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Intervista all'attrice e doppiatrice Ludovica Modugno

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Intervista all'attrice e doppiatrice Ludovica Modugno

Doppiare è “mettere il corpo nella voce”. Parola di Ludovica Modugno, attrice, doppiatrice e direttrice di doppiaggio che, nel corso della sua lunga carriera, ha dato voce ad attrici quali Glenn Close (la sua preferita), Elizabeth Taylor e Meryl Streep, solo per citarne alcune. Ma “i doppiatori migliori arrivano dal teatro”, dice. E infatti la ritroveremo nella prossima stagione teatrale in uno spettacolo intitolato “Il Nodo” che a marzo la porterà anche all’Ambra Jovinelli di Roma dove Patrizia Simonetti l’ha video-intervistata per VOCI.fm

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Ludovica Modugno per VOCI.fm! Torni a teatro con uno spettacolo tosto, insieme ad Ambra Angiolini, che si intitola “Il nodo”.
Sì, “Il nodo” è un bellissimo testo di Johanna Adams; un testo a due, siamo io e lei. Sono molto contenta di lavorare con Ambra perché è un'attrice forte, brava. Quindi è uno scontro fra un'insegnante e una mamma che ha avuto una grande tragedia nella sua vita, ha perso il figlio. C'è questo scontro di due mondi, molto bello, è un testo avvincente.

Un testo anche duro, si diceva, perché non si capisce bene fino alla fine quale sia la verità, però si richiamano temi come il bullismo, il dolore...
Sì, il dolore di una madre, il bullismo, e tutto quello che soffre un ragazzo in una scuola, quando viene preso di mira in qualche modo. Delle volte è anche l'incomprensione che può avere l'insegnante, anche se poi quest'insegnante ci soffre perché deve avere a che fare con questa marea di persone che in qualche modo l'aggrediscono.

Ludovica, attrice e doppiatrice: cosa ti piace di più, qual è la differenza a parte che nel doppiaggio dai solo la voce, e nella recitazione tutta te stessa?
Eh, a parte il fatto non si può dire, nel senso che è la cosa importante. Per me il palcoscenico è una specie di malattia, devo starci altrimenti sto male, poi tutto il resto sono specializzazioni di quello che è la grande anima dell'attore, ovvero il rapporto col pubblico, questo nel cinema, il doppiaggio, la televisione, e varie. Però se in ogni cosa ci metti il cuore, come la pancia e la testa, è tutto appassionante.

Quanto cuore ci metti, davanti a quel leggio al buio?
Tanto, perché dobbiamo mettere il corpo nella voce. Noi abbiamo solo la voce, e davanti abbiamo un attore e un regista che ci hanno messo tutto, una sceneggiatura che sta alle spalle, un lavoro grandissimo. Quindi noi dobbiamo – con permesso – stringere le chiappe e andare!

Il doppiaggio più bello che hai fatto, che ricordi con più emozione e piacere?
In assoluto doppiare Glenn Close mi dà sempre grande emozione, e quando ha interpretato un uomo nel film “Albert Nobbs” è stato interessantissimo doppiarla, perché lei ha proprio utilizzato voce e corpo per fare un uomo ed è stata una grande lezione anche per me.

Invece fare il doppiatore di doppiaggio comporta più responsabilità? Qualcuno mi ha raccontato che è più divertente.
A me interessa moltissimo, perché sei il regista del prodotto e quindi devi avere un rispetto religioso per l'opera che ti sta davanti, perché è un'opera completa. Il doppiaggio è tradimento, io lo dico sempre, dunque si tratta di tradire il meglio possibile e il meno possibile. Io mi piego di fronte a quello che vedo e cerco di restituire i suoni che ha avuto quel film. È molto interessante farlo; guai a cadere nel “doppiaggese”!

Un consiglio che daresti a chi si avvicina a queste professioni?
Prima di avvicinarsi al doppiaggio io consiglio sempre di studiare recitazione e approfondire, perché se non sei attore dentro... e ci sono casi di doppiatori eccezionali che non hanno mai fatto teatro, ma sono pochissimi che confermano la regola. Chi viene dal teatro se lo porta dietro e lo senti poi, c'è una verità dell'essere che appare. Un grandissimo saluto a VOCI.fm e a chi sa apprezzare questo nostro saluto nell'ombra



LUDOVICA MODUGNO: CENNI BIOGRAFICI
Ludovica Modugno, nata a Roma nel 1949, è un'attrice, doppiatrice e direttrice del doppiaggio italiana. È sorella dell'attore e doppiatore Paolo Modugno e vedova dell'attore e doppiatore Gigi Angelillo. Esordisce all'età di 4 anni nel primo romanzo sceneggiato prodotto e trasmesso in Italia, “Il dottor Antonio”. Successivamente debutta nel doppiaggio con il film “Marcellino pane e vino” nella parte del protagonista e in teatro a soli 7 anni in “Alcesti” di Euripide. Nel cinema debutta nel film “Italiani, è severamente proibito servirsi della toilette durante le fermate”. Nel 1978 fonda insieme a Angelillo la compagnia teatrale “L'albero”, con la quale produce e interpreta numerosi spettacoli, tra cui “Esercizi di stile” per la regia di Jacques Seiler, che vince il premio "Biglietto d'oro" del 1991. Ha prestato la voce ad attrici come Glenn Close, Kathy Bates, Meryl Streep, Cher, Anjelica Huston, e Frances McDormand; ha lavorato inoltre come doppiatrice in vari film d'animazione come “Il castello errante di Howl”, “Princess Mononoke”, “Ponyo sulla scogliera”, e “Coraline e la porta magica”. E' anche sua la voce di Crudelia De Mon in molti film della serie “La carica dei 101” (Disney).

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