Skip to main content

"RVM - Radio Video Music": Guarda che ti ascolto!

Torna su VOCI.fm "Guarda che ti ascolto!", la rubrica di Roberto Arricale che ci porta alla scoperta di tante piccole e grandi realtà radiofoniche in Italia e in giro per il il mondo. Oggi conosciamo RVM, RADIO VIDEO MUSIC from Mexico to the World.

"Alchemy Sound Radio": Guarda che ti ascolto!

Roberto Arricale di nuovo operativo alla scoperta di piccole e grandi realtà radiofoniche, in FM o sul WEB. Oggi ci fa conoscere ALCHEMY SOUND RADIO, una Webradio romana dall'animo spiccatamente libero e rock! Buon ascolto.

"Bay Easy 89.7": che lingua parla la radio di Malta?


E' una nazione dove si parla molto l'italiano, ma anche l'inglese pur avendo una propria lingua. E se ascoltassimo le radio che sono presenti nel territorio di Malta? Che lingua potremmo sentire on-air? Ci ha provato Roberto Arricale e sintonizzando le stazioni radio dell'isola è quasi sempre privilegiata la lingua nazionale ufficiale che in questo caso è il maltese. Buon Ascolto..

"BBC Radio 6 Music": grandi artisti grande musica

"Guarda che ti ascolto!", la popolare rubrica curata da Roberto Arricale per VOCI.fm, approda questa volta in Inghilterra. Oggi conosciamo "BBC RADIO 6 MUSIC", grandi artisti, grande musica. Buon ascolto.

"Cinemix": Guarda che ti ascolto!

Torna "Guarda che ti ascolto!", la rubrica curata da Roberto Arricale per VOCI.fm. Oggi Roberto ci porta in Canada a conoscere "Cinemix", l'emittente radiofonica che trasmette esclusivamente colonne sonore. 

"Discoradio": Guarda che... balliamo!

Con la sua rubrica "Guarda che ti ascolto" Roberto Arricale ci porta nel mondo di DISCORADIO, una delle dance-station più note dello stivale facente parte del gruppo RDS. E allora è proprio il caso di dire: "Guarda che balliamo"!

"Dj Osso Radio": Happy Music, Happy People

Continua il percorso di Roberto Arricale con "Guarda che ti ascolto!" alla scoperta di piccole e grandi realtà radiofoniche italiane, sia FM che WEB. Oggi scopriamo “Dj Osso Radio”, il canale che Gianluca Oddo conosciuto appunto come DJ Osso ha messo in piedi per dare vita ad un flusso non stop dei suoi mix remix e mash up di canzoni di ogni genere.

"Guarda che ti ascolto!" ricorda VITTORIO ZUCCONI

Roberto Arricaletorna sul #sitodellevoci con "Guarda che ti ascolto". Una puntata speciale questa, dedicata a Radio Capital e nata per ricordare il suo storico direttore Vittorio Zucconi, recentemente scomparso dopo una lunga malattia. Buona lettura (o buon ascolto).

Articolo a cura di Roberto Arricale


In “Guarda che ti ascolto”, questa volta andiamo a curiosare nel palinsesto di un network nazionale da molti anni operativo con musica e notizie e programmi di varia natura, dall’attualità alla politica. Lo facciamo per ricordare Vittorio Zucconi, colui che ha diretto questa emittente per molto tempo e che recentemente è mancato. Un saluto quindi al giornalista ma anche al conduttore radiofonico che con vivace presenza ed eleganza ha condotto una rubrica dedicata ai fatti del giorno e al commento delle notizie e dei protagonisti del nostro tempo.

Una tendenza “talk radio” che si è estesa nel palinsesto di molte radio non solitamente propense a conduzioni in voce più lunghe e articolate; un modo di condurre che ha fatto riscoprire ancora una volta, se ce n’era bisogno, il piacere delle quattro chiacchiere con un sorriso e una battuta ironica che caratterizza molti programmi radiofonici di successo e che gli ascoltatori premiano sempre di più con ascolti generosi e un’ attiva partecipazione. Il target di Radio Capital è maggiormente rivolto verso un pubblico adulto e la varietà delle trasmissioni ci permette di attraversare la storia della musica a tutto tondo dagli anni settanta sino ad oggi.



Tra le varie tipologie di radio che diffondono il proprio segnale in fm su tutto il territorio nazionale, Radio Capital possiede degli elementi distintivi che ci permettono di apprezzare il fatto che all’occorrenza e tramite la comodità dei podcast possiamo ascoltare le cose che più ci interessano e preferiamo, senza essere necessariamente sintonizzati al momento della diretta. Un modo per poter usufruire di contenuti che altrimenti andrebbero perduti; a tal proposito è sempre più in uso la personale ricerca e memorizzazione dei vari podcast che costituiscono l’ascolto di tante radio e non di una in particolare come si faceva una volta, prima dell’avvento del web.

Anche Radio Capital non manca attraverso il sito di offrire altri palinsesti musicali, oltre a quello ufficiale, che possano accontentare anche colui che preferisce un genere in particolare e che possibilmente rimanga connesso; gli ascolti e la popolarità dell’emittente oggi si misurano anche in questi modi che aiutano gli addetti ai lavori a capire l’orientamento e i gusti del pubblico. Nella nostra rubrica dedicata alle radio, in questa occasione abbiamo fatto visita a Radio Capital per ricordare la radio, i suoi molti grandi conduttori e per salutare Vittorio Zucconi che ne è stato direttore e speaker. Un viaggio che continua e non mancherà di cercare e trovare le mille realtà radiofoniche presenti nel territorio nazionale che grazie al web ora possiamo definire territorio mondiale. Buon ascolto a tutti.

"Guarda che ti ascolto!": la rubrica dedicata alle radio

Con questo articolo, VOCI.fm #sitodellevoci inaugura una rubrica ideata e curata da Roberto Arricale che, da oggi, entrerà in contatto diretto con i programmi radiofonici delle emittenti italiane sia FM che WEB-RADIO (e con i relativi conduttori). Un sistema tanto semplice quanto efficace per scoprire come si muove la radio (e di conseguenza il mondo), nel 2017. Leggi tutto per scoprire come funziona e come partecipare.

Articolo a cura di Roberto Arricale


Sono Roberto Arricale, speaker e blogger di VOCI.fm. Con questo articolo inauguro un nuovo spazio da dedicare interamente ai programmi radiofonici che si sentono in giro e tentare così di recensire e segnalare conduttori e trasmissioni a partire dalle realtà più piccole e meno conosciute.

L'occasione di parlare di qualcuno in particolare ci offre anche la possibilità di ascoltarne il contesto in cui opera e quindi la radio e il suo stile, il suo target, la programmazione e il raggio d'azione che la caratterizzano.

E' un tentativo speriamo utile attraverso Voci.fm di far conoscere e conoscerci non solo tra addetti ai lavori ma soprattutto tra gli ascoltatori. Oggi con il web si puo ricevere in streaming ciò che un tempo si poteva sentire solo viaggiando in lungo e in largo per l'Italia, quindi diamoci da fare e scopriamo insieme chi c'è al microfono anche della radio più sperduta e lontana dai riflettori.

Il vostro aiuto è ben accetto se desiderate indicarmi radio e programmi da ricercare e ascoltare per una piccola recensione. Incrociare i flussi per così dire e curiosare tra centinaia di voci in conduzione naturalmente sperando di essere costruttivi, utili e farci qualche risata sopra possibilmente.



Dalla più piccola alla più grande il nostro obiettivo sarà quello di accorciare e ridimensionare le distanze tra gli ascolti costituiti da classifiche, numeri e bacini di utenza locali o nazionali, concentrando l'attenzione sulla qualità e la personalità degli operatori nella loro specificità. Un'occasione per far emergere contenuti molto vari che raccontano la radiofonia italiana e quindi l'Italia dei nostri tempi. Andiamo a recensire dunque senza nessuna pretesa da critici ma con l'obiettivo di offrire spunti e opportunità di incontro escambio di idee produttive.

Tutti possono contribuire e partecipare: è uno dei veri scopi del nostro blog.

Se volete indicarmi sin d'ora situazioni e personaggi, sarò ben felice di sintonizzarmi per sentire che si dice e come lo si fa. Sono così tanti i microfoni accesi che è impossibile conoscerne più del 1% del totale a partire proprio dalle stazioni radio più diffuse e popolari, figuriamoci se si tratta poi di quelle a carattere locale.

La nostra scommessa consiste proprio in questo: uscire dalle strade principali e avventurarci tra i vicoli a passo d'uomo con più calma e curiosità. Incontreremo certamente personaggi interessanti e situazioni che raccontano la storia della radio dalle origini ad oggi e l'avvicendarsi delle generazioni al microfono.

Vi aspetto nelle prossime puntate, non mancate. Ne sentiremo delle belle.

Volete partecipare facendomi recensire il vostro programma radiofonico o quello dei vostri speaker preferiti?

Cliccate QUI per inviare riferimenti e contatti

"Guarda che ti ascolto!": Lanfranchi e Guerrini su RDS

Roberto Arricale torna sul #sitodellevoci con la rubrica "Guarda che ti ascolto". Questa volta la sua attenzione è stata catturata da una bella coppia radiofonica in onda su una radio nazionale. Oggi tocca a Roberta Lanfranchi e Claudio Guerrini mattatori del pomeriggio di RDS.

"I love Radio Rock": il sogno dirompente di una radio pirata

"Cinema FM" è la nuova rubrica del #sitodellevoci in cui Prisca Civitenga ci racconta come la radio è vista nei film. Da sempre affascinata dal binomio Cinema-Radio Prisca ci parla oggi di "I love Radio Rock", film cult del 2009 per la regia di Richard Curtis.

"Luca" è anche al cinema: la parola ai doppiatori

“Luca”, il film Disney - Pixar ambientato nelle Cinque Terre e uscito su Disney Plus il 18 giugno 2021, arriva per la prima volta al cinema da giovedì 25 aprile 2024. Sempre, naturalmente, con le voci di Giacomo Gianniotti, Marina Massironi, Saverio Raimondo, Luca Argentero, Orietta Berti, Fabio Fazio e di Alberto Vannini, Sara Ciocca e Luca Tesei... che ci raccontano com’è andata!

"NSL Radio Unica a Roma": Guarda che ti ascolto!

Torna "Guarda che ti ascolto!", la rubrica curata da Roberto Arricale per VOCI.fm. Questa volta facciamo una salto nella splendida Roma per conoscere una delle sue più interessanti realtà radiofoniche: RADIO NSL - UNICA A ROMA. Buon ascolto.

"NSL Radio Unica a Roma": Guarda che ti ascolto!

Torna "Guarda che ti ascolto!", la rubrica curata da Roberto Arricale per VOCI.fm. Questa volta facciamo una salto nella splendida Roma per conoscere una delle sue più interessanti realtà radiofoniche: RADIO NSL - UNICA A ROMA. Buon ascolto.

"Radio Circuito 29": Guarda che ti ascolto!

Roberto Arricale in "Guarda che ti ascolto!" questa volta ha intercettato "Radio Circuito 29", una radio della provincia di Mantova con frequenze in fm per le province di Parma, Reggio Emilia, Cremona, Viadana e Guastalla. Conosciamola insieme.

"Radio City Trieste": Guarda che ti ascolto!

"Guarda che ti ascolto!", la rubrica a cura di Roberto Arricale che ci fa scoprire piccole e grandi realtà radiofoniche in FM o sul WEB in giro per il mondo, oggi ci conduce a Trieste. Scopriamo insieme "Radio City Trieste".

"Radio FM Music": Guarda che ti ascolto!

Su VOCI.fm torna "Guarda che ti ascolto!". Roberto Arricale ci fa conoscere piccole e grandi realtà radiofoniche in giro per il mondo. Oggi è la volta di "Radio FM Music" , direttamente dalla Campania.

"Radio Gas": Guarda che ti ascolto!

"Guarda che ti ascolto!" approda questa volta in Toscana, a Prato, alla scoperta di "Radio Gas", una webradio ispirata al mondo indie-rock. Scopriamola su VOCI.fm

"Radio Jamaica 94 FM": Guarda che ti ascolto!

"Guarda che ti ascolto!" questa volta a ritmo di Reggae! Roberto Arricale ci presenta "Radio Jamaica 94 FM" le sue voci e il suo sound, alla scoperta dello spirito e dell’energia della Jamaica!

"Radio Jamaica 94 FM": Guarda che ti ascolto!

"Guarda che ti ascolto!" questa volta a ritmo di Reggae! Roberto Arricale ci presenta "Radio Jamaica 94 FM" le sue voci e il suo sound, alla scoperta dello spirito e dell’energia della Jamaica!

"Radio Reporter"su "Guarda che ti ascolto!"

Il viaggio di Roberto Arricale tra le emittenti (FM e Web) del bel paese continua. L'orecchio critico e attento di "Guarda che ti ascolto" questa volta arriva in Lombardia, esattamente a Rho, da dove trasmette "Radio Reporter", la radio del cuore. Conosciamola insieme.

"Radio Saba Sound": Guarda che ti ascolto!

Sul #sitodellevoci torna Roberto Arricale e la sua rubrica "Guarda che ti ascolto!", alla scoperta di tante piccole e grandi realtà radiofoniche in Italia e nel mondo, in FM o sul WEB. Oggi conosciamo Radio Saba Sound di Chieti.

"Radio Venere" su "Guarda che ti ascolto"

Torna "Guarda che ti ascolto", la rubrica in cui Roberto Arricale ci fa conoscere le piccole e grandi realtà radiofoniche del nostro paese. Oggi è la volta della bolognese "Radio Venere".

"RTin Radio": Guarda che ti ascolto!

"Guarda che ti ascolto!" questa volta torna in Italia, esattamente in AbruzzoRoberto Arricale ci fa conoscere "RTIN RADIO, te le suoni e te le canti", emittente ascoltabile sia in FM che dal web!

"Scrivi la tua Voce": il libro della speaker Tina Venturi

E' uscito un libro indispensabile, secondo noi di VOCI.fm, per migliorare l'uso della voce a livello professionale, ma anche per comunicare meglio sul web e in pubblico. Si intitola “Scrivi la tua voce” ed è il lavoro più recente di Tina Venturi, speaker, doppiatrice e grande professionista del nostro mondo.

Intervista realizzata da Marco Picchio



Amici di VOCI.fm un saluto da Marco Picchio! La nostra grande community raccoglie migliaia di persone che lavorano con la voce, da speaker radiofonici a doppiatori, fino a YouTuber. L’ospite di oggi può darci tanti suggerimenti utili su come leggere e parlare in pubblico, su come scrivere e anche sulla dizione. È attrice, speaker, doppiatrice e anche scrittrice: diamo il benvenuto a Tina Venturi!
Ciao Marco e grazie per l’invito, a te e a tutto lo staff di VOCI.fm

Dunque tu nasci come una speaker, sei una di noi!
Si, assolutamente! Ho iniziato con il teatro da adolescente, poi sono venuta ad abitare a Milano, anche se avevo già fatto qualcosa nella mia città d’origine, che è Verona, come doppiaggio e qualche spot. Però volevo fare il salto nel mondo della pubblicità nazionale e a Milano ho trovato riscontro al mio lavoro. Ho iniziato a Radio Italia come voce ufficiale femminile, poi Radio Milano International, Rete 105, Radio Montecarlo e i primi spot nazionali. E' stato un percorso molto divertente. Grazie a tanti suggerimenti dei miei colleghi, che ringrazio veramente, sono riuscita a crearmi la professionalità. Poi, ovviamente, ho anche studiato seriamente.

Veniamo al libro! È uscito il 25 maggio, edito da Eternity, che è la casa editrice di cui tu sei a capo.
Io sono il manager editoriale, ma c'è anche un manager generale. Curo i testi, tutto quello che viene poi stampato, sono autrice e co-autrice. Un anno fa, parlavo con il mio editore e dicevo: “sai, spesso e volentieri faccio dei corsi e mi piacerebbe mettere nero su bianco quello che insegno” e lui mi ha detto: “beh, se lo scrivi io lo pubblico”!

Il libro si chiama “Scrivi la tua voce”. È uno strumento essenziale, secondo noi, per migliorare subito la propria comunicazione con la lettura ad alta voce, la scrittura creativa, il public-speaking. Un libro diviso in quattro sezioni, ma vorrei che ce ne parlassi tu.
“Leggi” è la prima sezione che troviamo nel libro, proprio dedicata alla lettura ad alta voce. Perché prima di imparare a parlare in modo “convincente” davanti a un pubblico, è sempre meglio cimentarsi con la lettura, anche perché proprio grazie a letture fatte in modo intelligente, con autori che sono bravissimi (e ce ne sono tantissimi), noi impariamo la fluidità, ad avere un vocabolario più ricco, la struttura delle frasi e quant’altro. Leggere ad alta voce è un modo per prepararsi, se vuoi, ad un impatto con il pubblico futuro.

Poi abbiamo la sezione “Parla”, quindi dedicata al public-speaking. Dal tipo di abbigliamento che potresti avere, strizzando l’occhio anche a youtuber ed influencer, all’alimentazione, agli errori che fai in diretta che non ti devono depistare, le intenzioni e poi, microfono, mimica facciale e tutte queste cose.

E poi, la terza sezione è “Scrivi”, quindi parliamo di scrittura: dal semplice post fino a qualcosa di più strutturato, come può essere un articolo di un blog. Poi, qualche suggerimento generale, relativo anche alla scrittura creativa, ecco queste sono le cose.

L’ultima sezione, che dicevi appunto la quarta, è un appendice legata alla sezione “Leggi”, con degli accenti e, insomma,la specificazione delle varie desinenze utili alla dizione.

“Scrivi la tua voce” è sicuramente un libro che serve per creare le basi. È ovvio che quando si inizia a fare questa professione, abbiamo bisogno di tante indicazioni. Poi, certo, il professionista può trovare degli spunti in questo testo, anche a sua volta per insegnare. Ma è dedicato principalmente alle persone che si affacciano al mondo dei media e, se vuoi, anche per le cose quotidiane: dall’interrogazione per lo studente, al ragazzino che vuole fare il video, all’insegnante che vuol dare un servizio migliore. A volte, diciamolo, a scuola, gli insegnanti stessi non danno una definizione chiara della lingua italiana. Magari sullo scritto si, ma sul parlato proprio no, perchè non hanno loro stessi un’idea chiara di come andrebbero pronunciate le parole.


Parliamo di una cosa importantissima in un libro: la prefazione! È di Leonardo Manera, in questo caso, che scrive: “in fondo siamo fatti per comunicare, non solo attraverso lo smartphone”
Si, la prefazione è anche di Leonardo Manera. Tengo a citare anche i nomi degli altri due, che sono altrettanto importanti: uno è Alessandro Politi, un amico comico; è il “mago cialtrone” che spesso abbiamo visto in tv. Poi, Marco Cavicchioli, che è stato il mio insegnante quando facevo la scuola di teatro di Bologna “Galante Garrone”. Certo, Leonardo Manera è un amico, abbiamo fatto tante cose assieme anni fa, iniziando tutti e due il cabaret nello stesso periodo. Così, gliel’ho chiesto, ho detto: “ti va?” e l'idea gli è piaciuta. Anche perché questo libro è scritto in modo divertente, ironico, nel mio stile (io sono soprattutto attrice comica!). Mi aspettavo da Leonardo qualcosa sul genere e invece mi ha colpito la profondità del suo messaggio, che fa riflettere… sinceramente, mi ha fatto piacere.

Noi sottolineavamo quella frase che ti dicevo prima: non solo comunicare attraverso lo smartphone che , forse, è un pò il male dei nostri tempi…
Si... la cosa divertente è che io e Leonardo, in realtà, ci siamo scritti via Facebook :-)

Va beh, tanto lo facciamo tutti oramai, no?
Però, ricordiamoci che c’è anche qualcos’altro, insomma… che c’è anche la telefonata fatta con il numero fisso, una cosa a cui personalemente non riesco a rinunciare perché mi fa sentire “a casa”.

È rassicurante, dai… mettiamola così
La tecnologia, se utilizzata bene, è una cosa bellissima ed io sono un’appassionata delle novità… penso a mia nipote che vuole fare l’illustratrice e non sta neanche andando in una scuola fisica, ma frequenta un corso on-line. Ma allo stesso tempo credo sia importante avere un occhio anche al passato, non dimenticare le nostre origini, essere trasversali.

Ricordiamo che "Scrivi la tua voce" è disponibile in tutte le librerie o cliccando QUI! Io ringrazio da parte di tutta la community Tina Venturi, buon lavoro e in bocca al lupo, chiaramente, per questa avventura che sicuramente sarà un successo!
Grazie Marco e, naturalmente, grazie a VOCI.fm

"Solar Radio": Your Classic & 21st Century Soul Station

Torna "Guarda che ti ascolto!", la rubrica a cura di Roberto Arricale che ci presenta le variegate realtà radiofoniche italiane e in giro per il mondo. Eccoci a Londra per scoprire "SOLAR RADIO Your Classic & 21st Century Soul Station". Buon ascolto.

“AFN Vicenza” su "Guarda che ti ascolto!"

"Afn Vicenza Mhz 106" non è una radio qualunque. E' la radio della base Nato che a Vicenza ha una delle sue sedi europee.Contraddistinta da una playlist affascinante a base di country, rock, blues e jazz e da una conduzione american style ce la presenta Roberto Arricale in "Guarda che ti ascolto". 

#VOCIINFORMA la radio ai tempi del coronavirus

Siamo in piena emergenza coronavirus. Purtroppo anche noi che lavoriamo con la voce siamo a rischio. Chi trasmette in radio per esempio staziona per ore in ambienti piccoli, poco arieggiati e spesso si va in onda in due se non in tre. E si sta pericolamente vicini. Non è necessario smettere di fare il lavoro più bello del mondo. Basta seguire alcune semplice regole di cui ci parla Patrizia Simonetti in questo podcast. Perchè noi di VOCI.fm vogliamo #vociinforma!

Adriano Saleri: anteprima RADIODRAMMA DA CASA 05-12-2022 su VOCI.fm

Amanti del radiodramma, vi aspettiamo tutti alla “Casa del Podcast - Technotown” a Roma, lunedì 5 dicembre 2022, per “Radiodramma da casa e Podcast” con Adriano Saleri, evento di cui VOCI.fm è media-partner con “Voxyl Voce Gola” come sponsor ufficiale.

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Se amate la voce e pensate che alcune cose del passato non siano davvero “passate” e che valga la pena tenerle vive, non potete mancare all’appuntamento di lunedì 5 dicembre 2022 alla “Casa del Podcast”, presso Villa Torlonia - Roma, con “Radiodramma da casa e Podcast”, un pomeriggio interamente dedicato a questa suggestiva modalità di racconto radiofonico. L’evento, di cui noi di VOCI.fm siamo partner, è tenuto e guidato da Adriano Saleri, attore, docente di recitazione radiofonica e teatrale, ideatore e creatore di radiodrammadacasa.com, una grande community animata da chi ama ascoltare e da chi ama realizzare radiodrammi, tutto rigorosamente live, sul momento, e senza possibilità di recuperare in streaming o in registrazione: “il tempo - come dice il fondatore - è l’unica cosa che chiediamo ai nostri iscritti. Radiodrammadacasa.com è una realtà digitale creata da me circa un anno e mezzo fa, che si occupa di ricreare radiodrammi d’epoca spesso inediti, quindi ripescati da un patrimonio sommerso di lingua inglese e tradotti in italiano, con allievi attori e appassionati che si collegano online.

