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Lo facciamo sia per i film che, come in questo caso, per le serie televisive: analizziamo trama, attori e, soprattutto, doppiaggio. E vi diamo il nostro punto di vista. E' la rubrica “SERIE TV con Alessandro Delfino”, un appuntamento speciale solo sul #sitodellevoci. Questa recensione riguarda “La casa di carta”, serie televisiva Netflix di grande successo.

Articolo a cura di Alessandro Delfino


Come già detto, le serie tv ormai hanno raggiunto il dominio di visualizzazione da parte del pubblico preferendo alle poltrone del cinema, quelle del divano di casa propria. E in mezzo alle innumerevoli produzioni kolossal americane, emergono prodotti europei molto interessanti, come questo di cui parleremo oggi: “La casa di carta”.

Di produzione spagnola e distribuito dal servizio streaming più importante del momento, Netflix, “La casa di carta” prende ispirazione dai migliori film di genere thriller: “I soliti sospetti”, “Inside Man”, “Heat la sfida”, trattando la meticolosa rapina effettuata da otto persone (ognuno con un nome fittizio di città) guidate da un misterioso professore. Otto persone qualunque, ma tratteggiate in maniera meticolosa, con pregi e difetti umani, non sicuramente i tipici cliché da “cattivi“ del cinema.


La distribuzione italiana affida il compito a Lucio Saccone di restituire in italiano le nevrosi e i drammi dei personaggi di questo thriller adrenalinico. Ecco quindi che la protagonista e narratrice Tokyo (interpretata da Ursula Corbero) è doppiata da Eleonora Reti (già voce dell’attrice nella serie “Fisica e Chimica”), che segue alla perfezione la follia e la lunaticità del personaggio, tendente a vedere tutto come un gioco; Salvador Martin, detto “il Professore”, ha la voce scura di Andrea Lavagnino, che dà al personaggio un lieve tremolio al suo modo di parlare, apparentemente sicuro di sé, ma in realtà tutt’altro che coraggioso.

La poliziotta  Raquel Murillo, incaricata di fermare i rapinatori, ha il volto di Itziar Ituno e la voce di Roberta Pellini (doppiatrice di attrici importanti come Charlize Theron, Diane Lane, Cate Blanchett), donna non più giovane, divorziata con una figlia piccola, in lotta con la vita, fragile, ma nello stesso tempo carismatica.

Completano il cast Roberto Draghetti e Flavio Aquilone, voci di Mosca e Denver (padre e figlio), Alessandro Quarta, nella parte dello psicopatico e glaciale Berlino, il giovane Mirko Cannella, voce dell’haker Rio e Perla Liberatori, voce della folkloristica Nairobi. Una serie in conclusione da non perdere, con una storia intrigante, attori bravissimi e un cast di voci tutt’altro che banale.
E voi avete visto “La casa di carta”?
 

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