Voxyl

l copioni prima di giungere ai doppiatori passano prima per tre figure professionali quali il traduttore, il dialoghista e l’adattatore. Per brevità ci focalizzeremo su quest’ultima e vedremo come vengono adattati i dialoghi per il doppiaggio.

 Ti piace la voce di questo podcast? Contatta lo speaker Antonio Amoruso  

Quello dell’adattatore è un lavoro oscuro, sconosciuto dai più, poco elogiato e anzi spesso criticato dai tuttologi del Web. Far parlare in italiano un attore che sta recitando in una lingua straniera e trovare le parole adatte per dar lo stesso senso e significato alle frasi, ed ancora, far combaciare vocali e consonanti ai movimenti labiali facendo si che lo spettatore medio non se ne accorga è un lavoro complesso.

NON SI TRATTA DI SEMPLICE TRADUZIONE DEI DIALOGHI

L’adattatore dei dialoghi non solo traduce, ma traspone le battute da una lingua straniera alla nostra. Rende italiani proverbi, frasi idiomatiche, modi di dire, cercando di evitare ostacoli linguistici, rime baciate o bisticci di parole. Le battute devono essere credibili, fluide e aderire all’originale nella forma e nella sostanza. Inoltre devono avere la stessa lunghezza di quelle originali.

Bisogna far si che il linguaggio sia consono al livello culturale e sociale dei singoli personaggi. In certi film questo divario risulta essere molto evidente, non di rado, dimostra essere l’essenza stessa della storia. A volte la battuta perfetta non ha nemmeno una parola in comune con la traduzione letterale, eppure il significato è sorprendentemente più chiaro ed esplicito e quindi anche il “valore” della battuta stessa.

Un esempio emblematico è stata la traduzione di “Hold the door”, tieni la porta, frase pronunciata ripetutamente da Hodor, un importante personaggio della serie “Il trono di Spade”. Nell’ultima scena, infatti, quest’ultimo in preda alle convulsioni, fa scoprire allo spettatore l’origine del suo nome, che risulta essere nient'altro che una storpiatura di “Hold the door”.

I fan italiani, attenti alle dinamiche del doppiaggio, in questo frangente si sono scatenati sul come avrebbero tradotto la scena in italiano, iniziando una sfilza di discussioni sui vari forum tematici della serie. In qualche versione web dei sottotitoli è stata fatta la scelta di far dire al personaggio “tieni duro”, mentre per la versione ufficiale in italiano è stata usata l’espressione “trova un modo”.



Questa traduzione può risultare condivisibile o meno ma, a discapito di qualsiasi critica, bisogna sempre tener conto che chi traduce nel web per passione o perché è semplicemente un fan non deve avere a che fare con le pressioni che hanno questi professionisti da datori di lavoro, censure e tempi di consegna che vanno a ridursi sempre più. Per cui, senza voler togliere niente all’arte e alla professionalità, dobbiamo riconoscere che adattare i dialoghi risulta comunque e sempre un procedimento molto delicato.

I titoli e le traduzioni spesso per buona pace dei puristi, sono una prerogativa del marketing. Attraverso un confronto con le società di distribuzione si arriva spesso al prodotto finale che dovrà arrivare in sala dal direttore del doppiaggio.

COME SI DIVENTA DIALOGHISTI?

Non esiste un vero iter “ufficiale” anche se esistono come per il doppiaggio vari master e corsi che, come sapete, lasciano spesso il tempo che trovano. Il percorso è fatto sempre di tenacia e di esperienze sul campo ma soprattutto di grande creatività. Sicuramente i requisiti indispensabili per intraprendere questo tipo di professione oltre alla conoscenza dell’inglese e un’ottima proprietà dell’italiano sono anche il senso del ritmo e della musicalità, oltre ad un'ottima cultura cinematografica.

Continueremo ancora a parlare del mondo del doppiaggio e degli argomenti ad esso correlati, qui, sul blog di VOCI.fm - il sito delle voci. Un saluto da Antonio Amoruso! 

Articolo a cura di Antonio Amoruso

mettiti in evidenza
mettiti in evidenza
mettiti in evidenza
mettiti in evidenza