VOCI.fm RADIO è in Piazza Colombo a Sanremo con “VOXYL VOCE GOLA” e la cooperativa “ESIBIRSI”. “Sento le Voci” con Marco Picchio aggiorna gli ascoltatori con le ultime news dal Festival della Canzone Italiana, collegamenti con gli inviati ed interviste ai protagonisti. Ospite speciale Alfredo Porcaro di "Consulenza Radiofonica".





Puntata#211 (02/02/2022) SPECIALE SANREMO
Fino al 5 Febbraio, VOCI.fm RADIO è in Piazza Colombo a Sanremo con “VOXYL VOCE GOLA” e la cooperativa “ESIBIRSI”. “Sento le Voci” con Marco Picchio aggiorna gli ascoltatori con le ultime news dal Festival della Canzone Italiana, collegamenti con gli inviati ed interviste ai protagonisti.





Puntata#210 (01/02/2022) SPECIALE SANREMO
Fino al 5 Febbraio, VOCI.fm RADIO è in Piazza Colombo a Sanremo con “VOXYL VOCE GOLA” e la cooperativa “ESIBIRSI”. “Sento le Voci” con Marco Picchio aggiorna gli ascoltatori con le ultime news dal Festival della Canzone Italiana, collegamenti con gli inviati ed interviste ai protagonisti.





Puntata#209 (31/01/2022) SPECIALE SANREMO
Fino al 5 Febbraio, VOCI.fm RADIO è in Piazza Colombo a Sanremo con “VOXYL VOCE GOLA” e la cooperativa “ESIBIRSI”. “Sento le Voci” con Marco Picchio aggiorna gli ascoltatori con le ultime news dal Festival della Canzone Italiana, collegamenti con gli inviati ed interviste ai protagonisti.





Puntata#208 (28/01/2022)
Il primo febbraio 2022 RADIO DEEJAY festeggia 40 anni con una maratona in diretta di 40 ore. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#207 (27/01/2022)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: 5 motivi per avere un consulente esterno in radio.





Puntata#206 (26/01/2022)
Pippo Pelo su "Radio Kiss Kiss" ricongiunge padre e figlio. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#205 (25/01/2022)
Su "Giornale Radio" va in onda "È la stampa bellezza" il nuovo programma di Lapo De Carlo. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#204 (24/01/2022)
Con "Voice Access" di Microsoft Windows 11 sarà possibile controllare il PC con la voce. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.






Puntata#203 (21/01/2022)
Si chiamerà "We Wox" la nuova piattaforma in cui si potrà interagire con la voce. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#202 (20/01/2022)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: quattro motivi per investire in pubblicità radiofonica.





Puntata#201 (19/01/2022)
Esattamente 97 anni fa, nel 1925, usciva il primo numero del "Radio Orario". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#200 (18/01/2022)
Addio a Piero D'Amore. Fu tra l'altro direttore artistico della neonata "Radio Reporter". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#199 (17/01/2022)
Renzo Arbore nominato "Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#198 (14/01/2022)
Era il 13 gennaio del 1997 e "Caterpillar" faceva il suo esordio su Rai Radio 2. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#197 (13/01/2022)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: dati di ascolto e modifiche al palinsesto della radio.





Puntata#196 (12/01/2022)
Da venerdì 14 gennaio in rotazione alla radio il nuovo strepitoso singolo di Adele "Oh My God". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#195 (11/01/2022)
Le auto a marchio Volvo potranno presto essere comandate dalla propria voce. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#194 (10/01/2022)
Sapevate che esiste un "Fantasanremo"? E' l'unico fanta-game riguardante il festival. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.






Puntata#193 (07/01/2022)
Presentato in Calabria il progetto "Play Actor". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#192 (06/01/2022)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: 6 mosse semplici e pratiche per migliorare la presenza di una radio sui social.





Puntata#191 (05/01/2022)
Filippo Grondona da sabato 8 gennaio 2022 in onda nel weekend di “R101”. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#190 (04/01/2022)
Quest'anno, a Sanremo, prima edizione del “Festival della Canzone Cristiana 2022” con media ufficiale “Radio Vaticana”. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#189 (03/01/2022)
Alessandra Amoroso diventa conduttrice di "Rtl 102.5". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#188 (31/12/2021)
Capodanno 2022: cosa propongono le più importanti radio italiane? Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#187 (30/12/2021)
Con la fine del 2021 si chiude il rapporto tra Mina e TIM. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#186 (29/12/2021)
Il music video show "Is Good for you" diventa nazionale. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#185 (28/12/2021)
Un gruppo di appassionati di “Diabolik” sta doppiando le vecchie avventure pubblicate da “Simulmondo”. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#184 (27/12/2021)
Per 6 italiani su 10 la radio è il media che trasmette più vitalità e buon umore. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.






Puntata#183 (24/12/2021)
Ospite della puntata, il radio-specialist Claudio Astorri, per trattare l'argomento e l'importanza dell'AIRCHECK. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#182 (23/12/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: le canzoni di Natale in radio.





Puntata#181 (22/12/2021)
Per 6 italiani su 10 la radio è il media che trasmette più vitalità e buon umore. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#180 (21/12/2021)
Il Natale di RTL 102.5 si ripropone anche quest'anno a "case connesse". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#179 (20/12/2021)
Per il periodo delle feste, Alexa parla con la voce di Babbo Natale. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#178 (17/12/2021)
Il David di Michelangelo ha una voce grazie all'intelligenza artificiale. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#177 (16/12/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: l'evento "Workshop: Trova la tua motivazione per fare radio", del 15-16 Gennaio 2022 a Milano.





Puntata#176 (15/12/2021)
Radio Classica compie 20 anni. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#175 (14/12/2021)
Ospite della puntata, lo speaker e doppiatore Bruno Caricchia, che tratta il tema del “timbro vocale”. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#174 (13/12/2021)
Ospite della puntata, la speaker di Radio Norba e voice-talent Sandra Sacchetti, per raccontarci la sua carriera. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.






Puntata#173 (10/12/2021)
San Marino sceglie il proprio rappresentante all'"Eurovision Song Contest 2022": in gara anche Kiera Chaplin. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#172 (09/12/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: l'importanza degli eventi dal vico per una radio.





Puntata#171 (08/12/2021)
Ospite della puntata, lo speaker e doppiatore Bruno Caricchia, che tratta il tema dell'“appoggiatura”. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#170 (07/12/2021)
Ospite della puntata, lo speaker e doppiatore Bruno Caricchia, che tratta il tema dell'“appoggiatura”. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#169 (06/12/2021)
È di Marisa Laurito la voce della pizza nel documentario di Giuseppe Alessio Nuzzo "Farina acqua lievito". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#168 (03/12/2021)
La radio e il Natale. Ospite della puntata il cantante, doppiatore e fandubber Davide Marchese.





Puntata#167 (02/12/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: i tre suggerimenti per uno slogan perfetto.





Puntata#166 (01/12/2021)
Prenderanno il via lunedì 6 dicembre i programmi di "105 LAB". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#165 (30/11/2021)
Entro l'anno, 9 milioni di ricevitori DAB+ nelle case e nelle auto degli italiani. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#164 (29/11/2021)
Perché "Radio Maria" si sente sempre e ovunque? Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#163 (26/11/2021)
Annullato causa pandemia l'IBCM2021(lnternational Broadcasting Convention) previsto ad Amsterdam dal 3 al 6 dicembre. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#162 (25/11/2021)
Il gruppo GEDI punta all'audio digitale: nasce "One Podcast". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#161 (24/11/2021)
Il tanto atteso singolo di Jovanotti non fa il "boom" alla radio. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#160 (23/11/2021)
Ospite della puntata, lo speaker e doppiatore Bruno Caricchia, con tanti esercizi per migliorare il ritmo vocale. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#159 (22/11/2021)
Andy Marr, famoso anchorman della "BBC" lascia la TV per la radio. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#158 (19/11/2021)
Bing, il coniglietto star della TV debutta su "Rai Radio Kids". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#157 (18/11/2021)
Una bella notizia: buona parte degli italiani ascolta la musica dalla radio. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#156 (17/11/2021)
Francesco Pannofino annuncia la quarta attesissima stagione di "Boris". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#155 (16/11/2021)
Ospite della puntata, lo speaker e doppiatore Bruno Caricchia, che oggi spiega la differenza tra tono e volume della voce. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#154 (15/11/2021)
"Radio Kristall" dà spazio ai giovani artisti emergenti della periferia e non solo di Milano. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#153 (12/11/2021)
Alle ore 11.11 del 11/11/2011 nasceva "Radio Capital TV". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#152 (11/11/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: quando l'app è utile ad una radio.





Puntata#151 (10/11/2021)
Ospite della puntata, il radio-specialist Claudio Astorri, per festeggiare con noi di VOCI.fm i suoi 40 anni di radio. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#150 (09/11/2021)
Il grande classico "Per un pugno di dollari" doppiato in lingua Navajo. Ospite della puntata, lo speaker e doppiatore Bruno Caricchia, con tanti esercizi per migliorare l'articolazione vocale. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#149 (08/11/2021)
A distanza di quasi due anni torna il 9 novembre il "Derby di VIA MASSENA 2021". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#148 (05/11/2021)
Rai 2 compie 60 anni, l'esordio fu annunciato da una grande voce, quella di Mina. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#147 (04/11/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: perché non è funzionale far scegliere la playlist al conduttore radiofonico.





Puntata#146 (03/11/2021)
Sarà l'attore statunitense Chris Pratt, noto per il ruolo di Star-Lord nel franchise “I Guardiani della Galassia”, a doppiare il gatto Garfield nella nuova edizione del lungometraggio. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#145 (02/11/2021)
Su "Radio Italia" torna ogni venerdì dal 12 novembre, l'atteso appuntamento con "Radio Italia Live". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#144 (01/11/2021)
Nostalgici del telefonino con la radio FM? NOKIA rilancia il 6310. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#143 (29/10/2021)
In questa puntata, Marco Picchio ospita, direttamente da Palma de Mallorca, la speaker radiofonica e voice-talent Francesca Faggella, una delle BIG iscritte al #sitodellevoci





Puntata#142 (28/10/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: 3 errori da evitare nell'invio di una demo.





Puntata#141 (27/10/2021)
Una storia d'amore legata alla voce: quella di Margaret o Oswald. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#140 (26/10/2021)
Marco Biondi ospite a "Radio Rock" con Emilio Pappagallo: "Questa è la radio che piace a me!". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#139 (25/10/2021)
"Italiana FM" completa la copertura delle Baleari collegando Ibiza e Formentera. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#138 (22/10/2021)
Il conduttore di Radio Deejay Gianluca Gazzoli (appassionato di basket), presenterà dal 3 novembre 2021 su DMAX un programma sul suo sport preferito. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#137 (21/10/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita in “Sento le Voci”, Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: come realizzare una demo radiofonica realmente efficace.





Puntata#136 (20/10/2021)
Laura Pausini incontrerà gli amici del suo fanclub ufficiale l'8 giugno 2022 all'Arena Campovolo di Reggio Emilia. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#135 (19/10/2021)
L'Orchestra sinfonica nazionale della RAI torna ad incontrare la gente all'Auditorium Arturo Toscanini di Torino, aperto al pubblico al 100%. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#134 (18/10/2021)
Prima puntata della nuova stagione di "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#133 (30/07/2021)
Ultima puntata di stagione di Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#132 (29/07/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita all’interno di “Sento le Voci” Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: sponsorizzare le rubriche o i programmi con un sicuro ritorno economico.





Puntata#131 (28/07/2021)
Scoprire se si ha il Covid con l’analisi della voce e grazie ad una App. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#130 (27/07/2021)
Il furgoncino colorato di “Radio Immaginaria” torna a viaggiare sulle strade dell’Emilia Romagna. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#129 (26/07/2021)
Ancora novità dal mondo di Alexa: arriva Ziggy, una voce maschile. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#128 (23/07/2021)
La musica dell'orchestra RAI al museo della radio e della TV di Torino. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#127 (22/07/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita all’interno di “Sento le Voci” Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: l'evoluzione dell'ascolto radiofonico in auto.





Puntata#126 (21/07/2021)
"Italiana FM", emittente che opera a Mallorca non diffonderà più notizie riguardanti il Covid nei suoi notiziari locali. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#125 (20/07/2021)
Rinviato a primavera 2022 il tour dei Negramaro nei palasport italiani previsto per il prossimo autunno. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#124 (19/07/2021)
Il toolkit di Alexa si arricchisce di due nuove grandi voci: Shaquille O'Neal e Melissa McCarthy. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#123 (16/07/2021)
La raccolta fondi di "Radio Rock" a favore di "AIL Roma" è stata un successo. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#122 (15/07/2021)
"Umbria Jazz" è in corso a Perugia fino al 18 luglio 2021, la radio ufficiale è RMC. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#121 (13/07/2021)
"Umbria Jazz" è in corso a Perugia fino al 18 luglio 2021, la radio ufficiale è RMC. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.