Ed è nata da quella che era una mia passione, lavorare in radio: l’esperienza che mi è rimasta più impressa è quella di qualche anno fa a Radio 3 con Sergio Pierattini. La nuova mission di radiodrammadacasa.com è quella di iniziare a produrre in chiave professionale radiodrammi inediti da mettere in circolo nella stessa community sulla piattaforma Patreon”. Come sempre accade alla Casa del Podcast, i partecipanti (attori, aspiranti tali, allievi, podcaster e tutti coloro che amano l’audio e la voce), potranno godere di una parte teorica e di una pratica. Nella prima parte Adriano Saleri terrà infatti una masterclass, prodotta da Assipod (Associazione Italiana Podcasting, guidata da Giulio Gaudiano), durante la quale, anche con la condivisione di materiali storici, ripercorrerà la storia del radiodramma, che arriva davvero da lontano: il primo radiodramma ufficiale in Italia risale al 1929, trasmesso il 3 novembre dall’Eiar (poi Rai) e si intitolava “L’anello di Teodosio”, un giallo scritto appositamente da Luigi Chiarelli che lo suddivise in trenta fonoquadri. Adriano Saleri proverà a tracciare anche una sorta di legame tra il radiodramma e i podcast e le audioserie di oggi. La seconda parte di “Radiodramma da casa e Podcast” sarà invece assolutamente pratica e interattiva. Adriano Saleri inviterà i presenti più avvezzi alla recitazione a confrontarsi con alcune scene di radiodrammi inediti, per lo più commedie sentimentali americane per la prima volta realizzati in italiano.

Infine ci sarà una performance finale di circa trenta minuti assolutamente live ad opera di un gruppo di attori di Radiodrammadacasa.com sul radiodramma inedito del 1945 “Poirot e il caso del cliente trascurato” ispirato ai racconti di Agatha Christie. Si ascolterà e si vedrà solo e rigorosamente dal vivo. Diplomato come attore al Centro Sperimentale di Cinematografia - Scuola Nazionale di Cinema nel 2006, Adriano Saleri da molti anni lavora come attore di teatro, tv, cinema e radio: lo abbiamo visto anche in “Distretto di polizia”, “La squadra”, “Romanzo Criminale - La serie” e “Suburra”, nonché nel film “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino nel ruolo dell'assistente di Federico Fellini. Da diversi anni lavora anche come insegnante di recitazione teatrale, cinematografica e dizione in numerose scuole e accademie di teatro, concentrandosi in particolare sulle discipline legate alla dizione e fonetica e agli aspetti legati alla recitazione in voce. Lunedi 5 Dicembre 2022, “Voxyl Voce Gola”, integratore alimentare a base di erisimo, sarà alla Casa del Podcast, come sponsor di “Radiodramma da casa e Podcast”. Anche noi di VOCI.fm ci saremo, sempre presenti ai grandi eventi nel mondo della voce.


Alessandra Mandese: scopriamo la sua voce

Su VOCI.fm ospitiamo una speaker, attrice e doppiatrice di grande talento: Alessandra Mandese. Vive in Puglia, tiene corsi di recitazionee dizione e con il suo home-studio lavora per radio, aziende e studi di registrazione in tutta Italia. Marco Picchio l'ha intervistata per noi.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, un grande saluto da Marco Picchio. COn l'intervista di oggi, noi del #sitodellevoci intendiamo mettere il turbo alla nostra mission, che è quella di promuovere le migliori voci della nostra community e tra queste c'è, senza dubbio, quella di Alessandra Mandese. Buongiorno Alessandra!
Buongiorno a tutti voi, amici di VOCI.fm

Tu sei di Brindisi, ma appartieni un pò anche a Bologna, perchè vedo che sei diplomata all’accademia come attrice di prosa, hai fatto il DAMS, hai un background veramente molto importante. Raccontaci qualche cosa!
Si, io sono salentina, ma ho studiato sia a Bari che a Bologna. A Bologna il DAMS, a Bari l’accademia, la scuola di espressione di Orazio Costa per diplomarmi come “attrice di prosa”. Poi, dopo 3 anni di intenso studio (teatro classico), ho deciso che la voce sarebbe stata la parte del corpo che avrei voluto sfruttare e usare di più in questa arte interpretativa. E così a Bologna ho avuto la fortuna di poter entrare in uno studio di registrazione, forse uno dei primi in Italia, “Audiomax”, e di iniziare a lavorare sia come speaker che come impiegata. Ho avuto accanto voci importantissime, che lo sono ancora, tra le top italiane; passavano tutte da Audiomax e lì ho carpito i segreti dello speakeraggio perchè è vero che ci sono delle scuole anche fatte bene, ma è molto importante prendere ispirazione da chi è lì davanti a te. Io ho fatto questo per tre anni, rubare, gentilmente, il mestiere, per farlo mio. Quando ancora c’erano gli studi di registrazione, era bello perché ci si incontrava fisicamente con gli altri colleghi speaker, adesso lavoriamo quasi tutti in home-studio.


Nel tuo curriculum troviamo anche importanti tracce di radio. Tu hai collaborato anche con la pugliese Radio Mambassa, vero?
Si, ho lavorato a Radio Mambassa che, negli anni '90-2000 era una delle radio più importanti del Sud Italia ed è stata un’esperienza molto bella. Passare dalla prosa, dal recitare i “classici” a fare radio, è stato un bel salto, ma molto formativo. In radio ho imparato a parlare senza paura di fermarmi, perché a volte noi abbiamo quest’ansia di dover dire tante cose insieme, quando si è in radio, invece, bisogna anche imparare ogni tanto a fermarsi. E poi l’insegnamento ha colmato un pò tutto. Posso dire che insegnare, trasmettere il mestiere ai ragazzi, è bellissimo.

Tu sei tornata a Brindisi e tieni corsi di recitazione e dizione, quindi tu hai questo contatto diretto con i tuoi ragazzi..
Si, perché il mestiere dell’attore si insegna “corpo a corpo” e quindi è bello, perché tu trasmetti le tue conoscenze, poi loro faranno il resto. Attualmente, comunque, il mestiere che più mi interessa e più mi piace è quello della speaker: conduttrice radiofonica, speaker pubblicitaria, tutto quello che faccio e posso fare dal mio home-studio. Piuttosto che viaggiare come attrice, in questa fase della vita, vorrei dedicarmi allo speakeraggio, all'uso completo della voce.


Che Alessandra Mandese abbia una bella voce è chiaro! La tua scheda è presente, ovviamente, su VOCI.fm e chiunque può cercarla, visitarla e vedere un pò di cose che ti riguardano professionalmente.
Io sono molto contenta di essere in questa grande famiglia, che è VOCI.fm, una realtà molto attiva, che seguo dall’inizio e mi è sempre piaciuta, perché ho notato una grande attenzione e un grande rispetto per chi lavora in questo campo. Noi speaker tendiamo ad essere tutti un pò isolati, a lavorare nei nostri studi. Sarebbe bello un giorno conoscerci tutti e sapere che siamo poi in fondo un grande gruppo. Quindi, un saluto a tutti i miei colleghi speaker.

Hai lanciato un’idea!
Sarebbe molto bello! È vostro compito, solo voi potete farlo :-)

Grazie ad Alessandra Mandese e buon lavoro!
Grazie a te, grazie a voi di VOCI.fm! Ciao a tutti!

Alessandra Prandi: Big Voice su VOCI.fm

Oggi sul #sitodellevoci, ospitiamo la speaker e voice talent Alessandra Prandi, una delle Big Voices della nostra grande community. Ecco l'intervista video di Marco Picchio.

Alessandro Cavalieri: speaker su Radio Galileo

Eccomi qua, sono Roberto Arricale e da un pò di tempo a questa parte mi trovo a girare lo stivale in cerca di realtà piccole, medie o grandi legate alla radiofonia ed in particolare a quelle radio che ancora diffondono il proprio segnale attraverso la modulazione di frequenza, coniugando un segnale che proviene dalle antenne con il suono che ascoltiamo dal web. E’ il caso di Radio Galileo, storica emittente umbra, protagonista di questa recensione per VOCI.fm, insieme ad uno dei suoi speaker più interessanti: Alessandro Cavalieri.

Ti piace la voce di questo podcast? Contatta lo speaker Roberto Arricale

Se consideriamo l’FM, l'emittente protagonista di questa nostra indagine,ha una zona di copertura che comprende borghi e città di grande suggestione come Gubbio, San Sepolcro, Orvieto, Perugia, Assisi, Terni, Viterbo per arrivare fino a Roma.

Si evince, quindi, che Radio Galileo ha un bacino d'utenza molto vasto e molte frequenze che permettono di raggiungere tante località del Centro Italia. 

Mi trovo in ascolto intorno alle ore 17:00 e la programmazione musicale verte principalmente, perlomeno in questo momento della giornata, su canzoni italiane abilmente presentate dal nostro conduttore protagonista di questo appuntamento con “Guarda che ti ascolto”.

Il suo nome è Alessandro Cavalieri e il titolo del programma che conduce è “Per brevità chiamato artista”: un titolo che, come ci spiega lo stesso Alessandro, intende rivolgersi a tutti quelli che non sapendo bene cosa scrivere sulla carta d'identità, per brevità scrivono semplicemente “artista”.

 A questi incerti, ma anche ai curiosi del genere, è dedicato questo appuntamento fatto di musica, arte, attori e artisti emergenti presentati e introdotti di volta in volta. 

Alessandro è molto fluido e naturale; la sua conduzione è informale e molto libera, come piace a noi. Ci fa sentire un po' a casa grazie ad un modo molto diretto di porsi ed un timbro vocale piacevole che ci fa pensare più in generale allo stile di Radio Galileo, che è quello della tradizionale radio locale, con una grande zona di copertura, legata al territorio e professionalmente preparata e articolata come un network radiofonico

Le scelte musicali di Alessandro sono molto personali e finalmente troviamo una playlist di cose alternative e non necessariamente connesse ai dischi in promozione del momento.

Se poi nell'arco del programma si aprono delle finestre dedicate ad artisti emergenti è bello condividerne speranze e aspettative. 

Anche questo si è rivelato un incontro interessante; girando nel cuore dell’Italia ecco venirci incontro il segnale di Radio Galileo e la voce di Alessandro Cavalieri che ci fanno riscoprire il variopinto mondo delle radio italiane in tutta la loro vitalità.

La missione di oggi si conclude qui, a Terni, in attesa del prossimo incontro con “Guarda che ti ascolto”.

Il vostro conducente vi saluta in attesa di raggiungervi al più presto. Siate “on-air”… che io ci sarò!

 Articolo a cura di Roberto Arricale

 

Attenzione! Tra 15 giorni potresti essere tu il protagonista di questo appuntamento su VOCI.fm. Mandaci il tuo link se ti va.

Alessandro Germano su VOCI.fm: consulente MKT e podcaster

Ospitiamo il consulente di digital marketing Alessandro Germano, da circa un anno e mezzo anche influencer, podcaster e scrittore. Lo trovate su Instagram, su Tik Tok ed oggi anche su VOCI.fm nell'intervista di Marco Picchio in cui ci racconta il suo percorso.

Alfredo Porcaro: la mente di "Consulenza Radiofonica"

Oggi con il nostro blogger Marco Picchio ci spostiamo dal microfono alla sala-regia per incontrare non uno speaker, bensì un fonico - station manager che, ormai da diversi anni, è al servizio di tante radio in tutta Italia: Alfredo Porcaro, la "mente" del progetto "Consulenza Radiofonica", che segue verso il successo molte realtà fm e web.

Intervista realizzata da Marco Picchio



Amici di VOCI.fm, un abbraccio da Marco Picchio! L’ospite dell’intervista di oggi non è uno speaker, non è un doppiatore, non presta la sua voce per la pubblicità e quindi qualcuno si domanderà: “Ma chi è e cosa fa?” Scopriamolo insieme, perché saluto Alfredo Porcaro di “Consulenza Radiofonica”. Ciao Alfredo, benvenuto su VOCI.fm!
Ciao a tutti!

Tu sei la prova vivente che quando si lavora nel magico mondo della radio si può arrivare praticamente ovunque. Tu nasci come fonico e oggi ti occupi di consulenze radio. Quindi partiamo dall’inizio: io mi ricordo di te a Radio Kiss Kiss...
Certo, anche se Radio Kiss Kiss è un passo molto recente, perché parliamo di anni 2000, mentre io ho cominciato circa 25 anni fa ad occuparmi di radio, per divertimento in una piccolissima emittente locale a Benevento (la mia città). Da lì è partito tutto.

Tu hai mai parlato al microfono?
Si, ma non da professionista. Solo per fare, concedimi il termine, il “pirla” per giocare. Molta gente mi ha sentito al microfono di Radio Kiss Kiss quando facevo la regia al programma di Marco Baldini e avevo un paio di rubriche mie, ma questo perché con Marco si andava in onda praticamente tutti, eravamo uno staff di 7 persone. Anche qualche volta con Mauro Marino, però non ho mai pensato di utilizzare la voce come strumento di lavoro.

Come nasce un'idea vincente? Mi riferisco a “Consulenza Radiofonica”.
Ti ringrazio già che la definisci “un'idea vincente”. Non è un percorso facile. Io mi occupavo di fonia, ero capo fonico a Radio Kiss Kiss, nella sede di Roma e avevo anche un compito amministrativo e di responsabilità. All’improvviso, Radio Kiss Kiss ha deciso di chiudere i suoi studi romani, quindi mi sono trovato un attimino spiazzato; un pò come tutti gli Italiani quando si trovano nelle peggiori situazioni, mi tiro su le maniche ed ho pensato di vendere la mia piccole esperienza alle altre emittenti: ed è nato il progetto “Consulenza Radiofonica”. La forza però, io lo dico sempre, sta in due persone, mia moglie e mio figlio che sarebbe nato 15 giorni dopo l’idea di Consulenza Radiofonica.

E li salutiamo. Ma di cosa si occupa “Consulenza Radiofonica”, nel dettaglio?
Beh, per il “dettaglio-dettaglio” consiglio di andare sul sito, dove c’è una sezione servizi alle radio e dovi trovi un pochino di tutto. In sintesi, però, “Consulenza Radiofonica” si occupa delle problematiche principali delle medie e piccole radio italiane, che sono più o meno sempre comuni. Problematiche legate all’archivio musicale, che magari non è suddiviso in un modo corretto, alla gestione della musica, le idee e tutto ciò che che riguarda la parte artistica. Nelle medie e piccole radio italiane, di solito il direttore artistico non fa solo quello, ma è anche speaker, tecnico e si occupa di tanti altri ruoli. Scegliendo “Consulenza Radiofonica” hai una forza lavoro esterna che costa molto meno e va ad alleggerire il lavoro dello station-manager, del direttore artistico e, a volte, anche dell'editore.

Quindi possiamo dire che “Consulenza Radiofonica” può creare una bella playlist per una Radio, la “playlist giusta”, tanto per capirci!
Si, ed oltre alla playlist il “clock”. Incanalare una canzone è una cosa, ma riuscire ad incastrare canzone-argomento-canzone è più complicato! Tramite dei software specifici, un attento studio dell’emittente e una ricerca sui competitors noi cerchiamo di creare prodotti originali per la radio che si rivolge a noi.

Che caratteristiche deve avere una radio di successo, secondo te?
Non è facile rispondere a questa domanda. Oggi innanzitutto, deve avere una gestione perfetta dei social-network ma non è semplice restare attivi sui social e trasmettere in onde FM o sul web; il social deve essere qualcosa di integrato alla diretta, deve finalizzare alla diretta, non soltanto un contorno. Per la radio non è interessante avere 20.000 like su Facebook, quei like si devono trasformare in ascoltatori concreti che possono ascoltare via App, in Fm o sul portale. Basta che seguano la Radio.

Con questo discorso mi hai portato ad un'altra domanda: si va sempre di più verso le radio “multi-piattaforma” che secondo te sono il futuro della radio?
Indubbiamente si. Considera che il 2018 sarà l’anno della vera esplosione della Visual-Radio. La Visual Radio non è la “radiovisione” alla RTL 102.5, è un qualcosa un pochettino diverso. Quindi tu vedrai sullo schermo gli speaker che parlano, poi quando va la canzone (come una una radio di Palermo, che tra l'altro non è mia cliente ma che prendo comunque da esempio) non mettono il videoclip bensì le riprese della regione Sicilia ed è un'idea bellissima! Questo è il concetto di “Visual Radio”, che include anche la diretta su Facebook, sul digitale terrestre, sullo smartphone, dal sito ecc. La multipiattaforma è quindi il futuro immediato; poi da da qui a dieci anni...

Diventa un po’ difficile azzardare una previsione a dieci anni, un orientamento magari?
Beh, su internet ci sarà parecchio, anche perchè a breve sbarcherà in Italia un operatore francese che porterà un bello sconvolgimento. Questo operatore porterà qualcosa come piani tariffari con 30 giga al giorno, quindi l’ascolto tramite tablet o telefonino di una radio non consumerà più dati, perché se oggi consumare un giga al giorno è difficile... pensa 30 giga. Equivale a mio avviso ad una tariffa all-inclusive come la rete di casa; diventerà quindi uso comune ascoltare la tua radio preferita tramite smartphone connesso via bluetooth o via cavetto alla tua autoradio e questo sconvolgerà tutti gli equilibri.

Grazie ad Alfredo Porcaro per averci raccontato di te e di “Consulenza Radiofonica”. Quali sono i contatti per raggiungere i tuoi servizi?
Cliccate su www.consulenzaradiofonica.com e troverete tutte le informazioni per la vostra radio e non solo, perché ci occupiamo anche di produzioni audio a 360°. Se volete scrivermi, fatelo adQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Grazie Marco, grazie VOCI.fm

 

Andrea Delogu: voce e sorriso che conquistano

In radio ci conquista con la sua bella voce, in televisione con un sorriso ed un invidiabile talento da conduttrice: incontriamo oggi Andrea Delogu, che spiega al microfono di Patrizia Simonetti piccoli segreti per lavorare bene al microfono.

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Andrea Delogu, conduttrice radiofonica e televisiva e anche cantante!
Nooo, quello è un periodo triste della mia vita! Più triste per chi mi ascoltava che per me, ho provato a cantare per capire se mi piaceva, non mi è piaciuto per niente e quindi ho deciso di abbandonare dopo un mese. Però qualcuno se lo ricorda, lo scrivono pure.

Vedi, anche noi ce lo siamo ricordati :-) E come usi la tua voce, quando hai scoperto che potevi utilizzarla per la tv e per la radio?
La voce la uso parlando di diaframma, non di gola, e quindi riesco a parlare anche per ore senza ricorrere a rimedi particolari (pastiglie ecc.) Non ho altri consigli da dare, anche perchè ogni corpo è diverso. Io tengo un tono alto senza urlare, così la voce si sente ma si affatica meno. Poi, nel caso del canto, avere una bella voce non significa saper cantare. Il canto è passione, ce lo devi avere nel sangue. Io non ce l'ho... però so usare la voce per parlare!

Come si usa la voce col diaframma?
Il diaframma è basso, sopra l'ombelico. La voce di diaframma è quella che riceve la spinta da sotto, senza sforzo da sopra. La giola deve essere solo un passaggio, non l'inizio della parola.

La voce si utilizza diversamente in TV rispetto alla RADIO?
In realtà no, io la uso con la stessa tecnica. Però è lo spettatore che si pone in modo diverso, in TV c'è l'immagine quindi si fa meno caso alla voce, mentre in radio ci si concentra solo su di essa. Un saluto dagli amici di VOCI.fm e speriamo di risentirci presto.



ANDREA DELOGU: CENNI BIOGRAFICI
Andrea Delogu è nata a Cesena il 23 Maggio 1982. Come scrittrice, ha pubblicato nel 2014 il libro “La collina”, che ha venduto oltre 20.000 copie ed è stato ristampato 3 volte in soli 10 giorni. Il suo debutto in televisione lo si deve al programma “Mai dire lunedì”, a cui ha preso parte in veste di “letteronza”. Anche su Sky ha una carriera ricca di successi. Per oltre 5 anni ha condotto vari programmi sulla musica e “La Vetrina”, in diretta su Sky Uno. Al 2014 risale la sua conduzione di "Stracult" e di "Troppo giusti", in onda su RAI 2. Nel 2015 Andrea conduce il Premio internazionale del vino, in seconda serata su Rai 2. Nel 2016 è tra i conduttori radiofonici della diretta del Festival di Sanremo 2016 su Rai Radio 2. Inoltre, Andrea Delogu è voce di altri programmi radiofonici, sempre sulle reti RAI. La sua parentesi come cantante, la vede fondatrice con Barbara Clasa, del duo musicale "Cinema2" (anno 2003) famoso persino negli Stati Uniti d’America. Il duo è noto anche per far parte del cast di "Saturday Night Live". Andrea ha formato con Ema Stokhoma un altro duo, il Stokglogu. Il duetto ha partecipato a diversi programmi televisivi, tra i quali Jump! e Aggratis!

Andrea Tagliabue presenta il "dizionatore"

Su VOCI.fm ospitiamo lo speakere voice-over  Andrea Tagliabue. Oltre ad essere un bravissimo professionista del microfono Andrea è l'inventore del "dizionatore", uno strumento di grande utilità per tutti noi che lavoriamo con la voce.
Basta inserire un testo per ottenere la corretta pronuncia dei vocaboli. E' per parlare di questo che Marco Picchio lo ha intervistato sul #sitodellevoci.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm un saluto da Marco Picchio! Con l’intervista di oggi, vi faremo conoscere colui che ha creato il "dizionatore". Dicendolo così, sembra un’invenzione tipo quelle di Archimede su Topolino e, invece, è qualcosa di vero e soprattutto di molto utile! Saluto Andrea Tagliabue, benvenuto sul #sitodellevoci!
Ciao a tutti

La prima domanda è d’obbligo. Che cos’è il dizionatore e come funziona?
Il dizionatore è uno strumento che accenta le parole, mette la pronuncia di "s" e "z", fornisce delle indicazioni generali su come leggere un testo con la corretta pronuncia. Un "Google translate" per speaker e doppiatori, in parole povere

È uno strumento che, quindi, sarà utilissimo per noi che lavoriamo con la voce. Ma come ti è venuta questa idea di realizzare il dizionatore?
Un pò di anni fa, quando ho iniziato a studiare dizione, ho visto che le regole erano molteplici ed anche i vocaboli da imparare tantissimi. Ho così pensato di darmi una mano per evitare di dover accentare manualmente parola per parola, visto che, comunque, gran parte dei vocaboli dovevo pronunciarli in maniera diversa da come ero abituato. L’unico metodo che mi è venuto in mente, visto che ho qualche competenza come programmatore, è stato quello di un software che, inserendo un testo, ti potesse restituire una corretta pronuncia dei vocaboli. Man mano ho caricato quelli più comuni, ho continuato a integrarli, ho aggiunto qualche regola e... siamo arrivati a una situazione abbastanza consolidata! Così ho pensato di renderlo fruibile a tutti…

Che potesse avere un'utilità anche per tanta altra gente che fa questo lavoro...
Esatto!


Senti Andrea, le segnalazioni degli utilizzatori saranno fondamentali per migliorare la qualità di questo servizio?
Si, come per il traduttore di Google (visto che l’ho citato prima), che qualche anno fa criticavamo perchè funzionava male e che poi, man mano, con le segnalazioni degli utenti è diventato più affidabile. Ovviamente non è una traduzione fatta da una persona, però comunque come guida, risulta indubbiamente utile

Mettendo insieme tutte queste categorie, quindi gli speaker, i doppiatori, i voice-over, quelli che fanno questo lavoro, alla fine ne uscirà fuori qualcosa di veramente completo.
Esatto! Si può arrivare ad un prodotto di riferimento

L’idea è geniale, senza dubbio, tanto che noi di VOCI.fm l’abbiamo trovata così interessante da creare un'aposita sezione per accedere direttamente al software tramite le nostre pagine. Basta cliccare qui.
Mi fa piacere!

