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Giuseppe D'Amico, l'intervista di VOCI.fm

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Giuseppe D'Amico, l'intervista di VOCI.fm

Quando un giovane artista mette la sua voce e la sua musica a disposizione di temi sociali attuali e importanti per sostenere e dare, appunto, voce a chi è più in difficoltà, vale la pena di ascoltarlo. Ad aprile uscirà il suo primo EP, si chiama Giuseppe D’Amico in arte Savio, e Patrizia Simonetti l’ha video intervistato per Voci.fm

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Giuseppe D’Amico, in arte Savio, nasce a Leonforte, in provincia di Enna, trovando già due fratelli, oltre naturalmente la mamma, casalinga, e il papà che fa l’artigiano ma ama tanto la musica italiana. Sin da piccolo si innamora quindi del canto e della musica, muovendo i primi passi nelle file della banda cittadina, e cantando nei festival estivi organizzati in paese e in provincia. La musica ha da sempre accompagnato la vita del cantautore siciliano, arricchendo e educando la propria infanzia a tal punto da lasciare impresso nel suo DNA l’amore per il prossimo attraverso l’uso delle sette note. Dopo aver completato gli studi musicali presso l’Istituto superiore di studi musicali V. Bellini di Caltanissetta, Giuseppe D’Amico comincia a lavorare presso varie orchestre siciliane ricoprendo il ruolo di primo corno. Ha anche l’onore di accompagnare Franco Battiato in un suo concerto a Milo, nel catanese, esperienza che lo fa maturare in vista di un impensabile, fino a pochi anni fa, pensiero compositivo e di scrittura di brani propri. Dopo aver conseguito il titolo, continua a studiare musica classica con celebri primi strumentisti di teatri, alunno per due volte del Maestro Danilo Stagni, attualmente primo corno del Teatro alla Scala di Milano, partecipa alle audizioni di Teatri prestigiosi come il Teatro dell’Opera di Roma e il Teatro Bellini di Catania.

La voglia di istruirsi ma anche di istruire nell’ambito della musica è stato un altro suo obiettivo, così comincia a muovere i primi passi anche da docente, prima nelle scuole secondarie di II grado ricomprendo il ruolo di Direttore d’orchestra leggera, poi come docente di Ed. Musicale nelle scuole secondarie di I grado. La curiosità musicale lo porta a lavorare con gli alunni delle scuole materne arricchendo un altro lato del cantautore, quello della sensibilità data dalla fantasia dei bambini, fino a portarlo a pensare di rendersi utile anche nel sociale, dapprima sensibilizzando musicalmente persone con disabilità in uno studio privato, e subito dopo entrando a far parte di una cooperativa sociale che accudisce ragazzi con disabilità, con cui ancora collabora. Nel 2012 conosce quindi un ragazzo affetto da Sindrome di Dawn a cui insegna a suonare la batteria e con il quale cui intraprende un cammino artistico che li porta a spostarsi in tutta Italia: il duo si chiama Gli sms, per lanciare un chiaro messaggio solidale a quanti non hanno la forza di mettersi in gioco a causa di una disabilità. Gli sms calcano palchi prestigiosi tra cui quello delle selezioni ufficiali nazionali di Italia’s Got Talent e quello di Silvia Mezzanotte, ex regina dei Matia Bazar, con cui duettano a Cardinale, nel catanzarese. Dopo la morte del padre, Giuseppe D’Amico decide di intraprendere un percorso da solista, cominciando a scrivere dei brani a tema sociale: nasce così il suo primo singolo dal titolo Musicabile che tratta temi forti e attuali come la disabilità, il bullismo e la diversità in genere; il brano è supportato da un videoclip realizzato da soggetti disabili e non, ponendosi come obiettivo l’inclusione.


Dopo 6 mesi, decide di scrivere un altro singolo dal titolo Metti la E con l’accento, brano che nasce per dar voce a un altro tema molto attuale, ovvero la partenza dei giovani dal sud verso la terra promessa, il tutto utilizzando termini di denuncia verso le politiche attuate fino ad oggi, seppure in maniera elegante e sempre garbata. Entrambi i lavori discografici sono prodotti dall’etichetta discografica indipendente Circuiti sonori di Armando Cacciato con sede a Canicattì, nell’agrigentino, mentre gli arrangiamenti delle musiche sono realizzati a Milano da Giancarlo Vaccalluzzo e i due videoclip da Alberto Maria. In quest’ultimo lavoro il cantautore decide di accorpare al proprio nome il nome d’arte Savio, derivante dal forte attaccamento alla vita del Santo Salesiano Domenico Savio che ha accompagna da sempre la sua vita. Attualmente Savio sta lavorando alla realizzazione di un EP contenente 4 brani: i due sopracitati e altri due che presentano agli ascoltatori altrettante tematiche importanti come la violenza di genere e l’uso improprio dei social. Il primo brano Carta canta parla infatti di una donna che vive i postumi di passate violenze: il brano si evolve con il desiderio di denuncia per testimoniare in prima linea che si può uscire da questi incubi che tracciano la propria vita in negativo e che la segnano per sempre. Il secondo dal titolo Socialmente social parla dell’uso quasi incontrollato dei social network e di come caratterizzano la nostra vita fino a sovrastarla, rendendola priva di rapporti veri e umani.



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