Puntata#120 (12/07/2021)
Le iniziative per l'estate 2021 dei principali network italiani. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#119 (09/07/2021)
Perché troviamo poco gradevole e piena di difetti la nostra voce registrata? Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#118 (08/07/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita all’interno di “Sento le Voci” Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi: come consolidare gli ascoltatori fedeli.





Puntata#117 (07/07/2021)
“Radio Tadino” è la radio più longeva dell’Umbria e esce anche un libro. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#116 (06/07/2021)
Un saluto alla grande Raffaella Carrà e i primi numeri delle indagini d’ascolto in arrivo. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#115 (05/07/2021)
Il 25 luglio si svolgerà il "Water World Music Festival" con partner Radio 105. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#114 (02/07/2021)
Il 2 luglio del 1897 Guglielmo Marconi brevetta a Londra la radio. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#113 (01/07/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita all’interno di “Sento le Voci” Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di oggi è l'originalità, elemento-base per un'emittente.





Puntata#112 (30/06/2021)
In Radio esplode l'estate, dal concertone di "Radio Bruno" a "Radio Deejay" all'Aquafan di Riccione. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.






Puntata#111 (29/06/2021)
Torna dal 9 al 18 luglio 2021 "Umbria Jazz", RMC sarà la radio ufficiale. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#110 (28/06/2021)
In Brasile decolla la "eFM", la banda FM DA 76,1 a 87,3 Mhz. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#109 (25/06/2021)
Prende il via su ISORADIO “Green tour, viaggio nelle eccellenze della sostenibilità” con Stefano Miceli. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci", con Marco Picchio.





Puntata#108 (24/06/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita all’interno di “Sento le Voci” Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. In questa puntata si parla del perché un ascoltatore dovrebbe scegliere di ascoltare proprio la nostra radio!





Puntata#107 (23/06/2021)
Il 31 agosto all’Arena di Verona torna il “Power Hits Estate” di RTL 102.5. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci", con Marco Picchio.





Puntata#106 (22/06/2021)
"Corona Party" all’interno dell’emittente 1Twente, il conduttore Jorik Heins lascia la diretta al ritmo di Fuck You di Lili Allen. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci", con Marco Picchio.





Puntata#105 (21/06/2021)
“DeeGay Radio”, dal 1 luglio 2021, entra a far parte del gruppo "Lolliradio". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci", con Marco Picchio.





Puntata#104 (18/06/2021)
Castiglione Fiorentino celebra la polifonia con "La festa della Voce". Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci", con Marco Picchio.





Puntata#103 (17/06/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita all’interno di “Sento le Voci” Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. In questa puntata si parla di produzioni audio per la radio.





Puntata#102 (16/06/2021)
Lunedì 21 giugno a Napoli, le selezioni per l’Accademia del Doppiaggio; i provini sono tenuti da Christian Iansante. Di questo e di tanto altro si parla in questa puntata di "Sento le Voci", con Marco Picchio.





Puntata#101 (15/06/2021)
Grazie a "Statcast" gli editori web potranno disporre di dati e analisi approfondite minuto per minuto sugli ascolti della loro webradio. Di questo e di tanto altro si parla in "Sento le Voci", con Marco Picchio.





Puntata#100 (14/06/2021)
Domani 15 giugno, dalle 21.00 a mezzanotte, su RADIO 24 torna “La notte prima degli esami”. Di questo e di tanto altro si parla in questa puntata di "Sento le Voci", con Marco Picchio.







Puntata#99 (11/06/2021)

Estate! Tra "CaterTour" e "Tour De Fans" la radio rinasce. Di questo e di tanto altro si parla in questa puntata di "Sento le Voci", con Marco Picchio.





Puntata#98 (10/06/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita all’interno di “Sento le Voci” Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. In questa puntata si parla di quante volte (e come) “IDENTIFICARE” la radio.





Puntata#97 (09/06/2021)
"RBZ Radio Bolzano", chiusa perché in gravi difficoltà economiche, riapre grazie al contributo di un anonimo ascoltatore. Di questo e di tanto altro si parla in questa puntata di "Sento le Voci", con Marco Picchio.





Puntata#96 (08/06/2021)
In questa puntata di "Sento le Voci" con Marco Picchio si parla anche del singolo "A miracle" di Ronnie Jones, leggendario conduttore radiofonico.





Puntata#95 (07/06/2021)
Con la App "Waze" si navigherà per le strade con la voce di Boy George che curerà anche alcune playlist dedicate al Pride. Di questo e di tanto altro si parla in questa puntata di "Sento le Voci", con Marco Picchio.





Puntata#94 (04/06/2021)
“Wake Up Ibiza” è l’evento organizzato da “Ibiza Global Radio” con decine di dj in consolle. Di questo e di tanto altro si parla nella puntata di "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#93 (03/06/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita all’interno di “Sento le Voci” Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. In questa puntata si parla delle regole per AFFERMARE IL MARCHIO RADIOFONICO.





Puntata#92 (02/06/2021)
Rai Radio 1 dedica oggi un ampio spazio informativo alla celebrazione della Festa della Repubblica. Di questo e di tanto altro si parla nella puntata di "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#91 (01/06/2021)
“Caterpillar” torna in tour con tre weekend sulla Riviera Adriatica. Di questo e di tanto altro si parla nella puntata di "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#90 (31/05/2021)
Un nuovo podcast accessibile a tutti per chi cerca risposte chiare sui grandi temi della salute e della ricerca. Di questo e di tanto altro si parla nella puntata di "Sento le Voci" con Marco Picchio.







Puntata#89 (28/05/2021)

Morto John Davis, una delle voci fantasma dei Milli Vanilli. Di questo e di tanto altro si parla nella puntata di "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#88 (27/05/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita all’interno di “Sento le Voci” Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. In questa puntata si parla del NUOVO SITO www.consulenzaradiofonica.com





Puntata#87 (26/05/2021)
Radio Deejay è il primo network italiano a superare il milione di follower su Instagram. Di questo e di tanto altro si parla nella puntata di "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#86 (25/05/2021)
Sapevate che se siete dei runner la voce di Melissa Satta vi motiverà nel corso dei vostri allenamenti? Di questo e di tanto altro si parla nella puntata di "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#85 (24/05/2021)
Nasce "IoTubo", agenzia di doppiaggio per contenuti video di YouTube gestita da giovani con disturbi del neurosviluppo. Di questo e di tanto altro si parla nella puntata di "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#84 (21/05/2021)
Nasce “Radio Parenti”, l’emittente radiofonica del teatro. Di questo e tanto altro si parla in questa puntata di "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#83 (20/05/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita all’interno di “Sento le Voci” Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. In questa puntata si parla di APP per la vostra radio, che può diventare un vero e proprio valore aggiunto.





Puntata#82 (19/05/2021)
Parte oggi “Cara Diva”, una serie di podcast che omaggia le donne ambasciatrici del "Made in Italy". Di questo e di tanto altro si parla in questa puntata di "Sento le Voci" con Marco Picchio.





Puntata#81 (18/05/2021)
Appuntamento speciale con "Sento le voci": Marco Picchio ospita Ermanna Mandelli, voce e volto Rai nonché "BIG VOICE" di VOCI.fm





Puntata#80 (17/05/2021)
Chi fa radio non invecchia mai! Ray Cordeiro ha condotto la sua ultima trasmissione su RTHK Radio 3, venerdì 14 maggio all'età di 96 anni in perfetta forma! Di questo e di tanto altro si parla in questa puntata di "Sento le Voci" con Marco Picchio.







Puntata#79 (14/05/2021)

Prende il via dal 17 maggio, su Rai Gulp, la nuova sitcom per ragazzi “Radio Teen”. Di questo e altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le voci”.





Puntata#78 (13/05/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita all’interno di “Sento le Voci” Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. In questa puntata si parla di PROMO "EMOZIONALI", un "must" per un'emittente che vuol lasciare il segno.

 



Puntata#77 (12/05/2021)
Forse sappiamo di chi è la voce di Alexa! Di questo e altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le voci”.





Puntata#76 (11/05/2021)
Ci sono un pò di novità dal mondo della radio! Di questo e altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le voci”.





Puntata#75 (10/05/2021)
A bordo di un camper prima e poi su un Ape Car parte “Radio Pioltello On The Road”, un modo originale per affrontare e prevenire il disagio dei giovani provati dal lockdown. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le voci”.





Puntata#74 (07/05/2021)
A bordo di un camper prima e poi su un Ape Car parte “Radio Pioltello On The Road”, un modo originale per affrontare e prevenire il disagio dei giovani provati dal lockdown. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le voci”.



Puntata#73 (06/05/2021)

Ogni giovedì Marco Picchio ospita all’interno di “Sento le Voci” Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. In questa puntata si parla di contenuti "OFF-AIR" per un'emittente, l'evoluzione di quelli che un tempo venivano chiamati semplicemente "podcast".



Puntata#72 (05/05/2021)

È partito su "Radio 24" il nuovo podcast di David Parenzo. Di questo e altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le voci”.



Puntata#71 (04/05/2021)

Nasce "Visit Italy", la webradio con cui l'Italia promuoverà il turismo nel mondo. Di questo e altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le voci”.



Puntata#70 (03/05/2021)

In questa puntata di “Sento le voci" con Marco Picchio si va "a tutta radio"; da Beniamino Gigli che la snobbò pesantemente nel 1929, fino a Radio Subasio che nel 2021 parte alla conquista dell’Emilia.



Puntata#69 (30/04/2021)

Con l’estate la radio torna live. Torna "Battiti Live" e parte (in anticipo) il "Tour de Fans" di Linus e Nicola Savino. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-30-04-2021

Puntata#68 (29/04/2021)
Ogni giovedì Marco Picchio ospita all’interno di “Sento le Voci” Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. L’argomento di questa puntata : uno slogan d'impatto per la tua emittente: il claim.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-29-04-2021

Puntata#67 (28/04/2021)
Tornano gli RDS SHOWCASE in versione interattiva, performance da vivere totalmente in digitale in cui si potrà interagire direttamente con l’artista. Di questo e altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-28-04-2021

Puntata#66 (27/04/2021)
Marco Picchio ospita ed intervista la speaker e deejay Manuela Doriani per parlare del suo nuovo libro “Confessioni di una DJ”. Questo e tanto altro nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-27-04-2021

Puntata#65 (26/04/2021)
Il caso di Oriana Civile, la speaker che in Sicilia ha interrotto la trasmissione perché non le hanno permesso di parlare del 25 aprile. Di questo e di tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-26-04-2021

Puntata#64 (23/04/2021)
Un altro "caso doppiaggio" per i Simpson: stavolta coinvolge un personaggio gay! Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-23-04-2021

Puntata#63 (22/04/2021)
Prende il via una serie di appuntamenti con il CEO di "Consulenza Radiofonica" Alfredo Porcaro. Si parte parlando della famigerata DEMO. Questo e tanto altro con Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-22-04-2021

Puntata#62 (21/04/2021)
La voce di Einstein è stata sintetizzata e presto si potrà parlare con lui. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-21-04-2021

Puntata#61 (20/04/2021)
Stefano Pietta ha saputo fare della sua disabilità un valore aggiunto. È giornalista ed è a capo della one-man radio "Steradiodj". Marco Picchio lo ospita con tutta la sua energia in questa puntata di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-20-04-2021

Puntata#60 (19/04/2021)
Torna il radiodramma in streaming grazie ad un progetto del Teatro della città di Catania. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-19-04-2021

Puntata#59 (16/04/2021)
Hank Azaria, la voce di Apu ne "I Simpson", si è scusato per la caratterizzazione che nel tempo ha dato al personaggio. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-16-04-2021

Puntata#58 (15/04/2021)
Prima appuntamento con "le ospitate" di "Sento le Voci". Marco Picchio intervista Barbara Marchand, speaker nata nella mitica "Radio Monte Carlo" in onde medie e vera perla della "Rai Stereo Uno" anni '80.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-15-04-2021

Puntata#57 (14/04/2021)
Sapete chi legge le favole ai nostri figli nel 2021? Dati alla mano, sembra essere in prevalenza la "fredda" voce di uno smart-speaker come Alexa! Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-14-04-2021

Puntata#56 (13/04/2021)
Sul sito di "Radio 24" trovate "Storie di sognatori. Tutto è possibile" un nuovo Podcast a cura di Marco Berry. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-13-04-2021

Puntata#55 (12/04/2021)
“I Lunatici” di Radio 2 sbarcano su Rai 2, dalle 01.15 alle 02.30 del 13 Aprile. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-12-04-2021

Puntata#54 (09/04/2021)
Torna su RaiPlay Radio “Nativa”, l’appuntamento mensile dedicato alla creatività al femminile. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-09-04-2021

Puntata#53 (08/04/2021)
Al via il progetto "Ape Time Radio", la colonna sonora per ogni momento della giornata in tempo di pandemia. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-08-04-2021

Puntata#52 (07/04/2021)
La app israeliana "Vocalis Health", grazie ad un algoritmo, riconosce dalla voce i casi di positività al Covid 19. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-07-04-2021

Puntata#51 (06/04/2021)
Conoscete "MateDub"? È il primo strumento per fare doppiaggio basato su intelligenza artificiale. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-06-04-2021

