Voxyl

La voce umana è forse il più bel dono che la natura ci ha fatto fin dalla nascita. Ci ha resi unici rispetto agli altri esseri viventi che popolano il pianeta Terra, e il fatto che noi “parliamo” ci rende ancor più speciali. Speaker e doppiatori dovrebbero non solo averne cura ma devono imparare ad usarla; per farlo dobbiamo conoscere come funziona il sistema fonatorio dell’essere umano. 

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Il sistema fonatorio potrebbe essere paragonare ad una automobile o anche ad un semplice motore che produce energia. L’aria è la benzina e il suono è l’energia prodotta. E per essere ancor più ironici potremmo pensare il tutto come ad un motore a quattro tempi: aspirazione (inspirazione dell’aria), compressione (la fascia addominale che fa muovere il diaframma), scoppio ( il suono), scarico (il fiato in eccesso).

Ora che abbiamo semplificato il concetto con questo disegno animato analizziamo le varie fasi. L’inspirazione è la base, non a caso infatti la voce nasce con l’ossigeno che a sua volta fa nascere la vita. In questa fase, attraverso il naso, si dovrebbe accumulare un buon serbatoio d’aria cercando il più possibile di mantenere le spalle basse e allargare il più possibile la fascia addominale come se dovessimo gonfiale un palloncino. Chiaramente l’aria va nei polmoni, ma dobbiamo immaginare come se entrasse nella pancia. La seconda fase si lega a quella successiva, quella dell’emissione vocale e consiste nel far uscire l’aria (espirazione) in maniera “controllata” provando, attraverso l’uso dei muscoli addominali, a contrastare la naturale “forza di svuotamento” della pancia. Mentre l’aria esce emettiamo il suono ossia l’aria diventa voce.

Perché posso paragonare questa fase come ad un’esplosione? Perché ognuno di noi deve pensare il proprio corpo come a una gigantesca cassa di risonanza, dal quale la voce risuona ed esce; qualunque parte del corpo, non solo la bocca, può diventare un risuonatore per il suono. L’ultimo passaggio è semplicemente il fiato che accumulato si scarica quando parliamo, ma nel caso ci rimanesse dell’aria una volta finita la frase, questa dovrà essere espulsa per poi riprendere nuovamente un’altra boccata di ossigeno; ma in fase di lavoro non capita quasi mai che rimanga dell’aria inutilizzata.



Questa è una semplice descrizione di come funziona il sistema vocale che bisogna tener sempre presente; per farlo funzionare al meglio, anche per proteggere le corde vocali, ci sono tutta una serie di esercizi per ogni fase analizzata. Occorre allenarsi come fa un atleta che allena i suoi muscoli. I professionisti della voce devono potenziare quelli addominali per esempio.

Tuttavia apprendere la giusta tecnica non basta per ottenere un buon lavoro. L’elemento che ci distingue anche come artisti della voce è l’immaginazione. Grazie ad essa è possibile davvero fantasticare con la mente e immaginare che la voce possa uscire da un braccio, da un dito, da sopra la testa; sono appunto i risuonatori che per essere attivati necessitano di fantasia.

C’è un metodo molto efficace che si basa proprio sul concetto di immaginare che l’aria che si respira vada a riempire ogni parte del corpo trasformandola in suono. E’ uno dei molti viaggi interiori che bisogna percorrere per diventare degli artisti della voce. 

Articolo a cura di Mirko Ferramola

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