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"Scrivi la tua Voce": il libro della speaker Tina Venturi

E' uscito un libro indispensabile, secondo noi di VOCI.fm, per migliorare l'uso della voce a livello professionale, ma anche per comunicare meglio sul web e in pubblico. Si intitola “Scrivi la tua voce” ed è il lavoro più recente di Tina Venturi, speaker, doppiatrice e grande professionista del nostro mondo.

Intervista realizzata da Marco Picchio



Amici di VOCI.fm un saluto da Marco Picchio! La nostra grande community raccoglie migliaia di persone che lavorano con la voce, da speaker radiofonici a doppiatori, fino a YouTuber. L’ospite di oggi può darci tanti suggerimenti utili su come leggere e parlare in pubblico, su come scrivere e anche sulla dizione. È attrice, speaker, doppiatrice e anche scrittrice: diamo il benvenuto a Tina Venturi!
Ciao Marco e grazie per l’invito, a te e a tutto lo staff di VOCI.fm

Dunque tu nasci come una speaker, sei una di noi!
Si, assolutamente! Ho iniziato con il teatro da adolescente, poi sono venuta ad abitare a Milano, anche se avevo già fatto qualcosa nella mia città d’origine, che è Verona, come doppiaggio e qualche spot. Però volevo fare il salto nel mondo della pubblicità nazionale e a Milano ho trovato riscontro al mio lavoro. Ho iniziato a Radio Italia come voce ufficiale femminile, poi Radio Milano International, Rete 105, Radio Montecarlo e i primi spot nazionali. E' stato un percorso molto divertente. Grazie a tanti suggerimenti dei miei colleghi, che ringrazio veramente, sono riuscita a crearmi la professionalità. Poi, ovviamente, ho anche studiato seriamente.

Veniamo al libro! È uscito il 25 maggio, edito da Eternity, che è la casa editrice di cui tu sei a capo.
Io sono il manager editoriale, ma c'è anche un manager generale. Curo i testi, tutto quello che viene poi stampato, sono autrice e co-autrice. Un anno fa, parlavo con il mio editore e dicevo: “sai, spesso e volentieri faccio dei corsi e mi piacerebbe mettere nero su bianco quello che insegno” e lui mi ha detto: “beh, se lo scrivi io lo pubblico”!

Il libro si chiama “Scrivi la tua voce”. È uno strumento essenziale, secondo noi, per migliorare subito la propria comunicazione con la lettura ad alta voce, la scrittura creativa, il public-speaking. Un libro diviso in quattro sezioni, ma vorrei che ce ne parlassi tu.
“Leggi” è la prima sezione che troviamo nel libro, proprio dedicata alla lettura ad alta voce. Perché prima di imparare a parlare in modo “convincente” davanti a un pubblico, è sempre meglio cimentarsi con la lettura, anche perché proprio grazie a letture fatte in modo intelligente, con autori che sono bravissimi (e ce ne sono tantissimi), noi impariamo la fluidità, ad avere un vocabolario più ricco, la struttura delle frasi e quant’altro. Leggere ad alta voce è un modo per prepararsi, se vuoi, ad un impatto con il pubblico futuro.

Poi abbiamo la sezione “Parla”, quindi dedicata al public-speaking. Dal tipo di abbigliamento che potresti avere, strizzando l’occhio anche a youtuber ed influencer, all’alimentazione, agli errori che fai in diretta che non ti devono depistare, le intenzioni e poi, microfono, mimica facciale e tutte queste cose.

E poi, la terza sezione è “Scrivi”, quindi parliamo di scrittura: dal semplice post fino a qualcosa di più strutturato, come può essere un articolo di un blog. Poi, qualche suggerimento generale, relativo anche alla scrittura creativa, ecco queste sono le cose.

L’ultima sezione, che dicevi appunto la quarta, è un appendice legata alla sezione “Leggi”, con degli accenti e, insomma,la specificazione delle varie desinenze utili alla dizione.

“Scrivi la tua voce” è sicuramente un libro che serve per creare le basi. È ovvio che quando si inizia a fare questa professione, abbiamo bisogno di tante indicazioni. Poi, certo, il professionista può trovare degli spunti in questo testo, anche a sua volta per insegnare. Ma è dedicato principalmente alle persone che si affacciano al mondo dei media e, se vuoi, anche per le cose quotidiane: dall’interrogazione per lo studente, al ragazzino che vuole fare il video, all’insegnante che vuol dare un servizio migliore. A volte, diciamolo, a scuola, gli insegnanti stessi non danno una definizione chiara della lingua italiana. Magari sullo scritto si, ma sul parlato proprio no, perchè non hanno loro stessi un’idea chiara di come andrebbero pronunciate le parole.


Parliamo di una cosa importantissima in un libro: la prefazione! È di Leonardo Manera, in questo caso, che scrive: “in fondo siamo fatti per comunicare, non solo attraverso lo smartphone”
Si, la prefazione è anche di Leonardo Manera. Tengo a citare anche i nomi degli altri due, che sono altrettanto importanti: uno è Alessandro Politi, un amico comico; è il “mago cialtrone” che spesso abbiamo visto in tv. Poi, Marco Cavicchioli, che è stato il mio insegnante quando facevo la scuola di teatro di Bologna “Galante Garrone”. Certo, Leonardo Manera è un amico, abbiamo fatto tante cose assieme anni fa, iniziando tutti e due il cabaret nello stesso periodo. Così, gliel’ho chiesto, ho detto: “ti va?” e l'idea gli è piaciuta. Anche perché questo libro è scritto in modo divertente, ironico, nel mio stile (io sono soprattutto attrice comica!). Mi aspettavo da Leonardo qualcosa sul genere e invece mi ha colpito la profondità del suo messaggio, che fa riflettere… sinceramente, mi ha fatto piacere.