Puntata#50 (05/04/2021)
Puntata di Pasquetta, a tutto relax, con qualche aggiornamento dal mondo della radio! Ovviamente, con Marco Picchio in "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-05-04-2021

Puntata#49 (02/04/2021)
"Radio Allegria. La radio della pandemia". Tanti bambini di una scuola elementare uniti da una radio di classe nel periodo peggiore del lockdown. Di questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-02-04-2021

Puntata#48 (01/04/2021)
Da oggi la radio Svizzera "RSI Rete Uno" è in radiovisione allineandosi al modello italiano di grande successo. Di questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-01-04-2021

Puntata#47 (31/03/2021)
Renzo Arbore e Dario Salvatori fanno rivivere "Alto Gradimento" su Isoradio. Di questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-31-03-2021

Puntata#46 (30/03/2021)
Stasera debutta su "Deejay TV" la sit-com "Benvenuti a casa mia". Di questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-30-03-2021

Puntata#45 (29/03/2021)
La voce di Andrea Camilleri vivrà nel progetto “Intelletto d’amore (e altre bugie)”, da fine estate nelle sale da concerto. Di questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-29-03-2021

Puntata#44 (26/03/2021)
Qualcosa bolle in pentola per la superstation veneta “Bella & Monella”. Di questo e tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-26-03-2021

Puntata#43 (25/03/2021)
Il compleanno della grande Mina celebrato con un evento dell'Università di Torino, un aneddoto del doppiatore Luca Ward legato al doppiaggio di "Matrix". Di questo e tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-25-03-2021

Puntata#42 (24/03/2021)
La rassegna "La Voce specchio dell'anima" curata da Luca Violini, una curiosità sul doppiaggio della serie TV "Leonardo" in onda su RAI1. Di questo e tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di "Sento le Voci".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-24-03-2021

Puntata#41 (23/03/2021)
Madame, l’interprete di “Voce” a Sanremo, scriverà per Laura Pausini. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-23-03-2021

Puntata#40 (22/03/2021)
Voce e sport: sapevate che l’allenatore di calcio Serse Cosmi ha avuto anche esperienze di doppiaggio? Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-22-03-2021

Puntata#39 (19/03/2021)
Fertile periodo di creatività per Francesco Gabbani che si è anche dimostrato... un buon doppiatore. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-19-03-2021

Puntata#38 (18/03/2021)
Una frase da "Avrai" di Claudio Baglioni finisce in italiano su una popolare serie televisiva americana. Di questo e tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-18-03-2021

Puntata#37 (17/03/2021)
Giocare con la voce su WhatsApp grazie a due app disponibili per Android e iOS. Di questo e di tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-17-03-2021

Puntata#36 (16/03/2021)
Conoscete Emanuele Di Silvestro? Sembra sappia memoria la Divina Commedia ed è l’artefice di un progetto radiofonico su Dante con tanto di podcast. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-16-03-2021

Puntata#35 (15/03/2021)
Horrormaniaci e appassionati di radio? Sulla piattaforma HODTV esce un horror ambientato in uno studio radiofonico! Di questo e di tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-15-03-2021

Puntata#34 (12/03/2021)
Ci ha lasciati Lou Ottens, l’inventore della musicassetta. Di questo e di tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-12-03-2021

Puntata#33 (11/03/2021)
La Ginny, protagonista dell’oroscopazzo di Radio Deejay, lancia il podcast “Icone” dedicato ai personaggi e agli oggetti che hanno segnato la nostra epoca raccontati attraverso la loro carta astrale. Di questo e di tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-11-03-2021

Puntata#32 (09/03/2021)
Alice Cooper è il nuovo "Rock Ambassador" di Virgin Radio. Di questo e di tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-09-03-2021

Puntata#31 (08/03/2021)
Amadeus e Fiorello potrebbero tornare presto, ma non in TV! Di questo e di tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-08-03-2021

Puntata#30 (05/03/2021)
Nel weekend due super compleanni nel mondo della radio. Di questo e di tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-05-03-2021

Puntata#29 (04/03/2021)
Sapevate dell’esistenza di “Radio Linetti”? È la seguitissima radio di Linus nata su Instagram. Di questo e di tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-04-03-2021

Puntata#28 (03/03/2021)
Sanremo è iniziato. Divagazioni e commenti sul 71° Festival della canzone italiana. Di questo e di tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-03-03-2021

Puntata#27 (02/03/2021)
Al via Sanremo. Parte “Citofonare Passoni” solo sui social e deejay.it Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-02-03-2021

Puntata#26 (01/03/2021)
"Radio Italia", il primo network da Sanremo su Clubhouse. Al festival Achille Lauro in coppia con Emma. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-01-03-2021

Puntata#25 (26/02/2021)
Domenica 28 febbraio 2021, maratona Sanremo su RAI Isoradio. 650 km tra musica e ospiti con Dario Salvatori e Gianmaurizio Foderaro. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

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Puntata#24 (25/02/2021)
Su www.astorri.it si parla dei 6 errori fatali per uno speaker quando si presenta ad una radio; a breve l'intervista a Claudio Astorri. Questo e tanto altro nella puntata di oggi di “Sento le Voci”, con Marco Picchio.

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Puntata#23 (24/02/2021)
Il 6 marzo 2021 la gloriosa RMC (Radio Monte Carlo) compie 55 anni. Per un giorno tornano in onda Luisella Bettino, Awanagana, Barbara Marchand e tante altre voci. Di questo e di tanto altro parla Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-24-02-2021

Puntata#22 (23/02/2021)
A Brescia nasce il bosco di Radio Bruno. Questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-23-02-2021

Puntata#21 (22/02/2021)
Presto sui televisori la funzione "Deepdub": si potrà ascoltare la voce dell'attore di un film che ci parla in italiano. Questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-22-02-2021

Puntata#20 (19/02/2021)
“Voci nell'ombra”, il festival internazionale del doppiaggio, quest’anno si svolgerà ON-LINE, da mercoledì 24 febbraio. Questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

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Puntata#19 (18/02/2021)
Riccione: forse la prima estate senza Radio Deejay. Questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-18-02-2021

Puntata#18 (17/02/2021)
Avete mai sentito parlare di “Radio Enzo”? È una forma di radio terapeutica e piena d'amore! Questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-17-02-2021

Puntata#17 (16/02/2021)
Due importanti ricorrenze, una nel mondo della radio e l'altra nel mondo della musica. Questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-16-02-2021

Puntata#16 (15/02/2021)
Bobby Solo, una delle voci italiane più amate, vittima di una frode a livello mondiale riguardante i diritti d'autore delle sue canzoni più famose. Questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-15-02-2021

Puntata#15 (12/02/2021)
Sapevate che "Radio Vaticana", nei suoi 90 anni di storia, ha raccolto nell'Archivio Editoriale Multimediale le voci di tutti i Papi dell'era radiofonica? Questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-12-02-2021

Puntata#14 (11/02/2021)
Laura Pausini: la sua "Io si (seen)" nella shortlist degli Oscar 2021. Questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

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Puntata#13 (10/02/2021)
Identificati i tratti della voce che permettono di riconoscere i bugiardi! Questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

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Puntata#12 (09/02/2021)
Volete scoprire come duettare con Tiziano Ferro su Tik Tok? Questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-09-02-2021

Puntata#11 (08/02/2021)
Dall'8 febbraio, per una settimana, il palinsesto di "Rai Radio Techetè" sarà dedicato a "RAI STEREO NOTTE. Questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-08-02-2021

Puntata#10 (05/02/2021)
Oggi primo ascolto di "Inuyasha", singolo del cantante Mahmood che anticipa l'uscita del nuovo album. Questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-05-02-2021

Puntata#09 (04/02/2021)
Avete presente l'icona dell'app "Clubhouse"? È una foto. Non siete curiosi di sapere chi è il tipo? Questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-04-02-2021

Puntata#08 (03/02/2021)
Sapete che ad Aprile 2021 uscirà il primo disco della storia con la voce di un feto? Questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-03-02-2021

Puntata#07 (02/02/2021)
Che si fa al primo ingresso nel nuovo social network Clubhouse? Questo e tanto altro ci racconta Marco Picchio nella puntata di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-02-02-2021

Puntata#06 (01/02/2021)
Spotify potrebbe individuare dal tono di voce l’umore dell’utente e suggerire brani adatti allo stato d’animo. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella puntata di oggi di “Sento le Voci”.

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Puntata#05 (29/01/2021)
Il doppiatore americano Roger Craig Smith, dopo ben 10 anni di sodalizio, non sarà più la voce ufficiale di SEGA. Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella quinta puntata di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-29-01-2021

Puntata#04 (28/01/2021)
La giovanissima Madame si presenta a Sanremo con una canzone dedicata... alla voce! Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella quarta puntata di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-28-01-2021

Puntata#03 (27/01/2021)
Harry Styles usa la sua voce per raccontare favole notturne su Calm, l'App dedicata alla meditazione e al rilassamento! Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella terza puntata di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-27-01-2021

Puntata#02 (26/01/2021)
Niccolò Moriconi (in arte "Ultimo"), svela come ama usare la propria voce! Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella seconda puntata di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-26-01-2021

Puntata#01 (25/01/2021)
Pinguini Tattici Nucleari ed Elodie! Cosa combineranno insieme? Non si tratta di una canzone comunque! Di questo e di tanto altro ci parla Marco Picchio nella prima puntata di “Sento le Voci”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-picchio-25-01-2021

PODCAST: Sento le Voci Weekend

Vai al profilo di Patrizia Simonetti

 

Puntata#29 (26-27/06/2021)
La Giornata nazionale "LaAV 2021" dei volontari che leggono ad alta voce per chi non può, la voce di Andrea Camilleri che riascolteremo in uno spettacolo musicale e Stefano Fresi che smaschera un doppiatore buontempone in un cartone di Paperino. Sono solo tre delle tante curiosità in questa puntata di "Sento le Voci Week-End" con Patrizia Simonetti.





Puntata#28 (19-20/06/2021)
La voce e la creatività di Virginio al servizio della campagna e del contest "Dammi 6 Parole – Il racconto dell'artrite psoriasica"; Saverio Raimondo che ci parla di Luca; e per i nostri cani che restano a casa da soli, pronti dei podcast tutti per loro! Questo ed altro in questa puntata di "Sento le Voci Week-End" con Patrizia Simonetti.





Puntata#27 (12-13/06/2021)
In questa puntata di "Sento le Voci Week-End", Patrizia Simonetti ci parla di "Luca", il film Disney e Pixar ambientato in Italia, soprattutto del giovane doppiatore della versione originale, ma anche di voce e di quanto sia importante "tenere il fiato" come spiega Pamela d'Amico e di molto altro ancora.





Puntata#26 (05-06/06/2021)
Luca Ward che dà voce all'audiolibro "In famiglia all'improvviso" e ci spiega il perchè, le voci di Emma e di Loredana Bertè che si uniscono per la prima volta in una canzone, Spotify che nel mese del Pride dedica il podcast "La piazza" alla storia di Mariasilvia Spolato. Questo e tanto altro nell'appuntamento "Sento le Voci Weekend" con Patrizia Simonetti.





Puntata#25 (29-30/05/2021)
Le doppiatrici di "Crudelia", Domitilla d'Amico e Emanuela Rossi, ma anche le voci italiane di "Luca" e quelle "fantasma" di cantanti famosi. Questo e molto altro in "Sento le voci Weekend" con Patrizia Simonetti.





Puntata#24 (22-23/05/2021)
Il ricordo di Franco Battiato e anche quello di Giovanni Falcone nell'anniversario della strage di Capaci; un suggerimento d.o.c. per scrivere meglio grazie alla propria voce... questo e molto altro in "Sento le voci Weekend" con Patrizia Simonetti.





Puntata#23 (15-16/05/2021)
Anche i Maneskin debuttano nel doppiaggio e lo fanno nel nuovo atteso film della Disney "Crudelia"; Maria Grazia Cucinotta invece doppiò un pò di tempo fa nei Simpson, ma prima la disegnarono... questo ed altro con Patrizia Simonetti in "Sento le Voci Week-End" di questo fine settimana.





