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Sergio Graziani e Paolo Ferrari: voci d'altri tempi

VOCI IN VETRINA

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ARTICOLO

Quante volte avrete pensato a come sarebbe bello avere in garage la DeLorean di “Ritorno al futuro” e poter tornare in un’epoca passata a piacimento per vedere come erano e come andavano le cose tanti anni fa? Oggi parliamo proprio di passato, di quando un doppiatore era per forza di cose anche un vero attore, come nel caso di due mostri sacri che purtroppo ci hanno lasciati di recente: Sergio Graziani e Paolo Ferrari.

Ti piace la voce di questo podcast? Contatta lo speaker Alessandro Delfino

In un’epoca in cui si respirava e si faceva parecchio teatro, Sergio Graziani e Paolo Ferrari erano interpreti di grandissime opere e sceneggiati televisivi che abbellivano e acculturavano la nostra Penisola; dal programma Rai “Il Mattatore” (protagonisti Vittorio Gassman e Paolo Ferrari), al romanzo di Graham Greene “Il potere e la gloria”, portato in teatro da Sergio Graziani diretto da Luigi Squarzina; dai film al cinema di “Ettore Fieramosca” (dove Ferrari esordisce bambino), alla commedia all’italiana dove Sergio Graziani si confronta con i più grandi attori dell’epoca: Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi nel film “Signore e signori buonanotte”.

Attori completi che non potevano ignorare il doppiaggio: entrambi donano il loro timbro a grandissimi protagonisti del panorama mondiale: Ferrari è stata la voce di Humphrey Bogart, David Niven e Roger Moore, mentre Graziani ha doppiato per anni Donald Sutherland, Michael Caine e Peter O’Toole.

E' soprattutto Paolo Ferrari ad essere rimasto famoso per aver ridoppiato Humphrey Bogart nei film più famosi della star hollywoodiana dell’epoca d’oro del cinema: “Il grande sonno”, “Il mistero del falco”, “Gli angeli con la faccia sporca”. Da ricordare anche la sua voce data al francese Jean-Louis Trintignant nei film “Il sorpasso di Dino Risi” (di nuovo in coppia con Gassman) e “Estate violenta” di Valerio Zurlini.

Mentre Ferrari si dedica in maniera alternata a tutte le arti (cinema, teatro, doppiaggio e televisione, diventando soprattutto un volto famoso dell’epoca), Sergio Graziani si dedica soprattutto al doppiaggio. E diventa negli anni sessanta una delle voci più importanti della CDC, assieme a tanti rivoluzionati attori al leggio come Giuseppe Rinaldi, Oreste Lionello, Ferruccio Amendola, Cesare Barbetti, Pino Locchi e doppiatrici straordinarie come Maria Pia Di Meo, Rita Savagnone e Vittoria Febbi.



la voce tagliente e lord di Graziani si sposa perfettamente sia con attori inglesi del calibro di Peter O’ Toole (memorabile la sua interpretazione in “Lawrence d’Arabia”) e Michael Caine (“Due figli di...” e “Vita da strega”), ma anche attori americani spesso in ruoli ambigui come Donald Sutherland, con cui instaura un legame voce-volto nella maggior parte delle sue pellicole.

Anche nel cinema italiano doppia spesso attori famosi, specialmente in film di genere degli anni sessanta e settanta; sua la voce di Terence Hill (nei primi film in coppia con Bud Spencer “Dio perdona io no”, “I quattro dell’Ave Maria” e “La collina degli stivali”), di Franco Nero (“Il mercenario”, “Il giorno della civetta”, “Vamos a matar companeros”), Klaus Kinski (“Nosferatu”) e Farley Granger nel ruolo del cattivissimo, ma alla fine innocuo, Maggiore Harriman nel film “Lo chiamavano Trinità”.

Sergio Graziani e Paolo Ferrari rappresentano davvero un duo d’altri tempi che vogliamo ricordare su VOCI.fm con una carrellata di voci e di emozioni...