Noi sottolineavamo quella frase che ti dicevo prima: non solo comunicare attraverso lo smartphone che , forse, è un pò il male dei nostri tempi…
Si... la cosa divertente è che io e Leonardo, in realtà, ci siamo scritti via Facebook :-)

Va beh, tanto lo facciamo tutti oramai, no?
Però, ricordiamoci che c’è anche qualcos’altro, insomma… che c’è anche la telefonata fatta con il numero fisso, una cosa a cui personalemente non riesco a rinunciare perché mi fa sentire “a casa”.

È rassicurante, dai… mettiamola così
La tecnologia, se utilizzata bene, è una cosa bellissima ed io sono un’appassionata delle novità… penso a mia nipote che vuole fare l’illustratrice e non sta neanche andando in una scuola fisica, ma frequenta un corso on-line. Ma allo stesso tempo credo sia importante avere un occhio anche al passato, non dimenticare le nostre origini, essere trasversali.

Ricordiamo che "Scrivi la tua voce" è disponibile in tutte le librerie o cliccando QUI! Io ringrazio da parte di tutta la community Tina Venturi, buon lavoro e in bocca al lupo, chiaramente, per questa avventura che sicuramente sarà un successo!
Grazie Marco e, naturalmente, grazie a VOCI.fm

Alessandra Mandese: scopriamo la sua voce

Su VOCI.fm ospitiamo una speaker, attrice e doppiatrice di grande talento: Alessandra Mandese. Vive in Puglia, tiene corsi di recitazionee dizione e con il suo home-studio lavora per radio, aziende e studi di registrazione in tutta Italia. Marco Picchio l'ha intervistata per noi.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, un grande saluto da Marco Picchio. COn l'intervista di oggi, noi del #sitodellevoci intendiamo mettere il turbo alla nostra mission, che è quella di promuovere le migliori voci della nostra community e tra queste c'è, senza dubbio, quella di Alessandra Mandese. Buongiorno Alessandra!
Buongiorno a tutti voi, amici di VOCI.fm

Tu sei di Brindisi, ma appartieni un pò anche a Bologna, perchè vedo che sei diplomata all’accademia come attrice di prosa, hai fatto il DAMS, hai un background veramente molto importante. Raccontaci qualche cosa!
Si, io sono salentina, ma ho studiato sia a Bari che a Bologna. A Bologna il DAMS, a Bari l’accademia, la scuola di espressione di Orazio Costa per diplomarmi come “attrice di prosa”. Poi, dopo 3 anni di intenso studio (teatro classico), ho deciso che la voce sarebbe stata la parte del corpo che avrei voluto sfruttare e usare di più in questa arte interpretativa. E così a Bologna ho avuto la fortuna di poter entrare in uno studio di registrazione, forse uno dei primi in Italia, “Audiomax”, e di iniziare a lavorare sia come speaker che come impiegata. Ho avuto accanto voci importantissime, che lo sono ancora, tra le top italiane; passavano tutte da Audiomax e lì ho carpito i segreti dello speakeraggio perchè è vero che ci sono delle scuole anche fatte bene, ma è molto importante prendere ispirazione da chi è lì davanti a te. Io ho fatto questo per tre anni, rubare, gentilmente, il mestiere, per farlo mio. Quando ancora c’erano gli studi di registrazione, era bello perché ci si incontrava fisicamente con gli altri colleghi speaker, adesso lavoriamo quasi tutti in home-studio.


Nel tuo curriculum troviamo anche importanti tracce di radio. Tu hai collaborato anche con la pugliese Radio Mambassa, vero?
Si, ho lavorato a Radio Mambassa che, negli anni '90-2000 era una delle radio più importanti del Sud Italia ed è stata un’esperienza molto bella. Passare dalla prosa, dal recitare i “classici” a fare radio, è stato un bel salto, ma molto formativo. In radio ho imparato a parlare senza paura di fermarmi, perché a volte noi abbiamo quest’ansia di dover dire tante cose insieme, quando si è in radio, invece, bisogna anche imparare ogni tanto a fermarsi. E poi l’insegnamento ha colmato un pò tutto. Posso dire che insegnare, trasmettere il mestiere ai ragazzi, è bellissimo.

Tu sei tornata a Brindisi e tieni corsi di recitazione e dizione, quindi tu hai questo contatto diretto con i tuoi ragazzi..
Si, perché il mestiere dell’attore si insegna “corpo a corpo” e quindi è bello, perché tu trasmetti le tue conoscenze, poi loro faranno il resto. Attualmente, comunque, il mestiere che più mi interessa e più mi piace è quello della speaker: conduttrice radiofonica, speaker pubblicitaria, tutto quello che faccio e posso fare dal mio home-studio. Piuttosto che viaggiare come attrice, in questa fase della vita, vorrei dedicarmi allo speakeraggio, all'uso completo della voce.