Puntata#22 (08-09/05/2021)
Con Patrizia Simonetti in questa puntata di "Sento le Voci Weekend": i doppiatori insorgono contro l'app che li vorrebbe sostituire grazie all'intelligenza artificiale; la voce di Stefano Accorsi per un documentario di "Medici Senza Frontiere"; Claudio Bisio torna a doppiare Drac in "Hotel Transylvania"... e molto altro.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-08-05-2021

Puntata#21 (02/05/2021)
La prima voce femminile a commentare il "Giro d'italia" dai microfoni della Rai è quella di Giada Borgato, si parla di questo ma anche di un corso sulla voce per adolescenti in "Sento le voci Week-end" di questa settimana con Patrizia Simonetti.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-02-05-2021

Puntata#20 (01/05/2021)
Le tante voci del "concertone" del Primo Maggio con la diretta radio, l'appello dei logopedisti italiani e molto altro in "Sento le voci Week-end" con Patrizia Simonetti di sabato primo Maggio.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-01-05-2021

Puntata#19 (24-25/04/2021)
Il robottino italiano che pensa a voce alta e gli americani che incredibilmente cominciano ad apprezzare il doppiaggio. Questo ed altro a "Sento le voci Week-end" con Patrizia Simonetti.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-24-04-2021

Puntata#18 (17-18/04/2021)
I donatori di voce, la maestra della voce Betty Colombo e tanta allegria con Mitch DJ. Questo e molto altro a "Sento le voci Weekend" con Patrizia Simonetti.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-17-04-2021

Puntata#17 (10-11/04/2021)
La strana macchina di Igor Righetti, l'app che dà voce a chi non ce l'ha e il vaccino con tanto di acuto di Mariah Carey. Questo e molto altro a "Sento le voci Weekend" con Patrizia Simonetti.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-10-04-2021

Puntata#16 (03-04/04/2021)
La soddisfazione di essere con "VOCI.fm RADIO" sulle pagine del settimanale "Mio", e poi Luca Ward, Fabio Volo, gli assistenti vocali... questo ed altro in "Sento le Voci Weekend" di questa settimana.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-03-04-2021

Puntata#15 (27-28/03/2021)
Cosa pensa Malika Ayane della sua voce così particolare? E Sara Zambotti di "Caterpillar", cosa pensa del potere della radio? Questo e tanto altro in "Sento le voci Weekend" con Patrizia Simonetti.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-27-03-2021

Puntata#14 (20-21/03/2021)
Patrizia Simonetti, su "Sento le Voci Weekend", ci presenta Laura Pausini, candidata all’Oscar 2021, che svela i suoi timori e parla della sua voce, mentre l’altra voce è quella di Vittorio Sermonti che legge Dante e molto altro ancora.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-20-03-2021

Puntata#13 (13-14/03/2021)
Patrizia Simonetti, su "Sento le Voci Weekend", parla parla della strabiliante Ekaterina Shelèhovà che canta la sua voce, di Nick Cave che fa parlare una foresta virtuale, di voci di corridoio e di molto altro ancora.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-14-03-2021

Puntata#12 (07/03/2021)
Patrizia Simonetti, su "Sento le Voci Weekend", parla ancora di Sanremo 2021, con la vittoria dei Maneskin, gli altri premi e le voci dell'ultima serata.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-07-03-2021

Puntata#11 (06/03/2021)
Patrizia Simonetti, su "Sento le Voci Weekend", parla del Festival di Sanremo 2021 che volge al termine con la finalissima di questa sera, tra vinti proclamati e trionfatori attesi.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-06-03-2021

Puntata#10 (28/02/2021)
Ancora una voce che arriva dallo spazio, stavolta quella di Marte, ma poi si torna sulla Terra (esattamente a Sanremo) in questo appuntamento con "Sento Le voci Weekend", con Patrizia Simonetti.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-28-02-2021

Puntata#09 (27/02/2021)
Si parla di imitatori in questa puntata di "Sento le Voci Weekend", con Patrizia Simonetti e anche con Claudio Lauretta, Gianfranco Butinar e Paolo Calabresi.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-27-02-2021

Puntata#08 (21/02/2021)
"Sento le Voci WeekEnd" ci porta virtualmente a Sanremo, con Fedez e Arisa che parlano della loro voce, ma anche nel mondo del podcast erotico di Demi Moore... e molto altro.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-21-02-2021

Puntata#07 (20/02/2021)
"Sento le Voci WeekEnd", in questa puntata, è un omaggio al grande doppiatore Claudio Sorrentino, scomparso lo scorso 16 Febbraio 2021; si parla anche dell'esordio al doppiaggio di Luisa Ranieri e di molto altro.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-20-02-2021

Puntata#06 (14/02/2021)
"Sento le Voci WeekEnd" si veste di rosso per San Valentino: si parla di voce e d’amore, ma anche di Sanremo con Fiorello e Amadeus.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-14-02-2021

Puntata#05 (13/02/2021)
Questa puntata di "Sento le Voci WeekEnd" è "Speciale World Radio Day": tutta dedicata alla radio con tanti ospiti, Guglielmo Marconi incluso…

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-13-02-2021

Puntata#04 (07/02/2021)
In questa puntata di "Sento le Voci WeekEnd", Patrizia Simonetti ci racconta la storia del cane de "La Voce del padrone" e ci parla anche di Sanremo con un consiglio doc firmato Giorgio Panariello.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-07-02-2021

Puntata#03 (06/02/2021)
Strane voci che fluttuano nell’etere in arrivo, pare, da altri tempi e da una radio fantasma. Vi racconta tutto, e ve le fa anche sentire, Patrizia Simonetti in questo appuntamento con "Sento le Voci Weekend".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-06-02-2021

Puntata#02 (31/01/2021)
Dalla voce si può riconoscere una determinata caratteristica fisica? Ce lo dimostra Patrizia Simonetti con due ospiti d’eccezione nel secondo appuntamento di "Sento le Voci Weekend".

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-31-01-2021

Puntata#01 (30/01/2021)
Anche le stelle hanno la lo loro voce: dove ascoltare quella della Nebulosa del Granchio? Ce lo spiega Patrizia Simonetti in questa puntata di “Sento le Voci Weekend”.

https://soundcloud.com/voci-fm/sentolevoci-vocifm-simonetti-30-01-2021

Recuperare la voce: alcuni consigli

Nei periodi più freddi dell'anno, ma anche in estate e nei cambi di stagione, è davvero molto facile incorrere nel "famigerato" abbassamento di voce. E chi, come noi, utilizza la voce per lavorare... non può non sapere come intervenire! Ecco quindi alcuni suggerimenti dal #sitodellevoci

Ti piace la voce di questo podcast? Contatta lo speakerAngelo Oliva
 

Perdere la voce non è cosa da poco e questo inconveniente può essere veramente spiacevole se si verifica in prossimità di impegni lavorativi. Molti speaker e professionisti che utilizzano la voce per lunghi periodi di tempo, ogni tanto tendono a soffrire di questo disturbo. Certo le cause possono essere molteplici e svariate, per esempio un utilizzo esagerato oppure, in casi più estremi, disturbi medici ben più gravi. Come possiamo accelerare la guarigione della nostra voce?

Proviamo con alcuni piccoli suggerimenti:

INIZIAMO CON IL MANGIARE E BERE MEGLIO

Bevi tanta acqua. Liscia possibilmente. L’incremento di liquidi permette allagola di avere un ambiente ben idratato, ristabilendo lefunzioni vocali. L'idratazione è il segreto per far tornare la voce. Il modo migliore per liberarti di sostanze estranee e batteri che potrebbero inasprire il problema.

Ma quali sono le bevande ed i cibi da evitare?

Sicuramente glialcolici. Seccano la gola ed hanno l’effetto di disidratare il corpo. Se hai bisogno di recuperare al più presto la voce, tienitene alla larga.

Evita le bevande ed icibi acidi. Ad esempio il thè, gli agrumi ed il cioccolato provocano acidità. In generale, i prodotti caratterizzati da un elevato livello di acidità, sono dannosi per il rivestimento dell'esofago. In realtà, non hanno un effetto direttamente negativo sullecorde vocali, ma possono causare reflusso gastrico che, in questi casi, non fa bene. Questo disturbo può peggiorare l'infiammazione delle vie respiratorie ed aggravare laperdita della voce.

Fai in modo che le bevande siano tiepide. Né troppo fredde, né troppo calde. In entrambi i casi hanno effetti sfavorevoli sul rivestimento della gola. Se bevi del thè, aggiungi tranquillamente del miele, il migliorantibiotico naturale per il trattamento delle infezioni.

Ed il latte? I prodotti lattiero-caseari creano un rivestimento intorno alla gola, che genera un effetto calmante momentaneo ma che mascherano soltanto il problema.

Se dovete lavorare, assicurati di non consumare derivati del latte nelle ore che precedono la vostra “performance”.

AVERE DELLE BUONE E SANE ABITUDINI

Riposa la voce il più a lungo possibile. Basta parlare ad un volume normale per mettere sotto sforzo le corde vocali e questo può decelerare la guarigione in generale. Naturalmente, in certi casi è necessario farlo. Limitare l'uso delle corde vocali può aiutarti ad accelerare il processo di recupero, quindi evita direttamente di parlare.

Non sussurrare. È poco naturale, ed, in effetti, mette ancora di più in tensione le corde vocali. Un metodo efficace è quello di tenere carta e penna a disposizione per scrivere quello che vuoi comunicare agli altri. Tra l'altro, può essere divertente.

Smetti di fumare. Approfitta di questo momento per farlo. E’ nocivo per la salute in generale, e deleterio per la voce. Fumare danneggia l'esofago ed in pratica, ti “cuoce” le corde vocali. Giusto per curiosità, smettere di fumare è economico, ti permette di tutelare la salute di chi ti circonda, riduce il rischio di contrarre malattie cardiovascolari. Oltre a diminuire le probabilità di ammalarsi di cancro ai polmoni e consente una “attività fisica” molto più facilità.

Fai dei gargarismi tre volte al giorno. I gargarismi idratano la bocca, ammorbidiscono le corde vocali ed accelerano il processo di guarigione della voce. Puoi utilizzare diversi collutori oppure dell’acqua salata. Prova a riscaldare un bicchiere d'acqua, non bollente, e sciogli un cucchiaio di sale. Non ti preoccupare del gusto, non devi inghiottirlo. Tra l'altro questa operazione, oltre ad essere un valido aiuta contro il muco, ti permetterà di uccidere i batteri nella gola, probabilmente colpevoli del calo di voce.

ANDARE DAL MEDICO

Generalmente, qualsiasi malanno che duri più di tre o quattro giorni, richiede una visita medica. Fissa un appuntamento con un esperto per capire cosa sta succedendo. È sempre meglio prevenire che curare. E se il disturbo è accompagnato da altri sintomi come tosse, febbre, ecc. è assolutamente il caso di rivolgersi al medico. Ad ogni modo, ricorda che bere acqua e riposare, restano le due soluzioni migliori. 

Articolo a cura di Angelo Oliva



Renato Zero l'intervista di VOCI.fm

Parte da Roma venerdì 1 novembre 2019 il nuovo tour di Renato Zero intitolato come il suo nuovo album: “Zero il folle”, presentato in una blindatissima conferenza stampa dove per VOCI.fm c’era Patrizia Simonetti che gli ha chiesto anche della sua voce.

Rita Savagnone: la voce delle dive

Tutti noi conosciamo l’inconfondibile accento napoletano di Sophia Loren, o la voce rauca e profonda di Claudia Cardinale, o ancora quella potente e melodica di Liza Minnelli. Ma se la terza, essendo straniera, nel parlato veniva doppiata, le prime due nella loro prima fase della carriera e soprattutto nelle produzioni internazionali avevano spesso una sola voce: Rita Savagnone.

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Rita Savagnone è considerata una delle più duttili e talentuose doppiatrici della sua generazione.

Per tutti gli anni '60 e '70 diventa voce di parecchie dive nostrane: oltre alle già citate Sophia Loren (in film come "Lady L", "La contessa di Hong Kong" e molti altri) e Claudia Cardinale ("Il bell’Antonio", "C’era una volta il West" e "Il giorno della civetta") anche Stefania Sandrelli ("Divorzio all’italiana" e "Sedotta e abbandonata", dove doppia nello stesso film l’attrice Daniela Rocca), Lucia Bosè, Claudia Mori, Caterina Caselli, Virna Lisi e tante altre.

Rita Savagnone è anche voce di tante dive straniere: Vanessa Redgrave ("Il segreto di Agatha Christie"), Edwige Fenech in un sacco di commedie sexy all’italiana, Whoopi Goldberg ("Sister Act 2", "Bogus", "Tartarughe Ninja"), Elizabeth Taylor ("Cleopatra" e "La bisbetica domata"), Joan Collins, Ingrid Bergman, Greta Garbo in alcuni ridoppiaggi, Lauren Bacall, Ursula Andress, Shirley McLane e tante altre.

La sua voce scurae calda diventa adatta a doppiare attrici di colore e cantanti dotate anch’esse di una voce incisiva: Diana Ross ("La signora del Blues"), Aretha Franklin ("The Blues Brothers") e naturalmente Liza Minnelli ("Cabaret" e "New York New York").

La sua bravura nel seguire le attrici doppiate ha fatto sì che nessuno si accorgesse mai della differenza tra la voce della Loren e la sua, e si può dire che molte attrici italiane doppiate dalla Savagnone abbiano acquisito più personalità rispetto all’originale. Pensiamo al doppiaggio in siciliano di Claudia Cardinale in "Il giorno della civetta", dove interpreta una popolana, completamente diverso dal personaggio di "C’era una volta il West": un’ex prostituta americana; la Savagnone riesce a scindere completamente i due ruoli e a dare grande drammaticità ai capolavori del nostro cinema.

Ma anche sul fronte dell'animazione la ricordiamo in molti ruoli famosi, ad esempio quello della regina Cleopatra (cinque anni dopo il medesimo ruolo sull’attrice in carne ed ossa Elizabeth Taylor), la iena Shenzi (doppiata in originale da Whoopi Goldberg) in "Il re leone" e recentemente nel ruolo della pecora nera ex diva Miss Nana Noodleman del lungometraggio "Sing".