E se qualcuno invece vuol cercarlo direttamente, attraverso il sito internet ufficiale, l’indirizzo qual è?
dizionatore.it

Perfetto, allora io ringrazio Andrea Tagliabue per questa interessantissima intervista e in bocca al lupo per il dizionatore!
Grazie mille VOCI.fm!

Annunci per lavorare in radio: vere opportunità?

Siete speaker e sognate di lavorare in radio? Di tanto in tanto su internet si trovano proposte di collaborazione professionale, sia per emittenti FM che WEB-RADIO. Ma fate attenzione, “non è tutto oro quello che luccica”. E potrebbe capitare qualche situazione un pò “strana” come questa di cui ci parla il nostro blogger Mario Loreti.

Ti piace la voce di questo podcast? Contatta subito lo speaker Mario Loreti

In genere, qui su VOCI.fm, vi parlo di cose di cui mi piace parlare: attrezzature, modi per preparare un demo efficace, recensioni di prodotti nuovissimi ecc.

Oggi invece vi racconto una cosa per cui eviterei volentieri di spendere parole, almeno in certi termini: i casting per lavorare in radio.

Non ce ne sono molti, non sono tante le persone che hanno la fortuna di vedere che qualcuno risponde ad una loro e-mail con l'indirizzo e un numero di telefono per un colloquio.

E, perdonatemi, forse non sono nemmeno troppe le persone disposte ad affrontare l'argomento pubblicamente: vanno cercate e trovate le parole giuste e poi il mondo della radio è piccolo piccolo, una certa dose di attenzione non guasta mai.

Sono d'accordo che si debba fare attenzione a non urtare la suscettibilità, sono completamente d'accordo sul fatto che ogni occasione vada vista come un'opportunità; tuttavia mi sembra giusto parlare di comportamenti che a mio avviso sono ai limiti della scorrettezza.

Immaginate di trovare un annuncio su un sito di settore: cercano uno speaker e questo è il vostro sogno, volete fare la radio in diretta da quando siete bambini, da quando vi divertivate a giocare col “Canta Tu” fingendo che vi ascoltasse qualcuno (il sottoscritto lo faceva!).

Dunque trovate l'annuncio: lo leggete interessati e scoprite che nella casella "compenso" non è stato inserito nulla. Fate radio e pubblicità per lavoro da una decina d'anni, il compenso non deve essere scontato ma almeno bisognerebbe parlarne, oppure specificare se si tratta di una realtà “no profit”... non si finisce mai di imparare, per cui uno potrebbe anche decidere di investire il proprio tempo... perchè no?

Non mi piace chi, quando mi manda un demo mi chiede subito "quanto mi dai"? Lo considero assolutamente poco professionale, prima di parlare di compensi aspetta almeno che ti dica se la demo mi piace e poi, dopo qualche chiacchiera, parliamo del vil-denaro.



Qualche giorno fa ho risposto ad un annuncio di una web-radio discretamente affermata, il nome già lo conoscevo. Non mi piace appunto parlare subito di denaro così sono andato a colloquio a Roma, per vedere di cosa si trattasse.

L'appuntamento era a casa del direttore della web-radio, ma l'ho capito dopo. Nulla di male, del resto una web-radio può non avere una sede fisica; entro e mi trovo seduto vicino ad altri 4 o 5 ragazzi, il direttore mi fa accomodare e continua il suo discorso fatto di parole come collaborazione, esperienza, sostenendo che non avrebbe insegnato ai ragazzi a fare la radio ma avrebbe dato un'opportunità per fare palestra, il che è di per se abbastanza incoerente: come vado in palestra se non so come usare gli attrezzi?

E poi, ciliegina sulla torta, lascia intendere in modo tutt'altro che velato un sentimento negativo verso un'altra radio su internet (screditare gli altri a cosa serve?) e fa capire che, per trasmettere sulla sua, gli speaker avrebbero dovuto versare dei soldi per pagare le spese di S.I.A.E., S.C.F., server e della sede fisica della radio.

Ora: siamo sicuri che screditare gli altri, parlare di visibilità e di collaborazione vantandosi di aver mandato a casa fior-fior di speaker e doppiatori che si erano presentati, sia proprio la chiave giusta per far partire un progetto?

La correttezza è un valore che, secondo me, dovremmo avere tutti: amici, specificate sempre nei vostri annunci eventuali compensi, o riconoscimenti di altro tipo, evitando alle persone di far perdere del tempo prezioso.

Faccio tante produzioni gratis ad amici e conoscenti, non è che per trasmettere io punti per forza al soldo; però voglio sentirmi libero di farlo per chi voglio e per persone trasparenti.

Voi cosa ne pensate? Vi sono mai capitate situazioni simili? Scrivetecelo QUI

A presto, dal vostro (oggi un pò deluso) Mario Loreti.
 

Ascoltiamo Luigi Del Bianco su Radio Sabbia

Siamo in giro come sempre per ascoltare lungo la Penisola le realtà radiofoniche piccole medie o grandi che popolano l’fm ed il web. Lungo la Riviera Adriatica, nella rinomata meta estiva di Riccione, ritroviamo Radio Sabbia. E in consolle, a tutti gli effetti, c'è il dj Luigi Del Bianco, “analizzato” per VOCI.fm dall'orecchio attento di Roberto Arricale.

Ti piace la voce di questo podcast? Contatta lo speaker Roberto Arricale

Radio Sabbia di Riccione è sicuramente una veterana dell’etere italiano; nell’arco di diversi decenni ha caratterizzato l’ascolto “on the beach” di molti amanti del mare e del divertimento. Non a caso nel pomeriggio si sentono chiaramente le intenzioni ballerine dell’emittente; una sequenza mixata di successi dance pronta a ricordarci che l’estate non vorrebbe finire mai. Il nostro protagonista è uno speaker che possiamo considerare soprattutto un dj, dal momento che nel flusso di musica che ci arriva, lo spazio per le parole è limitato alla semplice ma efficace presentazione dei brani in successione e l’abilità dello stesso alla consolle per i mixati che fanno di Radio Sabbia il posto giusto per sentirsi in discoteca anche quando si è un auto o a casa oppure, muniti di cuffie, ci si muove a piacimento in giro per la città. La musica è incalzante e piena di successi che strizzano l’occhio ai classici della dance anni 70/80/90 per arrivare anche a quella più recente. Luigi Del Bianco ci sta presentando “I colori del bianco” e la vitalità del pomeriggio su Radio Sabbia è ben servita da una lunga serie di canzoni che hanno accompagnato le nostre estati, anche quelle più lontane che ci costringono a fare i conti con il tempo. Con Boney M e Donna Summer tornano alla mente molte situazioni e amici del passato, anche se dopo un breve spazio pubblicitario si rientra in playlist con dei brani italiani del momento che ci trasferiscono negli anni 2000. Il target a cui si rivolge questa fascia del pomeriggio è sicuramente giovane ma tiene conto anche di coloro che nonostante l’età che avanza si sentono ancora giovani dentro. Sembra questo l’obiettivo della radio che abbiamo sintonizzato questa volta in “Guarda che ti ascolto”; proviene dagli inizi avventurosi della radiofonia italiana ma non vuole far sentire i propri anni, offrendo un suono fresco e attuale con voci dinamiche e sorridenti. Luigi Del Bianco si è fatto notare soprattutto per le sue doti di mixing-dj, ma il risultato è alquanto positivo per chi ama ascoltare belle sequenze di musica di successo di ieri e di oggi. Da Radio Sabbia di Riccione è tutto, il tour continua… vi aspetto alla prossima frequenza da puntare.

 Articolo a cura di Roberto Arricale

Audioitalia: registrare in lingua straniera

Sapete bene quanto VOCI.fm rappresenti un valido strumento per entrare in contatto anche in realtà estere. E per un’azienda diventa indispensabile disporre di piani di comunicazione multilingua. Spesso non basta la semplice alternativa in inglese e quindi il lavoro si complica. Ci sembra pertanto indispensabile segnalarvi il nostro partner AUDIOITALIA, studio di registrazione e centro di produzione di cui più volte si è parlato sul blog delle voci, come punto di riferimento specializzato in traduzioni e letture con speaker madrelingua. Vediamo come può, davvero, semplificarci la vita! 

Ti piace la voce di questo podcast? Contatta lo speaker Angelo Leopizzi

Che si tratti di sonorizzare un sito internet, di creare uno spot o un tutorial per un prodotto o servizio, di dar voce al nostro ultimo video o ad un audiolibro, la “conversione” dei contenuti dall’italiano alla lingua straniera rappresenta sempre una piccola o grande difficoltà. Il primo ostacolo da affrontare è la traduzione dei testi. Nel marketing, infatti, non basta soltanto conoscere le regole grammaticali; occorre prima di tutto valutare le tendenze della comunicazione di quel determinato Paese rispetto all’Italia e adeguare la scrittura in modo tale da risultare altrettanto “accattivanti”. Ciò vuol dire che non serve un semplice “traduttore”, ma un vero e proprio copy-writer multilingua! Dal 1980 ad oggi, lo staff di AUDIOITALIA si è specializzato nella traduzione di testi, facendo diventare quest’attività un fiore all'occhiello nella moltitudine dei servizi offerti. Prezzi competitivi e consegne velocissime permettono di semplificare il lavoro a tutte quelle aziende che hanno la necessità di comunicare anche all'estero con massima precisione e professionalità. Non a caso, si rivolgono ad AUDIOITALIA clienti di tutte le entità: dalla piccola-media impresa alla multinazionale.

Raggiunto il miglior risultato in fase di traduzione, AUDIOITALIA mette a disposizione dei propri clienti oltre 200 speaker doppiatori madrelingua che possono occuparsi della lettura praticamente in tutti gli idiomi: inglese, francese, tedesco, spagnolo, americano, ma anche bulgaro, brasiliano, coreano, ceco, danese, greco, croato, hindi, arabo, norvegese, olandese, portoghese, polacco, romeno, russo, svedese, finlandese, sloveno, turco, fino alle ben più complesse lingue cinese e giapponese. Non ci sono confini per quelle aziende che hanno la necessità di doppiare i propri video in tantissime varianti per le filiali estere, per fiere, convention, manifestazioni, oppure per distribuire on-line documentari, tutorial, spot ed audioguide. Ma anche per quelle emittenti radiofoniche italiane FM o WEB-RADIO che vogliono darsi un tono più internazionale con liner, jingle o station-break in lingua straniera.

AUDIOITALIA segue ogni fase della registrazione collegandosi con i vari speaker stranieri che risiedono rispettivamente nei loro Paesi di origine, così da monitorare le sessioni di registrazione e controllare impostazione della voce, tono, intenzioni, per garantire massima professionalità ed un risultato perfetto sia nella qualità che nel tipo di recitazione.

Ti serve una voce madrelingua? SCEGLILA CLICCANDO QUI, ascolta le demo e richiedi un preventivo ad AUDIOITALIA, partner di VOCI.fm per traduzioni e letture in lingua straniera.

Oppure, per un consiglio da parte dello staff e per ogni altra info, contatta direttamente:

AUDIOITALIA

Galleria Venezia 33

35010 Vigodarzere (PD)

Tel. +39 0498871627

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.audioitalia.net 

Articolo a cura di Matteo Mattiacci
 

Audioscrivere con Elena Leoni: Come guardare il mondo

Con la rubrica "Audioscrivere: pillole di scrittura per la lettura" a cura di Elena Leoni andiamo alla scoperta di quelle tecniche di scrittura che rendono migliore la lettura di un testo o di un audiolibro.

Audioscrivere con Elena Leoni: Evoca le immagini

Con la rubrica "Audioscrivere: pillole di scrittura per la lettura" a cura di Elena Leoni andiamo alla scoperta di quelle tecniche di scrittura che rendono migliore la lettura di un testo o di un audiolibro.

Axel Technology Tiger E5: RDS innovativo

Se pensate che l'RDS (ovvero, il "Radio Data System") sia solo il nome dell'emittente che appare sul display, vi sbagliate di grosso! Dietro allo strumento che genera questa informazione c'è un mondo! Mario Loreti recensisce TIGER E5, l'encoder RDS di Axel Technology che sa fare di tutto! Ed è innovativo, moderno e facile da configurare.

Ti piace la voce di questo podcast? Contatta subito lo speaker Mario Loreti

Abbiamo la radio nel nome, il nostro portale ospita ogni tipo di voce ma il suo ideatore l'ha creato pensando alle voci dell'fm, non a caso ci chiamiamo “VOCI.fm”! E allora ci sembra giusto dare risalto a quelle realtà che si distinguono nel mondo del broadcasting radiofonico e non solo, specialmente se italiane (si legge un pò di orgoglio patriottico?).

Axel Technology è un’azienda che negli anni ha raggiunto il proprio spazio a livello internazionale, conquistando un’ottima posizione sul mercato e tenendo alto l’onore dell’Italia nel mondo del broadcasting con prodotti davvero all'avanguardia, sia hardware che software. Tra le belle cose a catalogo troviamo infatti prodotti per configurare in tutto e per tutto un radio o una televisione: automazioni, mixer, ibridi telefonici, codec per trasmettere over-IP, generatori stereo ed encoder RDS.

Ed è proprio di quest’ultima categoria che parliamo oggi sul blog di VOCI.fm, soffermandoci su un prodotto tanto interessante quanto sorprendente: Tiger E5. Si tratta di un innovativo apparato RDS realizzato interamente nei laboratori Axel, che include anche un generatore stereo di alta qualità.

Sapete che per RDS si intende quel sistema che permette di visualizzare, sul display di una radio o della propria autoradio, il nome dell'emittente e, interfacciandosi con la regia automatica, anche il titolo della canzone attualmente in onda.

E’ grazie a questa tecnologia se la nostra autoradio è in grado di switchare automaticamente le frequenze di un’emittente e permetterci un ascolto senza interruzioni anche in movimento. E’ quindi facile intuire quanto sia importante l’affidabilità e la velocità di questo strumento per una radio che non vuole, è il caso di dirlo, “perdersi ascoltatori per strada”!

E poi c’è l’encoder stereo, fondamentale per garantire una qualità audio di livello e soprattutto una stereofonia perfetta, aspetti che possono essere ulteriormente perfezionati integrando un processore audio (da Axel è possibile acquistarne diversi modelli, su tutte le fasce di prezzo).



Il Tiger E5 è uncodificatore MPX+ RDS con input analogici, digitali e MPX,streaming in / out e un’interfaccia per comunicare con laregia automatica e permettere la visualizzazione dellecanzoni o di informazioni sull’emittente (escludendo glispot pubblicitari o quegli eventi della regia che non vogliamo mostrare).

Il Tiger E5 è un prodotto conforme agli standard europei CENELEC e anche a quelli statunitensi NRSC.


L'RDS supporta numerosi standard tra i più usati, come ad esempio il Radio Text e il Radio Text plus.

Esteticamente il Tiger E5 è un modulo da una unità rack, grigio satinato, in linea con la nuova gamma di prodotti Axel Technology. Il pannello frontale contiene una jog centrale per il controllo delle funzioni, un display a colori e vari led di stato; immancabile la porta USB per espansione e aggiornamenti e l’ingresso cuffia per il monitoring del segnale. Poche cose ma tutte essenziali.

L'intuitività di questa macchina è impressionante e nonostante l'affidabilità e la potenza comprovate, le funzioni di controllo e gestione permettono a tutti di raggiungere con facilità il risultato, grazie ad un’interfaccia semplicissima e al software chiaro già al primo utilizzo, caratteristiche che si riscontrano in tutti i prodotti Axel e che rappresentano uno dei punti di forza dell’azienda bolognese: mettere anche utenti meno esperti in condizioni di poter usufruire delle ultimissime tecnologie nel mondo broadcast.

Così, chi acquista un prodotto Axel, può davvero pensare solo alla sua passione: la radio!


I nostri test confermano le aspettative, posizionando il Tiger E5 sui livelli più alti del settore, con una velocità operativa non comune ed un livello di personalizzazione dell’RDS praticamente totale. Per farsi un'idea, basta dare un'occhiata al software di configurazione, completissimo e totalmente gestibile da remoto. Così, tramite un comune PC, è possibile creare liste di frequenze, lavorare sui testi RDS, operare su tutta la parte audio e sullo streaming in ingresso e uscita con i formati più noti: MP3, OPUS, PCM, VORBIS, AAC, MP2

E adesso tocca a voi: siete soliti far visualizzare sul vostro RDS solo il nome della radio o anche il titolo della canzone in onda?

Quale caratteristica apprezzate di più in un prodotto come quello che vi abbiamo recensito oggi e quale invece vorreste ritrovare?

Ci sono dei suggerimenti che vorreste dare ad Axel per migliorare ancora di più i propri prodotti?

Cliccate qui e diteci la vostra!
 

Barbara Marchand: la "Signora" della radio

Le nostre interviste sul mondo della voce non potevano che incrociare la favolosa carriera di Barbara Marchand, vera “Signora” della radio già dagli esordi a fine anni '60, nonché primissima iscritta a VOCI.fm. L'ha incontrata per noi il blogger Marco Picchio.

Intervista realizzata da Marco Picchio





Amici di VOCI.fm, un saluto da Marco Picchio. L’intervista di oggi è ad un personaggio femminile che ha dato tanto (e sta ancora dando molto) alla radio. Lei ha una bellissima voce calda e rassicurante, con una “erre francese” veramente unica: signori e signore... Barbara Marchand!
Buongiorno, mi piace la “voce rassicurante” che non avevo 40 anni fa perché ero una Disc-Jockey come tutti quelli che iniziavano ed iniziano ancora oggi. Adesso, con l’età, sono ovviamente diventata più intimistica, pur non perdendo la verve; e soprattutto so ancora cazzeggiare benissimo anch'io :-)

La “erre” è rimasta comunque ahahah..
E’ “quasi” voluta, sai perché? Perché io ho studiato italiano all’Università quindi, quando voglio, parlo benissimo e con le “erre” giuste; ma siccome i miei fan e ascoltatori mi hanno detto che piace molto, a furia di usarla è diventato un automatismo e quando faccio discorsi lunghissimi la “erre francese” torna fuori.

Barbara, innanzitutto ti comunico che tu sei stata la prima iscritta alla nostra community, la numero uno su VOCI.fm!
Mi ricordo bene, parecchi anni fa, questo sito mi intrigava e ho detto: “perché no?” Se poi posso dare un contributo... volentieri!

Certo e ti ringraziamo. Adesso raccontaci come sei approdata in radio, parliamo di “Radio Montecarlo”, l'emittente elegante per antonomasia!
Ero all’Università e studiavo già lettere italiane; la mia professoressa del Liceo era la mia vicina di casa e un giorno ci incontrammo per comprare il pane. La Signora, felice nel sentirmi dire che frequentavo proprio Lettere, mi propose di candidarmi a Radio Montecarlo, dove stavano cercando persone brave con l'italiano e con il francese. Io non sapevo neanche cosa fossero i microfoni e ho detto subito di no. Dopo qualche tempo, “metabolizzando”, ho richiamata la prof per chiederle il numero da contattare; chiamai la segreteria di Radio Montecarlo per parlare con il direttore, presi un appuntamento e feci un provino... tra l'altro disastroso :-)

I provini sono sempre un problema, l’importante è quello che viene dopo dai…
Esatto…e quindi la settimana successiva ricevetti una lettera con l’intestazione “Radio Montecarlo” che mi ufficializzava la diretta dalla settimana successiva, ogni pomeriggio tra le 14.00 e le 16.00. Mi sono detta: “ma che vado a fare????” :-)

E invece vedi che poi è stata la tua fortuna!
Certamente è stata la mia fortuna! Mia madre voleva che insegnassi, io avevo fatto domanda al Liceo di Monaco ma mi risposero che non c’era posto. Mia mamma insisteva dicendo “la radio... che sarà mai?”; io in verità venivo già pagata all’epoca e le chiesi di lasciarmi stare: avevo solo vent’anni e mi sono laureata mentre lavoravo a Radio Montecarlo.

Tu sei stata tra le prime grandi voci di “Rai Stereo Uno”, nel 1982, quindi proprio lo spartiacque tra la radio “vecchia” e quella di oggi. Raccontaci di questa tua entusiasmante esperienza, dei collaboratori dell’epoca e di quel periodo bellissimo.
E' stata veramente un'esperienza gratificante. La RAI mi chiamò anche perché avevo già fatto qualcosa in televisione, ovvero “Giochi senza frontiere sulla neve”, per l’Eurovisione. Il dirigente dell’epoca era Fabio Brasile, con cui sono ancora in contatto anche se è in pensione; mi disse di essere adatta a questa nuova esperienza ed iniziammo in coppia con Federico Biagione su "Rai Stereo Due". Era l’8 novembre 1982, la sigla diceva “il primo giorno di primavera”. Era effettivamente così: abbiamo lavorato sempre con le t-shirt a manica corta, perchè quell'anno era caldissimo. Sono stata in onda per i primi sei mesi, poi all’epoca c'era una legge per cui non si poteva lavorare più di un certo periodo nello stesso ruolo e quindi abbiamo fatto una sosta e poi ricominciato. Così fu per quattro o cinque anni; avevamo un seguito straordinario. Pensa che ancora oggi grazie a Facebook ho ritrovato fan del tempo e loro hanno ritrovato me.

Tu sei molto presente sui social e sei una grande provocatrice; so che c’è una cosa che non sopporti, ovvero i conduttori televisivi e gli speaker che commettono errori di dizione...
E’ vero, ma non per cattiveria, bensì per ignoranza di chi, con gli strumenti che ci sono oggi, non si sforza neanche di trovare la pronuncia andandola a cercare sul web. Ai miei tempi si doveva telefonare ai consolati o alle ambasciate per capire come dire per radio il nome di un nuovo politico, ad esempio. Ora con internet è tutto così facile che non capisco perchè qualcuno non lo fa!

Parliamo del presente, tu sei impegnata in un progetto sul web, ho visto che conduci una trasmissione su “Radio Video Music”, dico bene?
Certo, anche questa cosa nasce per caso, ma tu sai bene che il caso non esiste. Io ho una piscinetta a casa mia e me la sono fatta con tanto sudore; questa piscinetta ha un locale tecnico e io non ne capisco niente. I primi anni facevo venire una squadra ma mi costava un occhio della testa, così un giorno ne ho scritto su Facebook e mi si è presentato un signore che ha proprio una ditta di piscine. Si è offerto di aiutarmi, abbiamo lavorato con la presa diretta del telefono ed ho risolto il problema. Per sdebitarmi, visto che questo signore ha anche una piccola radio, mi sono resa disponibile per fargli dei jingle. Da lì è nato tutto e poi si è amplificato. Ora sto facendo una trasmissione bellissima, tra il culturale e il musicale, in lingua francese. Dura un'ora, la registro una volta ogni quattro settimane e va in onda il giovedì per tutto il mese. Poi non faccio solo questo: il martedì notte alle 02.00 sono on-air su “Border Nights Radio” con una rubrica che tratta di misteri; io amo molto la fantascienza e mi diverto molto.