Che Alessandra Mandese abbia una bella voce è chiaro! La tua scheda è presente, ovviamente, su VOCI.fm e chiunque può cercarla, visitarla e vedere un pò di cose che ti riguardano professionalmente.
Io sono molto contenta di essere in questa grande famiglia, che è VOCI.fm, una realtà molto attiva, che seguo dall’inizio e mi è sempre piaciuta, perché ho notato una grande attenzione e un grande rispetto per chi lavora in questo campo. Noi speaker tendiamo ad essere tutti un pò isolati, a lavorare nei nostri studi. Sarebbe bello un giorno conoscerci tutti e sapere che siamo poi in fondo un grande gruppo. Quindi, un saluto a tutti i miei colleghi speaker.

Hai lanciato un’idea!
Sarebbe molto bello! È vostro compito, solo voi potete farlo :-)

Grazie ad Alessandra Mandese e buon lavoro!
Grazie a te, grazie a voi di VOCI.fm! Ciao a tutti!

Barbara Kal presentatrice del Premio Tonino Accolla

Il "Premio Tonino Accolla" si avvicina. Il #sitodellevoci come ogni anno seguirà l'evento con speciali ed interviste. Marco Picchio ha intervistato Barbara Kal che sarà sul prestigioso palco di Siracusa nella vesta di presentatrice al fianco di Mimmo Contestabile.

Federica Minia, speaker Metro Lilla, su VOCI.fm

Chi gira per Milano in metropolitana, sulla linea "Lilla Bignami", non potrà non essere colpito dalla bella voce femminile diffusa dagli altoparlanti, che informa sulle direzioni dei treni, sulle uscite consigliate ecc. VOCI.fm incontra proprio lei, la speaker ufficiale della "Metro Lilla": Federica Minia, giovane web-reporter dal carattere deciso e solare. Con il nostro blogger Angelo Oliva, ci racconta la propria esperienza, il suo amore per la voce e qualche dritta per approcciarsi a questa professione.

Intervista realizzata da Angelo Oliva 


VOCI.fm, “Metro Lilla Milano” e noi abbiamo la sua voce: Federica Minia!
Ciao Angelo, ciao a tutti! Si, sono la voce della Metro Lilla ormai da qualche anno ed è stata una gioia che Milano mi ha regalato quando sono arrivata.

Senti, com’è andare in metropolitana ed ascoltare la propria voce?
In realtà la "Lilla" non la prendo quasi mai, però quando la prendo faccio un video in cui ci sono io che non parlo, però “mimo” la mia voce che si sente in sottofondo; questo lo confesso :-)

Senti Federica,da te che sei una speaker “professionista”, com’è lavorare con la voce?
Credo sia una delle cose più belle, perché regali emozioni alle persone che ascoltano. Perché la voce è emozione, attraverso di essa puoi far vedere se sei nervoso, triste o felice. Per cui è una grande soddisfazione riuscire ad arrivare a dare dei messaggi attraverso la voce. È bello, è figo.



Quanta preparazione ci vuole per arrivare a lavorare con la voce?
Tanta! Ci vuole consapevolezza. La maggior parte dei lavori, in realtà credo tutti i lavori al mondo, si fanno con tanta consapevolezza. Per utilizzare la propria voce è necessario studiare. Io sono una di quelle “vecchio stampo” che pensa che per fare qualcosa bisogna studiare. Quindi, studiando avrai maggiore consapevolezza, in questo caso del diaframma, della respirazione, del suono che si emette e riuscirai a fare sempre meglio.Secondo te, è importante avere di base una buona voce, oppure è meglio coltivarla col tempo?
La mia prima insegnante di canto mi diceva: “Noi siamo tutti intonati! Solo che poi, crescendo, scordiamo come si parla, come si canta, come si urla...”. Per cui, voglio credere ancora a questa affermazione. Poi credo non esista un timbro “migliore”, perché nel campo della pubblicità, della televisione e del doppiaggio ci sono tantissime voci, tantissimi timbri e non è detto che un timbro che non piace a me non possa essere utilizzabile o non ci si possa lavorare. Basta studiare e avere consapevolezza di sé, poi si può fare tutto!

Tra l’altro vorrei dire che non si sente proprio la tua inflessione siciliana...
Palermitana sono :-) Adesso si è sentito? Studiando sono riuscita ad eliminare un po’. È ovvio che se voglio parlare in palermitano riesco. Perché, poi, la cosa bella è riuscire a scindere le due cose, no? E soprattutto a conservarle. Tutti i dialetti d’Italia (ma in generale di tutte le lingue) sono fondamentali. Per cui, parliamo in dizione corretta, però teniamo anche le nostre basi. In questo caso... il mio palermitano!

Come può una voce riuscire a partire dal proprio paese ed arrivare a Milano sulla metropolitana? Chiaramente sto scherzando, ma un consiglio per chi vuole affrontare un lavoro di questo tipo, cioè usare la propria voce?
Beh, quando mi chiedono di dare consigli, non sono molto brava nel darli ma questo perché penso che prima di tutto devi sentire te stesso e fare sempre quello che vuoi. Per cui un consiglio è: “seguite sempre quello che volete fare e abbiate consapevolezza, tutto può arrivare, bisogna impegnarsi e non arrendersi mai.Un saluto a tutti gli amici di VOCI.fm



Intervista a ROSSELLA BRESCIA doppiatrice in Toy Story 4

Ancora un'altra voce di successo al leggio nel doppiaggio del film di animazione "Toy Story 4". E' la condutrrice radiofonica e televisiva Rossella Brescia che Patrizia Simonetti ha intervistato per il #sitodellevoci.