Attrice completa, la ricordiamo in televisione nella fiction "I Cesaroni" accanto a suo figlio Claudio Amendola, padre di Alessia Amendola, anche lei doppiatrice ed ennesimo talento di una grande famiglia d’arte.

Se Giuseppe Rinaldi resta il "camaleonte maschile" dell’epoca d’oro del doppiaggio, capace di passare da un genere all’altro con facilità, la sua controparte femminile resta sicuramente Rita Savagnone, la nostra "Diva del doppiaggio".

Articolo a cura di Alessandro Delfino


Le voci più belle di Rita Savagnone

  1. Stefania Sandrelli - Angela in "Divorzio all’italiana" e Agnese Ascalone in "Sedotta e abbandonata"
  2. Elizabeth Taylor - Caterina in "La bisbetica domata"
  3. Regina Cleopatra in "Asterix e Cleopatra" 
  4. Claudia Cardinale - Rosa Nicolosi in "Il giorno della civetta" e Jill Sanders in "C’era una volta il West" 
  5. Edwige Fenech - Giovannona Coscia lunga in "Giovannona Coscia lunga disonorata con onore"
  6. Liza Minnelli - Francine Evans in "New York New York" 
  7. Whoopi Goldberg - Suor Maria Claretta in "Sister Act 2" 
  8. Aretha Franklin in "The Blues Brothers" 
  9. Elizabeth McGovern - Deborah Gelly in "C’era una volta in America" 
  10. Shenzy in "Il re leone" 
  11. Bette Milder - Dottoressa Perkins in "What Women Want"

Robert Downey Jr: CHI LO DOPPIA?

Chi è appassionato di film d'azione non può non amare il personaggio di “Iron Man”, magistralmente interpretato da un grande attore: Robert Downey Jr. Una lunga carriera la sua e tantissimi doppiatori si sono alternati al leggio nei vari film, dagli anni ottanta ad oggi. Scopriamoli in questo appuntamento “Chi lo doppia?” a cura di Alessandro Delfino.

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Rinascita: è questo il nome giusto per descrivere la carriera di un grande attore come Robert Downey Jr.

Figlio d’arte, il giovane Robert, si impone prepotentemente negli anni ottanta grazie alle sue doti comiche, ma anche una straordinaria capacità in ruoli difficili: il personaggio di Julian Wells, ragazzo tossicodipendente (problema che purtroppo Downey dovrà affrontare davvero a metà anni novanta) nella pellicola "Al di là di tutti i limiti" del 1987 convince la critica e gli apre le porte per il film "Uno strano caso" del 1989, "Air America" del 1990 con l’amico Mel Gibson, "Bolle di Sapone" del 1991 e "4 fantasmi per un sogno" del 1993, che rendono Downey Jr l’attore romantico del periodo.

Ma è nel 1992 che Robert Downey Jr. arriva al suo massimo, interpretando il leggendario Charlie Chaplin nel film biografico "Charlot": la performance è intensa, la mimica ricorda moltissimo l’originale e Downey Jr riesce ad ottenere una nomination agli Oscar.

Purtroppo nel 1996 la sua carriera subisce un brusco arresto per colpa dei problemi di droga che lo portano a doversi disintossicare in clinica; e Hollywood lo vuole sempre di meno arrivando a chiamarlo al massimo in ruoli minori.


Fortunatamente il talento non muore mai del tutto. Negli anni 2000 lavora spesso in film indipendenti interpretando ruoli completamente differenti tra loro: nel 2003 il detective Dan Dark nella commedia "The Singing Detective", il Dottor Pete Graham nel film horror "Gothika" con Halle Berry e soprattutto il ladruncolo Harry Lockhart nella commedia-giallo "Kiss Kiss Bang Bang" diretto da Shane Black

Ma è nel 2008 che la rinascita vera e propria di Robert comincia: la Marvel lo vuole nel ruolo di Tony Stark, il super eroe "Iron Man" nel primo film del Marvel Cinematic Universe; la sua interpretazione istrionica non solo lo rende protagonista di altri film del genere (8contando anche i camei), ma rende iconica la figura del miliardario eccentrico che diventa il personaggio preferito dal pubblico dell’universo condiviso.

Non solo: nel 2009 riesce a (ri)portare al successo un altro personaggio iconico, Sherlock Holmes, nei film di Guy Ritchie "Sherlock Holmes" e "Gioco di ombre", portando la stessa eccentricità del supereroe Marvel, ma riadattandola al detective di Doyle.


In Italia il nostro supereroe ha avuto tante voci dei grandi doppiatori: da Massimo Rossi a Pino Insegno, da Francesco Vairano a Massimo De Ambrosis, da Roberto Pedicini a Loris Loddi e via dicendo.

Ma sono soprattutto tre doppiatori da ricordare nelle interpretazioni più famose di Robert Downey Jr:

- Sandro Acerbo (voce di grandi attori come Brad Pitt, Will Smith, Michael J Fox e tanti altri), famoso per aver doppiato l’attore nella prima parte della sua carriera: sua la voce in film come "Uno strano caso", "Bolle di Sapone", "4 Fanstasmi per un sogno", "Kiss Kiss Bang Bang"

- Luca Ward (voce di Russell Crowe, Hugh Grant, Keanu Reeves, Samuel L. Jackson, Kevin Bacon e innumerevoli altri) in "Wonder Boys", "Parto col folle", "The Judge", ma soprattutto i due "Sherlock Holmes"

- Angelo Maggi (voce di Bruce Willis, Tom Hanks e John Turturro) doppiatore nei film "Tropic Thunder" e "Il Solista", ma soprattutto di Tony Stark / Iron Man in "Iron Man", "Iron Man 2", "Iron Man 3", "L’incredibile Hulk", "The Avengers", "Avengers Age of Ultron", "Captain America Civil War" e "Spiderman Homecoming".


Le voci più belle di Robert Downey Jr.:

Mauro Gravina in “La donna esplosiva”

Francesco Vairano in “Charlot”

Loris Loddi in “Assassini Nati”

Roberto Pedicini in “A Scanner Darkly”

Sandro Acerbo in “Gothika”, “Kiss Kiss Bang Bang”, “Chef La ricetta perfetta”

Luca Ward in “Fur”, “Sherlock Holmes”, “Parto col folle”, “The Judge”

Angelo Maggi in “Iron Man”, “The Avengers”, “Tropic Thunder”



Roberta Bonanno su VOCI.fm

Poco più che 30enne, Roberta Bonanno vanta già una carriera artistica piena di successi: la cantante milanese si è classificata seconda ad “Amici”, è stata protagonista di videoclip, singoli di successo ma anche di tantissime canzoni della pubblicità. Vi dice niente “A Natale puoi...”? E proprio del mondo dei jingle che parliamo con lei, nella videointervista realizzata da Angelo Oliva.

Intervista realizzata da Angelo Oliva 



Sul blog di VOCI.fm siamo con Roberta Bonanno.
Ciao a tutti!
 

Nella tua carriera di cantante hai fatto già un sacco di successi, sei stata allieva di “Amici di Maria De Filippi” e addirittura hai cantato tante pubblicità!
Già, è una cosa bella, che ricordo con piacere perché la pubblicità è un mezzo di comunicazione importante. E di pubblicità ne ho fatte parecchie, poi in realtà sono diventate tutte delle vere e proprie canzoni. Quindi, un lavoro, insomma, studiato ad hoc. 

Ma quando si arriva in studio, che ti dicono: “mi raccomando deve durare 30 secondi!”... come facciamo?
Eh… facciamo! Considera anche che la mia ex casa discografica lavorava già da parecchio con i jingle pubblicitari. Quindi era un iter già programmato, abbastanza facile. Ho avuto la fortuna di fare cose molto belle come “A Natale puoi”, famosissima pubblicità, “Sorelle d’Italia”, “Devi dirmi di si”, “It’s Oh so quiet”, ne ho fatte molte ufficiali ed altre non. Infatti ci sono tante canzoni della pubblicità dove non si sa che sono io. Perché, comunque, cantare vuol dire tante cose, no? 

Assolutamente! Poi, soprattutto in quel mondo, spesso hai una voce, ma non vieni associata a qualcosa. Senti, invece com’è il rapporto con lo studio, quando si registra una pubblicità?
Beh, guarda… in realtà, anche in quello, io sono sempre molto libera, non ho grandi vincoli interpretativi, a meno che non ci sia una richiesta particolare. Spesso i clienti hanno delle esigenze, no? Mi è capitato per dirti, di fare una pubblicità che necessitava una voce di una bambina 15enne; io all’epoca avevo 26 anni, però la fortuna di essere un'interprete è quella di sapersi adattare. Il fatto che io sia tendenzialmente versatile, ha fatto sì che potessi concedermi di lavorare su diversi fronti anche a livello pubblicitario. Questo pezzo qui, per esempio, faceva: morbidi amici, tutti sempre insieme felici”, non è venuto mai fuori che ero io, ma non importa perchè comunque mi ha permesso di entrare in un giro che, ovviamente, ha portato anche altre cose. 

Quanto deve essere pronto un cantante che fa jingle pubblicitari?
Ci sono diverse strade, io so di Malika Ayane, per esempio, che è stata scoperta così, grazie ai jingle pubblicitari. In questo settore puoi essere “anonima” vocalmente (molti jingle sono voci un pò asettiche) oppure assolutamente “personale”, proprio come la stessa Malika, che ha una voce molto riconoscibile. La preparazione, in realtà, è quella di un cantante che sa fare il suo mestiere, come un corista. I coristi sono quelli che, tendenzialmente, si collocano su un gradino più avanzato a livello tecnico e forse chi fa pubblicità deve essere un pò più tecnico anche per certe cose; si richiedono delle armonie e voci particolari. Però la mia esperienza è stato molto più easy. Era Roberta Bonanno che cantava per le pubblicità, quindi sono sempre stata molto più libera. 

Che consiglio darebbe Roberta Bonanno a qualcuno che volesse entrare in questo mondo?
Il mondo dei jingle, secondo me, può dar tanto, perché è un’alternativa al fare televisione. Mi spiego: la pubblicità è martellante ed è un attimo che ti ritrovi a canticchiare una canzone che hai sentito di più su uno spot che sulle radio o in un talent. Ad esempio, i The Kolors con “Oh, Oh, Oh” (Everytime); per un'estate la pubblicità ce l’ha fatta sentire decine di volte al giorno. Quindi, è un grandissimo mezzo di comunicazione e dovremmo sfruttarla di più, si dovrebbe “artisticizzare”, renderla un pochino più raffinata, come un vero veicolo per la musica. Faccio un grandissimo saluto a VOCI.fm, io... e Bonnie!

Grazie

Roberto Pedicini: la voce suadente del doppiaggio

Roberto Pedicini è uno dei migliori esempi di grande talento dietro ad un leggio: doppiatore, direttore del doppiaggio, attore e stimato insegnante di recitazione, da Jim Carrey a Kevin Spacey è una delle voci più versatili del panorama italiano, capace di “trasformarsi” in mille personaggi diversi. Ce ne parla il blogger Alessandro Delfino, in questo dossier realizzato per VOCI.fm

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Una delle cose più interessanti del doppiaggio è scoprire quanti attori riescano ad essere differenti tra loro pur se doppiati da una sola voce: è il caso di Roberto Pedicini, talento raro non proveniente né dal mondo del teatro né dalla sala.

Pedicini parte con la radio e la sua voce calda e profonda viene notata dalla direttrice Fede Arnaud, che nel 1983 gli fa doppiare un giovane Mickey Rourke in Rusty il selvaggio di Francis Ford Coppola; segue nell’anno successivo Amadeus, dove Pedicini doppia un giovane Mozart donandogli una risatina e un falsetto eccezionali (completamente diversi dalla voce roca di Rourke) scelto di nuovo da Fede Arnaud.

La sua carriera così decolla e fino alla fine degli anni ottanta doppia tanti attori in ascesa e in ruoli diversi come ad esempio il duro Bruce Wilis in Die Hard Trappola di cristallo o il romantico Patrick Swayze in Dirty Dancing Balli proibiti.

Ma è negli anni novanta che Pedicini doppia per la prima volta degli attori che si porterà ancora oggi: nel 1992 Kevin Spacey in Americani, nel 1993 Woody Harrelson in Assassini nati e Ralph Fiennes in Schindler’s List, nel 1995 Jim Carrey in Batman Forever e nel 1997 Javier Bardem in Carne tremula. Cinque attori completamente diversi, ma che Pedicini riesce a seguire alla perfezione donandoci interpretazioni memorabili in film come I soliti sospetti, The Truman Show, American Beauty, Red Dragon, La sottile linea rossa, Eternal Sunshine of the spotless mind, Non è un paese per vecchi, House of Cards e tanti altri.

Continua ad essere speaker radiofonico e di tanti spot pubblicitari, ma anche voce di molti personaggi di animazione come: Gaston in La bella e la bestia, Febo in Il gobbo di Notre Dame, Mosé e Dio in Il principe d’Egitto e vari personaggi come Pippo, Gatto Silvestro e Timon de Il re leone.