Articolo a cura di Alessandro Delfino

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Quante volte avrete pensato a come sarebbe bello avere in garage la DeLorean di “Ritorno al futuro” e poter tornare in un’epoca passata a piacimento per vedere come erano e come andavano le cose tanti anni fa? Oggi parliamo proprio di passato, di quando un doppiatore era per forza di cose anche un vero attore, come nel caso di due mostri sacri che purtroppo ci hanno lasciati di recente: Sergio Graziani e Paolo Ferrari.

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In un’epoca in cui si respirava e si faceva parecchio teatro, Sergio Graziani e Paolo Ferrari erano interpreti di grandissime opere e sceneggiati televisivi che abbellivano e acculturavano la nostra Penisola; dal programma Rai “Il Mattatore” (protagonisti Vittorio Gassman e Paolo Ferrari), al romanzo di Graham Greene “Il potere e la gloria”, portato in teatro da Sergio Graziani diretto da Luigi Squarzina; dai film al cinema di “Ettore Fieramosca” (dove Ferrari esordisce bambino), alla commedia all’italiana dove Sergio Graziani si confronta con i più grandi attori dell’epoca: Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi nel film “Signore e signori buonanotte”.

Attori completi che non potevano ignorare il doppiaggio: entrambi donano il loro timbro a grandissimi protagonisti del panorama mondiale: Ferrari è stata la voce di Humphrey Bogart, David Niven e Roger Moore, mentre Graziani ha doppiato per anni Donald Sutherland, Michael Caine e Peter O’Toole.

E' soprattutto Paolo Ferrari ad essere rimasto famoso per aver ridoppiato Humphrey Bogart nei film più famosi della star hollywoodiana dell’epoca d’oro del cinema: “Il grande sonno”, “Il mistero del falco”, “Gli angeli con la faccia sporca”. Da ricordare anche la sua voce data al francese Jean-Louis Trintignant nei film “Il sorpasso di Dino Risi” (di nuovo in coppia con Gassman) e “Estate violenta” di Valerio Zurlini.

Mentre Ferrari si dedica in maniera alternata a tutte le arti (cinema, teatro, doppiaggio e televisione, diventando soprattutto un volto famoso dell’epoca), Sergio Graziani si dedica soprattutto al doppiaggio. E diventa negli anni sessanta una delle voci più importanti della CDC, assieme a tanti rivoluzionati attori al leggio come Giuseppe Rinaldi, Oreste Lionello, Ferruccio Amendola, Cesare Barbetti, Pino Locchi e doppiatrici straordinarie come Maria Pia Di Meo, Rita Savagnone e Vittoria Febbi.



la voce tagliente e lord di Graziani si sposa perfettamente sia con attori inglesi del calibro di Peter O’ Toole (memorabile la sua interpretazione in “Lawrence d’Arabia”) e Michael Caine (“Due figli di...” e “Vita da strega”), ma anche attori americani spesso in ruoli ambigui come Donald Sutherland, con cui instaura un legame voce-volto nella maggior parte delle sue pellicole.

Anche nel cinema italiano doppia spesso attori famosi, specialmente in film di genere degli anni sessanta e settanta; sua la voce di Terence Hill (nei primi film in coppia con Bud Spencer “Dio perdona io no”, “I quattro dell’Ave Maria” e “La collina degli stivali”), di Franco Nero (“Il mercenario”, “Il giorno della civetta”, “Vamos a matar companeros”), Klaus Kinski (“Nosferatu”) e Farley Granger nel ruolo del cattivissimo, ma alla fine innocuo, Maggiore Harriman nel film “Lo chiamavano Trinità”.

Sergio Graziani e Paolo Ferrari rappresentano davvero un duo d’altri tempi che vogliamo ricordare su VOCI.fm con una carrellata di voci e di emozioni...

Articolo a cura di Alessandro Delfino

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