Alessandro Gassmann torna a prestare la sua voce al personaggio di un cartone e stavolta è proprio il suo preferito: “Il Grinch”. Il film che uscirà il 29 novembre è stato presentato in anteprima a Roma dallo stesso Alessandro Gassmann. Patrizia Simonetti lo ha intervistato per il #sitodellevoci.
Intervista realizzata da Patrizia Simonetti
Alessandro Gassmann su VOCI.fm! Alessandro, torni a doppiare un film d'animazione: questa volta sei “il Grinch”. Com'è questo tuo Grinch?
In effetti è la prima volta che doppio un grandissimo protagonista come il Grinch, è stato bellissimo e ho imparato un sacco di cose. È un grandissimo cartone, un film per grandi, per piccini, fa ridere e piangere, è sorprendente! Non è facile doppiare questi cartoni perché non si tratta di fare una pagliacciata, una farsa: sono storie scritte come se i personaggi fossero veri, quindi bisogna dargli una verità, fare un lavoro sottile; mi sono molto divertito.
Di tuo che cosa hai dato al Grinch, oltre alla voce?
Credo di avergli dato divertimento, spero. Chiaramente avevo l'esempio americano di Benedict Cumberbatch che è un grandissimo attore, però in italiano suona tutto diverso quindi abbiamo dovuto aggiustare delle cose. Forse il Grinch italiano è leggermente più caldo di quanto non sia la versione americana, perché l'italiano si presta di più a scaldare le interpretazioni, anche se Cumberbatch e io abbiamo una voce abbastanza simile, quindi mi ci sono trovato molto bene. Lui ha fatto un lavoro sublime e non sono qui io a scoprire le qualità di quel grande attore.
A proposito di grandi, i doppiatori dicono che per doppiare bisogna essere attori. Tu lo sei, ovviamente, sei d'accordo con questa affermazione? E soprattutto qual è la diversa soddisfazione tra recitare con tutto il corpo e soltanto con la voce?
In realtà quando si doppia si lavora anche col corpo: io mi muovo parecchio, quando camminano cammino, quando si strozzano mi strozzo da solo, bevo l'acqua quando devo bere l'acqua, quindi mi aiuto con tutti i mezzi disponibili. Sì, per essere doppiatori bisogna essere attori. Secondo me se si fa in una carriera solo doppiaggio poi dedicarsi ad altre forme di spettacolo diventa più difficile, quindi alternare il doppiaggio a teatro, cinema e televisione è la cosa migliore, perché un attore deve saper fare un po' tutto.
Una volta ti veniamo a riprendere mentre doppi, così ci divertiamo un po', che dici?
Molto volentieri, ci mancherebbe, mi fa piacere!
Senti, lo spirito di questo film è uno spirito natalizio ma non solo, perché si parla di solidarietà, di ottimismo, di pensare positivo...
Sì, di pensare positivo e soprattutto di inclusione del diverso, questo è importante. Il Grinch è un diverso perché è verde, gli altri sono tutti rosa e lui no, ma basta una parola di gentilezza nei confronti di uno verde – arrabbiato e chiuso, che odia tutti – per farlo diventare esattamente come tutti gli altri: una bella creatura. Il Grinch può essere bello, soltanto che se l'era dimenticato, e in questo film se lo ricorda.
Un saluto a VOCI.fm da Alessandro Gassman, vi auguro un buon divertimento se andate al cinema a vedere il Grinch!