La voce unica e riconoscibile di Pedicini ha dimostrato negli anni di coprire tanti ruoli diversi, da positivi a negativi in maniera naturale; la dimostrazione che lo studio e la tecnica sono tanto importanti, ma senza il talento non si va da nessuna parte.

Le voci più belle di Roberto Pedicini 

  1. Mickey Rourke in “Rusty il selvaggio”
  2. Tom Hulce (Wolfgang Amadeus Mozart) in “Amadeus”
  3. Patrick Swayze (Johnny Castle) in “Dirty Dancing“
  4. Bruce Willis (John McLane) in “Die Hard - trappola di cristallo”
  5. Rupert Everett (Francesco Dellamore) in “Dellamorte Dellamore”
  6. Ralph Fiennes (Amon Goth) in “Schindler’s List”
  7. Woody Harrelson (Mickey Knox) in “Assassini nati”
  8. Kevin Spacey (Roger “Verbal” Kint) in “I soliti sospetti”
  9. Jim Carrey (Edward Nigma L’Enigmista) in “Batman Forever”
  10. Kevin Bacon (Sean Knox) in “Sleepers”
  11. Kevin Spacey (Lester Burnham) in “American Beauty”
  12. Jim Carrey (Truman Burbank) in “The Truman Show”
  13. Kenneth Branagh (Lee Simon) in “Celebrity”
  14. Mike Myers (Dottor Male) in “Austin Powers in Goldmember”
  15. Jim Carrey (Joel Barish) in “Eternal Sunshine of the Spotless Mind”
  16. Javier Bardem (Anton Chigurh) in “Non è un paese per vecchi”
  17. Pippo in “House of Mouse”
  18. Timon in “Il re leone 2”
  19. Gatto Silvestro
  20. Javier Bardem (Raoul Silva) in “Skyfall”
  21. Kevin Spacey (Frank Underwood) in “House of Cards”

Articolo a cura di Alessandro Delfino

Rosetta Calavetta: la Marylin del doppiaggio

Nella prima generazione di doppiatori, che hanno reso grande il cinema anni '50, c'è un'attrice al leggio che tutti ricordano per la versatilità, per i caratteri sempre diversi ed incisivi ma soprattutto... per essere la voce ufficiale di un'icona come Marilyn Monroe. Il nostro blogger Alessandro Delfino ci parla oggi di Rosetta Calavetta, “classe” (in tutti i sensi) 1918.

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Tutti noi conosciamo la diva per eccellenza e icona del cinema mondiale Marilyn Monroe, i suoi film con quel suo personaggio un po’ dolce e un po’ svampito hanno divertito milioni di generazioni negli anni cinquanta e ancora adesso il suo volto e la sua sensualità rimangono scolpiti nella nostra memoria. Ma è grazie alla sua voce italiana, Rosetta Calavetta, se ci siamo divertiti ed emozionati; da "Orchidea bionda" a "Niagara", da "Come sposare un milionario" a "A qualcuno piace caldo", fino all’ultimo film completo prima della morte della Monroe ("Gli spostati"), Rosetta Calavetta ha restituito in italiano quella voce un po’ ingenua e brillante di cui era dotata l’attrice americana. Ma la doppiatrice non dava voce solo a Marilyn Monroe.

Attrice teatrale e cinematografica esordisce nel mondo delle voci all’età di diciotto anni doppiando un’altrettanto giovane Deanna Durbin nel film "Parata di primavera", ma soprattutto nel 1938 diventa la voce della romantica e dolce Biancaneve nel primo lungometraggio Disney "Biancaneve e i sette nani", grande successo mondiale e immortale capolavoro di animazione.

Da quel momento, Calavetta diventa negli anni quaranta e cinquanta una delle voci principali della CDC doppiando tante attrici dell’epoca come Lana Turner, Doris Day, la già citata Marilyn Monroe, Ava Gardner, Veronica Lake e Deanna Durbin; sarà soprattutto dagli anni cinquanta a diventare famosa come voce ufficiale di Marilyn, doppiandola in tutti i suoi film più famosi.

Continua inoltre la collaborazione con la Disney, doppiando tanti personaggi famosi in film altrettanto importanti: la sorellastra Genoveffa in "Cenerentola", Tesoro in "Lilli e il vagabondo", Crudelia De Mon in "La carica dei 101" e la signora Banks in "Mary Poppins".

Dotata di un eccellente istrionismo, capace di passare da un ruolo drammatico ad uno brillante, Rosetta Calavetta continua a lavorare nel doppiaggio fino al 1980; purtroppo ci lascia nel 1993, trentuno anni dopo la morte di Marilyn Monroe.

Voce e volto si incontrano di nuovo e continuano a dare vita a quella biondina un po’ svampita, ma romantica, ogni volta che accendiamo il televisore e torniamo indietro nel tempo.



Le voci più belle di Rossella Calavetta 

  1. Biancaneve in ”Biancaneve e i sette nani”
  2. Veronica Lake (Irene) in “Ho sposato una strega”
  3. Lana Turner (Lady Carlotta De Winter) in “I tre moschettieri”
  4. Tesoro in “Lilli e il vagabondo”
  5. Marilyn Monroe in “Quando la moglie è in vacanza”
  6. Marilyn Monroe (Elsie Marina) in “Il principe e la ballerina”
  7. Marilyn Monroe (Zucchero Kandinsky” in “A qualcuno piace caldo”
  8. Crudelia De Mon in “La carica dei 101”
  9. Doris Day (Cathy Timberlake) in “Il visone sulla pelle”
  10. Glinys Johns (Signora Banks) in “Mary Poppins”
  11. Signora Rottenmeier in “Heidi”

Articolo a cura di Alessandro Delfino

Rossella Brescia: impossibile stancarsi di far radio

VOCI.fm vi regala questa bella chiacchierata della giornalista Patrizia Simonetti con Rossella Brescia, ballerina professionista, amatissimo personaggio televisivo ma soprattutto speaker del mattino di RDS (Radio Dimensione Suono). Rossella ci racconta perchè ama così tanto lavorare con la voce.

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Rossella Brescia su VOCI.fm, buongiorno!
Buongiorno a voi. 

Tanta televisione, teatro, ma soprattutto... tanta radio; da una decina di anni sei a RDS?
Forse anche di più, quindi da tanti anni mi sveglio prestissimo insieme a tantissimi italiani e ai miei colleghi di “Tutti pazzi per RDS”, ovviamente. 

Qual'è il bello della radio? C'è chi la fa per un pò, parliamo di attori ovviamente, e poi si stanca; invece tu continui. Cos'è il bello della radio per te?
Non so come si possa dire di stancarsi di fare radio, è impossibile, è un mondo bellissimo, non mi sembra neanche un lavoro tante volte. L'unica fatica è quella di alzarsi prestissimo, quindi anche se la sera fai teatro, per esempio, la mattina devi essere lucido ed informato. Però è meraviglioso perché parli con la gente e la cosa bella è che sei te stessa; tante volte, quando si fa questo mestiere, un pò si finge, invece in radio non puoi farlo perché se ne accorgono, attraverso la voce si percepisce tantissimo. 

A proposito di voce, come cambi l'uso della tua voce quando sei in televisione, in teatro o in radio?
Dipende, perché in radio riesci a modularla di più perché ti ascolti, perché hai le cuffie e dici “oddio stò urlando troppo” e allora torni un pò sui tuoi passi, invece in televisione no. Cerco di fare questo mestiere togliendomi tutti quegli schemi, quelle cose che mi sono state dette, forse alcune mi sono state anche insegnate, perché il mondo si è evoluto, non si può più pensare alla voce o solo alla dizione. Ci sono dei lavori in cui è importante quello, ci sono dei lavori in cui uno può dire anche qualche strafalcione in più, perché no? Facciamoci una sana risata! 

Senti, a proposito di risate, ho letto da qualche parte che a te la radio piace anche perché, volendo, potresti anche arrivare in pigiama, in ciabatte, senza trucco?
Lo faccio veramente, guarda che arrivo così, arrivo veramente in condizioni pietose; infatti, grande solidarietà ai miei colleghi che mi vedono in tutte le salse. 

Ti veniamo a trovare sotto la radio per verificare. Grazie Rossella!
Ciao, vi aspetto, un bacio grande ed un saluto speciale agli amici di VOCI.fm da Rossella Brescia. 



ROSSELLA BRESCIA: CENNI BIOGRAFICI 

Rossella Brescia nasce a Martina Franca (TA) il 20 agosto 1971.Le prime esperienze lavorative arrivano dopo il conseguimento del diploma, nel 1992, quando debutta da solista nello spettacolo Attila. Nel 1994 debutta in televisione nello spettacolo Tutti a casa condotto da Pippo Baudo. Nello stesso anno, dopo aver conseguito la maturità classica, si è diplomata con il massimo punteggio all'Accademia Nazionale di Danza Classica di Roma. Negli anni successivi si divide tra teatro e televisione, dove lavora come ballerina in diverse trasmissioni (tra cui Cuori e Denari, condotto da Alberto Castagna, Un disco per l'estate, condotto da Paola Barale e Gerry Scotti, entrambi su Canale 5 e Gran Casinò condotto da Lino Banfi e Ramona Badescu su Rai Uno), ma il successo lo raggiunge diventando prima ballerina a Buona Domenica nel 1997 e con un famoso spot pubblicitario nel 1999 per la ditta di orologi Tissot. Le sue doti di ballerina, ma anche di insegnante di danza, la fanno arrivare alcuni anni più tardi a partecipare dal 2001 al 2003 al talent-show Saranno Famosi, in seguito rinominato Amici di Maria De Filippi, dove, oltre a presentare i balli delle varie sfide, selezionava e istruiva i giovani artisti. Nel frattempo è stata anche testimonial della Freddy, quindi nel 2004 ha debuttato anche come attrice perché ha preso parte ad un episodio della fiction di Rai Uno Don Matteo. Nel 2003 ha posato nuda per il calendario sexy della rivista Max (edizione 2004 con foto di Fabrizio Ferri). Fino al 2010 è stata impegnata nella conduzione di Colorado Cafè su Italia 1, insieme nelle varie stagioni a Diego Abatantuono, Andrea Appi, Carla Signoris, Nino Frassica, Beppe Braida e Nicola Savino. Nel 2006 è componente di giuria in Miss Italia su Rai Uno. Nell'estate 2007 conduce con Giampiero Ingrassia la striscia quotidiana Matinée in onda su Rai Due. Nell'inverno 2008 fa parte del Bagaglino perché partecipa, come prima donna insieme a Nina Moric e Aída Yéspica, allo show di Canale 5 Gabbia di matti. Nel giugno del 2008 presenta Wind Music Awards con Cristina Chiabotto. Il 31 agosto del 2008 è stata inoltre presidente di giuria del concorso Miss Muretto. Il 25 dicembre 2009 ha presentato il concerto di Natale di Andrea Bocelli, in onda su Italia 1. Nel maggio 2011 ha condotto insieme al Mago Forest il reality-show Uman - Take Control! in onda su Italia 1. Nell'autunno 2011 è giurata nel nuovo talent-show Baila! condotto da Barbara d'Urso su Canale 5 sotto la direzione artistica di Roberto Cenci (con cui Rossella Brescia è stata sposata dal 2000 al 2004). Nella primavera 2012 recita nella fiction di Canale 5 Benvenuti a tavola - Nord vs Sud. Dal 5 marzo 2012 conduce Takeshi's Castle su Boing e Cartoon Network. Nel maggio 2012 è stata una dei concorrenti del nuovo talent-vip di Rai Uno Punto su di te! condotto da Elisa Isoardi e Claudio Lippi. Il 10 luglio 2012 ha condotto la serata finale del nuovo reality-show di Italia 1 Mammoni - Chi vuol sposare mio figlio. Il 20 luglio 2012 ha condotto su SKY il Premio Barocco insieme ad Attilio Romita. Nell'autunno 2014 passa a La5 perché conduce la seconda edizione del talent-show culinario The Chef. Il 25 maggio 2016 torna in TV a esibirsi alla Bocelli & Zanetti Night in coppia con Gabriele Rossi. Rossella Brescia possiede a Martina Franca (TA) una scuola di danza dove insegna. (fonte Wikipedia)
 

Ryan Gosling: CHI LO DOPPIA?

Alzi la mano chi ha visto il film-capolavoro musicale del 2017, “La La Land” di Damien Chazelle! Se siete tra questi, vi sarete innamorati del tema portante: “City of Stars”, vincitore del Premio Oscar come “miglior canzone 2017” ed eseguita proprio dal protagonista: Ryan Gosling. Di lui e dei suoi doppiatori italiani, parliamo in questo appuntamento con “Chi lo Doppia?

Ryan Reynolds: CHI LO DOPPIA?

