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E' una una delle voci top del doppiaggio nel nostro paese ed è stata la madrina del Premio Tonino Accolla 2018. E' sua, la voce italiana di attrici del calibro di Michelle Pfeiffer e Emma Thompson. Qualche mese fa le abbiamo dedicato uno speciale curato da Alessandro Delfino. Stiamo parlando di Emanuela Rossi che Patrizia Simonetti ha intervistato per il #sitodellevoci

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Emanuela Rossi su VOCI.fm, benvenuta!
Grazie!

Le tue prime impressioni sul premio Tonino Accolla?
Possono essere solo che positive, perché quest’estate sono andata giù a Siracusa, ho ricevuto questo premio e devo fare i complimenti all’organizzazione, perché io che ho ricevuto tantissimi riconoscimenti, perché ormai è una vita che “calco i microfoni”, posso dire che hanno organizzato veramente una bellissima festa con degli spunti anche molto interessanti, parlando del doppiaggio “ad ampio spettro”, non rimanendo soltanto nell’ambito della tecnica, ma anche del significato vero e proprio nel mondo del cinema e della funzione sociale che ha questo lavoro.

Ecco, spieghiamola questa funzione sociale del doppiaggio!
Beh, intanto, rende fruibile tutti i film nel nostro Paese; in Italia la lingua straniera non è poi così praticata, ma non per colpa del doppiaggio, ci tengo a ripeterlo. Poi crea un’identità nazionale, nel senso che fa un lavoro molto interessante da un punto di vista linguistico. Se noi pensiamo a dei paesini anche sperduti del nord, del sud, piccoli paesini di provincia, dà un’identità nazionale proprio, a livello linguistico. Infatti, molto spesso mi si chiede cosa ne penso dell'eterna polemica dei film in lingua originale. Io non ho nulla in contrario, siamo in un paese democratico, chi vuole godere del film in lingua originale lo può fare benissimo, adesso con le piattaforme Netflix, Sky ecc. è facilissimo. Però il doppiaggio offre la possibilità, anche alle persone meno abbienti delle piccole province italiane di usufruire di un bellissimo film.

Emanuela Rossi, da Pippi Calzelunghe a Michelle Pfeiffer e tante altre… Qual è l’importanza di cominciare da piccoli e come si rimane sulla “cresta dell’onda”?
E' una carriera difficile, perché sei, comunque, sempre alla prova. Quando inizi da bambina, tutto diventa un pò più facile, ma nel mio caso, ho avuto una difficoltà maggiore perché io, oltre a Pippi Calzelunghe, da piccola doppiavo spesso i ragazzi e ancora a 15/16 anni continuavano a chiamarmi per fare ruoli maschili e io mi sono assolutamente ribellata. Comunque, diciamo che nel mio caso si sono sommati attitudine, talento e... un pò di fortuna! 
Un carissimo saluto a VOCI.fm, evviva il cinema, evviva le donne, evviva la voce, perché ricordatevi che la voce è la colonna sonora della nostra vita!

 

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