Ringrazio Barbara Marchand per essere stata con noi qui su VOCI.fm, ce lo fai un saluto per tutti gli utenti?
Ma come no! Anzi, li invito a seguire VOCI.fm perché anche questo è un luogo deputato per la Radio con la “erre” maiuscola, realizzato da persone competenti. Faccio tanti auguri a chi si avvicina alla carriera radiofonica dicendo: “Fate attenzione, perché non è cosi facile come sembra!”

Betty Miranda: Top-Speaker su VOCI.fm

Tra le Top Speaker del #sitodellevoci c'è anche Betty Miranda. Tante esperienze in radio e in televisione negli anni 80 (da Radio Deejay a Canale 5), è stata anche protagonista delle grandi serate all'Altromondo Sudios.  Marco Picchio l'ha intervistata per VOCI.fm

Intervista realizzata da Marco Picchio


Un grande saluto a tutta la community di VOCI.fm da Marco Picchio! Vi ricordate il concorso fra dj nel corso del “Disco per l’estate” 1982. Ebbene... lei lo vinse!Oppure, la mitica “Band of Jocks”, che tutti abbiamo amato negli anni '80; lei era l’unica donna del gruppo. Oggi vi presento una delle nostre voci più belle e famose: al telefono ho Betty Miranda. Benvenuta sul #sitodellevoci
Buongiorno a tutti!

Tu sei riminese, vero?
Si, sono nata a Rimini, poi mi sono trasferita a Milano per un certo periodo, all’epoca in cui Claudio Cecchetto inaugurò Radio Deejay, era la fine del 1982. Ho vissuto a Milano per sei mesi, purtroppo avevo troppa nostalgia del mare e sono tornata a casa. All’epoca non mi rendevo conto di quello che avevo per le mani, pensandoci oggi avrei fatto probabilmente qualche minuto di riflessione in più prima di prendere una decisione del genere.

Tu hai vinto un sacco di concorsi per deejay, sei una brava. Ma quando è iniziato tutto?
E' cominciato tutto per caso, nella sede di una nuova radio, che inaugurava a Rimini nel 1976: Radio Riviera, che è stata la seconda radio della città, dopo Radio Rimini. Nei concorsi ci sono capitata per caso, perchè mi dicevano: “Ma sai che c’è questa cosa all’”Altromondo Studios? (all’epoca un'importantissima discoteca) Ma perchè non partecipi?”. Poi ho conosciuto Claudio Cecchetto, che d’estate veniva a Radio Sabbia insieme ad altri personaggi già famosi come Federico L’Olandese Volante ecc. E quindi, sono entrata in contatto, quasi involontariamente, con tutte queste persone con cui ho stretto dei rapporti nel passare del tempo. Mai avrei immaginato di poter lavorare in quella che poi è diventata la Radio Deejay che conosciamo adesso.

E dell'esperienza con la “Band of Jocks”, cosa puoi raccontarci?
Anche lì mi sono ritrovata a dover fare la valigia in quattro e quattr’otto , perché Gianni Naso mi telefonò dopo che io avevo vinto il concorso, appunto, all’Altromondo. Mi ha detto: “Guarda, devi venire qui, in provincia di Pavia, a Garlasco” Ci siamo incontrati alla rotonda di Garlasco per la registrazione di questa trasmissione, che si chiamava “Deejay Musica,dove noi presentavamo; lì mi hanno detto: “Dobbiamo fare questo disco!” E mi sono trovata tutte le cose già fatte, praticamente. Tantissima fortuna, non posso dire di aver lottato, ecco, per aver fatto i passi che ho fatto. Mi sono capitati. Non finirò mai di ringraziare l’universo.

Senti, c’è molta televisione nel tuo curriculum, vedo.
C’è stata l’epoca in cui su Canale 5 c’era “Pop Corn”, uno dei pochissimi programmi in cui si parlava di musica. All’epoca i videoclip erano una grandissima novità, quindi “Pop Corn” presentava, appunto, i videoclip musicali con i successi dei grandi artisti dell’epoca. Ed è stata una bellissima esperienza; poi, appunto, c’è stata “Deejay Musica” su Rai 3. Con il passare del tempo, ho cambiato un pochino settore, anche perché i videoclip non facevano più effetto.

Parliamo del presente! Oggi in che ambiti lavora Betty Miranda?
Oggi ho un pò abbandonato la radio. La passione è un pò calata. Però, la mia attenzione è più focalizzata sull’uso della voce in tutte le sue declinazioni, dalla registrazione di spot pubblicitari, alle audioguide, audiolibri ecc.

Benissimo! Allora, se volete contattare Betty Miranda, la trovate ovviamente tra le grandi voci di VOCI.fm. Nel suo profilo trovate il curriculum, il modo per raggiungerla ecc. Io ti ringrazio, Betty, è stato un piacere averti ospite.
Grazie mille, sei stato carinissimo! Un saluto a tutti gli amici di VOCI.fm!

Claim: uno slogan di impatto per la tua radio

Sento le Voci” con Marco Picchio su VOCI.fm RADIO, presenta una serie di incontri con il CEO di “Consulenza Radiofonica”: Alfredo Porcaro. Ogni giovedì, tra le 12:00 e le 13:00 (replica alle 18:00), verrà trattato un argomento di grande utilità e interesse per tutti coloro che lavorano nel mondo della radio. Oggi si parla di come creare uno slogan d'impatto per la propria radio, insomma un buon claim. Buon ascolto.

Claudio Astorri: 4 suggerimenti per i conduttori in radio

Il radio specialist Claudio Astorri ancora ospite di VOCI.fm, questa volta per fornire a tutti i conduttori radiofonici 4 semplici e utili consigli. Ecco l'intervista video di Marco Picchio.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, ben ritrovati! È con noi un ospite ormai familiare, Claudio Astorri. Benvenuto!
Grazie, e un saluto a tutti!

Siamo qui per parlare di qualcosa di semplice, un argomento che abbiamo già trattato e di cui tu hai scritto molto chiaramente in un articolo: quattro consigli per chi fa radio e vuole dare il meglio: ascoltare, ascoltarsi, valorizzare, e valorizzarsi. Come sei giunto a questi punti cardine? È stata la tua esperienza ad aiutarti?
Quarant'anni di radio e l'amore per la semplicità, caro Marco, perché credo che anche i corsi per speaker diano molta tecnica, arrivano a me richieste di chiarimento, domande su quale sia il mio pensiero, e il mio pensiero è prima di tutto “semplice”. Va benissimo avere tecniche di conduzione radiofonica ma bisogna nel profondo aver risolto prima il rapporto con sé stessi e con il microfono.

Partiamo dal primo punto: ascoltare. Intendi sia la radio in generale che la propria, quella in cui si conduce.
Molti personaggi importanti mi hanno detto molti anni fa che per fare “grande” radio bisogna essere grandi ascoltatori, e penso che sia vero. Non l'ho trovato scritto nei manuali, nemmeno negli Stati Uniti mi è stato spiegato più di tanto, ma sono convinto che ci sia del vero: ascoltare, immedesimarsi, percepire quello che arriva a sé stessi e agli altri ascoltatori, e riflettere su tutto questo. La radio deve essere amata per quanto si possa amare un mezzo di comunicazione. Ascoltare vuol dire essenzialmente mettersi in sintonia con quella che è la relazione tra stazione e individuo, quindi ascoltare è un'azione basilare; le radio estere sono molto interessanti perché offrono approcci e modalità differenze, e questo può dare ispirazione.


E di questo abbiamo bisogno, perché così nascono le nuove idee. Dell'ascoltarsi abbiamo già parlato un pò, ma è innegabile che sia una cosa difficilissima.
È la cosa più dura, ma nel senso autocritico che ciascuno di noi conduttori ha nel riascoltarsi c'è il seme del miglioramento, quindi se si riesce ad accettare di infliggersi quella che non è una penitenza ma che è anzi uno specchio, si ha il 70% di probabilità di crescita; sospetto a questo proposito che nei corsi di conduzione ciò non venga sufficientemente valorizzato, il che è un problema perché quello che ci possiamo insegnare da soli è più di quello che può esserci insegnato da una figura esterna che però bisognerebbe cercare, trovare e pagare.

Siamo i migliori critici di noi stessi, quindi è un'ottima lezione. Passiamo al terzo punto: valorizzare.
Valorizzare significa non limitarsi al semplice resoconto dei fatti. I conduttori non fanno sempre interventi dal vivo, ad esempio un commento su un tramonto spettacolare o qualcosa di simile. Non dico che molti facciano i giornalisti, ma sicuramente c'è questa tendenza al dare attenzione alle “notiziole” che però diventa una potenziale morte del mezzo radio. Le “notiziole” si devono... decapsulare. Bisogna prendere l'argomento che sta alla base della notiziola, vedere se sta in piedi, e questo fatto poi lo si deve trasformare in storia e valorizzarlo, facendolo camminare. La radio è questo, non un semplice riportare le notizie; quello è il compito di una redazione giornalistica, non di una radio che deve accendere l'illuminazione interiore di chi ascolta.

Hai detto una cosa bellissima, perché davanti a dei fogli di carta l'atto del decapsulare (aggiungendo anche qualcosa di se stessi) è davvero difficile. Passiamo al quarto e ultimo punto: valorizzarsi.
Io sono un forte ascoltatore di radio, e quello che noto è che tantissimi conduttori non si presentano o se lo fanno non lo fanno adeguatamente; magari ascoltando una radio viene da esclamare “bravo questo conduttore!” però passano trenta, quaranta minuti, e il conduttore non fa mai il proprio nome e quindi l'esperienza di ascolto non può essere cementata positivamente. È un comportamento dannoso che annulla l'efficacia dei tre punti precedenti, e a questo punto mi permetto di dire ai conduttori di non temere troppo un rimprovero dello station manager perché vi menzionate spesso; concordate insieme la giusta menzione del nome ma fatelo perché è importante per tutti, station manager, conduttori, radio, e ascoltatori. Siete bravi? Siete riconoscibili? Siete dotati di originalità? Vogliamo saperlo e per ringraziarvi abbiamo bisogno che vi valorizziate.

Pochi punti ma essenziali, quasi una filosofia!
Direi di sì, perché si parla di ascolto e valore poi declinati nel riflessivo. Mi sono permesso di scrivere l'articolo non per andare contro ai corsi di speaker e conduzione, ma perché credo che non dobbiamo perdere i basics, che devono essere applicati all'individuo, alla personalità. Ecco perché io privilegio molto gli aircheck, perché permettono di andare nel personale del conduttore e creare il proprio status, le proprie regole, e distinguersi per questi. C'è un cammino da fare e queste quattro regole aiutano a imboccare la strada.

Siamo sicuri che queste regole saranno utilissime a tutto il nostro pubblico, che come sai è costituito in parte anche da giovanissimi che vogliono approcciarsi alla meravigliosa attività della radio. Grazie per essere stato con noi oggi, Claudio!
Alla prossima, e grazie come sempre a VOCI.fm per l'ospitalità!


Claudio Astorri: i miei 40 anni di radio

Ospite del #sitodellevoci il radio specialist Claudio Astorri. Questa volta non per parlare di dati d'ascolto ma per festeggiare un compleanno importante: i suoi 40 anni nel mondo dellla radio. Ecco l''intervista video di Marco Picchio.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, benvenuti! Oggi è con noi un ospite ormai “di famiglia”: Claudio Astorri! Benvenuto.
Grazie Marco e un saluto a tutti gli amici di VOCI.fm!

Oggi non parliamo di numeri bensì di un evento importante, che ci piacerebbe celebrare insieme: non si tratta infatti del tuo compleanno ma quasi, perché hai compiuto 40 anni di radio!
Confesso che tra il dire che ho 58 anni e il dire che ho 40 anni di radio, io preferisco di gran lunga la seconda!

Quando uno si occupa di radio, non invecchia mai.
Mi sembra, guardandomi intorno, che molti colleghi mantengono lo spirito da Peter Pan, quindi la radio fa bene!

40 anni di radio, dunque, spesi in tante direzioni...
Io amo solo ricordare l'inizio, poi francamente questi 40 anni non li ho festeggiati come un compleanno, ne ho approfittato per fare quaranta ringraziamenti: sul mio blog, cinque anni alla volta, ho pubblicato articoli in cui ringrazio le quaranta persone più importanti per quanto riguarda i miei anni di radio, perché da loro ho imparato tanto e mi sembrava giusto tributare chi mi ha aiutato a vivere questa esperienza così incredibile. L'inizio lo devo ad una persona che si chiama Roby Chris, Roberto Cristofari. Devi sapere che un mio vecchio amico di nome Sergio Ghisleni a un certo punto ottiene da una radio di Bergamo la possibilità di trasmettere la radiocronaca della partita di basket della squadra locale e mi dice: “Claudio, tu che sei radioamatore, vieni a farmi da regia”. Naturalmente, la connessione tra l'essere un radioamatore (cosa che sono ancora oggi) e fare regia non esiste, però mi inventai pur di entrare in radio, di mettermi al mixer. E in quell'ambiente, “Studio 54” di Bergamo, conobbi Roby Chris che era il direttore, una persona per me importantissima perché scoprì le mie qualità al microfono e mi affidò un programma. Non solo: con Roby Chris ho fatto anche i primi dieci anni di radio in varie emittenti. Purtroppo non si occupa più di questo mondo perché è un informatore farmaceutico, in pensione da poco, ma nel mio cuore lui resta il punto di partenza.

Quello che ho notato è che tu non sei mai autocelebrativo, nel festeggiare questi importantissimi quarant'anni, e lo si deduce anche dalle parole che hai scritto sui social: non stai celebrando te stesso bensì le persone che ti sono state accanto.
Marco, la cosa può essere certo letta psicologicamente in più modi; il primo è quello della pazzia: “ma come, festeggi quarant'anni e non ti dedichi qualcosa?” No, io penso che non sia pazzia ma è di più e di peggio: è un aspetto della megalomania perché io credo che i miei migliori progetti siano ancora da realizzarsi. Questa è la verità. Mi muovo con molta umiltà e tranquillità rispetto al passato e al presente, perché continuo ad avere il maledetto vizio di guardare al futuro.

A che titolo hai fatto radio, tu? Speaker... e poi come sei arrivato ad oggi?
Sono arrivato ad oggi facendo il pessimo (e sottolineo pessimo) tecnico di regia del programma di basket di cui parlavo prima, perché uno che lascia il microfono aperto mentre ha due o tre amiche in studio e mentre gli appassionati sentono la radiocronaca e dunque ascoltano il nostro cazzeggio amicale, beh, non è un gran pregio.

Ed è andata bene! Si poteva sentire anche chissà cos'altro.
In effetti! Ma essendo persone educate è andata abbastanza bene, poi mi hanno perdonato questo errore ed è arrivato Roby Chris; il secondo passo è stato quello di conduttore. Ho capito subito che era bellissimo stare davanti al microfono, ma che stare dietro le quinte era infinitamente più interessante. Allora nel tempo sono diventato assistente del responsabile della musica, poi assistente del responsabile dei programmi, fin quando RTL 102.5 mi affida la direzione editoriale. Lì c'è una figura che mi piace menzionare, che paradossalmente non è un editore o un titolare, bensì un collega: Paolo Oberto. Era il deejay del “Capriccio Incontri”, ovvero della discoteca da cui originava la radio, che fisicamente si trovava al piano superiore. Paolo mi ha insegnato la mitezza e molte altre cose; è una persona aperta ed è stato il primo entusiasta del progetto “Hit Radio”, quindi un collega con cui c'è sintonia e con cui condividere ogni cosa, riuscendo a far fronte a perplessità, dubbi e obiezioni. Da lui imparai a crescere. Tra le quaranta persone che ho tributato, Paolo è una delle più importanti.

La lista è lunga, però potresti farci un riassuntino!
Qualche flash molto volentieri! Fabio Santini, che mi ha insegnato il lavoro prima di RTL 102.5, infatti in quella emittente lo richiamai come responsabile di redazione. Poi degli autori di libri che hanno rivoluzionato il mio pensiero riguardo la radio: Bob Paiva e Bob Schulberg, che non ho avuto il piacere di incontrare ma è come se li conoscessi, perché quando leggi e assorbi un libro, condividendone anche le parti più intime, è come se diventassi amico di chi l'ha scritto. Poi c'è Claudio Cecchetto, una lezione di creatività importantissima a Radio DeeJay, un uomo geniale che è un peccato non avere più a supporto della radio.

Non sarebbe male se Claudio Cecchetto tornasse in qualche modo.
Io resto dell'idea che la radio debba rimanere aperta con chi ha lavorato nel passato; molto spesso le operazioni di ripescaggio dal passato non mi piacciono, ma se qualcuno vuole rientrare per proporre qualcosa di nuovo, io ne sono sempre felice. Altri personaggi importanti, sicuramente John J. Kennedy, un professore dell'università di Notre Dame negli Stati Uniti dove ho fatto un corso intensivo di management radiofonico, che mi spiegò che la radio non è fare palinsesti ma “make people feel better”, fare sentire meglio le persone. Eravamo in venticinque in classe quando ce lo disse e nessuno era in grado di dire quale fosse la USP, la Unique Selling Proposition (argomentazione esclusiva di vendita), o comunque la missione della radio. Lui ci trattò malissimo, pieno di sdegno: “ma come, siete i migliori degli Stati Uniti e dell'Europa, e non siete in grado di dirmi questo? Questo è quello che fa la radio alle persone ed è ciò che la rende unica tra tutti i mezzi di comunicazione”. Ecco, quest'uomo mi ha fulminato, anche con severità, ma io gli devo dei ringraziamenti infiniti, perché da quel momento ho capito che i miei obiettivi erano in realtà solo degli strumenti e li ho completamente ribaltati. In tempi più recenti devo dei ringraziamenti a Carlo Mandelli, che era amministratore delegato di R101 e di Monradio, e che mi ha fatto capire il perché dei gruppi editoriali. Devo molto anche a un altro amico carissimo, Giorgio Drago, che è un grandissimo uomo di Private Equity, quindi investimenti finanziari, perché mi ha spiegato che cosa possa interessare un investitore finanziario nel mondo della radio, e non è poco perché l'ha fatto con una partecipazione anche su progetti concreti che mi ha trasmesso molto e mi ha dato una lettura non solo del denaro ma delle motivazioni che spingono gli investitori a credere in un progetto radiofonico. Un'altra è sicuramente Paola Marchesini, direttore di Rai Radio 2, una donna dalla grandissima personalità, che ha un rapporto molto educato, professionale e manageriale, ma assolutamente diretto.

Rai Radio 2 è una tua collaborazione attuale, giusto?
Sì, certo, e prosegue con questa persona che per quanto mi riguarda è un piacere ascoltare e con cui è un piacere confrontarsi. C'è poi una menzione necessaria a una persona molto speciale, che è Don Vinicio Albanesi, che mi ha coinvolto in un premio sociale intitolato “L'Anello Debole”; io sono nella giuria di questo progetto, che ogni anno assegna dei riconoscimenti a chi realizza cortometraggi audio con comunicazioni sociali particolarmente meritevoli di tributo. Tutto questo avviene nella comunità di Capodarco, dove Don Albanesi gestisce oltre più di venti comunità che si prendono cura di varie problematiche relative alla salute delle persone. Quest'uomo, che si dedica tanto agli altri e che ha voluto organizzare a Capodarco un progetto per premiare le persone più sensibili al sociale, mi ha insegnato veramente tantissimo, e il confronto con lui è un'esperienza incredibile che mi permetto di raccomandare ai nostri ascoltatori e alle loro famiglie. Poi, ultimo ma non meno importante, Giuseppe Vaccari, fondatore di Axel Technology. Ad Anzola e dentro Axel Technology hanno una voglia di mondo che secondo me è un virus o una malattia, perché hanno uno spirito imprenditoriale che li porta a prendere quando serve il primo volo per il Ghana, per la Malesia, il Cile, Las Vegas; persone che sono dotate di skill e di competenze ma che hanno il proposito non di conquistare il mondo, bensì di servirlo. Qui c'è tutto un discorso sulla filosofia che Giuseppe ha impostato nella propria azienda; e comunque cinquanta persone che lavorano significa sfamare cinquanta famiglie, e Giuseppe fa tutto questo anche nella successione verso i figli, in modi che personalmente mi danno un grande insegnamento di vita e che si guadagnano tutta la mia stima. Quindi come puoi vedere, Marco, in quarant'anni ho accumulato una montagna di grazie!

Stavo facendo una riflessione: l'uomo che ho qui di fronte è diventato il grande professionista di oggi grazie anche al contributo da diversi mondi e diverse situazioni, distanti fra di loro ma tutte importanti. Allora soffiamo su queste quaranta candeline!
Io non voglio dare nessuna lezione e nessun messaggio, però io ho ascoltato molto nella mia vita e credo che ogni radiofonico dovrebbe farlo. Questa è una lezione dei padri della radio che però vale ancora oggi.

Claudio, è sempre un piacere immenso parlare con te. Grazie per essere stato con noi!
Grazie Marco e un saluto a tutti voi di VOCI.fm!


Claudio Astorri: il "rito" dell'AIRCHECK per uno speaker

Il radio specialist Claudio Astorri ancora ospite di VOCI.fm e VOCI.fm RADIO. Nell'intervista video realizzata da Marco Picchio, questa volta si è parlato del "rito" dell'AIRCHECK, a cui ogni speaker dovrebbe periodicamente sottoporsi.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm eccoci di nuovo insieme, a pochi giorni dal Natale, per farci gli auguri! Con noi c'è l'amico e radio-specialist Claudio Astorri. Benvenuto!
Grazie per l'invito e un saluto a tutti gli utenti di VOCI.fm.

Le nostre interviste nascono dal fatto che io ti leggo spesso, e questa cosa è perfetta anche per la nostra community perché stavo leggendo il tuo articolo riguardante l'air-check, che è una cosa molto importante. In sunto, sarebbe un confronto sincero e sereno con il direttore dell'emittente con cui si collabora, perché lì spesso nasce il problema e non tutti riescono ad accettarlo. Puoi spiegarci meglio?
In realtà l'hai descritto benissimo: un momento di confronto tra il direttore (che spesso si arrocca dietro la direzione artistica e dietro al fatto che tutto debba andare bene secondo il suo insindacabile giudizio) e il conduttore. La parola “air-check” sembra un pò dura: un controllo, l'accettazione di un giudizio. È un confronto che ha bisogno di una sua ritualità quasi liturgica, perché ci sono alcuni valori che vanno rispettati: anzitutto si deve controllare tutto quello che è andato in onda, che può essere un'occasione per il conduttore stesso di segnalare cose che a suo parere possono essere cambiate o migliorate. Si parla di confronto perché non è un giudizio dall'alto ma uno scambio da entrambe le parti. Se è vero che la radio è esattamente la somma delle persone che la compongono, l'air-check è un momento di discussione e di crescita che è fondamentale in una stazione radio. La liturgia è la seguente: il conduttore sceglie la data. Perché dovrei sceglierla io per poi farmi dire dal conduttore “ah ma quel giorno avevo il mal di pancia” oppure un'altra scusa? A conferma dello spirito di confronto, caro conduttore, scegli tu la data! In quale giorno ti sei sembrato in gamba, o il programma ti è piaciuto? E tutto questo in serenità, senza turbamenti o dietrologie. La si sceglie, la si ascolta tutta, e alla fine avviene il confronto a iniziativa non del direttore bensì del conduttore, che ha l'onere di esprimere gli elementi positivi e negativi che egli stesso ha rintracciato. Quello che il conduttore dice dopo essersi riascoltato è indice di intelligenza e sensibilità, perché i più bravi a riconoscere sia i loro punti di forza che i loro punti deboli, sono quelli che crescono e diventano qualcuno, grazie alla loro consapevolezza di come servono il pubblico. Infatti hanno bisogno di air-check regolari ma non frequenti, magari a distanza di mesi invece che di settimane. L'air-check ha di bello questo: non si conclude con un giudizio o una pagella, ma con delle motivazioni e dei propositi per l'air-check successivo. Tutto deve confluire nell'operatività, e tutto deve essere strumento di crescita. La valutazione non è l'elemento più importante, perché è variabile in base a chi appartiene: il direttore, il conduttore, gli altri partecipanti; la valutazione deve essere solo una parte di un percorso di crescita. Senza motivazioni condivise, gli equivoci rimangono e si va in quello scenario drammatico delle urla, delle telefonate schiamazzanti, e così via; il rapporto tra direttore e conduttore deve essere invece non solo civile ma anche razionale, e l'air-check non deve allontanarli ma avvicinarli.