La figura del supereroe è famosa in tutto il mondo e, come ben sappiamo, ha una determinata iconografia: il personaggio giusto, onesto, eroico che si batte per la giustizia senza mai cadere nella corruzione o nel compromesso, e soprattutto senza uccidere i criminali per non diventare come lui. Ok :-) non tutti! Oggi per “Chi lo doppia” parliamo su VOCI.fm del nostro mercenario preferito dal cuore tenero (ma non troppo) e dell’attore che gli ha dato vita! Signore e signori: Ryan Reynolds.

Scarlett Johansson: CHI LO DOPPIA?

Se c’è una vera “diva” del cinema contemporaneo, è di certo Scarlett Johansson, la “vedova nera” del grande schermo. Ma dietro al successo di questa grande attrice americana c’è anche il talento di altrettanto straordinarie doppiatriciitaliane.

Sergio Graziani e Paolo Ferrari: voci d'altri tempi

Quante volte avrete pensato a come sarebbe bello avere in garage la DeLorean di “Ritorno al futuro” e poter tornare in un’epoca passata a piacimento per vedere come erano e come andavano le cose tanti anni fa? Oggi parliamo proprio di passato, di quando un doppiatore era per forza di cose anche un vero attore, come nel caso di due mostri sacri che purtroppo ci hanno lasciati di recente: Sergio Graziani e Paolo Ferrari.

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In un’epoca in cui si respirava e si faceva parecchio teatro, Sergio Graziani e Paolo Ferrari erano interpreti di grandissime opere e sceneggiati televisivi che abbellivano e acculturavano la nostra Penisola; dal programma Rai “Il Mattatore” (protagonisti Vittorio Gassman e Paolo Ferrari), al romanzo di Graham Greene “Il potere e la gloria”, portato in teatro da Sergio Graziani diretto da Luigi Squarzina; dai film al cinema di “Ettore Fieramosca” (dove Ferrari esordisce bambino), alla commedia all’italiana dove Sergio Graziani si confronta con i più grandi attori dell’epoca: Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi nel film “Signore e signori buonanotte”.

Attori completi che non potevano ignorare il doppiaggio: entrambi donano il loro timbro a grandissimi protagonisti del panorama mondiale: Ferrari è stata la voce di Humphrey Bogart, David Niven e Roger Moore, mentre Graziani ha doppiato per anni Donald Sutherland, Michael Caine e Peter O’Toole.

E' soprattutto Paolo Ferrari ad essere rimasto famoso per aver ridoppiato Humphrey Bogart nei film più famosi della star hollywoodiana dell’epoca d’oro del cinema: “Il grande sonno”, “Il mistero del falco”, “Gli angeli con la faccia sporca”. Da ricordare anche la sua voce data al francese Jean-Louis Trintignant nei film “Il sorpasso di Dino Risi” (di nuovo in coppia con Gassman) e “Estate violenta” di Valerio Zurlini.

Mentre Ferrari si dedica in maniera alternata a tutte le arti (cinema, teatro, doppiaggio e televisione, diventando soprattutto un volto famoso dell’epoca), Sergio Graziani si dedica soprattutto al doppiaggio. E diventa negli anni sessanta una delle voci più importanti della CDC, assieme a tanti rivoluzionati attori al leggio come Giuseppe Rinaldi, Oreste Lionello, Ferruccio Amendola, Cesare Barbetti, Pino Locchi e doppiatrici straordinarie come Maria Pia Di Meo, Rita Savagnone e Vittoria Febbi.



la voce tagliente e lord di Graziani si sposa perfettamente sia con attori inglesi del calibro di Peter O’ Toole (memorabile la sua interpretazione in “Lawrence d’Arabia”) e Michael Caine (“Due figli di...” e “Vita da strega”), ma anche attori americani spesso in ruoli ambigui come Donald Sutherland, con cui instaura un legame voce-volto nella maggior parte delle sue pellicole.

Anche nel cinema italiano doppia spesso attori famosi, specialmente in film di genere degli anni sessanta e settanta; sua la voce di Terence Hill (nei primi film in coppia con Bud Spencer “Dio perdona io no”, “I quattro dell’Ave Maria” e “La collina degli stivali”), di Franco Nero (“Il mercenario”, “Il giorno della civetta”, “Vamos a matar companeros”), Klaus Kinski (“Nosferatu”) e Farley Granger nel ruolo del cattivissimo, ma alla fine innocuo, Maggiore Harriman nel film “Lo chiamavano Trinità”.

Sergio Graziani e Paolo Ferrari rappresentano davvero un duo d’altri tempi che vogliamo ricordare su VOCI.fm con una carrellata di voci e di emozioni...

Articolo a cura di Alessandro Delfino

Simone D'Andrea: l'anime del doppiaggio

E' la voce giovane e simpatica di decine e decine di personaggi animati, ma allo stesso tempo è anche la voce “scura” di moltissimi attori come Matt Damon o Colin Farrell. Per questo, Simone D'Andrea, classe 1973, è uno dei doppiatori più talentuosi e versatili della nuova generazione. Ripercorriamo alcune tappe della sua carriera nel dossier realizzato per VOCI.fm da Alessandro Delfino.

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Il doppiaggio, come molti sapranno, è nato a Roma alla fine degli anni '30 e ancora oggi le più importanti società del settore operano nella nostra Capitale; ma non sono le sole. Negli anni '80 nascono anche importanti società a Torino e soprattutto a Milano.

Ed è proprio a Milano che nasce un doppiatore oggi socio della "Cast" a Roma ed una delle voci più presenti e duttili della nuova generazione: Simone D’Andrea.

Voce a Milano negli anni '90 soprattutto di tanti cartoni animati (come Trunks in Dragon Ball Z, Yuri in Piccoli problemi di cuore, Flash in Justice League e Justice League Unlimited, Dick Grayson / Nightwing in Batman cavaliere della notte, James del Team Rocket in Pokemon), negli anni 2000 inizia la sua svolta a Roma.

Doppia Colin Farrell in "La regola del sospetto" in coppia con Giancarlo Giannini (voce di Al Pacino) e diventa la voce ricorrente dell’attore (doppiandolo in altri film come Alexander, Parnassus, Come ammazzare il capo, Total Recall, Animali fantastici e dove trovarli).

Ma Simone D’Andrea non si limita a doppiare Colin arrell: diventa voce di attori come Brandon Routh (Superman Returns e Dylan Dog), Cillian Murphy (28 giorni dopo, Batman Begins, Inception, Dunkirk, Peaky Blinders), Channing Tatum, Jonathan Rhys-Meyers, Matt Damon, Edward Norton e tanti altri.

Oltre a Superman e Flash, Simone D’Andrea diventa voce di altri due importanti personaggi dei comics: il Joker di Jared Leto nel film "Suicide Squad" e "The Punisher" interpretato da Jon Bernthal nella seconda stagione di "Daredevil" e protagonista assoluto della serie dedicata al personaggio.

La sua voce, leggera all’inizio della carriera, è diventata con gli anni scura e calda, dotata di un timbro pulito, ma capace di sporcarsi quando serve; pensiamo all’ironico personaggio di Mark Watney interpretato da Matt Damon in "The Martian -  Sopravvissuto", completamente diverso dal tiranno e ambiguo Ramses intepretato da Joel Edgerton nel film Exodus (entrambi diretti da Ridley Scott).

Simone D’Andrea è riuscito con il tempo ad andare oltre le barriere, dimostrando che non esiste un doppiaggio di Milano o di Roma, ma un unico e magico mondo delle voci.

Articolo a cura di Alessandro Delfino

Le voci più belle di Simone D'Andrea

  1. Trunks in “Dragon Ball Z”

  2. Yuri in “Piccoli problemi di cuore”

  3. James in “Pokemon”

  4. Colin Farrell - James Douglas Clayton in “La regola del sospetto”

  5. Colin Farrell - Alessandro Magno in “Alexander”

  6. Cillian Murphy - Dottor Crane (Spaventapasseri) in “Batman Begins”

  7. Brandon Routh - Clark Kent in “Superman Returns”

  8. Casey Affleck - Patrick Kenzie in “Gone Baby Gone”

  9. Matt Damon - Mark Watney in “Sopravvissuto - The Martian”

  10. Joel Edgerton - Ramses in “Exodus: Dei e Re”

  11. Jared Leto - Joker in “Suicide Squad”

  12. Jon Bernthal - Frank Castle in “Daredevil”

Stan Lee: CHI LO DOPPIA?

Oggi in "Chi lo doppia" Alessandro Delfino non si occuperà di un attore o di un'attrice, ma di colui che è stato il presidente e direttore editoriale della casa editrice di fumetti Marvel Comics, il creatore di Spider-Man, Hulk e tantissimi altri personaggi. Stiamo parlando di Stan Lee, purtroppo recentemente scomparso all'età di 95 anni. Ecco le voci italiane che lo hanno doppiato nei cameo dei suoi film più famosi.

Stefano Piccirillo festeggia 50 anni

Chi non conosce Stefano Piccirillo? Uno dei più noti personaggi della radio italiana compie 50 anni e racconta sul Sito delle Voci la sua vita da speaker di Radio Kiss Kiss, doppiatore, scrittore e grande professionista innamorato del proprio lavoro asl microfono e non solo. Intervista a cura di Marco Picchio.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Salve amici di VOCI.fm da Marco Picchio! Continua la “parata “ delle grandi voci della radiofonia italiana. Confesso che abbiamo aiutato un pò il caso nel far cadere questo incontro proprio il giorno del suo 50esimo compleanno. E' con grande piacere che saluto Stefano Piccirillo. Buongiorno e... auguri innanzitutto! Un traguardo importante 50 anni, no?
Beh, si. Devo dire che si fa un pò il punto sulla propria vita: quello che hai fatto, quello che stai facendo e quello che farai. E' molto divertente!

Dall'inizio della tua carriera hai collaborato con i più importanti network italiani: RTL 102.5, RDS, 101, RADIO RAI, anche come autore, per poi approdare a KISS KISS, la tua radio attuale. Ma da dove e come sei partito?
Tutto iniziò nel 1984 da “Campania Radio Uno”, una bellissima emittente libera del tempo. Con un mio amico andammo a curiosare in questa radio e ne rimasi stregato: fu amore a prima vista. Mi chiesero un provino e lo fecero addirittura in diretta.

Una cosa impensabile al giorno d'oggi?
Si, adesso un provino “in onda” puoi sperare di farlo al massimo su una web-radio che, da questo punto di vista, ha sostituito la radio locale dell'epoca.

In tutti questi anni hai avuto il piacere di intervistare tanti grandi nomi della musica internazionale: Bee Gees, Duran Duran, Spice Girls solo per fare alcuni esempi. Hai un aneddoto su tutti da raccontarci?
Ce ne sono un paio molto divertenti. Il primo riguarda l'incontro a Londra con le Spice Girls. Io e Marco Biondi eravamo gli unici speaker italiani accreditati all'evento e c'era questo grande palco al quale era proibito avvicinarsi prima dell'inizio della festa. Noi eravamo molto stanchi dal lungo viaggio e ci siamo accomodati lo stesso, scoprendo poco dopo che da quel palco sarebbero stati sparati fuochi d'artificio sul Tamigi... oppure quella volta che i Depeche Mode mi invitarono per un'intervista dedicata alla presentazione del nuovo album in un hotel in perfetto stile Stephen King: bellissimo, ma inquietante al massimo! Ne avrei tanti altri di aneddoti da raccontare e soprattutto mi piace dire che ogni volta che ho realizzato interviste a questi personaggi l'ho fatto più da fan che da giornalista, mettendoci l'emozione e la passione di chi stima davvero gli artisti che si trova di fronte.

Lasciamo per un attimo il mondo radiofonico e spostiamoci sul doppiaggio. La tua voce è, per esempio, nel film “Die Hard”. Che caratteristiche deve avere, secondo te, un bravo doppiatore?
Sicuramente la propensione alla versatilità, per calarsi al meglio nel ruolo che gli viene assegnato, Io lo chiamo il “doppiattore”, perchè non ha solo una voce “congrua” ma altresì adatta alla caratterizzazione. Ritengo il doppiaggio un'arte molto affascinante.

E veniamo a Stefano Piccirillo “scrittore”. Parlaci, per esempio, de “La mia guarigione”. Di cosa tratta questo libro?
E' stato il primo romanzo che ho scritto. Io sono molto attratto dai rapporti umani ed il mio lavoro come speaker e giornalista mi ha dato parecchi spunti per la scrittura dei miei libri: ad esempio, le trasferte a Los Angeles e a New York, i Grammy Awards con gli amici di Radio Dimensione Suono, il legame con i miei colleghi di radio Kiss Kiss con cui lavoro da tantissimi anni. Tutto questo ho voluto in qualche modo trasferirlo anche nero su bianco.

Beh, è un mestiere “vivo”!
Certo, devi essere curioso, interattivo, perchè altrimenti cosa racconti ai tuoi ascoltatori? “La mia guarigione”, nello specifico, mette in luce le fragilità dell'uomo nei rapporti d'amore. Di solito è la donna che, in un rapporto difficile, mette di più in luce il suo dolore. Ho voluto invece evidenziare gli atteggiamenti emozionali del sesso maschile nel “mal d'amore”. Ed ho avuto tanti feedback, oltre ogni aspettativa.