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Rossella Brescia è anche in “Toy Story 4”, ma ti abbiamo già sentita varie volte come doppiatrice, anche in “Show Dogs”. Adesso sei la voce di una ballerina, guarda un pò il caso?!?
:-) Chissà perché avranno scelto me? A parte gli scherzi, è stato bello, divertente ed è sempre un grande piacere essere coinvolta in una grande famiglia come quella Disney. Io poi sono una grande appassionata di “Toy Story” e ho detto subito si, anche se è un piccolo ruolo, però mi piaceva perché essere la ballerina volante è stata sempre uno dei miei desideri! Un giocattolo bellissimo da avere, una sorta di “anticipazione di drone”. “Toy Story 4” è un film che dovrebbero vedere sia i bambini che i grandi, perché ha un messaggio molto semplice, che è quello dell’amore e dell’amicizia, però te lo fa capire bene, attraverso delle storie che sanno toccare il cuore. 

Fare tanta radio, quindi lavorare tanto con la voce, quanto ti aiuta in queste occasioni?
Mi diverto moltissimo perché è un lavoro che mi è sempre piaciuto. Non per nulla, da 13 anni sono in radio; poi nel doppiaggio devi trovare le intonazioni giuste, cercare di capire, prendendo spunto dall’inglese della doppiatrice originale. Però ho lavorato con delle persone talmente professionali e meravigliose, che alla fine quando c’è tutta questa qualità non può che essere bello! E con loro è sempre così. Un bacio grande a VOCI.fm da Rossella Brescia! Grazie!



CENNI BIOGRAFICI

Rosa Brescia, detta Rossella, nasce a Martina Franca (TA), il 20 agosto 1971. È una nota ballerina, conduttrice televisiva e radiofonica, attrice e insegnante di danza. Dal 2006 intraprende l’avventura con RDS – Radio Dimensione Suono e partecipa al programma “Tutti pazzi per RDS”. Per quanto riguarda il doppiaggio, è sua la voce di Cappotto in “Transformice”, della mamma di Savva in “Savva”, di Rossella in “Show Dogs” e della ballerina volante in “Toy Story 4”. 

La speaker e autrice Linda Ovena su VOCI.fm

Speaker radiofonica di successo e autrice, vanta collaborazioni con Radio Capital, Radio Deejay e Radio 2. Stiamo parlando della milanese Linda Ovena che Marco Picchio ha intervistato per il #sitodellevoci.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Un abbraccio a tutti gli amici di VOCI.fm da Marco Picchio! Continua il viaggio alla scoperta delle più belle voci della nostra grande community e oggi ho il piacere di ospitare una voce femminile, una speaker milanese: Linda Ovena. Buongiorno Linda e benvenuta sul #sitodellevoci!
Buongiorno Marco, buongiorno a tutti gli amici di VOCI.fm. E' un piacere!

Dunque, il tuo curriculum vanta veramente importanti collaborazioni nel mondo della radio, che è il tuo mondo: Radio Capital, Radio Deejay, RAI Radio 2. Quindi, ripercorriamo un attimo questo percorso con qualche dettaglio in più.
Volentieri! È nato tutto un po’ casualmente, grazie alla collaborazione con Luca Bottura, che faceva da qualche anno già la trasmissione “Lateral” e mi ci sono ritrovata prima come curatrice dei contenuti, in collaborazione con lui e poi sono nate una serie di rubriche, che abbiamo portato avanti per 8 anni a Radio Capital. C’è stato anche un veloce passaggio su Radio Deejay e abbiamo fatto un esperimento di “programma”: molto divertente, si chiamava “Tuttorial”, andava in onda la sera ed è anche lì stato un bel modo di trovarsi sempre all’interno di rubriche, non erano mai trasmissioni condotte direttamente. Invece, nell’estate dell’anno scorso, ho condotto un programma su RAI Radio 2, “Ovunque6 estate”e accompagnavo il risveglio degli italiani, all’alba del sabato e della domenica.

Guarda mi sembra anche di averti sentito, ora che ci penso. Sto riconoscendo la voce e sto ricollegando che una mattina ero sveglio, in giro nel week-end e mi sembra che fossi proprio tu. Voce molto fresca, frizzante, giusta per l’estate! Dunque tu attualmente non sei in onda, però fai l’autrice, dico bene?
Si, esatto! Ho sempre portato avanti, parallelamente, le collaborazioni radiofoniche con il lavoro di autrice televisiva per diversi programmi su Rai 3, Rai 2 e Mediaset. Adesso sto lavorando per Radio 2. Sto collaborando con la trasmissione “Miracolo italiano”, condotta da Laura Piazzi e Fabio Canino. Queste sono le mie realtà professionali; da una parte il lato della “scrittura”, dall'altro  quello di speaker e di “chiacchiera” radiofonica, che mi diverte sempre molto e vorrei che trovasse di nuovo spazio.

Il ruolo dell’autore è molto interessante e poco conosciuto, raccontaci un pò in cosa  consiste, cosa fai esattamente.
Guarda, cambia molto dalle realtà di programmi con cui ti trovi a collaborare. Io ho spaziato da “Glob, lo scemo del villaggio” condotto da Enrico Bertolino, dove il lavoro era un po' più redazionale, poi ho collaborato con Geppi Cucciari per il programma “G-Day” e ricercavo curiosità e contenuti. Perchè il lavoro, in sostanza, è quello: trovare argomenti  che possano essere poi, diciamo, rivisti e interpretati dai conduttori dei programmi. Quindi, dipende molto dal format del programma e quello che va sempre tenuto sott’occhio è la parte di copione, che va realizzato ad-hoc. Bisogna mettersi nei panni del conduttore, quindi fare un passaggio in più a livello di ricerca, di scrittura.

