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L’appuntamento con la storia della radiofonia italiana curato da Enzo Mauri, è dedicato questa vota a una delle trasmissioni più ascoltate in assoluto: la “Hit Parade” di Lelio Luttazzi.

Articolo realizzata da Enzo Mauri





E’ ancora vivo nella memoria il ricordo di quando attendevo con trepidazione il venerdì alle 13:00 la “Hit Parade” di Lelio Luttazzi, in onda sul “Secondo Programma Radiofonico” dal 6 gennaio 1967 fino al 31 dicembre 1976. Il programma, divenuto subito uno dei più ascoltati fra quelli offerti dalla Rai (con punte di 5 milioni di radioascoltatori), andò a rinvigorire l’offerta di spazi musicali rivolti ai giovani di cui i palinsesti dell’emittente di Stato erano piuttosto carenti. Fra i pochi a disposizione, infatti, risaltava al sabato pomeriggio “Bandiera Gialla” condotto da Gianni Boncompagni e “Disc Jockey” un quarto d’ora di musica trasmessa alle 10:45 della domenica presentata da Adriano Mazzoleni, poi sostituito dal gioco musicale a premi “Ferma la musica”, con Mike Bongiorno e Paolo Limiti. La “Hit Parade” prevedeva la messa in onda degli 8 singoli più venduti in Italia secondo i dati forniti dall’agenzia di ricerche di mercato Doxa raccolti nei principali negozi di dischi. Dal 1969 la trasmissione di Lelio Luttazzi fu replicata sul “Programma Nazionale” il lunedì alle 13:00, mentre nel 1970 sempre sul “Programma Nazionale” prese il via la domenica mattina alle 12:00 “Vetrina della Hit Parade”, sintesi della trasmissione, di cui prese il posto nel 1973 “Dischi Caldi” condotta da Giancarlo Guardabassi. L’articolo del “Radiocorriere TV” del gennaio 1967 definiva Lelio Luttazzi: “…personaggio d’eccezione.


 


Ritorna alla radio dopo tanti anni e dopo una catena di meritati successi alla TV ed è chiaro che il ruolo gli calza a pennello. Essendo il Luttazzi - egli stesso lo suggerisce in ogni occasione - prima di tutto un musicista, appassionato di canzoni, di musica leggera. "Attraverso l'elaborazione dei dati raccolti con particolari sondaggi sarà compilata la classifica delle 8 canzoni che hanno ottenuto maggior successo in Italia. Tale graduatoria sarà aggiornata di settimana in settimana sempre in base al rilevamento statistico appositamente predisposto dalla RAI."

La classifica, infatti, presentava teoricamente la posizione dei 45 giri in base alle vendite ottenute nella settimana precedente. In realtà all’inizio non era basata sui dati di vendita, ma su rilevazioni ricavate da un campione di ascoltatori. Il criterio con il quale era selezionato il campione ed effettuata l'indagine non era chiaro, con inevitabili dubbi sulla attendibilità dei risultati.

In ogni caso tutto era presentato come una classifica ufficiale e gli ascoltatori dell'epoca non dubitavano che si trattasse di risultati di vendita, che orientavano a loro volta gli acquisti di musica nei negozi. Luttazzi condusse tutte le puntate della trasmissione fino all'ultima il 31 dicembre 1976, tranne alcune puntate da giugno 1970 a febbraio 1971 durante il suo arresto dovuto a un clamoroso errore giudiziario, in cui fu condotta prima da Renzo Arbore e poi da Giancarlo Guardabassi. Fra una canzone e l’altra, Lelio Luttazzi interveniva con i monologhi scritti da Sergio Valentini imperniati sull’attualità nel mondo dello spettacolo e del gossip , mentre i dischi venivano annunciati con una certa enfasi in stile americano all’inizio e alla fine, accompagnati dal plauso di un ipotetico pubblico in sala. A distanza di anni leggendo i dati di quella Hit Parade balza all’occhio l’assoluta predominanza della canzone italiana, in particolare a farla da padrone nel 1971 fu Lucio Battisti che con “Pensieri e Parole” rimase al primo posto per venti settimane consecutive. La Hit Parade a 45 giri riprese condotta da Foxy John il 5 gennaio 1979, seguita da quella a 33 giri con Francesco Acampora.
 

 

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