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VOCI IN VETRINA

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La voce di Jim Morrison è protagonista della rubrica "BIG VOICE PODCAST>", in cui VOCI.fm racconta i grandi miti della musica dal punto di vista della "voce", della sua evoluzione e delle sue peculiarità. Un appuntamento in onda anche su VOCI.fm RADIO in "BIG VOICE COMPILATION". Buon ascolto.

Lettura podcast a cura di Michael Moretti



Nato a Melbourne nel 1943, James Douglas Morrison, conosciuto da tutti come Jim Morrison, in realtà non era il prototipo di “bello e dannato” che tutti conosciamo. Fu anche uno studente brillante con una spiccatissima propensione all'arricchimento culturale e alla lettura. E proprio all'università conobbe quelli che sarebbero diventati i musicisti della sua band, una delle formazioni di più grande successo del ventesimo secolo: The Doors

Jim Morrison era un maestro nell'esprimere emozioni attraverso la voce. Le sue interpretazioni potevano toccare momenti di intimità e tenerezza, per poi trasformarsi in sessioni di assoluta potenza ed energia. Questa capacità di modulare il suo timbro vocale gli permetteva di narrare storie coinvolgenti attraverso le canzoni, creando un legame profondo con il pubblico. Andando ad analizzare lo stile vocale di Jim Morrison, scopriamo una pura tonalità da baritono che, associata al ritmo recitativo, fatto di parole articolate con musicalità e ben cadenzate, lo rendevano ogni volta unico e magnetico. Privo di qualunque preparazione tecnica, Jim Morrison sfruttava il proprio talento, l'innegabile carisma e la forte presenza scenica, per caratterizzare ogni performance. Inoltre, amava sperimentare effetti vocali, come riverberi o distorsioni, che contribuivano a enfatizzare l'atmosfera psichedelica e sognante delle canzoni dei Doors. Accorgimenti che aggiungevano anche un tocco unico alle composizioni e contribuivano all'immagine di mistero e fascino che circondava la band.



La voce di Jim Morrison, riusciva a risultare sempre versatile e potente, almeno fino a quando l'abuso di droghe e alcol non arrivò a compromettere le sue capacità di performer. I primi due dischi, “The Doors” e “Strange Days”, risultano probabilmente i migliori nel connubio “tecnica ed emozioni” e quelli dove si nota maggiormente il profondo amore per letteratura e poesia. Sempre versatile, quando urlava Morrison era capace di ruggiti infernali e disperati, ma quando si lasciava andare al lato più blues e romantico, mostrava un talento fuori dal comune. Il talento del “poeta seduttore delle masse”, l'idolo capace di incantarle con il dono della parola e della musica. Jim Morrison si è tragicamente spento nel 1971 a Parigi, a soli 27 anni, in circostanze mai completamente chiarite. Ma la sua musica, con la sua voce, resta eterna.

Articolo realizzato da Francesca Pellegrini
 


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La voce di Jim Morrison su VOCI.fm

La voce di Jim Morrison è protagonista della rubrica "BIG VOICE PODCAST>", in cui VOCI.fm racconta i grandi miti della musica dal punto di vista della "voce", della sua evoluzione e delle sue peculiarità. Un appuntamento in onda anche su VOCI.fm RADIO in "BIG VOICE COMPILATION". Buon ascolto.

Lettura podcast a cura di Michael Moretti



Nato a Melbourne nel 1943, James Douglas Morrison, conosciuto da tutti come Jim Morrison, in realtà non era il prototipo di “bello e dannato” che tutti conosciamo. Fu anche uno studente brillante con una spiccatissima propensione all'arricchimento culturale e alla lettura. E proprio all'università conobbe quelli che sarebbero diventati i musicisti della sua band, una delle formazioni di più grande successo del ventesimo secolo: The Doors

Jim Morrison era un maestro nell'esprimere emozioni attraverso la voce. Le sue interpretazioni potevano toccare momenti di intimità e tenerezza, per poi trasformarsi in sessioni di assoluta potenza ed energia. Questa capacità di modulare il suo timbro vocale gli permetteva di narrare storie coinvolgenti attraverso le canzoni, creando un legame profondo con il pubblico. Andando ad analizzare lo stile vocale di Jim Morrison, scopriamo una pura tonalità da baritono che, associata al ritmo recitativo, fatto di parole articolate con musicalità e ben cadenzate, lo rendevano ogni volta unico e magnetico. Privo di qualunque preparazione tecnica, Jim Morrison sfruttava il proprio talento, l'innegabile carisma e la forte presenza scenica, per caratterizzare ogni performance. Inoltre, amava sperimentare effetti vocali, come riverberi o distorsioni, che contribuivano a enfatizzare l'atmosfera psichedelica e sognante delle canzoni dei Doors. Accorgimenti che aggiungevano anche un tocco unico alle composizioni e contribuivano all'immagine di mistero e fascino che circondava la band.



La voce di Jim Morrison, riusciva a risultare sempre versatile e potente, almeno fino a quando l'abuso di droghe e alcol non arrivò a compromettere le sue capacità di performer. I primi due dischi, “The Doors” e “Strange Days”, risultano probabilmente i migliori nel connubio “tecnica ed emozioni” e quelli dove si nota maggiormente il profondo amore per letteratura e poesia. Sempre versatile, quando urlava Morrison era capace di ruggiti infernali e disperati, ma quando si lasciava andare al lato più blues e romantico, mostrava un talento fuori dal comune. Il talento del “poeta seduttore delle masse”, l'idolo capace di incantarle con il dono della parola e della musica. Jim Morrison si è tragicamente spento nel 1971 a Parigi, a soli 27 anni, in circostanze mai completamente chiarite. Ma la sua musica, con la sua voce, resta eterna.

Articolo realizzato da Francesca Pellegrini
 


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