Quindi è importante che il conduttore sia abbastanza umile da ammettere di avere qualche limite che può essere tranquillamente risolto parlandone e lavorandoci sopra.
Però è anche il direttore a doversi sentire umile: occorre che si instauri quello spirito necessario di collaborazione e confronto, abbassando da entrambe le parti gli elementi di roccaforte. Tutto questo per darsi obiettivi di sviluppo, ed è per questo che nel mio articolo che hai segnalato ho voluto mettere la liturgia, perché quello degli air-check è un percorso semplice ma non banale, che va realizzato in modo tale da avere efficacia solo positiva.

Un'ultima domanda: visto che in questo mestiere si è sempre oberati di lavoro, non abbiamo molto tempo per riascoltarci e fare un piccolo air-check personale. È utile farlo, anche da soli?
È fondamentale. Non ti nascondo che l'effetto che più gradisco degli air-check che conduco da molti anni per i clienti di cui sono consulente è proprio questo: l'instaurazione di una cultura del riascolto, perché l'air-check si basa sull'idea che il conduttore possa imparare molto di più dal riascolto che da quello che gli può essere comunicato da esterni. Se si fanno tanti riascolti e si trovano modi di migliorarsi, si è su una buonissima strada.

Come sempre esaustivo, Claudio! Grazie per esser stato con noi anche oggi, adesso ci tagliamo una fetta di panettone e ci facciamo gli auguri!
Serene feste e un radiosissimo 2022 a tutti voi. Viva VOCI.fm!


Claudio Astorri: l'analisi dei dati di ascolto RADIO TER

Claudio Astorri torna a parlare su VOCI.fm e lo fa in questa intervista video realizzata da Marco Picchio. Tema dell'incontro: le indagini di ascolto "RADIO TER" e nello specifico i dati relativi al primo semestre 2021 da poco rilasciati. Buona visione.

Intervista realizzata da Marco Picchio


L'analisi di Claudio Astorri, ai microfoni di VOCI.fm, riguarda i dati del 1° semestre 2021 di TER, in seguito all'indagine ufficiale degli ascolti radiofonici. Si tratta, ovviamente, di una prima chiacchierata con Marco Picchio, in attesa di poter scendere nel dettaglio quando, a Settembre, verranno rilasciati i volumi ufficiali. Il confronto è con il 1° semestre del 2018 e lo stesso del 2019, poiché a causa dell’emergenza Covid-19, i dati del 1° semestre 2020 non sono stati pubblicati. Partiamo dall’ascolto nei 7 giorni.La perdita sullo stesso semestre del 2018, che annulla il trend positivo conseguito nel 2019, è di 614.340 ascoltatori. E’ il numero di individui che non si sono più sintonizzati sul mezzo radio almeno una volta in una settimana. Si tratta del -1,40% in termini assoluti. Dall’82,92% della popolazione servita si scende all’81,72%. Il giorno medio arretra di 1.318.530 ascoltatori rispetto al 1° semestre del 2018 vanificando il trend positivo. E’ una frenata significativa del -3,82%, dunque molto più profonda di quella dell’ascolto settimanale.

E’ quindi chiaro che il prezzo più alto la radio nella pandemia lo paga non tanto alla copertura di ascoltatori ma alla frequenza del loro ritorno su base giornaliera. Certamente è un risultato che non è positivo e deve indurre nell’industria a riflessioni che non siano di semplice attesa che la pandemia finisca con i suoi effetti nefasti. In sintesi, la radio, nel 1° semestre del 2021, è stata ascoltata dal 62,67% della popolazione. 
La caduta nel quarto d’ora è di quasi 400.000 ascolti medi rispetto allo stesso semestre del 2018. Per la precisione il mezzo perde 395.830 individui mediamente sintonizzati tra le 06.00 e le 24.00. In termini percentuali è il -6,23%. E’ il parametro sul quale la radio perde di più. RAI RADIO 2 è l’unica radio nazionale tra le 17 in competizione che riesce a conseguire una crescita, peraltro significativa, in tutti i parametri.

Frutto di un grosso lavoro editoriale, che va avanti da qualche anno. E in un contesto complessivo come quello specificato, tra il negativo e il molto negativo, si tratta di un dato ancor più apprezzabile perché conseguito nel momento di massima difficoltà.
Tra le perdite gravi nel, settimanale, occorre annoverare RAI ISORADIO con un -18,48% e poi RADIO CAPITAL e m2O. Altre 12 Radio nazionali perdono con un dato a una cifra superiore alla decrescita generale. Sul fronte delle radio locali, la sorpresa arriva da RADIO PITERPAN,del gruppo KLASSE UNO di Roberto Zanella, che cresce fino a guadagnare il titolo dimiglior radio dance nel rapporto ascolto - popolazione servita. Uno scatto fortissimo, da 26.270 a 43.000 ascolti AQH.

E’ un segnale interessante per molte ragioni. Innanzitutto è un'emittente giovanissima che cresce, giusto per smentire che la radio debba o possa essere solo adulta. Poi è una crescita raccolta in un periodo sostanzialmente privato degli eventi, a dimostrazione che anche le radio di formato dance possono crescere in assenza degli stessi. E infine è un formato che si afferma dal basso, a testimonianza che la radio locale è oggi il miglior laboratorio di novità vincenti e di nuove esperienze per tutto il settore. Cosa consigliare in virtù di questa analisi? Di certo, la targetizzazione massima del proprio pubblico, cercare di colpire al meglio un gruppo di ascoltatori ben definito. Con una radio “mirata”... si cresce di più!


Come diventare proprietari di una Radio FM

Ti piacerebbe possedere una stazione radio? Lo sapevi che ottenere il permesso di aprire una nuova radio in un'area rurale è abbastanza semplice? Mentre per trasmettere in un’area urbana più sviluppata, l'unico modo è quello di comprare una radio già esistente? Certo, per chi ama la radio o fa lo speaker sarebbe un sogno! Se puoi permettertelo noi di VOCI.fm ti spieghiamo come fare! 

Ti piace la voce di questo podcast? Contatta lo speakerAngelo Oliva 

Sembrerà banale ma, prima di tutto, accertati di poterti permettere l'acquisto e la gestione di un'emittente radiofonica completamente tua. Oltre alle bollette elettriche per l'attrezzatura e l'affitto della location, se la stazione trasmette musica, devi pagare delle royalties a SIAE e SCF. Ed anche se volessi mandare in onda solo musica trasmessa automaticamente da un software, la legge impone una presenza umana all'interno dello studio radiofonico durante le normali ore lavorative. Ciò significa assumere una persona a tempo pieno che faccia da fac-totum ed un'altra che lo sostituisca in sua assenza. Poi, perché abbia successo, una radio commerciale, dovrebbe avere a disposizione almeno tre addetti alle vendite a tempo pieno, oppure affidarsi ad un’agenzia di pubblicità.

Altro aspetto da considerare è... come pagare. Attenzione! Spesso, con poche garanzie, le banche non sono propense a concedere prestiti elevati. Comunque, per dovere di cronaca, le radio medio-piccole locali, che fino a qualche anno fa valevano circa 500.000 euro, oggi si aggirano attorno ai 120.000 euro. Più o meno!

Fatte queste dovute considerazioni, contattate uno o più intermediari. Un intermediario ha una conoscenza più completa ed aggiornata sulle stazioni-radio in vendita in quel momento. Meglio evitare di chiamare direttamente le radio. Probabilmente i proprietari, per questioni di marketing, negheranno la messa in vendita, nonostante il vostro interesse all'acquisto. Deciso quale radio acquistare, verificate accuratamente lo stato finanziario della radio. Dovete sapere se le entrate valgano il prezzo richiesto. Se una stazione radio non è operativa, non ci sono entrate, dunque la radio varrà quanto l'attrezzatura ed ogni reale proprietà connessa, come il sito di trasmissione e il costo della licenza. La radio, inoltre, potrà essere valutata in base alla quantità di popolazione in grado di ricevere il segnale. Quindi, quando compri una radio non operativa, pensa a come sostenere le spese del primo anno, ipotizzando di non vendere alcuno spazio pubblicitario. Stima il numero di potenziali clienti presenti nella zona e soprattutto la percentuale di quelli disposti ad investire in spazi pubblicitari sulla tua nuova radio. Saranno loro la base del tuo successo. Inoltre, se non conosci gli aspetti tecnici di una radio, contatta un professionista che controlli le condizioni tecniche della radio considerata. Una stazione FM in vendita ad un buon prezzo potrebbe essere dotata di un vecchio sistema di trasmissione ormai eroso dal tempo e che necessità di riparazione o sostituzione importanti.

A proposito! Se decidi di comprare una stazione non operativa, assicurati che ci sia abbastanza tempo per farla funzionare di nuovo, prima che scada la licenza con validità annua, altrimenti sarai proprietario di un sacco di attrezzatura con cui non potrai trasmettere legalmente. A questo punto, considerando tutto quanto detto, fate un'offerta. Come per il mercato immobiliare, nessuno inizia offrendo il prezzo di vendita. Stai un pò più basso, tenendoti attorno al 70/80%, o anche meno, se sai che la stazione è in vendita da molto tempo. Se una radio non è operativa da più di sei mesi, tieniti molto basso, visto che la licenza scade dopo un anno di cessata attività. Una volta accordati sul prezzo, fate esaminare il contratto da un vostro legale di fiducia ed un esperto di normative sulla radiocomunicazione. Attento alle modifiche contrattuali dell'ultimo minuto. Venditori senza scrupoli sono noti per aver commesso atti come, ad esempio, convertire l'acquisto di una proprietà in un costoso affitto. Se fino a qui, tutto è andato bene, firmate il contratto!

Ecco! Adesso, siete proprietari di una vera Radio FM. Ma non è ancora finita. Adesso sarà necessario ottenere l'autorizzazione dal Ministero dello Sviluppo Economico ed il rinnovo della licenza per trasmettere. Questo, purtroppo, è un processo che di solito richiede mesi. Se non volete attendere tanto tempo prima di iniziare con le trasmissioni, è possibile inserire all’interno del contratto una clausola che autorizzi il nuovo proprietario a trasmettere prima dell'approvazione ministeriale.

Bene! Adesso sapete proprio tutto!

E mi raccomando, VOCI.fm – il sito delle voci vi aspetta per la scelta dei vostri futuri “Voice-Talent”! 

Articolo a cura di Angelo Oliva



Come preparare un buon demo radiofonico

Vi sentite pronti per lavorare con la voce, magari in radio o in un centro di audio-produzione? Oppure siete già professionisti ma volete migliorare il vostro “biglietto di presentazione”? In questo articolo, lo speaker Mario Loreti ci fornisce alcuni consigli indispensabili per realizzare un demo che sappia colpire nel segno!

Ti piace la voce di questo podcast? Contatta lo speaker Mario Loreti

Abbiamo parlato di strumenti per registrare praticamente ovunque ed anche a budget molto contenuti e devo ammettere che questo lavoro diventa giorno dopo giorno sempre più alla portata di tutti.

E' giusto così, non sono uno di quelli che per difendere la propria professione consiglia agli aspiranti di non fare questo lavoro, altrimenti non scriverei neppure per VOCI.fm

Sono però fermamente convinto del fatto che bisogna presentarsi sempre nel modo giusto.

Con l'avvento dei corsi per speaker (di dubbia utilità, ma questo è un parere personale) sono sempre di più i ragazzi (ma anche gli adulti) che, fatti questi corsi, si sentono arrivati.

Ho un sito-web da più o meno 11 anni e ricevo di tutto: e-mail di una riga, con lunghi elenchi di presunte esperienze (magari in inglese), messaggi di persone che mi dicono "sono uno speaker radiofonico, ho frequentato il corso x y" senza nè uno straccio di demo nè un curriculum. Queste modalità, a mio avviso, sono il top se non si vuole ricevere una risposta.

Ma allora come ci potremmo presentare nel modo giusto per far sì che l'editore / direttore / chiunque ci degni di un po' della sua attenzione?

Io inizierei col pormi delle domande: cosa mi spinge a fare questo lavoro? Da dove è partita la mia passione, qual'è stato l'evento scatenante?

A questo punto, una volta che ci si è posti tutte le domande opportune, vale la pena di buttar giù una mail di senso compiuto dove ci si presenta, si dice perchè si vorrebbe fare questo lavoro e si segnalano, in modo semplice e chiaro, le proprie esperienze (se ce ne sono).

A questa mail allegheremo un curriculum ben scritto, con i dati personali e l'autorizzazione al trattamento degli stessi per le finalità legate al CV stesso. E poi?

E poi c'è la demo... l'ho messa per ultima ma è la parte fondamentale, perchè è il nostro biglietto da visita.

Non prendete testi a caso, non fate palesemente finta di “fare la radio”. Fatela per davvero, registrando ad una qualità professionale, se non avete la strumentazione investite anche 100 euro, ma registrate una demo con la “d” maiuscola in un vero studio. Sarà anche più divertente!

Troppe volte arrivano demo di scarsa qualità, registrate malissimo e con pochi contenuti.



Ma quali sono i contenuti e quanto dovrebbe durare una buona demo radiofonica / pubblicitaria?

A livello di contenuti, mettete solo ciò che vi rappresenta di più. Se siete degli speaker pubblicitari inserite solo i voice-over e gli spot che avete realizzato per i marchi più importanti, se non avete esperienza potete estrapolare testi da wikipedia o modificare leggermente i testi di pubblicità esistenti (attenzione a non citare i nomi dei marchi);

Se volete realizzare una demo per la radio, non usate le formulette trite e ritrite "ciao, sono Mario, questa è radio xxx, sono le 14.00 e oggi parleremo di..." ma metteteci personalità, cercate di far trasparire tratti del vostro carattere e soprattutto... parlate come nella vita!

Mi piace paragonare lo speaker radiofonico a un amico con cui si parla al bar. Il linguaggio e il tono di voce devono essere informali, l'ascoltatore del resto è uno molto vicino allo speaker, perchè lo speaker per primo è una persona come tante.

Certo, il nostro lavoro a volte ci impone di parlare di cose che non conosciamo come se le conoscessimo perfettamente, ma ciò non deve metterci su un altro piano rispetto a chi ascolta.

Insomma, vale il detto "parla come mangi!"

Dunque presentatevi rapidamente e lanciate una canzone.

Fate sentire un pezzo del disco appena lanciato e la coda di un altro, dopodichè disannunciate il secondo disco e parlate di qualcosa di curioso o di un argomento di attualità in tempi rapidi (45 secondi / 1 minuto); nell'intervento successivo inserite una citazione commerciale o il lancio di un gioco e nell'ultimo intervento chiudete la registrazione dando appuntamento ai vostri ascoltatori al giorno dopo, come se voleste concludere il vostro ipotetico programma.

Il tutto in massimo 3 minuti, un editore non ha troppo tempo!

La prima impressione è quella più importante, quindi giocatevi bene le vostre carte. Forse sarò un pò polemico ma credo che a volte chi di dovere non risponda anche perchè arriva davvero di tutto... cerchiamo di essere professionali e qualche porta si aprirà. Buon demo a tutti!
 

Conosciamo la speaker Catia Minguzzi

Su VOCI.fm oggi conosciamo la bravissima speakere voice-over Catia Minguzzi. Vive in Emilia Romagna e vanta un curriculum di tutto rispetto con tante esperienze nel mondo della radio. Grazie al suo home-studio può collaborare anche con aziende e studi di registrazione in tutta Italia. Ecco l'intervista di Marco Picchio.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, un saluto da Marco Picchio! Oggi vi presentiamo un'altra bella voce femminile: lei è una della radio a tutti gli effetti e vuole farsi conoscere dalla grande community del #sitodellevoci. Dalla splendida Emilia Romagna arriva Catia Minguzzi, benvenuta!
Ciao Marco, grazie per avermi ospitato.

Noi stiamo dando un'occhiata al tuo curriculum e davvero possiamo dire “la radio: che passione!”. Tutto è cominciato nel 1987, raccontaci un pochino, dai!
Si può dire che in quell'anno ho preso in mano la mia vocazione in modo concreto, perché poi, se vogliamo tornare indietro nel tempo, già a sei anni avevo questa predilezione per la radio, infatti io non mi sono fatta regalare le classiche bambole bensì una radio, e questo ti dice tutto. In casa mia la radio non esisteva e l'ho portata io.
 

In questo lavoro tutti abbiamo iniziato così, io per esempio costruivo i trasmettitori, avevo il saldatore, già da piccoli manifestavamo questa tendenza! Poi com'è proseguita la cosa?
Beh, come dicevi tu nel 1987 ho avuto la possibilità di cominciare a fare qualcosa, avere due miei programmi nella radio del mio paese fino al 1992, anno in cui purtroppo chiuse anche perché arrivò la legge Mammì che mise in difficoltà molte piccole radio. Poi passai a un'altra radio locale più grande dove proseguii il mio percorso, poi ho collaborato con varie radio a livello sia locale che regionale, poi mi fermai per un pò a livello radiofonico, anche se continuavo a frequentare spettacoli, manifestazioni e concorsi. 

Quindi tu sei anche una presentatrice?
Assolutamente sì, ho scoperto circa quindici anni fa che mi piace e questa attività la porto avanti di pari passo con la radio.

Tu hai avuto anche esperienze abbastanza recenti per quanto riguarda il discorso delle web-radio, poi vedo che nel 2017 hai partecipato al concorso come “miglior voce femminile del web”, e hai vinto!
Si, ed è proprio vero che le cose arrivano quando meno te le aspetti! Essendo il mio mondo avevo deciso di partecipare come visitatrice, poi per gioco mi iscrissi e alla fine vincere fu per me una sorpresa incredibile, perché essendo un concorso a livello nazionale mi ha dato grande gioia. 

Come ti vedi in un ruolo diverso da quello della conduttrice radiofonica, come per esempio quella di voice-over, voce per la pubblicità?
Mi piace lavorare con la mia voce, non solo come speaker radiofonica ma anche come doppiatrice o voce per racconti, insomma la mia grande passione è “comunicare”.

Vedo che hai anche fatto un corso di doppiaggio!
Certo, sappiamo che può sembrare un lavoro facile ma non lo è, quindi bisogna prepararsi ed ho ritenuto giusto fare tutti i corsi necessari. 

Immagino che come la maggior parte di noi che facciamo questo bellissimo lavoro (che poi è più una vocazione che un lavoro!) anche tu sia attrezzata con un tuo home-studio?
Ovviamente sì, ho la possibilità di lavorare da casa, mi agevola molto perché riesco a gestire una produzione nel giro di poche ore. 

Bene, a questo punto ringrazio Catia Minguzzi per essere stata nostra ospite, e ricordo a tutti che potete visionare il suo profilo VOCI.fm cliccando QUI. Catia, grazie e buon lavoro, a presto!

Conosciamo lo speaker Claudio Popolizio

Su VOCI.fm oggi conosciamo lo speaker, doppiatore e voice-over romano Claudio Popolizio.Scorrendo il curriculum notiamo numerose esperienze maturate nel mondo del doppiaggio in importanti produzioni nazionali. Grazie al suo home-studio può collaborare anche con aziende e studi di registrazione in tutta Italia. Ecco l'intervista di Marco Picchio.

Intervista realizzata da Marco Picchio




Amici di VOCI.fm, un saluto da Marco Picchio! Oggi ho il piacere di presentare alla nostra grande community una bella voce del doppiaggio, ma non solo (poi vedremo insieme a lui tutte le sue esperienze): ho in linea Claudio Popolizio, benvenuto.Ciao e grazie a te , buongiorno.

Stavo dando un'occhiata al tuo curriculum che è senza dubbio di tutto rispetto, soprattutto per quanto riguarda il doppiaggio, con tante esperienze in produzioni nazionali, quindi raccontaci qualcosa, dai!
Ho iniziato questa esperienza nel doppiaggio da ormai 5 anni, e adesso la porto avanti ma ho anche iniziato a lavorare nella pubblicità, iscrivendomi al vostro sito e cominciando proprio a espandere quella che finora era stata solo un'esperienza attoriale e di doppiaggio.

Vedo delle citazioni importanti! Ci puoi dire dove hai prestato la tua voce per il doppiaggio, in quali situazioni? Ho iniziato come primo turno con Claudio Sorrentino per la FOX, poi ho avuto la fortuna di poter collaborare anche in varie serie tv Netflix come “El Chapo”, dove ho lavorato con vari direttori e c'è stato a dirigermi Massimo Corvo, poi ho lavorato anche con Loris Loddiper un film che è andato in onda su TV8, “Oscar Pistorius: Blade Runner Killer”, uscito a luglio 2018. Poi ho avuto anche altre collaborazioni con Francesco Venditti, lavorando con dei turni per la serie “Mindhunter”.

Quale di queste esperienze di doppiaggio ti ha preso di più?
Sicuramente l'ultimo film, quello su Pistorius, è stato il più interessante, dove io sono la voce narrante d'apertura, ed è stato molto bello lavorare con Loris Loddi che mi ha stimolato davvero, quindi è un'esperienza che rispetto ad altre ricordo con più affetto.

Cambiamo registro: con la radio che tipo di rapporto hai? Perché è chiaro che hai una bella voce, che potrebbe essere ottima anche per questo campo di lavoro.
Io con la radio ci lavoro, faccio molti jingle e anche delle piccole trasmissioni quando mi viene chiesto; ovviamente, muovendomi tra Roma e Milano per il doppiaggio, non riesco a lavorare in una radio stabilmente, però riesco comunque a fornire spot pubblicitari; diciamo che nasco come una voce radiofonica perché agli inizi facevo molta radio, poi ho lasciato per iniziare la recitazione, e poi il doppiaggio.

E in quali radio hai collaborato? A Roma suppongo, visto che sei romano?
Ho collaborato con delle radio di Roma, delle radio locali; ovviamente ci sono delle pubblicità che facciamo con delle agenzie o anche tramite voi che vengono trasmesse su radio nazionali. Mi è capitato di fare uno spot che è andato anche su Radio Deejay, insomma radio importanti.

Quindi questo ci fa pensare che tu hai un tuo home studio, e puoi lavorare per chiunque in Italia e nel mondo tranquillamente.
Sì, in realtà io ho tre studi! Uno a Roma, uno a Milano e uno in Puglia, dov ho fondato il mio primo studio essendo pugliese. Quindi sì, ho la possibilità di lavorare praticamente in tutta Italia e anche di spostarmi in tutta Italia: quando ci sono magari dei lavori più importanti preferisco parlare direttamente con i clienti, a volte diretto via Skype, per esempio per le pubblicità un po' più importanti, quindi è bene dare al cliente delle possibilità di scelta anche nel modo in cui viene fatta la pubblicità.

