Un fenomeno che si propaga sempre più e che sicuramente non viene visto di buon occhio da parte di quella schiera di ragazzi che aspirano con molta fatica, ad entrare a livello professionale, nel mondo del doppiaggio, è quello dell’ uso dei Talent.
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La scelta da parte delle case di produzione di far doppiare da personaggi famosi come presentatori televisivi, showgirl, vincitori di reality, YouTuber, parti di film o cartoni animati diventa sempre più frequente. Ma perché fare uso di artisti, la cui area di appartenenza spesso non è quella della recitazione, figuriamoci quella del doppiaggio?
Se partiamo dal presupposto che questo sia un lavoro non per tutti che ha bisogno non solo di anni di esperienza, ma di capacità attoriali ,ci si chiede se questa forse non sia una scelta quantomeno azzardata. L’indignazione scatta automatica da parte di tutti quegli aspiranti e giovani professionisti che fanno fatica ad imporsi in questo mestiere e che hanno la sensazione che le venga sottratto quello che hanno tenacemente coltivato e raggiunto con il tempo.
Inoltre per il Talent la scelta di doppiare risulta spesso un’ esperienza fine a se stessa vista come un “extra lavorativo” pagato sicuramente molto bene, diversamente dal professionista per il quale è un lavoro che serve per il proprio sostentamento. All’inizio fu più voglia di sperimentare qualcosa di nuovo e attraverso la sapiente direzione di direttori capaci, si riusciva a realizzare nonostante le difficoltà, lavori apprezzabili.
Dopo, la dura legge del mercato, l’ha fatta da padrona e attraverso il motto Vendere, vendere ed ancora vendere a tutti i costi, ha fatto si che questa sia diventata una consuetudine, con buona pace dei poveri direttori costretti a far ripetere al talent di turno una banale frase svariate volte, e dei fonici che hanno dovuto alla fine, creare dei miracoli della tecnica per portare a casa ,come si dice in gergo, la battuta.
La disamina di tutto ciò è piuttosto semplice e comprensibile e non diverge dalle logiche del mercato televisivo. L’uso di un personaggio famoso della Tv o del Web rende spesso la promozione del film quasi a costo zero. Quante volte avete sentito durante le interviste ,il talent di turno menzionare, tra un ricordo della propria vita ed i loro progetti futuri, l’esperienza fatta al leggìo in quel determinato film o cartone.
Le dichiarazioni più o meno risultano essere sempre le stesse, ma quello che conta è la promozione servita su di un piatto d’argento. Ultima, ma non ultima è quella di Vittoria Puccini, brava attrice, ma voce assolutamente inedita per il doppiaggio , la quale ha prestato la voce alla maga Agata nella rivisitazione in chiave live action del film d’animazione del 1991 la Bella e la Bestia e che racconta della sua “complicata” ma divertente esperienza al leggio, menzionando e promuovendo ovviamente la pellicola.
Missione compiuta!! Come direbbe qualcuno, ma ora non ricordo con precisione chi. Sia chiaro ho menzionato la Puccini non in termini negativi, tra l’altro, non ho visto il film , ma solo come esempio dei non addetti ai lavori che si è cimentata in questa arte meravigliosa, che è il doppiaggio. La mia sensazione comunque è che questa tendenza sia ben lontana dal volgere al termine, d’altronde per vendere bisogna sempre dare allo spettatore quello che desidera e magari, come per fare share in TV ci vogliono un paio di tette, si è arrivato all’escamotage "Talent" per il doppiaggio.
Mi verrebbe da dire: ma dove andremo a finire? Ma questo indubbiamente, mi farebbe sentire più vecchio di quello che sono.
Articolo a cura di Antonio Amoruso