Bisogna essere competenti e anche un pò psicologi in qualche modo.
Quello, secondo me, aiuta sempre! Avere un po’ di empatia verso, insomma, chi ci circonda, è sempre utile.

Torniamo un attimo al discorso della conduzione radiofonica. Tu vuoi tornare davanti al microfono.
Esatto, mi piacerebbe molto trovarmi di nuovo. Ho provato a proporre anche dei programmi, cioè delle mie idee di format e in alcuni casi sono andati bene e altri magari un po’ meno, però mi piacerebbe molto ritornare al microfono, perché sono una grande chiacchierona e amo il rapporto che si crea con chi ascolta, perché penso che il mezzo radiofonico e il mezzo, appunto, della voce, siano i più diretti per riuscire a condividere le proprie emozioni, ma anche informazioni.

Bene! Allora, invitiamo tutti quelli che fanno parte della community VOCI.fm e quindi gli editori, gli studi di registrazione, i centri di produzione a conoscere meglio Linda Ovena, andando a dare un’occhiata al suo profilo, con demo e contatti. Tu hai un home-studio, quindi sei pronta anche per lavorare anche da casa tua, per capirci.
Esattamente!

Okay, noi ti ringraziamo Linda per essere stata con noi e speriamo di risentirci presto per aggiornamenti, magari quando sarai di nuovo in onda in qualche radio.

Manuela Doriani: quando la voce è energia pura

Su VOCI.fm torna un ospite con la “o” maiuscola: la bravissima Manuela Doriani, speaker della storica “One O One”, di “Radio Deejay”, “Capital”, “RDS”, “Kiss Kiss” ed ora in onda su "m20". E' sempre un piacere incontrarla ed ascoltare il suo punto di vista ed i suoi consigli

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, un abbraccio da Marco Picchio. Nell’intervista di oggi è la radio che la fa da padrona; la radio fresca, piena di energia, che in pochi sanno fare. Ma lei si! Al telefono abbiamo infatti Manuela Doriani. Buongiorno Manuela, benvenuta!
Buongiorno Marco! Buongiorno a tutti gli ascoltatori!

Una vita “farcita” di radio, già dagli anni 80-90, quando iniziò un pò tutto. Tu hai avuto la fortuna di essere in onda sulla mitica “One o One”, ci puoi raccontare un pò di questa prima esperienza?
Si, è stata la prima e la più importante. Ho vinto un concorso e sono passata dalla mia piccola radiolina di Torino ad un un network, la grande realtà, appunto, di “One o One”, quella vera!

Si, l’originale “One o One”, anche perché adesso esiste comunque “R101” ma tutti ricordano con amore enorme “One o One”. Io l’ascoltavo sempre, per la musica!
Mi piaceva molto, è vera storia della radio, fatta da professionisti con una cultura musicale pazzesca. Mi hanno insegnato veramente tante cose, anche se è durata solo un annetto perché poi mi chiamò Radio Deejay, ma è stato un anno molto bello ed importante.

Ed è appunto di Radio Deejay che volevo parlare. Lì hai condotto “Gran sera Deejay” con Paoletta, un'altra trasmissione che seguivo sempre con piacere.
Si, con Paoletta siamo ancora amiche, anche se non ci vediamo mai perché facciamo due vite completamente diverse. Io posso dire di essere stata l’unica donna in assoluto, ad aver sostituito Albertino nella mitica “Deejay Parade” e nel “Deejay Time”.

E non è da tutti…
No, no… ma lui voleva proprio me! Pensa che un ascoltatore mi ha mandato di recente una registrazione (sai, gli “amici della cassettina”!), proprio mentre conducevo la Deejay Parade. Si sentiva che ero emozionatissima, con una voce molto più sottile di adesso (tante sigarette in meno!) e poi... come facevi a non emozionarti lavorando con mostri-sacri come Fargetta e Molella, era veramente tosta! Lì mi resi conto di quanto Albertino fosse bravo, perché noi avevamo questa mega-sequenza mixata da Fargetta e dovevamo andarci sopra con la voce. Albertino non sbagliava un colpo, anche per un’ora di fila in diretta. Veramente un fenomeno!

Dopo Radio Deejay, hai lavorato su Radio Capital, RDS, Radio Kiss Kiss, insomma le hai girate tutte le più importanti!
Mi manca “105”, ma per questo ho un aneddoto pazzesco;fui contattata per inaugurare gli studi di Miami, davvero tanto tempo fa. L'accordo era stato fatto con la direzione artistica dell'emittente, avevamo anche parlato di denaro e mancava solo il contratto. Ad un certo punto entra in ufficio Hazan (proprietario di Radio 105) e mi si avvicina, a due millimetri dalla faccia. Io avevo il piercing al naso all’epoca, però una cosa sobria, non un anello da zulù :-) Mi guarda ed esce dalla porta; beh, da lì sono spariti! Tra l’altro mi ricordo che io in quel periodo avevo in ballo anche la trattativa con Radio Dimensione Suono a Milano, per cui alla fine accettai la loro proposta. Dolcis in fundo, scoprii che Hazan non mi prese perché secondo lui... ero brutta!