A questo punto Claudio io ti ringrazio e ricordo a tutti gli amici che ci stanno seguendo che è possibile visionare il tuo profilo sul nostro sito; chiaramente noi ti facciamo tanti auguri, in bocca al lupo per il tuo lavoro e grazie per essere stato qui con noi!
Grazie, ciao!

Coronavirus il mezzo RADIO è veramente in crisi?

Crisi della radio per colpa del Coronavirus? Si parla di ascolti a picco, di raccolta pubblicitaria ridotta al minimo, tutta colpa del Covid-19 che l’ha messa in ginocchio e chissà se si rialzerà più. Ma è davvero così? Una ricerca condotta da GfK - Media Measuremen per conto di TER – Tavolo Editori Radio che trovate in versione pdf scaricabile sul sito Aeranticorallo.it, sembra smentire tutto questo. Ce ne parla Patrizia Simonetti.

Coverland: Michele Frondiani su Radio Sound

Questo appuntamento con “Guarda che ti Ascolto” è dedicato ad un'emittente FM emiliana: Radio Sound. Il nostro blogger Roberto Arricale, si sofferma all'ascolto di “Coverland”, la trasmissione curata dallo speaker Michele Frondiani. Ascoltate la sua recensione.

Ti piace la voce di questo podcast? Contatta subito lo speaker Roberto Arricale

Sono le 17.15 di un pigro martedì e vediamo un pò chi ha voglia di farsi vivo attraverso le frequenze in FM o il web; lo streaming-audio ormai sempre di più si impone sulle antenne e ci facilita il lavoro di ricerca di validi esponenti del “mondo delle voci” che popolano le emittenti italiane.

Sono in questo momento orientato verso la regione Friuli Venezia Giulia e continuo ad imbattermi su radio a programmazione non-stop tra un brano dei Beach Boys e uno degli U2; ma ad un certo punto ecco alcune notizie sportive, uno stacco radio e l’incalzare di un brano italiano cantato da L’Aura dal titolo “La meccanica del cuore”.

Anche in questo caso nessuno in conduzione ma una sequenza di brani e stacchi che ci costringono ad una nuova ricerca con cambio di regione; ci troviamo ora in Trentino sperando di essere più fortunati, ma niente da fare… purtroppo la conduzione in diretta latita e ci tocca volare verso altri lidi in pò più a sud: indovinate un pò dove ci siamo fermati per una pausa? A Codigoro in provincia di Ferrara ed è qui che alziamo il volume su “Can’t find my way home” un classico del 1969 dei Blind Faith in una versione molto bella dei Spin One Two: il programma in onda su “Radio Sound” si chiama proprio “Coverland” e ci fa sentire rifacimenti di brani e ri-arrangiamenti vari che spaziano tra i generi più diversi.

In conduzione una voce maschile che rappresenta in pieno lo speaker di tipo musicale con informazioni e presentazioni legate agli artisti espresse in un tono tranquillo e amichevole. Una bella opportunità di ascolto alternativo con una playlist molto imprevedibile che offre un viaggio originale nel mondo delle cover.

Il nostro conduttore protagonista di questo appuntamento di “Guarda che ti ascolto” si chiama Michele (Frondiani), molto semplicemente, ed è on-air tra le 18.00 e le 19.00: dopo tanto non-stop girando qua e là... la costanza ci ha premiato e abbiamo trovato qualcosa di curioso che ricorda un modo libero di fare radio come ai vecchi tempi, dove la playlist predefinita e omologante lascia spazio alla passione ed al piacere di condividere altre cose in altro modo.

Michele su Radio Sound conduce "Coverland" dagli studi di Codigoro in provincia di Ferrara, ecco quanto abbiamo ascoltato con piacere e curiosità; naturalmente sul web potete ascoltarlo anche voi se non siete nella zona di copertura dell’emittente in FM. Speriamo di trovare più spesso realtà locali con trasmissioni di questo genere, capaci di uscire per quanto possibile dalle strade principali o, come si suol dire, dal solito "mainstream”. Rimango in ascolto e ci aggiorniamo con il prossimo viaggio.

Ne sentiremo delle belle, locali o meno che siano.

Articolo a cura di Roberto Arricale

Da Londra “LBC": Leading Britain's Conversation

Torna "Guarda che ti ascolto!". Roberto Arricale ci fa conoscere "LBC": (Leading Britain's Conversation) che da Londra diffonde un vero e proprio mondo di radio, informazione, podcast, intrattenimento in tutte le forme possibili. 

Da Radio Azzurra Valentina Celi e Elena Cavallini

Ritorna la nostra rubrica dedicata alle radio del Belpaese, sempre ricco di realtà locali e nazionali che ogni giorno fanno compagnia a milioni di italiani non solo in Italia ma anche nel mondo, grazie allo streaming via web. Roberto Arricale tocca oggi le Marche, mettendosi all'ascolto di Radio Azzurra, emittente dallo spirito locale ma dai grandi numeri (non a caso sul podio delle più ascoltate in regione!). In onda, le voci fresche delle speaker Valentina Celi ed Elena Cavallini, protagoniste di questo appuntamento “Guarda che ti ascolto” sul #sitodellevoci.

Ti piace la voce di questo podcast? Contatta lo speaker Roberto Arricale


Benvenuti da Roberto Arricale, per “Guarda che ti ascolto” su VOCI.fm, mi aggiro quatto quatto per la Regione Marche e in fm mi capita di sentire due fresche e divertite voci femminili che accompagnano tra una canzone e l’altra il pomeriggio di Radio Azzurra, emittente radiofonica locale con sede a San Benedetto del Tronto. La musica è di tendenza pop e in particolare la sequenza è di brani italiani e successi internazionali tra il rock e la dance del momento con spazi pubblicitari e una programmazione molto dinamica. Guardando il sito della radio riesco poi a vedere di chi si tratta; sono infatti le voci femminili di Valentina Celi ed Elena Cavallini, in onda dal lunedi al venerdi con la trasmissione “Bomberoad”.

Impostazione sorridente, tante curiosità, gossip e attualità leggera per un ascolto rilassante, nella più bella tradizione della radio del territorio che si fa sentire vicina ai propri ascoltatori con la comunicazione degli eventi e delle iniziative legate alla zona di copertura in modulazione di frequenza. Il target è molto ampio e si rivolge ad un pubblico giovane ma senza necessariamente escludere i meno giovani, offrendo nel suo palinsesto trasmissioni di vario genere e indirizzabili agli ascoltatori di età diverse nell’arco dell'intera giornata. L’audience radiofonica stessa è cambiata nel corso dei decenni avvicinando di molto le generazioni in fatto di gusti musicali e preferenze, anzi spesso sono i più giovani che vanno alla ricerca dei vinili dei padri per scoprire importanti cose del passato.

Radio Azzurra di San Benedetto del Tronto sembra aver capito la questione proponendo una radio moderna con delle buone basi che caratterizzavano le radio di un tempo. Del resto, anche gli ascolti in generale promuovono la radio oggi più di ieri a dimostrazione che l’emittenza radiofonica è sempre giovane e attuale con la tecnologia che ne facilita l’interazione e la facilità di fruizione. Le voci di Valentina, Elena ma anche quella della terza voce femminile della radio (Debora Bizzarri, che notiamo nella sezione staff del sito ufficiale), sono con quelle dei vari colleghi maschi del team di Radio Azzurra, la testimonianza dell’affiatamento e della passione che costituiscono le fondamenta dell’energia che ogni giorno viene espressa da questa emittente marchigiana. In “Guarda che ti ascolto”, su VOCI.fm, non ce la siamo fatta sfuggire e ne abbiamo parlato con piacere come sempre, perché noi giriamo e ci sintonizziamo qua e là per scoprirne delle belle. Alla prossima e fatevi sentire, mi raccomando... ON-AIR!
 

Avete programmi radiofonici da segnalarci? Scriveteci subito

                                                                                                                                                                                                          Articolo a cura di Roberto Arricale

Dall'Australia "Totally Radio": Just for Hits and Giggles

"Guarda che ti ascolto!", la rubrica curata da Roberto Arricale per VOCI.fm, arriva questa volta agli antipodi, addirittura in Australia, per farci conoscere "TOTALLY RADIO: JUST FOR HITS AND GIGGLES" una interessante emittente che diffonde la sua musica sul Web. 

Dall'Olanda "Radio Veronica": We Love Music

"Guarda che ti ascolto!" ci conduce oggi in Olanda. Roberto Arricale ci fa conoscere "Radio Veronica - we love music" e la sua conduttrice Marisa Heutink. Buon ascolto.

Daniele Luchetti il regista di "Lacci" su VOCI.fm

Daniele Luchetti a Venezia 77: “per il mio film Lacci volevo il suono della radio e del doppiaggio”. Ci raccontano tutto Patrizia Simonetti in questo articolo e podcast, e lo stesso Daniele Luchetti nel video della conferenza stampa.

Danila Satragno: "Tu sei la tua voce"

Si torna a parlare di voce e soprattutto dell'uso corretto che ognuno di noi può farne in ambito professionale. Patrizia Simonetti ha incontrato la "Voice Builder" Danila Satragno autrice del libro "Tu sei la tua voce". Godetevi in tutta tranquillità questi dieci minuti di intervista che noi del #sitodellevoci riteniamo "altamente formativi"! Buona visione.

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Danila Satragno, è un grande piacere averti qui su VOCI.fm!
Grazie mille!

Sei una vocal coach, ma so che tu ami definirti “vocal builder”: qual è la differenza?
Vocal builder è un termine che ho coniato per distinguermi dal comune insegnante di canto o meglio dal vocal coach, che ormai è un mestiere dal nome troppo usato, poco specifico. Come vocal builder, io ho creato un vero e proprio sistema di allenamento a 360 gradi che cura tutto: dalla voce alla respirazione, all'alimentazione, in breve tutto quello che è la cura del corpo e del nostro strumento; ovviamente anche tutti i rapporti di comunicazione e quindi l'efficacia della voce parlata nella società, in famiglia, nel lavoro, nei rapporti sentimentali. Tutto quello che concerne voci e dintorni.

Questo sistema ci incuriosisce molto, però ci incuriosisce ancor più il fatto che tu abbia lavorato con tanti artisti: puoi regalarci qualche aneddoto divertente, magari riguardo Giuliano Sangiorgi o Jovanotti, che ha perso la voce e ti ha conosciuto per quel motivo?
Ce ne sono tanti in realtà, per esempio un aneddoto divertente è quando hanno scambiato me eManuel Agnelli, in genere mi scambiano per la mamma degli artisti, però questo è stato particolarmente simpatico.

Veniamo al tuo libro “Tu sei la tua voce”: un titolo importante, cosa significa?
Significa che effettivamente noi siamo la nostra voce: è il nostro biglietto da visita in società, rivela molti segreti, ed è prioritaria perché nell'epoca del telefonino è attraverso di essa che ci si conosce. La voce non può mentire perché è lo specchio dell'anima, quindi bisogna imparare a comunicare verbalmente oltre che fisicamente. Sappiate un segreto: ogni concetto che comunichiamo ha un'importanza intrinseca solo dell'8%, il 38% dell'importanza si basa su come lo comunichiamo, cioè con che voce, che pause, che velocità, e con che frequenza. La voce è dunque importante perché con essa si può persuadere, si può veramente arrivare al successo. Così come è vero il contrario: se non si conoscono certe tecniche si rischia che ottimi concetti risultino assolutamente incomprensibili agli altri.

Come accennavi prima, e come abbiamo anche letto nel tuo libro, la voce non è importante solo per chi ne fa un mestiere, lo è per tutti: per esempio nel lavoro, per facilitare la carriera, ma anche in casa, con i familiari e con i figli. Quanto è importante in questi ambiti?
Come dicevo, è assolutamente importante. Il concetto non passa se non è veicolato correttamente dalla voce; spesso sentiamo dire anche neitalent show “non mi sei arrivato”, e significa proprio questo: che magari c'è stata una buona prestazione ma non sono stati seguiti dei trucchi particolari per arrivare al cuore delle persone. Sono trucchi molto divertenti e semplici, che secondo me andrebbero insegnati anche ai bambini perché sicuramente ci si assicurerebbe una vita migliore, migliori rapporti. Ci si capirebbe meglio, è molto importante andare dal datore di lavoro e chiedere un aumento di stipendio con la tonalità giusta, perché si rischia di non ottenerlo. Insomma, se sapessimo quanto è importante l'uso della voce sicuramente andremmo a leggere il mio libro.


Dove troviamo spiegato il tuo metodo innovativo, Vocal Care. Ci puoi regalare una chicca, svelare qualcosa?
Di certo Vocal Care è ormai usato dai più grandi artisti, ma sono sicura che il mio metodo possa essere usato anche nella quotidianità, non solo da attori e cantanti, e si basa su esercizi vocali con tecniche molto particolari, ma anche su esercizi mentali e ovviamente su tutta la cura del corpo. È rapido e veloce, si fa assolutamente centro.

Ci crediamo! Tu parli anche dei “colori della voce”, un'immagine bellissima. Che colori hanno le voci? Ad esempio la mia, in questo momento, che colore ha?
Beh, la tua voce è eufonica, una voce smeraldo, il colore delle voci più ricche di empatia e simpatia. Ovviamente abbiamo tanti colori della voce, faccio un esempio pratico con la frase “ti amo”: ti amo. Ti amo! Ti amo... Pensate quanti significati diversi, eppure è sempre “ti amo”, ma uno ha avuto un'idea frizzante, un'altra sensuale, un altro ancora assertiva, che non c'entra niente con la frase. Per cui noi possiamo veicolare bene o male il significato della frase proprio usando dei colori appropriati perché altrimenti non suonano.

Ricordiamoci che tutto questo lo troviamo scritto nel tuo libro “Tu sei la tua voce”, è importante soprattutto per chi ci segue, tante persone che lavorano con la voce e per cui è utile il tuo metodo.
Certamente, doppiatori, speaker televisivi e radiofonici, ma anche oratori, avvocati e politici – che qualche erroretto lo fanno – per cui è veramente molto importante.

L'anno scorso sei stata tra i vocal builder di X Factor, come ti sei trovata?
È stato molto bello perché ho avuto l'opportunità di lavorare con Manuel Agnelli, con cui avevo già avuto prima un rapporto di insegnamento, perché Manuel ha avuto desiderio di ampliare le sue già grandi capacità vocali e dunque è stata una continuazione molto fortunata. Mi sono trovata in sintonia con lui e abbiamo fatto un grande lavoro l'anno scorso, veramente faticoso ma divertente.

Invece l'artista con cui ti sei trovata meglio? Peggio non lo diciamo perché è brutto.
Sai, il peggio forse non esiste, conoscendo le tecniche di comunicazione non ho problemi di simpatia nella socializzazione, perché la voce buona – che sa comunicare – crea affinità. Quindi la persona a cui sono forse più legata emozionalmente èOrnella Vanoni, perché è stata il mio primo Big e siamo diventate amiche, e ci vogliamo molto bene. Poi ho un rapporto bellissimo conGiuliano Sangiorgi, con cui è stato un onore lavorare perché ho imparato tante cose, ha una voce straordinaria. Quindi è stato un bellissimo percorso.

E Ornella Vanoni, con questa voce un po' così, che colore è?
Secondo me la voce di Ornella ha mille colori, perché se la sentite nel quotidiano lei sa fare l'imitazione della bambina, sa fare la voce da donna di colore, cantante jazz, quindi ha veramente tante capacità e sfumature, non a caso è la signora della canzone italiana.

In attesa di acquistare tutti il tuo libro “Tu sei la tua voce”, un consiglio gratuito – così, spicciolo – che dai a tutti quelli che lavorano con la voce o vogliono farlo, che ci seguono e ci ascoltano su VOCI.fm.
Certo! Ecco, la voce fa parte del corpo ed è coadiuvata da muscoli, per cui bevete tanto, imparate a respirare bene perché aiuta la voce e la salute, non bevete troppi caffè e tè perché disidratano la voce; anche i superalcolici e il cibo piccante non sono in sintonia con la voce quindi non usateli prima di una prestazione. Il fumo è consentito entro piccolissimi limiti di quattro o cinque sigarette, ma diciamo che il nutrimento di base per la voce è l'acqua.

Danila, tra l'altro ci incontriamo a Roma perché qui tu hai uno studio dove fai lezione, è molto interessante questo!
Esatto, quindi se volete venirmi a trovare aiTrafalgar Recording Studios in via Romeo Romei 11 io vi aspetto per raccontarvi tutti i segreti della vocalità. Quindi a tutti gli affezionati di VOCI.fm e a tutti i fan un grande saluto di cuore da parte di Danila, un anno a tutta voce! E scrivetemi perché vorrei lasciarvi qualche consiglio e qualche curiosità sulla voce quindi vi aspetto. Ciao, a presto!

 

DANILA SATRAGNO: CENNI BIOGRAFICI

Danila Satragno è una cantante, musicista e scrittrice che da sempre coniuga l’attività artistica con l’insegnamento e la formazione professionale. La sua lunga esperienza di vocal coach (ma lei si definisce una “Voice Builder”) per professionisti e per giovani talenti l’ha portata a elaborare l’esclusivo metodo Vocal Care®, utilizzato dalle più grandi star della musica italiana e internazionale. E' diplomata in Pianoforte Principale presso ilConservatorio “N. Paganini” di Genova; Diploma in Musica Jazz presso il Conservatorio “A. Boito” di Parma. E' docente di Vocalità Moderna e Jazz, Improvvisazione Jazz e Fisiopatologia della Voce al Conservatorio ‘Santa Cecilia’ di Roma; attualmente presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di MilanoInsegnante di Canto Jazz presso la Duke University – North Carolina (USA).
E' VOCAL TRAINER DI MOLTI BIG: 
Biagio Antonacci, Ornella Vanoni, Giuliano Sangiorgi (Negramaro), Arisa, Jovanotti, Ghali, Red Canzian e Roby Facchinetti (Pooh), Giusy Ferreri, Vinicio Capossela, Manuel Agnelli, Mario Biondi, Neri Marcorè, Luca Bizzarri, Nick the Nightfly e alcuni dei giovani più promettenti di noti talent televisivi.Vocal Coach ufficiale di X-FACTOR 11 nelle squadre di Manuel Agnelli e FedezNel 2018 Vocal Coach ufficiale del tour di Jovanotti “Lorenzo Live 2018” e del tour dei Negramaro “Amore che torni Tour”. Ha pubblicato (ottobre 2018) il libro “Tu sei la tua Voce” edito da Sperling & Kupfer

Delilah: the american Radio Personality

Torna "Guarda che ti ascolto!", la rubrica curata da Roberto arricale. Eccoci di nuovo oltre oceano, questa volta alla scoperta di grandi voci femminili. Vi va di conoscere un'autentica “Queen of the nightime” americana? Ecco a voi Delilah!

Edoardo Ferrario l'intervista di VOCI.fm

Comico, imitatore, stand up comedian, conduttore radiofonico… Usa la voce a 360° Edoardo Ferrario che, da giovedì 21 novembre 2019, troviamo su Rai 3 in “Stati Generali” a fianco di Serena Dandini. Patrizia Simonetti lo ha incontrato per VOCI.fm<

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Da giovedì 21 novembre in prima serata su Rai 3 torna “Stati Generali”, il programma comico satirico di e con Serena Dandini che per questa seconda edizione si è circondata di tanti amici dei tempi passati e anche di nuovi. Serena Dandini cerca di dare ordine ad un’umanità varia e variegata. Ad aiutarla c’è un’altra nostra conoscenza, Martina Dell’Ombra, alias Federica Cacciola, una tuttofare sovranista e influencer semplice, il cui ruolo è tentare di inserire contenuti che ritiene attuali e più moderni di quelli proposti dalla conduttrice e lanciare teaser di scoop inesistenti.

Nel cast fisso del programma anche Neri Marcorè che torna dopo anni alla satira politica e di costume; Lucia Ocone con esilaranti parodie pubblicitarie; Cinzia Leone nei panni della Signorina Vaccaroni, indispensabile guida nei meandri della politica economica; mentre Elio e Rocco Tanica animeranno la parte musicale. In anteprima assoluta, “Stati Generali” proporrà una serie di inedite Storie scellerate di Franca Leosini interpretata da Germana Pasquero. Non mancheranno incursioni di vecchi compagni di strada come Lillo, protagonista di tuttorial essenziali per barcamenarsi nella nostra complicata quotidianità, mentre Natalino Balasso porterà le ragioni del Nord Est. E infine, complici già l’anno passato, torneranno i The Pills con delle ministorie ai confini della realtà, le Sbratz con le loro esplorazioni dell’universo femminile e le copertine di StarMale. TG Lercio, in edizione speciale per “Stati Generali”, fornirà le breaking news. Gustav Hofer e Luca Ragazzi, documentaristi di talento, saggeranno in 4 minuti gli umori delle piazze, nelle Inchieste di Gustav e Luca.

E tra tutti loro c’è anche il giovane mattatore romano Edoardo Ferrario che nella prima puntata vedremo nel ruolo del sondaggista Massimo Stima, un uomo che si è fatto da sé e che dall’autosalone è passato a numeri e statistiche, che terrà aggiornato il pubblico sui volatili umori del popolo italiano. Con Serena Dandini aveva già lavorato in radio nel 2015 nel programma Staiserena su Rai Radio 2 mentre l’anno dopo sempre a Rai Radio 2 Edoardo Ferrario ha affiancato anche Andrea Delogu 2 e Francesco Taddeucci ne I Sociopatici. Per lui la radio è un mezzo meraviglioso, il problema della televisione è che si vede, ci dice scherzando, e per lui la voce è nel 70% del suo lavoro dal momento declinandola in tanti modi che fa lo stand up comedian, fa i dialetti, le imitazioni, e ha consigli utili per tutti coloro che alla loro voce ci tengono, riassumendoli nelle tre L: lana, letto, latte. A muovere i suoi primi passi lo ha aiutato Sabina Guzzanti che lo ha voluto con sé nel 2012 su La7 in Un, Due, Tre, Stella! Mentre l’anno dopo interpreta per la prima volta il personaggio di Filippo Pips De Angelis ne La Prova dell’Otto di Caterina Guzzanti su Mtv. Il suo primo spettacolo di stand up comedy è Temi Caldi e risale al 2013. Poi scrive e interpreta varie web serie come la pluripremiata Esami e Post Esami. Poi arrivano Quelli che il calcio su Rai 2 e il nuovo spettacolo di stand up comedy intitolato Edoardo Ferrario Show. Quest’anno è il primo stand up comedian italiano ad avere un Comedy Special su Netflix con il suo spettacolo Temi caldi registrato dal vivo al Santeria Social Club di Milano.



Enzo Sangrigoli riporta on-air "Radio S.L. Adrano"

Il prossimo 4 agosto Radio Flash, emittente di Adrano in provincia di Catania, farà rivere per qualche ora "Radio S.L Adrano", una delle storiche radio libere della città e popolarissima alla fine degli anni 70. La diretta avverrà dagli studi originali e con le voci dell'epoca. Di questo geniale amarcord Marco Picchio ha parlato con Enzo Sangrigoli, editore di Radio Flash ed ideatore dell'iniziativa.

Fabio Treves: bluesman on-air su Lifegate

Lo zapping di “Guarda che ti ascolto!” e del nostro blogger Roberto Arricale puntano dritti verso un progetto editoriale diverso dai soliti: "Lifegate", il network mediatico fondato ad inizio millennio dall'imprenditore Marco Roveda (Fattoria Scaldasole) la cui mission aziendale è lo sviluppo di strategie di mercato ecosostenibile. Un portale da guardare, leggere e, appunto, ascoltare, grazie alla radio fm, web e ai podcast. Tra questi, ci ha colpito in modo particolare la trasmissione “Life in blues”, condotta dal bluesman Fabio Treves.