50 candeline proprio oggi. Se dovessi riassumere la tua vita professionale in un aggettivo, quale sceglieresti?
“Amorevole”, perchè amo tantissimo quello che faccio, mettendoci amore e professionalità.

Sei anche una “BIG VOICE” del sito www.voci.fm Per chiudere, lasci un saluto a tutta la nostra community?
Certo, prima di tutto grazie per questa intervista. Seguite VOCI.fm che anch'io sbircio perchè tratta argomenti molto interessanti per il mondo della voce e vi può fornire tanti spunti per crescere ogni giorno. Perchè il bravo speaker è colui che non ha mai la sicurezza di essere arrivato, ma impara ogni giorno.

Stefano Piccirillo lo trovatequi, nel profilo di VOCI.fm, ma anche tutte le sere in diretta su Radio Kiss Kiss, oltre a sabato e domenica pomeriggio.
Grazie e ascoltateci. Viva la radio.

Stefano Piccirillo presenta "Gretest-Iz: Canzoni e Vita"

Qualche mese fa Stefano Piccirillo era già stato ospite di VOCI.fm. Ci aveva raccontato della sua vita al microfono, dato numerosi consigli per lavorare con la voce… ma qualcosa era rimasto in sospeso. Si tratta del suo quarto romanzo che ora è uscito e si intitola “Gretest Iz- Canzoni e Vita”, ed oggi è nuovamente qui per parlarcene!

Intervista realizzata da Catia Demonte


Si tratta di 15 capitoli+1, strutturato come una vera e propria compilation con bonus track… a cosa ti sei ispirato?
Mi sono ispirato a tutti gli incontri che ho fatto con le persone, alle storie che mi hanno raccontato, alle città, ai viaggi e a tutto ciò che ha compreso la vita del mio Alter Ego “Steven” in queste canzoni che lo fanno vivere. L’idea mi è arrivata senza prendere ispirazione da altro, ho pensato all’utilizzo delle canzoni come testo e come spin off di un racconto breve. Infatti il libro può essere aperto in qualsiasi capitolo per leggerne una storia: sono 15 storie legate a 15 canzoni. L’utilizzo dei testi delle canzoni, quando sono in inglese tradotte in italiano all’interno del capitolo, fanno poi da colonna scritta a quel racconto. Noi siamo legati ad una canzone per affezione, ma cosa accade in realtà nel nostro ricordo? In questo caso ho voluto identificare tutte le persone che sono legate a quelle canzoni con le loro storie, creando un romanzo fruibile a tutti.

I titoli dei brani in inglese li troviamo scritti esattamente come si dovrebbero pronunciare… “Uai”?
Ho pensato sempre all’esercizio che fanno gli stranieri per parlare l’italiano, che è particolarmente difficile perché la nostra lingua una delle più difficili come glossario e come grammatica. E ho pensato anche a come noi cantiamo le canzoni che ci piacciono tanto senza seguire regolarmente la grammatica inglese, ma le facciamo nostre. Siccome siamo in Italia ho voluto facilitarci il tutto. E’ molto divertente ad esempio vedere scritto “Giovanotti”, come se fosse “Giovanni”!

Qual è il desiderio nascosto dietro a questo romanzo?
Quello di mettere in evidenza una parte di me che non può essere ascoltata esclusivamente alla radio ed essere quaNto più completo alle orecchie e agli occhi di chi mi ascolta. Quindi presentarmi come Stefano e le sue piccole declinazioni.

Puoi darci qualche piccola anticipazione su qualche capitolo del tuo libro?
“Survaivor” è la storia di un sopravvissuto sotto l’aspetto morale e sotto l’aspetto di vita. In questo capitolo il mio Alter Ego “Steven” vive attraverso il testo di quella canzone tradotta in italiano, un viaggio fatto alle 5 del mattino per raggiungere una persona. E’ un amore adolescenziale che diventa poi maturo e scopre che quel viaggio non sarà poi legato al raggiungimento di quella persona, ma di quanto le persone anche quelle sconosciute possano essere importanti e di quanto ti possano dare una mano. Steven doveva prendere questo treno, raggiunge poi delle località non collegate sul binario o su strada e quindi trova delle persone che lo aiutano. Incontra altri sopravvissuti come lui con un bellissimo animo umano, legato all’altruismo. Quindi questa è la canzone adatta per raccontare questa storia.

Nel libro è presente anche Pippo Pelo, tuo collega in radio e amico che si occupato della prefazione del libro…
Per me Pippo è qualcosa di più di un collega, lavoriamo insieme da tantissimi anni, dal 1990, lui è stato sempre fedele a Radio Kiss Kiss ed io quasi, avendo fatto anche altre esperienze, ma anche nei momenti in cui non abbiamo lavorato insieme siamo sempre stati molto uniti.

Qual è la traccia del libro a cui sei più legato?
Quella a cui saranno più legati i lettori. E’ difficile perché è come dover scegliere tra 15 figli, ma se proprio devo dirne una, andrei direttamente alla fine dove c’è la bonus track e quindi il capitolo aggiunto che è molto emozionante…

 

“Gretest Iz- Canzoni e Vita”, di Stefano Piccirillo, Alessandro Polidoro Editore: acquista il libro su Amazon.it

Inoltre ordinando il libro su alessandropolidoroeditore.it, dove possibile, verrà consegnato direttamente da Stefano Piccirillo!

Buona lettura a tutti gli amici di Voci.fm - il sito delle voci.

Voce down? Ecco i nostri consigli per recuperarla

A causa di uno speakeraggio troppo impegnativo, per un'estenuante sessione di doppiaggio o più frequentemente dopo un lungo concerto, può succedere anche ad un collaudato professionista di ritrovarsi con poca, o addirittura senza, voce. Noi di VOCI.fm ti suggeriamo dei metodi molto pratici e semplici per aiutarti a ritrovare la tua voce persa a causa del troppo sforzo.

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Cerca di bere tanta acqua e soprattutto controlla che sia a temperatura ambiente, perché le corde vocali, da bevande troppo fredde, potrebbero ricavarne un trauma.

Fai dei gargarismi con acqua leggermente tiepida nella quale hai sciolto del sale. Per ogni bicchiere di acqua metti un cucchiaio di sale. Questo rimedio ti può aiutare ad eliminare il muco in gola, forte ostacolo per le corde vocali.

Poiché il vapore aumenterà l’umidità nella gola, e questo gioverà a favorire il recupero della voce, ti consigliamo di fare dei fumenti almeno due volte al giorno, per cinque minuti ogni volta. Inoltre ricorda di tenere sempre umidificato l’ambiente nel quale vivi.

Mangia del miele, sarà anche un valido apporto nutrizionale per il tuo benessere generale. Non si può affermare invece con certezza che possano essere di giovamento le tisane con limone e miele, la credenza popolare le ha sempre consigliate definendole dei toccasana per la gola, ma l’acido del limone è dannoso per il tessuto epiteliale quindi lasciamo incerta questa opinione.

Cerca di far riposare le tue corde vocali non parlando per due giorni: il silenzio aiuta a riparare il tessuto epiteliale. Ma fai in modo che sia silenzio ASSOLUTO, perché anche sussurrare può far battere insieme le corde vocali e aggravare la tua situazione. Nel frattempo puoi masticare una gomma o succhiare delle caramelle che faranno migliorare la produzione di saliva.



Fai in modo di respirare attraverso il naso perché respirare con la bocca fa seccare la gola (e anche la bocca stessa!) e diventa ancor più doloroso parlare.

Non assumere acido acetilsalicilico, a meno che non sia necessario alla tua salute generale. Nel caso della mancanza di voce, supponendo che possa essersi rotto un capillare, è bene evitare l’acido acetilsalicilico perché può ridurre la coagulazione e causare un’emorragia che di certo non favorirebbe la tua guarigione!

Non mangiare alimenti come cioccolato, agrumi, pomodori cioè cibi acidi perché le corde vocali con essi possono consumarsi. Evita anche i cibi piccanti e i latticini. Devi cercare di togliere tutto ciò che può favorirti l’accumulo di muco.

Anche se sei un fumatore, quando hai questi problemi di abbassamento di voce, cerca di non fumare. Il fumo provoca secchezza alla gola.

Se, oltre ad avere mancanza di voce, sei anche raffreddato cura prima il sistema immunitario, avrai dei miglioramenti generali e anche la voce tornerà come prima.

I nostri consigli si sono rivelati utili? Continua a mantenere le buone abitudini indicate, ti sentirai meglio e gli episodi di affaticamento diminuiranno in maniera consistente. Parola di VOCI.fm!

Articolo a cura di Matteo Mattiacci

 

Vuoi una voce senza accenti?

Quanti di voi vorrebbero riuscire ad avere una voce senza accenti? Così tanti? Abbiamo una buona notizia per voi: tutto questo è possibile, a patto di lavorarci su con tecnica ed esperienza. Ce ne parlano Daniela De Meo e Luca Luciani, direttamente dall'Accademia Nazionale della Voce.

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Se ci aspettiamo che il dono di una voce neutra, dai toni eleganti, senza accenti, ci arrivi dal cielo... beh, probabilmente le nostre aspettative saranno destinate ad essere disattese. Se, invece, dovessimo avvertire la necessità di raggiungere questo obiettivo per mezzo di un processo di apprendimento, allora quasi certamente vedremmo il nostro sogno avverarsi in un lasso di tempo che dipenderà dalla nostra passione e dalle nostre attitudini. Perchè OGNUNO DI NOI può riuscire in questo intento!

Cosa occorre per avere una voce senza accenti? Prima di tutto una buona sensibilità auditiva: il primo fattore di importanza non trascurabile è riuscire a riconoscere chi ha un accento al quale vorremmo “ispirarci” e chi no. Poi è fondamentale una guida tecnica che sia in grado di insegnarci i passaggi che occorrono per arrivare a cancellare le tracce della nostra parlata di provenienza. E nello specifico ci riferiamo ad un ottimo insegnante di dizione, a degli esercizi mirati e ad una applicazione costante, specie lontano dalle lezioni. Infine bisogna imparare ad usare la propria voce come fosse uno strumento musicale (cosa che infatti è!) in modo da emettere il flusso vocale nella maniera più corretta possibile. Laddove per questo si intenda senza fatica, con costanza, timbro, tono e volume giusti. E questo lo si può fare solo acquisendo una vera e propria tecnica personale.

Qualcuno di voi penserà che tutto questo sembra incredibilmente complicato da fare “solo” per ottenere una voce senza accenti! Ma pensate quanti movimenti abbiamo dovuto imparare da bambini semplicemente per alzarci in piedi e camminare…

Ma passiamo ad analizzare nello specifico i punti fondamentali, elencati prima, che bisogna considerare per riuscire ad ottenere senza troppa fatica ciò che desideriamo.

La sensibilità auditiva. Senza di essa è impossibile fare alcun “mestiere” che presupponga l’utilizzo di uno strumento in grado di produrre suoni come è, appunto, la voce. La sensibilità auditiva è la capacità di percepire, sia naturalmente che man mano che si intensificano studio ed esercizi, anche le cosiddette sfumature che rendono una voce piacevole e tecnicamente educata.

La guida tecnica. Come ogni obiettivo anche il raggiungimento di una voce senza accenti è frutto di lavoro intenso ed applicazione disciplinata. Per questo è di importanza basilare affidarsi ad uno o più insegnanti validi che sappiamo accompagnarci nei difficili passaggi, specie iniziali, di “abbandono” della cosiddetta parlata personale per mezzo di indicazioni precise, utili ed autorevoli. Solo degli esercizi guidati e costanti possono farci migliorare! Ed è praticamente impossibile riuscire da soli!

La tecnica personale. Non ultima come ordine di importanza, la tecnica personale è difficile da schematizzare con una semplice definizione. Forse perchè è il frutto delle prime due voci sopra descritte, sensibilità e guida tecnica, unitamente all’esperienza professionale personale portata avanti sul campo. Certamente non deve basarsi sull’imitazione di qualcosa che abbiamo sentito e che ci piace, ma deve, al massimo, farci trarre spunto per permetterci di correggerci nei nostri piccoli e grandi errori, nel cammino della preparazione personale.

Non esiste un manuale della voce senza accenti, ma esiste il PROPRIO modo perfetto per far rendere al massimo la propria voce ed i suoi importantissimi “accessori”. Ciò eliminando i piccoli difetti e le imperfezioni, levigando le inflessioni, smussando gli spigoli della nostra parlata naturale, ottimizzando la fonazione ed il timbro, quasi a fare da contrappunto musicale ad uno “strumento”, la nostra voce, che finalmente ha raggiunto il suo obiettivo primario: la conquista di una voce senza accenti. Ed è quello che possiamo scoprire con la passione e l’applicazione guidata da buoni maestri.

Articolo a cura di Luca Lucianie Daniela De Meo

Will Smith: CHI LO DOPPIA?

Mito assoluto per la generazione anni ’90, Will Smith non è solo un bravo attore, ma uno show-man a 360°, cantante e comico. E per riuscire a ricalcare questa sua originalità anche in sala di doppiaggio, negli anni sono stati coinvolti nomi importanti del doppiaggio.