Scusa… mi è venuto da ridere...
Te lo giuro… poi, se è vero o non è vero questo non lo so, non lo sapremo mai… bisognerebbe chiederlo a lui!

Adesso veniamo all’attualità. Tu sei in onda su m2o dalle 20:00 alle 22:00 con Andrea Mattei per “m2o Party” e siete molto divertenti. Ecco, se gli speaker in onda si divertono, chiaramente si divertono anche gli ascoltatori, cosa ne pensi?
Guarda, “m20 party” è una community più che un programma radiofonico perchè io sono entrata in questo mondo da settembre 2017 e mi sono stupita di come sia veramente una famiglia. Una cosa che mi ha riportato ad un entusiasmo che non avevo più da tanto tempo.

E per Manuela Doriani quali sono le caratteristiche di uno speaker ideale?
Secondo me ci sono tanti modi di fare la radio. Purtroppo sento tante persone che “si parlano addosso” o che parlano tanto perché si piacciono, perchè amano ascoltarsi. Quando fanno le interviste, parlano più loro dell’intervistato. Io credo che quando tu racconti qualcosa, soprattutto davanti ad un microfono, devi sempre provare a tirare in mezzo chi ti sta ascoltando, cercare di coinvolgere il tuo pubblico.

Tu sei un’icona alla consolle di tanti eventi gay, quelli più cool della Penisola, no? Vorremmo un pensiero di Manuela Doriani su questa cosa.
Penso che qualche passo avanti, nel nostro Paese, si stia facendo. Ma le unioni civili non mi bastano, vorrei il matrimonio, le adozioni e un sacco di altre cose. E la cosa di cui non vorrei, veramente, più sentir parlare è proprio la discriminazione, su tutti i livelli: nei confronti degli omosessuali, delle donne, di tutti quanti. Per cui, facciamo quello che possiamo, ogni giorno nel nostro piccolo, per cercare di portare avanti questa battaglia, soprattutto i genitori con quelli che saranno poi il futuro, per cui i bambini che cresceranno e che devono, secondo me, imparare già da piccoli che cosa significa.

Un'ultima cosa ti chiedo: visto che noi abbiamo una community vastissima di gente iscritta al sito www.voci.fm e che si approccia a questa professione, quale consiglio potresti dare?
Claudio Cecchetto mi disse tanti anni fa (e poi si rivelò la dritta più preziosa) di essere sempre se stessi perché è l’unica cosa che ti rende unico. Faccio un esempio: le notizie sono uguali per tutti, okay? Il commento, e comunque il modo che avrò io di raccontarla, sicuramente sarà differente da ogni altro e quindi, è l’unico segreto per essere speciali!

Manuela Doriani, grazie, ti mando un abbraccio fortissimo.
E' stato un grande piacere, grazie a voi!

Nicky Mondellini: U.S.A. TOP VOICE su VOCI.fm

Oggi ospitiamo una grande voce femminile. Di origine italiana, parla vive e lavora negli Stati Uniti. Parla fluentemente tre lingue e nel 2017 ha vinto un prestigioso premio SOVAS come "miglior narrazione in spagnolo". Stiamo parlando di Nicky Mondellini intervistata da Marco Picchio per il #sitodellevoci.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Un grande abbraccio a tutta la community di VOCI.fm da Marco Picchio! Tra le nostre “Big Voices”, ne annoveriamo una di cui andiamo particolarmente fieri. Vive negli Stati Uniti, esattamente a Houston (Texas). Parla fluentemente almeno tre lingue e quindi le sue produzioni sono multilingua. Nel 2017 ha vinto un premio prestigioso, di cui parleremo insieme a lei: Nicky Mondellini, buongiorno e benvenuta su VOCI.fm!
Buongiorno Marco, grazie dell’invito! Sono molto contenta di parlare con te!

Il tuo cognome ha origini italiane!
Si, io sono italiana. Sono nata a Rho e tutta la mia famiglia, da parte di mio padre, è ancora lì in Italia; mia madre è inglese. Quando ero piccolina siamo andati ad abitare a Città del Messico e così sono cresciuta con tre lingue, con le mie sorelle.

Senti, raccontaci un pochino di te. Quando hai iniziato a lavorare con la voce? Quando è cominciata questa bella avventura?
A lavorare con la voce, ho cominciato a Città del Messico, ma lì facevo già delle cose come attrice. Soprattutto musical: ho cominciato fin da piccola, avevo 11 anni. Ho fatto delle pubblicità per la televisione. Mi è capitato di fare alcuni lavori come speaker, però non avevo un home-studio. Però era molto bello! Facevo annunci alla televisione, per la rete televisiva: erano i programmi della sera. Poi ho fatto telenovela, alcuni film ed anche un film italiano (“Puerto Escondido”) con Gabriele Salvatores. Ed era molto bello fare tutti questi lavori! Poi, quando sono venuta negli Stati Uniti con la mia famiglia, per il lavoro di mio marito, ho visto che c’era più lavoro come speaker. Qui a Houston c’è l’industria del petrolio. E anche quella medica. Ci sono tante opportunità di far video per la pubblicità e così mi sono preparata più come speaker. Ho allestito un home-studio e dal 2007 lavoro tutti i giorni.