Ti piace la voce di questo podcast? Contatta lo speaker Roberto Arricale

In “Guarda che ti ascolto!” si cerca e ricerca tra le radio italiane qualche voce in diretta e, se non lo fosse, anche il podcast ci attrae con la sua comodità di utilizzo.

Parliamo di chi parla e prolunghiamo la comunicazione attraverso il web e VOCI.fm in modo da allargare la diffusione e condividerla con chi ci segue.

Ci troviamo questa volta nell’ambito di un progetto radiofonico fatto di contenuti molto diversi dalle emittenti in fm che lottano per la classifica degli ascolti.

Si chiama “Lifegate” e propone musica alternativa e rubriche di varia natura da scoprire con calma e tutt’altro atteggiamento rispetto ad un ascolto di routine tipico di chi si sposta in macchina per brevi tragitti o tiene la radio in sottofondo senza soffermare troppo la propria attenzione su ciò che lo speaker sta dicendo.

In questa radio, il flusso di programmi è ricco di temi culturali che puntano a contenuti letterari, artistici, sociali e musicali che per la loro peculiarità sono opportunamente catalogati e archiviati in comodi podcast.

Stiamo curiosando nella sezione dei programmi-radio e troviamo un pò di storia del blues grazie alla intraprendenza e alla passione di Fabio Treves che ci porta a viaggiare con i musicisti che ne hanno costruito le basi: una trasmissione che offre dei buoni motivi per riapprezzare la musica del passato e far conoscere alle nuove generazioni i classici.

Anche questa è radio: un saggio utilizzo delle nuove tecnologie e della rete per arricchire un sito interattivo e multimediale che si legge, si guarda e si ascolta: quindi non solo radio ma un vero e proprio portale con tanti contenuti che possono soddisfare gli interessi più svariati di ascoltatori che diventano fruitori.

Lifegate è il nome della particolare emittente che abbiamo incrociato questa volta e “Life in blues”, condotto dal bluesman Fabio Treves ci ha portato in Inghilterra dal mitico John Mayhall per ritrovare il piacere di una musica senza tempo.

Playlist che potete trovare anche su Spotifya dimostrazione delle tante possibilità di interazione che oggigiorno i media possono attivare.

Con “Guarda che ti ascolto” non si finisce mai di girare tra mille frequenze e infiniti link presenti nel web e questo vagare ci diverte e ci permette di fare conoscenza con tanti speaker entusiasti di mettersi davanti ad un microfono per diffondere musica, parole ed emozioni.

Alla prossima, ne sentiremo delle belle.

Avete programmi radiofonici da segnalarci?Scriveteci subito

 Articolo a cura di Roberto Arricale

Federica Elmi la videointervista di VOCI.fm

Ancora una grande ospite dal mondo della radio sul #sitodellevoci. Marco Picchio ha videointervistato per noi Federica Elmi, in onda nel weekend di Radio 2 dalle una alle cinque. Lei e Barbara Venditti sono "Le lunatiche"!

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, sono Marco Picchio. In questa videointervista ho un’altra grande ospite, che ho cercato personalmente perché sono uno che ascolta la sua trasmissione su RAI Radio 2: Federica Elmi. Benvenuta su VOCI.fm!
Ciao Marco Picchio! Ciao VOCI.fm! Finalmente ci conosciamo. 

Volevo tornare un attimo indietro e vorrei che tu stessa ci raccontassi un pò la tua storia radiofonica. Hai già un bel background radiofonico: sei stata a Radio m2o e su tantissime altre. Ma come hai cominciato a fare radio?
Era il 1994 e la prima volta che ho parlato alla radio era il 4 settembre. È successo per caso e dico sempre che non sono io che ho trovato la radio, ma è la radio che ha trovato me e che praticamente mi ha fatto sua, prima che io avessi la minima idea di quello che avrei voluto fare nella vita. 

Su RAI Radio 2 va in onda un programma che si chiama “I Lunatici”, quindi adesso abbiamo anche “Le Lunatiche”, una bella quota rosa nel weekend. Federica Elmi e Barbara Venditti: una coppia veramente in gamba. “Le Lunatiche” va in onda il sabato e la domenica in un orario molto particolare, tra l’1.00 e le 5.00, quando è buio, quando c’è un pubblico molto particolare.
Il nostro è il pubblico di chi non dorme la notte. Di chi non riesce a dormire, perché è insonne, non dorme perché è in giro, non dorme perché sta lavorando. Tanti sono autisti, autotrasportatori, gente che si sposta, ma tanti sono, ad esempio, guardie mediche, guardie giurate e poi c’è anche tutto un pubblico che ci ascolta sotto il sole perché non è in Italia magari, è dall’altra parte del mondo: a New York, in Brasile o magari in Nord Europa. C’è tanta gente che segue Radio 2 dall’estero, con cui si crea comunque un dialogo ed è molto divertente. 

Ricordi qualche telefonata particolare, qualche ascoltatore, un aneddoto, qualcosa che ti è rimasto particolarmente impresso in questi ultimi periodi?
Guarda, proprio lo scorso week-end mi ha colpito un papà che ha chiamato: era sul lettone con la radio sul comodino con suo figlio di 11 anni e abbiamo parlato al telefono anche con questo ragazzino. Mi ha fatto molta tenerezza questa cosa. Ci ascoltavano proprio attraverso il metodo più classico e tradizionale: la radio sul comodino.

Che cosa bella!
Mi ha molto emozionato, invece, un ragazzo che ha chiamato durante una serata, in cui parlavamo di viaggi. Ci ha raccontato di tanti viaggi, per poi dirci che è un avvocato. Prima ci ha detto che va a fare volontariato, che va a costruire l’ospedale o la scuola, mattone su mattone e poi ci ha confessato, perché gli abbiamo chiesto: “ma tu nella vita che cosa fai?” L’avvocato. Mi ha molto colpito.

Allora, che effetto fa arrivare al punto di poter dire: “Chiamate Roma 3131”, una cosa storica!Vintage come la radio, di cui parlavamo prima, sul comodino.
Si, è una di quelle cose che nella vita non ti aspetteresti di fare, ma lo speri, prima o poi. Passare per “mamma Rai”, dovrebbe essere il sogno di tutti quelli che fanno questo mestiere, perché è la radio di Stato e quindi, poter dire: “Chiamate 06 3131”, è emozionante!


Avete anche tanti ospiti, tu e Barbara. Ospiti che spaziano in tutti i campi.
“A tutto tondo”, perché “Le Lunatiche” è un contenitore. Siamo andate da Catherine Spaak, che è stata un pò la nostra madrina nella prima puntata, fino a Dario Argento, ma abbiamo anche giornalisti, scrittori, blogger, chef e anche gente comune. All’interno del nostro programma abbiamo una rubrica che abbiamo chiamato “Viceversa: nei panni dell’altro”, nella quale cerchiamo di metterci dall’altra parte. Nel senso, tutti quanti magari andiamo al bar e quindi tutti quanti approcciamo con il barista da clienti, da utenti, da fruitori. Cercare di capire quelle che sono le dinamiche del lavoro, magari partendo dalle polemiche spicciole. Tutti quanti siamo andati a farci le analisi del sangue: capire, magari, perché ci vuole tanto tempo per avere una visita e lo chiedi direttamente a chi lavora in quel settore e al tempo stesso, quindi, abbiamo anche la possibilità di ospitare persone comuni: doppiatori, sceneggiatori. Sono momenti belli e al tempo stesso molto toccanti!

Adesso ti faccio un’altra domanda: tu collezioni lune, hai questa passione. Quindi il programma ti calza a pennello, cade “a fagiolo”.
Si, l’ho vista un pò come un segno del destino, una quadratura del cerchio, questa cosa de “Le Lunatiche”. Già 20 anni fa, alla radio, dicevo “La luna ci guarda, la Elmi vi parla, buon viaggio!”
Quindi, era un destino segnato!

Noi siamo una grande community: migliaia e migliaia di iscritti che lavorano con la voce, quindi chi fa il doppiatore, chi fa la radio, chi il voice-over ecc. Molti si approcciano a questo lavoro, anche perchè giovanissimi, quindi se tu, Federica Elmi, dovessi dare un consiglio a queste persone, che cosa consiglieresti di fare? Come affrontare questo lavoro?
Intanto, di chiedersi perché vuoi fare la radio. Perché non tutti riescono a capire che poi alla fine fare la radio è un mestiere a volte anche duro, faticoso e non è detto che riuscirai a farlo diventare il mestiere della tua vita e riuscirai a vivere di quello. Poi, al tempo stesso, non è uno di quei lavori che ti fa diventare ricco e famoso, quindi se la tua ambizione è quella di diventare famoso, forse la radio non fa per te. Ma, se la radio ce l’hai dentro, il consiglio è sempre lo stesso: nella vita “never give up”, mai mollare. Studiare, informarsi, essere curiosi, cercare di migliorare sempre, di sapere sempre più cose, conoscere la musica ecc. Se senti di averla dentro, vai dritto come un treno, non ti fermare. Prenderai delle porte in faccia, sicuramente, ti diranno “no” qualche volta e ci saranno dei periodi in cui la radio ti farà soffrire, però tienitela stretta perché è un lavoro meraviglioso, è un grande privilegio.

È una bella malattia, dai!
Si! Bellissima!

Bene, Federica, io ti ringrazio per essere stata con noi. Chiaramente ti auguro buon lavoro e invito tutti gli ascoltatori, quelli che ci seguono su VOCI.fm, a seguire “Le Lunatiche” e se non potete seguire il programma di notte, ci sono comunque i podcast, no?
Certo, su “RAI Play radio” c’è tutto!

Grazie, un abbraccio! Ciao!
Ciao VOCI.fm, grazie!


Filippo Ferraro: vincitore RDS ACADEMY 2017

Il vincitore della quarta edizione di RDS ACADEMY, il favoloso talent-show dedicato a speaker radiofonici, è Filippo Ferraro, 30enne di Padova con una passione innata per la radio. Noi di VOCI.fm, da sempre supporter ufficiale di RDS ACADEMY, siamo proprio curiosi di conoscerlo meglio.

Filippo Grondona ci racconta l'avventura a Radio m2o

Un percorso veloce e di successo il suo. Prima a Radio Millenium, poi a Radio Globo e ora è in onda nel weekend nella nuova m2o di Albertino. Stiamo parlando dell'appena diciannovenne Filippo Grondona con cui Marco Picchio ha fatto una piacevole chiacchierata!

Flavio Insinna su RaiUno con Prodigi

Nuovi e giovanissimi talenti venerdì 30 novembre su Rai 1 dove Flavio Insinna conduce Prodigi - La musica è vita, una serata di solidarietà per l’Unicef dedicata al talento dei bambini nella danza, nel canto e nella musica. Alla presentazione c’era anche Voci.FM e al microfono di Patrizia Simonetti “il talento” Flavio Insinna - che è stato anche conduttore radiofonico - ha parlato dell’importanza della manifestazione e della sua voce, ricordando il suo doppiaggio di Big Hero… Buona visione!

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Flavio Insinna per VOCI.fm e per “Prodigi”! Parliamone!
RaiUno è sempre presente quando si tratta di dare una mano, insieme all'UNICEF, ma ci sono anche tantissimi ospiti e sorprese, perché è vero che il titolo completo sarebbe “Prodigi - La musica è vita”, ma per far sì che ci sia la musica, la vita, quindi i prodigi e gli ospiti e le sorprese, ci vuole tanta buona volontà, la generosità, i nostri amici – non è un pubblico, è una famiglia – e le persone che appunto si impegnano a dare una mano. Quindi non è un dire “vi prego siate generosi”, lo so che lo saranno! E c'è da rimettere in circolo la fortuna che hai avuto. Io parlo a titolo personale, sono stato un bambino e un adolescente molto fortunato, come direbbe il mio amico Lorenzo Cherubini: “sono un ragazzo fortunato”; non di età ma nell'entusiasmo sono ancora fanciullo, e quindi una parte di quella fortuna e di quella felicità se non la rimetti in circolo... è una cosa che dice anche un santo, “è un peccato il pane che metti da parte invece di darlo al povero”, che non significa dover rimanere senza niente, significa però che la condivisione è importante soprattutto in questi anni. Voglio dire, in “Prodigi” ci sono storie da tutto il mondo, però io e il direttore generale di UNICEF Paolo Rozera siamo andati in un istituto minorile ad Airola, giù in Campania, giusto un'ora e mezzo di macchina, e questo dimostra come sempre che il dolore è ovunque, subito dietro l'angolo, e c'è da dare un'occasione a tutti. Una seconda possibilità l'abbiamo sempre voluta tutti, quindi bisogna darla a tutti, perché si fa in fretta a dire che i bambini sono il nostro futuro, ma se non li visitiamo, non li curiamo, non li vacciniamo oggi, non mangiano e non dormono al caldo oggi, il futuro non ci sarà. 

Flavio, una domanda specifica per VOCI.fm: tu usi la tua voce per tutto, anche per il doppiaggio, ad esempio quando sei stato Baymax in “Big Hero 6”. Cosa pensi del doppiaggio, ti piace?
Io sono molto felice quando la mia voce serve per gli appelli alla solidarietà, poi mi serve ovviamente anche per lavorare, e il mio lavoro mi permette quindi di avere tempo e – parola tremenda – popolarità, che dai, metto però al servizio altrui come Robin Hood. Poi figurati, per uno bambino come me doppiare un cartone animato... 

La curi in modo particolare, la voce?
No, anzi, ogni tanto quando vado dal professor Franco Fussi a Ravenna becco delle belle sgridate, perché pur non facendo nulla di particolare devo stare attento. L'età avanza! Ciao a VOCI.fm!


FLAVIO INSINNA: CENNI BIOGRAFICI
Flavio Insinna, nato a Roma nel 1965, è un attore e conduttore televisivo italiano. Dopo aver conseguito il diploma al “Laboratorio di esercitazioni sceniche” diretto da Gigi Proietti, si dedica al cinema e al teatro. Tra i ruoli noti, ha recitato in “Metronotte”, in “Il partigiano Johnny”, e per cinque stagioni in “Don Matteo”. È noto anche come conduttore di Affari Tuoi, ruolo per cui ha ottenuto un Telegatto e il Premio Regia Televisiva; è stato conduttore de “La corrida”, della maratona benefica di Telethon, “L'anno che verrà”, e “Dieci cose”. Ha inoltre partecipato al “Tale e Quale Show” come giurato. Dal settembre 2018 conduce “L'eredità”, su Rai 1. Nel dicembre 2015 è stato nominato Cavaliere dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Francesca Manzini: imitatrice tra radio, cinema e tv

Riuscire ad imitare perfettamente la voce di un’altra persona è davvero un grande talento. E Francesca Manzini è semplicemente sorprendente. Da “Matrix Chiambretti” a “Tutti pazzi per RDS”, le sue imitazioni di Mara Venier, Simona Ventura, Ilary Blasi, Monica Bellucci, Maria De Filippi stanno spopolando. E fanno ridere tutti, anche la “sindaca” Virginia Raggi! Come nasce questa arte e come riesce ad arrivare addirittura sul set di “Benedetta Follia” con Carlo Verdone? Ce ne parla proprio Francesca, ai microfoni di Marco Picchio per VOCI.fm.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, un saluto da Marco Picchio! La rassegna dei nostri grandi ospiti continua con una vera fuoriclasse della radio che però, in questo caso, non è una speaker “in purezza”. Infatti, la stiamo amando per le sue imitazioni: Simona Ventura, Ilary Blasi, Mara Venier, Maria De Filippi. Direttamente da “Tutti pazzi per RDS”… Francesca Manzini! Benvenuta e grazie per la tua disponibilità!
A voi!

C’è una cosa che ci ha colpito molto di te: ti sei fatta da sola, senza corsi, imparando sul campo!
E’ vero, sono autodidatta, anche se le professioni con la voce hanno sempre avuto a che fare con la mia vita: mia zia Germana Dominici è una grande doppiatrice, mio nonno Arturo Dominici addirittura  fu uno dei fondatori della società di doppiaggio “Gruppo Trenta” di Renato Izzo. Quello della voce è probabilmente un dono che mi è rimasto dentro… anche se per me è nato tutto come un gioco.

Ho letto che la piccola Francesca si faceva ispirare da personaggi del calibro di Paolo Panelli, Mina, Alberto Lupo, Walter Chiari…
Si, grazie alla mia insonnia, perché da piccola non dormivo e guardavo la televisione. Di notte davano le repliche di antichi varietà ed io ne rimasi incantata. Ad 8 anni dissi: “io voglio fare il lavoro che fa quello lì”! Mi ispiro e mi sono sempre ispirata al passato perché, se voglio fare qualcosa di serio, mi sembra indispensabile conoscere chi c’è stato prima di me e cercare di imparare virtualmente.

Ma cosa dicono le tue vittime di te? Facci un esempio.
IMITAZIONE IRONICA di MARA VENIER e SIMONA VENTURA

Senti Francesca, ma per interpretare in chiave ironica un personaggio devi conoscerlo a fondo, più di lui stesso! Come funziona questo percorso?
Ci vuole molto intuito. Io tiro fuori la verità dal personaggio e provo ad inserirlo in contesti comici, pensando a come, in verità, si potrebbe comportare: ad esempio, Simona Ventura dal macellaio, che fa la motivatrice, come suo solito. 

RAI, Sky, Mediaset, c’è tanta TV nella tua vita! Ma la radio è riuscita a rapirti completamente, perché sai che la radio è come una malattia no?
Confermo, la radio è una malattia. Io sono entrata ad RDS (Radio Dimensione Suono) grazie alla mia partecipazione a "Matrix Chiambretti", che mi ha dato tanta visibilità. E’ lì che mi hanno notata i comici di RDS Barty Colucci e Claudio Cannizzaro; ho fatto i vari provini e dopo 6 mesi sono entrata nello staff di “Tutti pazzi per RDS” con Rossella Brescia & Co.

Quindi l’esperienza della radio è totalmente positiva!
Si, anche perché la radio è una scuola continua, che mi insegna ogni giorno a parlare meglio. Poi ho la fortuna di lavorare per un morning-show seguitissimo ed è tutto molto divertente.

Due parole in merito al tuo incontro per strada con la "sindaca" Virginia Raggi, che ha conquistato la rete!
Devo ammettere che io ho proprio una faccia da “beep”! Stavo passeggiando per Roma, ho incontrato per caso Virginia Raggi e mi sono detta “ho la va o la spacca”. Le ho chiesto gentilmente se poteva prestarsi ad un breve sketch in cui io imitavo Ilary Blasi. E’ andata bene, si è divertita e grazie a questi video “inclusa Virginia Raggi”, sono stata molto fortunata, ne hanno parlato non solo i social network ma tutti i media in genere, fino ad arrivare al cinema.

E allora, parliamo del film di Carlo Verdone (“Benedetta follia”)!
Con Carlo ci conoscevamo da tempo, ma non di persona. Grazie a delle amicizie in comune ci siamo trovati, abbiamo fatto ben tre sessioni di provini ed il resto… scopritelo al cinema :-)

Ce lo fai un saluto alla grande community di VOCI.fm… come lo farebbe Maria De Filippi?
IMITAZIONE IRONICA MARIA DE FILIPPI

Bravissima Francesca Manzini! Grazie da VOCI.fm – il sito delle voci 

Francesco Risso on-air su Radio Energy

Questo appuntamento con “Guarda che ti ascolto” ci riporta nel magico mondo della radiofonia italiana, dalle parti di Torino; con la curiosità che lo contraddistingue, Roberto Arricale, passa in rassegna l’fm e ad un certo punto sui MHz 93.900 trova Radio Energy... e la voce di Francesco Risso.

Franco Lazzari presenta Radio Fenomeni

Un mostro sacro della radiofonia milanese anni ’80, Franco Lazzari, ma anche ideatore e conduttore di “Radio Fenomeni”, trasmissione radiofonica e progetto di comunicazione che il 5 Ottobre 2018 inaugura la seconda stagione. Potevamo mancare noi di VOCI.fm? Ecco la nostra intervista a cura di Marco Picchio.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, un grande abbraccio da Marco Picchio. Noi di VOCI.fm seguiamo da tempo, con attenzione, la geniale iniziativa di Franco Lazzari, che è una storica voce dell’etere milanese (Radio Peter Flowers, per fare un esempio): Radio Fenomeni. Nella sua trasmissione, Franco ospita personaggi storici del nostro mondo, ognuno dei quali ha, appunto, questa “malattia”: l’amore per la radio. Franco, buongiorno e benvenuto sul #sitodellevoci
Buongiorno a voi!

Quando sei stato contagiato dal virus della radio? :-) Raccontaci.
Nel 1975 nascevano tutte queste antenne strane. Io all'epoca ero un adolescente e “masticavo” un pò di musica, mi piaceva improvvisarmi dj, facevo le festicciole in casa ecc. Da lì in poi, a Milano spuntarono tantissime radio, una per ogni quartiere e con esse le opportunità di ascoltare questi dischi d’importazione che tanto ci piacevano. Ebbi l’occasione di entrare nel primo negozio di dischi “Fiorucci” a Milano, dove c'era un bancone proprio dedicato alla musica d'importazione. Conobbi quello che mi ha portato nel mondo della discoteca e della radio, Gigi Figini, lui mi imboccò in una radiolina in quel di Porta Genova e da lì cominciò tutta la mia avventura. Vuoi per gioco, vuoi per diletto, un giorno venni aspettato fuori dal talent scout di Radio Studio 105, che era a pochi isolati da lì, e mi disse: “Senti Franco, noi ti stiamo ascoltando, ci piace il tuo modo di fare”. E così, quando vidi la struttura, ben diversa rispetto al retrobottega della radio con cui stavo collaborando, dissi: “Bene, quando inizio?”

Quanti anni avevi?
Giovanissimo, 17 anni!

Classico, si comincia a quell’età! Invece, com'è germogliata l’idea di Radio Fenomeni e che cos'è esattamente?
Guarda, anche se ero fuori dal giro radiofonico, comunque con i miei ex-colleghi ci si incontrava ogni tanto, si mangiava qualcosa insieme, si parlava di lavoro, mi chiedevano pareri e io: “Ragazzi, ma mettete il dito nella piaga? Non faccio più nulla, vivo con le vostre parole!” E ogni volta era sempre la stessa replica: “Ma perché non vai su facebook, in tanti chiedono che fine abbia fatto Franco Lazzari?” Così, nel dicembre 2016, prima di Natale, ci siamo visti per farci gli auguri da buoni amici e tornando a casa ho iniziato a convincermi: “Non è che questi hanno veramente ragione, che mi sono un pò isolato?” Provai ad aprire un mio profilo facebook, con una foto e basta.

Quindi Radio Fenomeni è nata così, grazie ai social?
No, Radio Fenomeni è nata grazie all'analisi che ho fatto dei miei colleghi sui social :-) Vedevo che avevano un seguito pauroso e anche loro dopo tanti anni erano ritornati, mantenendo (e mostrando) una grande passione e amore per la radio, la comunicazione e l’intrattenimento. E' così che ho concepito “Radio Fenomeni”.