Ora vorrei spendere due parole in merito al premio “Sovas”, che è un programma tipo la “Notte degli Oscar”, dedicato a chi lavora con la voce. Tu hai avuto un importante riconoscimento nel 2017 come “migliore narrazione in spagnolo”. Sei in nomination anche quest’anno, giusto?
Si, giusto! Quest’anno la nomination è per radio e pubblicità in spagnolo.

Come funziona questo premio?
Sovas” è acronimo di “Society of Voice Arts and Sciences”, che è la società delle arti e delle voci. Hanno cominciato nel 2012 partendo dal presupposto che c’è necessità di dare dei riconoscimenti alle persone che lavorano con la voce, perché tutto quello che c’è dietro, le fatiche, la preparazione, le spese... cose che ci impegnano tantissimo. Riconoscimenti come “Sovas” servono a mostrare al resto del mondo che ci sono queste professioni e che chi le svolge è molto bravo. Ci sono tutti i generi: gli audiolibri, i film, la pubblicità, la televisione, la radio, ogni categoria del voice-over. Partecipano anche attori già famosi, che fanno le voci per i cartoni animati.

Tu, lo dicevamo, sei in nomination anche quest'anno! Quando sarà la serata finale?
Si svolgerà lunedi 18 novembre, a Los Angeles.

E tu hai un home-studio. Quindi se, per esempio, un’azienda italiana volesse contattarti per commissionarti un lavoro?
Per me non c’è problema, lavoro con clienti di tutto il mondo, consegnando in 24 ore, anche collegandomi in remoto con il committente per avere indicazioni real-time. Basta cliccare sul mio profilo VOCI.fm o sunickymondellini.com

In chiusura, un consiglio da una grande professionista della voce ai più giovani della nostra community, che si affacciano a questa affascinante professione?
Io direi sempre di prepararvi, perché il training è molto importante. Dovete cercare coach che siano bravi nella categoria che vi interessa. Io mi preparo continuamente, perché bisogna essere aggiornati sulle nuove tipologie di pubblicità, su quello che i producers vogliono e che vogliono sentire, mantenendo alta l’attenzione dell’ascoltatore. Non è sufficiente la “bella voce”, sei bravo quando hai capacità recitativa al microfono e se la migliori continuamente.

Bene! Un bel consiglio, questo! Significa che non si finisce mai di imparare, no?
Giusto, c’è sempre qualcosa da imparare, perché se tu non ti continui a preparare, poi rimani noioso, non c’è niente di diverso nella tua voce. Devi mostrare ciò che sei e devi dimostrare che sei una persona che può imparare sempre di più, che ci mette più cuore ed anima. E tutto questo si fa con i trainer. Devi fare qualcosa di più speciale, no? Ed è l’unico modo con cui si può avanzare ed essere sempre più bravo.

Bene! Io ringrazio Nicky Mondellini per questa bella intervista dagli Stati Uniti, un saluto da tutto lo staff di VOCI.fm e da tutta la nostra community.
Grazie a te! Un saluto a tutti!

Roberta Bonanno su VOCI.fm

Poco più che 30enne, Roberta Bonanno vanta già una carriera artistica piena di successi: la cantante milanese si è classificata seconda ad “Amici”, è stata protagonista di videoclip, singoli di successo ma anche di tantissime canzoni della pubblicità. Vi dice niente “A Natale puoi...”? E proprio del mondo dei jingle che parliamo con lei, nella videointervista realizzata da Angelo Oliva.

Intervista realizzata da Angelo Oliva 



Sul blog di VOCI.fm siamo con Roberta Bonanno.
Ciao a tutti!
 

Nella tua carriera di cantante hai fatto già un sacco di successi, sei stata allieva di “Amici di Maria De Filippi” e addirittura hai cantato tante pubblicità!
Già, è una cosa bella, che ricordo con piacere perché la pubblicità è un mezzo di comunicazione importante. E di pubblicità ne ho fatte parecchie, poi in realtà sono diventate tutte delle vere e proprie canzoni. Quindi, un lavoro, insomma, studiato ad hoc. 

Ma quando si arriva in studio, che ti dicono: “mi raccomando deve durare 30 secondi!”... come facciamo?
Eh… facciamo! Considera anche che la mia ex casa discografica lavorava già da parecchio con i jingle pubblicitari. Quindi era un iter già programmato, abbastanza facile. Ho avuto la fortuna di fare cose molto belle come “A Natale puoi”, famosissima pubblicità, “Sorelle d’Italia”, “Devi dirmi di si”, “It’s Oh so quiet”, ne ho fatte molte ufficiali ed altre non. Infatti ci sono tante canzoni della pubblicità dove non si sa che sono io. Perché, comunque, cantare vuol dire tante cose, no? 

Assolutamente! Poi, soprattutto in quel mondo, spesso hai una voce, ma non vieni associata a qualcosa. Senti, invece com’è il rapporto con lo studio, quando si registra una pubblicità?
Beh, guarda… in realtà, anche in quello, io sono sempre molto libera, non ho grandi vincoli interpretativi, a meno che non ci sia una richiesta particolare. Spesso i clienti hanno delle esigenze, no? Mi è capitato per dirti, di fare una pubblicità che necessitava una voce di una bambina 15enne; io all’epoca avevo 26 anni, però la fortuna di essere un'interprete è quella di sapersi adattare. Il fatto che io sia tendenzialmente versatile, ha fatto sì che potessi concedermi di lavorare su diversi fronti anche a livello pubblicitario. Questo pezzo qui, per esempio, faceva: morbidi amici, tutti sempre insieme felici”, non è venuto mai fuori che ero io, ma non importa perchè comunque mi ha permesso di entrare in un giro che, ovviamente, ha portato anche altre cose. 

Quanto deve essere pronto un cantante che fa jingle pubblicitari?
Ci sono diverse strade, io so di Malika Ayane, per esempio, che è stata scoperta così, grazie ai jingle pubblicitari. In questo settore puoi essere “anonima” vocalmente (molti jingle sono voci un pò asettiche) oppure assolutamente “personale”, proprio come la stessa Malika, che ha una voce molto riconoscibile. La preparazione, in realtà, è quella di un cantante che sa fare il suo mestiere, come un corista. I coristi sono quelli che, tendenzialmente, si collocano su un gradino più avanzato a livello tecnico e forse chi fa pubblicità deve essere un pò più tecnico anche per certe cose; si richiedono delle armonie e voci particolari. Però la mia esperienza è stato molto più easy. Era Roberta Bonanno che cantava per le pubblicità, quindi sono sempre stata molto più libera. 

Che consiglio darebbe Roberta Bonanno a qualcuno che volesse entrare in questo mondo?
Il mondo dei jingle, secondo me, può dar tanto, perché è un’alternativa al fare televisione. Mi spiego: la pubblicità è martellante ed è un attimo che ti ritrovi a canticchiare una canzone che hai sentito di più su uno spot che sulle radio o in un talent. Ad esempio, i The Kolors con “Oh, Oh, Oh” (Everytime); per un'estate la pubblicità ce l’ha fatta sentire decine di volte al giorno. Quindi, è un grandissimo mezzo di comunicazione e dovremmo sfruttarla di più, si dovrebbe “artisticizzare”, renderla un pochino più raffinata, come un vero veicolo per la musica. Faccio un grandissimo saluto a VOCI.fm, io... e Bonnie!

Grazie

Su Radio Star è in onda Elisa Girletti

Prosegue il lungo giro su e giù per l'Italia del nostro blogger Roberto Arricale. Passando per la Toscana, esattamente a Lucca, Roberto si è imbattuto in "Radio Star". In onda c'era Elisa Girletti con il suo programma "Elisa for you"che è così diventata la protagonista di "Guarda che ti ascolto".

https://soundcloud.com/voci-fm/radio-star-elisa-girletti

Articolo a cura di Roberto Arricale

Questa volta con “Guarda che ti ascolto” ci troviamo nella splendida Toscana e in particolare nella città di Lucca dove operano con molta professionalità e impegno nonché passione quelli di “Radio Star”. Naturalmente sul web, ma da molto tempo in modulazione di frequenza per coprire buona parte della regione con programmi in diretta molto vari che possono coinvolgere un pubblico eterogeneo e appartenente a varie fasce d’età. Siamo intorno alle 15:30 durante la settimana, in compagnia di Elisa Girletti che affronta il pomeriggio con la musica, l’informazione, i commenti, la cronaca in un abile miscela che prende il nome di “Elisa four you” - con il numero quattro - nel logo; questo ci fa credere che la speaker protagonista di “Guarda che ti ascolto” si faccia in quattro per allietare il pomeriggio dei suoi ascoltatori.

In effetti è così: ci sono le canzoni, c’è la conduttrice ma c’è anche il piglio giornalistico che contraddistingue il programma dal momento che Elisa è un'appassionata di radio con grande esperienza anche nel campo del giornalismo. Sono sempre di più gli addetti ai lavori che operano nel settore della radiofonia sovrapponendo professioni diverse ma per molti aspetti molto vicine. Quindi radio che suona, radio che informa, radio che intrattiene con voci capaci di coniugare stili di conduzione meno formali e preimpostati. Elisa Girletti rappresenta questo spirito; lo spirito di chi affronta tutti giorni una programmazione rigorosamente in diretta in contatto costante con il territorio. Gli eventi, i personaggi, le interviste, i fatti illustrati da una bella voce femminile che rappresenta il pomeriggio dalle 15:00 alle 18:00 di Radio Star in provincia di Lucca.

Il nostro giro per l’Italia non finisce mai di stupirci grazie alle numerose piccole-medie-grandi realtà radiofoniche che sanno offrire ogni giorno un così cospicuo alternarsi di voci maschili e femminili diverse e a volte maggiormente riconoscibili di quelle che, pur essendo ottime, si possono sentire in ambito nazionale nei grandi network. La specificità e l’originalità sono sempre dietro l’angolo grazie alla varietà degli accenti e delle tradizioni culturali che si incontrano di paese in paese e di città in città; anche in questa occasione in “Guarda che ti ascolto” non abbiamo potuto fare altro che confermare tutto questo grazie a “Radio Star” e ai suoni delle voci toscane. “Elisa four you”, il programma del pomeriggio di Elisa Girletti in questa emittente di Lucca, si è affacciato questa volta al nostro sintonizzatore e l’ascolto è stato interessante e piacevole come il prossimo che troveremo, ne sono certo. La mia radio è sempre accesa, sto arrivando anche da voi.

Su RadiorEvolution Giorgia Giulia e Marianna

"Guarda che ti ascolto" a questo giro fa tappa a Parma. Su "RadiorEvolution", la webradio dell'Università di Parma", Roberto Arricale ha ascoltato tre giovani e talentuose speaker, Giorgia Cilmi, Giulia Moschini e Marianna Sarselli, alla conduzione del loro programma "Magritte Cabaret", divertente e spensierato.