Raccontaci qualcosa di questa nuova edizione.
Beh, il programma fa parte di un progetto in continuo sviluppo. Un iter che ha preso corpo durante le settimane di trasmissione, ricevendo consensi incredibili già dalla prima puntata. Il pubblico mi ha veramente ri-motivato a far bene, a tornare su questo lavoro e sulla “condivisione”, una parola ultimamente inflazionata. Radio Fenomeni vuol essere anche la base di un libro, un punto di incontro dove conoscere lo speaker “x”, piuttosto che “y”, con la sua voce attuale e magari con delle registrazioni vecchie. Facciamo la sua storia, quella delle radio con cui ha collaborato in tutta Italia e poi... beh, ci saranno delle novità in questa nuova edizione!

Allora, senti facciamo una cosa, non sveliamo tutto, ma diamo le coordinate per seguire Radio Fenomeni dal 5 Ottobre 2018.
Radio Fenomeni”, dal 5 Ottobre 2018, verrà diffusa da un nuovo progetto editoriale che è Radio 4You, sul web e sul digitale. Tra non molto, novità assoluta, sarà on-line anche il mio sito www.radiofenomeni.it e comprenderà foto, informazioni, le schede di ogni ospite e “Radio Fenomeni in the mix”. Perchè la radio ha preso molto dalla discoteca, specialmente agli esordi.

Bene, abbiamo capito che il progetto “Radio Fenomeni” si sta ampliando alla grande. A questo punto invitiamo tutti gli amici di VOCI.fm, la nostra grande community, a seguire questa nuova edizione da venerdi 5 Ottobre 2018.
Grazie Marco, grazie anche a tutti gli amici e alle voci che ci seguono, che sono tante, c’è un esercito di disc-jockey, a prescindere dal successo e dal ruolo avuto in Italia, che è pauroso!

E noi ne abbiamo tantissimi iscritti alla nostra community, veramente. Grazie Franco, buon lavoro e in bocca al lupo!
Un abbraccione e in bocca al lupo a voi!

Franco Lazzari: Radio Fenomeni in visual-radio

Torna sul #sitodellevoci Franco Lazzari, mostro della radiofonia milanese degli anni 80 (Radio Studio 105, Radio Peter Flowers...) e oggi ideatore e conduttore di "Radio Fenomeni", la radio raccontata e vissuta dai protagonisti che l'hanno vissuta nel periodo d'oro della prime radio private, tra gli anni 70 e gli anni 80. L'ha intervistato per noi Marco Picchio.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Un saluto a tutta la community di VOCI.fm da Marco Picchio! Martedì 17 Settembre è tornata in onda la trasmissione dedicata alle voci che hanno reso grande la radio degli anni 70/80. Anche per questa stagione 2019/20, sono chiaramente previsti tantissimi ospiti illustri. Oggi, abbiamo con noi l’ideatore di “Radio Fenomeni”: Franco Lazzari, benvenuto su VOCI.fm!
Ciao Marco, è un piacere ritrovarti, ormai sono di casa.

È vero! Ma a noi fa un sacco piacere che sia così!
Tu non puoi capire che entusiasmo c’è, perché praticamente questa idea è nata proprio così, non banalmente e casualmente, ma facendo l'analisi di quello che è la comunicazione sui social e stabilendo dei momenti molto entusiasmanti e pieni di energia. Tu prima mi parlavi di “pausa estiva”, ma quest'anno io la vacanza l'ho abbinata al lavoro, perché siamo andati in giro per prendere contatti con radio che volevano essere presenti già dallo scorso anno per raccontarsi insieme alle voci dei loro speaker. Quindi Basilicata, Puglia... mi piacerebbe un domani veramente essere “itinerante”.

Raccontaci l’origine, il seme di “Radio Fenomeni”!
Tutto parte dai rapporti umani, che per me sono stati sempre fondamentali. Quando tu fai la radio, entusiasta, cerchi le avventure e conosci i tuoi colleghi; io con tutti ho strutturato veramente una gran bella amicizia, vivendo ogni giornata insieme. E dopo che io ho preso una pausa dalla radio per motivi familiari, sono tutti ritornati e mi hanno spinto ad andare sui social con qualche bella idea legata al nostro mondo.

E da lì è nato tutto, insomma...
Ma scusami Marco, perchè tutti noi dobbiamo sapere ogni cosa su di un cantante o un artista e nulla di chi ha reso veramente importante questo mondo, la radio, che grazie alla tecnologia e ad internet, oggi sta rivedendo una nuova giovinezza? Così ho pensato a professionisti storici che tornano a raccontarsi e a raccontare la storia delle radio con cui hanno collaborato. 

E così “Radio Fenomeni” è diventato un grande successo! Quest’anno, tra le altre cose, ci sono delle interessanti novità: in primis, la visual-radio e l’apertura a 360° verso i professionisti della radio.
Si, da quest’anno io faccio “one-to-one”, per venire incontro all'interessante richiesta di altri protagonisti della radio: registi, fonici, addetti al marketing, editori ed ex-editori ecc. In 60 minuti, sto dando spazio a più “attori” della radio italiana, e non puoi capire… è veramente bellissimo, una cosa entusiasmante!

Ricordiamo i giorni in cui va in onda “Radio Fenomeni”. Quando si può ascoltare e seguire?
Radio Fenomeni va in onda, in visual-radio, ogni martedì dalle ore 21.00 e in replica il giovedì sera. Streaming-video su www.radio4you.net oppure www.radio4you.tv Sul digitale terrestre in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna.

Noi invitiamo tutti, a questo punto, a visitare anche la pagina su Facebook, Radio Fenomeni.
E il sitowww.radiofenomeni.it

Grazie Franco Lazzari per essere stato con noi su VOCI.fm, ci vediamo presto! Buon lavoro!
Grazie a te e a tutto lo staff!

Gabriele Corsi: Trio Medusa, Radio Deejay e Rai 1

Patrizia Simonetti intervista Gabriele Corsi, che tutti conosciamo per il Trio Medusa, da oltre 15 anni in onda su Radio Deejay o per lo straordinario successo televisivo di “Reazione a Catena 2018” (Rai1) di cui è conduttore. Ma voi lo sapevate che è stato anche doppiatore in due film d'animazione? Ed è proprio del suo amore per la voce e dei progetti futuri che parla alle telecamere di VOCI.fm!

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Gabriele Corsi su VOCI.fm! Parte questo programma che si chiama “B come sabato”; il calcio dal lato umano, giusto?
Il calcio dal lato umano, il calcio dal lato dell’essere splendidamente provinciali. Cercheremo di raccontare tutto quel mondo; è il mondo più vero, con tanti sport e non solo calcio; avremo tutte le Federazioni che non mi piace definire “minori”, perchè dire la parola “minori” significa sminuire, l’impegno, la dedizione, la fatica che tantissima gente mette nel praticare sport, magari abbinando anche più lavori, perché noi pensiamo sempre ai calciatori che fanno solo un lavoro. Raccontavo, appunto, che c’è gente, come un calciatore famoso della Serie B che ha lasciato la sua squadra per mettersi a vendere la “Folletto”. C’è tutto questo “storytelling”, perdonatemi il termine, che secondo me riusciremo a fare.

Il programma va in onda su RAI 2, ma anche su RAI RADIO 2, quindi in qualche modo sei sia in televisione che in radio. Tu ami la radio, giusto? Ne hai fatta e ne fai.
Beh, la radio è un mondo a parte! Ci danno per morti ogni anno e non solo non siamo morti, ma guarda caso il modello televisivo che funziona è sempre quello ispirato al radiofonico. Anche nella conduzione di “Reazione a catena”, se ci pensi, si sente più la voce di quanto appaia il mio viso, quindi alla fin fine è una cosa “da radio” che, come dire, risorge sempre come la Fenice.

Quindi per te la voce è importantissima, la curi in modo particolare?
Purtroppo, proprio durante le produzione di “Reazione a catena”, quando registravano anche 3/4 puntate al giorno, per la radio ho avuto un pò di problemi. Sono andato, praticamente, “in botta” da miele e da acciughe; però non è che faccia niente di particolare, cerco di starci semplicemente un pò attento. Ho scoperto recentemente, perché me l'ha consigliata un mio amico cantante lirico, una mascherina per controllare l’umidità, ma è una roba un pò tecnica, non so se fa semplicemente da effetto placebo. Io l’ho usato e ho detto “ah adesso è tutto diverso!”, però forse basterebbe parlare meno, quindi forse è solo arrivato il momento che io debba tacere ;-)

Ma no!Tu hai doppiato anche un paio di cartoni animati, poi non sei più tornato al doppiaggio, non ti piace?
Mi piacerebbe tantissimo! E spero di tornare a farlo! E se gli impegni me lo permetteranno, spero veramente di tornare in sala di doppiaggio. Anche perché è una cosa che mi fa piacere, perché porto i miei figli a vedere il film e mi rende orgoglioso mostrargli anche i frutti del mio lavoro. 
Amici di VOCI.fm, un saluto da parte di Gabriele Corsi! Mi raccomando, riguardate la voce che è importante, soprattutto per voi di VOCI.fm!

 

GABRIELE CORSI: CENNI BIOGRAFICI

Gabriele Corsi, nato a Roma il 29 Luglio 1971, è attore, comico, conduttore radiofonico e presentatore televisivo. Noto al grande pubblico per essere uno dei componenti del Trio Medusa (insieme a Giorgio Maria Daviddi e a Furio Corsetti), raggiunge il successo “on-air” grazie alla trasmissione “Chiamate Roma Triuno Triuno”, in onda dal 2002 su Radio Deejay. D'altronde, Gabriele fin da piccolo mostrato una spiccata vena comica grazie alla quale, nel corso degli anni, è riuscito ad imporsi nei villaggi turistici, nel cabaret e in televisione. Prima “Le Iene” (Italia 1), poi “Take me out” (Real Time), “Ninja Warrior Italia” (Nove), “Piccoli giganti” (Real Time) e, nel 2018, la conduzione di “Boss in incognito” (Rai 2) e “Reazione a Catena” (Rai 1), quest'ultima ereditata da Amadeus. Come attore, lo ricordiamo ne “Il Maresciallo Rocca” (1996 – 1998), in varie altre fiction per la televisione e al cinema, soprattutto nel film “Io e Giulia” (1997) per la regia di Gabriele Muccino.
Gabriele Corsi ha avuto anche esperienze in sala di doppiaggio, essendo stato doppiatore nei cartoni animati “Astro Boy” (2009) e “Sons of Butcher” (2005 – 2006).

Giampiero Ingrassia: un attore che ama la radio

Giampiero Ingrassia, figlio d'arte di Ciccio Ingrassia, è amatissimo attore teatrale e televisivo. La nostra giornalista Patrizia Simonetti lo ha video-intervistato per parlare di voce! E si scopre che per lui la radio...

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Giampiero Ingrassia su VOCI.fm! Come si usa la voce a teatro?
Beh, la voce in teatro non bisogna perderla, quando vengono quelle famose influenze, raffreddori o raucedini e devi cantare è tremendo. Basta salvaguardarsi, coprirsi e “impostarsi”. Certo, per noi attori è una cosa naturale, si studia anche per impostare la voce e quindi per non perderla.

Tu sei figlio d’arte, in senso buono naturalmente, cosa ti ha lasciato tuo papà come voce?
Come voce è bello, perché io ho la fortuna come tutti i figli d’arte di poter riascoltare la voce di mio padre quando voglio. Da un punto di vista affettivo per un figlio riascoltare la voce dei propri genitori è una cosa fondamentale. Per questo anche quando faccio zapping e c’è un film con mio padre e Franco Franchi, io dico: “Cavolo, papà!” ed è come se lui fosse vivo in quel momento come se fosse in casa con me ed è molto bello. In realtà è vero, i grandi attori sono immortali ma non perché valgano di più, bensì perché rimangono impressi in una pellicola, in un nastro o su un cd e questo è un privilegio che non tutti possono avere.

A parte il teatro hai fatto anche radio!
Pensa, io ho iniziato con la radio. Nel 1983 conducevo un programma di musica hard-rock in una radio privata di Roma e questa trasmissione si chiamava “A-G Rock”, cioè Alessandro e Giampiero rock (Alessandro era un mio carissimo amico che conduceva la trasmissione con me) e mi ricordo che noi andavamo in onda un’ora dalle 19.00 alle 20.00, pre-serale. Io non sapevo come si usasse un mixer, non era come adesso che in radio c'è una tecnologia pazzesca, quindi facevamo buchi ed errori ma ogni tanto riascolto le cassettine che ho e provo tanta tenerezza. Era ancor prima che iniziassi a fare l’attore, quindi ricordo tutto con tanto amore e poi a me la radio piace tantissimo, non l’ho mai fatta seriamente e mi piacerebbe molto perché la reputo un mezzo di comunicazione incredibile, che arriva al cuore della gente; quando stai guidando e senti qualcuno che ti fa compagnia è figo, almeno per me è cosi. Un saluto agli amici di VOCI.fm da Giampiero Ingrassia. Evviva il teatro!

 

GIAMPIERO INGRASSIA: CENNI BIOGRAFICI

Giampiero Ingrassia, attore e cantante, nasce a Roma il 18 novembre 1961. Ha dedicato la sua carriera al teatro, collaborando con nomi di grande spiccodello spettacolo italiano e internazionale come: Gigi Proietti, Anthony Hopkins, Sergio Fantoni, Tosca, Luca Zingaretti, Flavio Insinna, Nicola Piovani, Giorgio Albertazzi e molti altri. Impossibile non citare il suo ruolo da protagonista nel telefilm - culto “Classe di ferro” (1989-1991). In televisione, è attore di fiction ma anche conduttore in trasmissioni di successo come “Tira & Molla” (1998) su Canale 5. Grande appassionato e cultore di Hard rock e Heavy metal, è stato front-man di molte rock-band.

Giorgio Martini: voce di notte su Radio Bruno

Guarda che ti ascolto” oggi è in cerca di qualcuno che parli nel cuore della notte o giù di lì. Il nostro blogger Roberto Arricale ferma il suo “zapping” in Emilia-Romagna, sulle frequenze di Radio Bruno: in onda, per ben tre ore, la voce coinvolgente di Giorgio Martini. Ed eccovi servita la nostra recensione.

Golden Age Pre 73: grande preamplificatore - piccolo prezzo

Siete a caccia di un pre-amplificatore economico che suoni bene? Allora oggi abbiamo una buona soluzione! Mario Loreti ha testato per VOCI.fm il “Golden Age Pre 73”, che sembra perfetto per l'home-studio. Sentiamo se suona davvero bene come molti dicono.

Ti piace la voce di questo podcast? Contatta subito lo speaker Mario Loreti

Avendo dovuto smantellare il mio studio di registrazione per ragioni personali, mi sono preso un pò di pausa forzata dal lavoro e da VOCI.fm, però al tempo stesso ho rinnovato qualche strumento ed ho anche acquistato un pre-amplificatoreNeve 1073” e quello che molti definiscono il suo clone, il “Golden Age Project Pre 73”.

Oggi ci occuperemo proprio di quest'ultimo, analizzandone a fondo caratteristiche, pregi e difetti e cercando di confrontarlo con il “Neve 1073”, che costa molto di più.

Iniziamo col dire che, visivamente, questo preamplificatore sembra molto vintage, anche se in realtà di vintage ha poco, a parte il suono che cerca di emulare. Di buono c'è che, come nei veri preamplificatori vintage, questa unità non ha circuiti integrati inseriti nel percorso del segnale audio.

Si tratta di uno strumento dai controlli essenziali, senza fronzoli, che non sfigurerà sicuramente nel vostro studio, ne a livello di immagine ne di suono.

Le funzionalità a disposizione sono molte, alcune delle quali si trovano solo su preamplificatori di fascia (e costo!) superiore.

Questa macchina, piccola nelle dimensioni ma potente nelle prestazioni, dispone di un input microfonico con alimentazione phantom, un gain che può arrivare fino ad 80 Db, il filtro passa-alto con uno switch per togliere 3 DB a 40 o 170 HZ (può servire per eliminare rumori di fondo), 6 DB / octave, un air-EQ a 2 posizioni, +3 o +6 DB a circa 30 KHZ e la possibilità di scegliere l'impedenza tra 1200 Ohm o 300 Ohm.

L'indicatore del livello del segnale, ovvero il VuMeter, è a 4 led.


L'ingresso è combo, vale a dire che ci si può collegare un microfono sia con un cavo XLR che con un Jack 6.3, in più c'è anche un ingresso per il collegamento con una chitarra ed un'uscita line / instrument.

L'alimentatore per il collegamento alla corrente è incluso nella confezione.

Le funzioni sono tutte accessibili tramite dei comodi pulsanti o delle piccole levette. Il gain e l’output si regolano con delle wheel a scatti, l’ultimo tasto a destra consente di emulare il suono di un preamplificatore vintage (forse troppo), ma è una funzione utile da provare almeno una volta.

Il prezzo oscilla tra i 300 ed i 350 euro, quindi davvero una cifra accessibile per chi vuole lavorare di qualità senza però “svenarsi”.

E il suono? Vi faccio ascoltare volutamente qualcosa in bianco (senza base). Quindi, se già non state ascoltando l'articolo ma lo state solo leggendo, vale la pena di cliccare sul tasto “Play”.

QUI trovate anche il test audio separato dal podcast, scaricabile liberamente perché possiate importarlo e analizzarlo nel vostro software audio preferito.



Il microfono usato in questo test è un “Neumann U87”, il segnale finisce poi in una scheda audio piccolina ma molto valida, la "RME Babyface".

Ma quindi il “Golden Age Pre 73” può davvero essere paragonato al “Neve 1073”?

Secondo me no, suona come un Focusrite di fascia alta ma per raggiungere il “Neve 1073” c'è ancora qualche passo da fare. Certo, il “Neve” costa 10 volte tanto, direte... e non posso che darvi ragione!

In sintesi, il “Golden Age Pre 73” è un preamplificatore che stupisce nel rapporto qualità-prezzo ed è indiscutibile che suoni meglio di tante altre unità di marche più blasonate sulla stessa fascia.

Voi cosa ne pensate? Lo usereste per le vostre produzioni con la voce? Fatecelo sapere.

Io tornerò a parlare di audio-equipment professionale qui, sul BLOG di VOCI.fm. Un saluto da Mario Loreti.
  

Gratis per te "Il Manuale dell'Artista" di "Esibirsi"

Agibilita' ex-EnpalsInail, Cud e tutti gli adempimenti burocratici vi fanno venire il mal di testa? Ma no! Basta scaricare gratis “Il Manuale dell’Artista”, realizzato dalla cooperativa “Esibirsi” e scoprire che c’è uno staff che può far tutto per noi, a condizioni molto convenienti. Ne parliamo con Giuliano Biasin, dal 2002 a capo del progetto, intervistato per VOCI.fm da Marco Picchio.

Intervista realizzata da Marco Picchio

Amici di VOCI.fm un saluto da Marco Picchio. L’intervista di oggi vuol essere un suggerimento per tutti coloro che operano nel mondo dello spettacolo. C’è infatti tanta disinformazione sulle leggi che regolano questo settore. A fare un po’ di chiarezza sull’argomento, ci aiuta Giuliano Biasin di “Esibirsi”, partner di VOCI.fm. Benvenuto Giuliano!
Grazie mille a voi di avermi contattato.

Ho in mano proprio “Il Manuale dell’Artista”, ma di questo parleremo più avanti. Vorremmo subito sapere quali sono i principali adempimenti fiscali e burocratici a cui un lavoratore dello spettacolo si deve attenere?
Va detto innanzitutto che il primo responsabile della “messa in regola” di un artista di qualunque categoria è sempre il datore di lavoro. Quindi è chi commissiona il lavoro che deve, per primo, pensare a regolarizzare questo tipo di posizione. Si parla dei gestori di locali nel caso dell’intrattenimento, oppure di radio o studi di registrazione parlando di speaker, doppiatori e voci in genere. Poi, nel caso che ci interessa, può essere l’artista stesso a gestire la propria situazione attraverso una partita IVA personale oppure entrando a far parte di una cooperativa come “Esibirsi”. Si parla di regolarizzazione “fiscale”, nel senso che l’artista deve essere pagato in modo “ufficiale”, e di regolarizzazione “contributiva”, in riferimento ai versamenti per la futura pensione. In quest’ultimo settore rientra il documento di agibilità che conferma il fatto che, per quella determinata data lavorativa, verranno versati i contributi.



Cos’è e come opera “Esibirsi”?
“Esibirsi” è nata nel 2002 per andare incontro proprio all’esigenza da parte degli artisti di regolarizzarsi dal punto di vista fiscale e contributivo, sgravando i committenti di tutta la parte burocratica senza dover spendere cifre assurde. Quando siamo partiti c’erano tante altre cooperative già attive in Italia ma noi abbiamo “rotto il mercato” chiedendo 1/6 rispetto alla media nazionale, con l’obiettivo di aiutare gli artisti e non di speculare. Poi, negli anni, abbiamo aumentato i servizi, integrato il supporto promozionale attraverso il nostro portale, forniamo assicurazione specificaecc.

Quali sono le categorie che possono essere assistite da “Esibirsi”? Facciamo degli esempi legati al mondo della voce: speaker, doppiatori, dj, possono?
Certamente, una doppiatrice si è iscritta proprio l’altro ieri. Lavoriamo con vocalist, presentatori, cantanti, musicisti ecc. Escludiamo ballerini e service audio-luci perché esulano dal tipo di contratto che applichiamo.

Arriviamo al “Manuale dell’Artista”, che potete scaricare dal link in fondo a questa pagina. Cos’è, nel dettaglio, “Il Manuale dell’Artista” di Giuliano Biasin?
Il Manuale dell’Artista” parte dalle domande e dagli articoli protagonisti negli anni del blog di “Esibirsi”, oltre che dalle esperienze nei vari workshop organizzati dalla nostra cooperativa. Visto l’interesse, ho ben pensato di racchiudere tutto in una pubblicazione che, prima di tutto, deve risultare intuitiva e di facile comprensione, anche da un punto di vista grafico. Proprio perché agli artisti non piace perdersi dietro letture lunghe e difficili, ho cercato di rendere tutto molto “snello”. “Il Manuale dell’Artista” credo sia uno strumento utile per chi fa questo mestiere.

Infatti me lo sono letto tutto perché scorre velocemente ed è graficamente carino!
L’obiettivo è proprio questo. Siamo alla seconda edizione, stampata in 3000 copie cartacee e disponibile anche in free-download, che segue un buon successo della prima versione, scaricata circa 6000 volte.

E quindi vi diamo anche una mano noi di VOCI.fm, con questo link per avere subito GRATIS il pdf de “Il Manuale dell’Artista”. Qualche contatto per conoscere tutti i servizi di “Esibirsi”?
Sul sito www.esibirsi.it si trova tutto, compreso i costi nel dettaglio, così l’artista può capire facilmente se è il servizio che fa per lui e decidere se iscriversi o meno. Poi il numero di telefono 0434 696139, attivo dal lunedi al venerdi orario continuato 09.00 - 17.30.

Grazie a Giuliano Biasin di “Esibirsi” e buon lavoro
Grazie a VOCI.fm

Vuoi leggere subito "Il Manuale dell'Artista" di Giuliano Biasin? Scarica il PDF

GRAZIE RADIO: perchè ascoltarla fa bene

"Guarda che ti ascolto" edizione speciale, dedicata a tutte le radio italiane che in questo peridodo di emergenza svoglono un'opera fondamentale: curano il nostro umore! Ecco l'articolo di Roberto Arricale.

Happy Birthday Manuela Doriani

Auguri di buon compleanno a Manuela Doriani. La voce di Radio Deejay, Radio Capital, RDS, m2o e attualmente di VIVA FM, è stata raggiunta al telefono ad Ibiza da Marco Picchio che le ha portato gli auguri da parte di tutta la community.

Intervista realizzata da Marco Picchio