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"Scrivi la tua Voce": il libro della speaker Tina Venturi

E' uscito un libro indispensabile, secondo noi di VOCI.fm, per migliorare l'uso della voce a livello professionale, ma anche per comunicare meglio sul web e in pubblico. Si intitola “Scrivi la tua voce” ed è il lavoro più recente di Tina Venturi, speaker, doppiatrice e grande professionista del nostro mondo.

Intervista realizzata da Marco Picchio



Amici di VOCI.fm un saluto da Marco Picchio! La nostra grande community raccoglie migliaia di persone che lavorano con la voce, da speaker radiofonici a doppiatori, fino a YouTuber. L’ospite di oggi può darci tanti suggerimenti utili su come leggere e parlare in pubblico, su come scrivere e anche sulla dizione. È attrice, speaker, doppiatrice e anche scrittrice: diamo il benvenuto a Tina Venturi!
Ciao Marco e grazie per l’invito, a te e a tutto lo staff di VOCI.fm

Dunque tu nasci come una speaker, sei una di noi!
Si, assolutamente! Ho iniziato con il teatro da adolescente, poi sono venuta ad abitare a Milano, anche se avevo già fatto qualcosa nella mia città d’origine, che è Verona, come doppiaggio e qualche spot. Però volevo fare il salto nel mondo della pubblicità nazionale e a Milano ho trovato riscontro al mio lavoro. Ho iniziato a Radio Italia come voce ufficiale femminile, poi Radio Milano International, Rete 105, Radio Montecarlo e i primi spot nazionali. E' stato un percorso molto divertente. Grazie a tanti suggerimenti dei miei colleghi, che ringrazio veramente, sono riuscita a crearmi la professionalità. Poi, ovviamente, ho anche studiato seriamente.

Veniamo al libro! È uscito il 25 maggio, edito da Eternity, che è la casa editrice di cui tu sei a capo.
Io sono il manager editoriale, ma c'è anche un manager generale. Curo i testi, tutto quello che viene poi stampato, sono autrice e co-autrice. Un anno fa, parlavo con il mio editore e dicevo: “sai, spesso e volentieri faccio dei corsi e mi piacerebbe mettere nero su bianco quello che insegno” e lui mi ha detto: “beh, se lo scrivi io lo pubblico”!

Il libro si chiama “Scrivi la tua voce”. È uno strumento essenziale, secondo noi, per migliorare subito la propria comunicazione con la lettura ad alta voce, la scrittura creativa, il public-speaking. Un libro diviso in quattro sezioni, ma vorrei che ce ne parlassi tu.
“Leggi” è la prima sezione che troviamo nel libro, proprio dedicata alla lettura ad alta voce. Perché prima di imparare a parlare in modo “convincente” davanti a un pubblico, è sempre meglio cimentarsi con la lettura, anche perché proprio grazie a letture fatte in modo intelligente, con autori che sono bravissimi (e ce ne sono tantissimi), noi impariamo la fluidità, ad avere un vocabolario più ricco, la struttura delle frasi e quant’altro. Leggere ad alta voce è un modo per prepararsi, se vuoi, ad un impatto con il pubblico futuro.

Poi abbiamo la sezione “Parla”, quindi dedicata al public-speaking. Dal tipo di abbigliamento che potresti avere, strizzando l’occhio anche a youtuber ed influencer, all’alimentazione, agli errori che fai in diretta che non ti devono depistare, le intenzioni e poi, microfono, mimica facciale e tutte queste cose.

E poi, la terza sezione è “Scrivi”, quindi parliamo di scrittura: dal semplice post fino a qualcosa di più strutturato, come può essere un articolo di un blog. Poi, qualche suggerimento generale, relativo anche alla scrittura creativa, ecco queste sono le cose.

L’ultima sezione, che dicevi appunto la quarta, è un appendice legata alla sezione “Leggi”, con degli accenti e, insomma,la specificazione delle varie desinenze utili alla dizione.

“Scrivi la tua voce” è sicuramente un libro che serve per creare le basi. È ovvio che quando si inizia a fare questa professione, abbiamo bisogno di tante indicazioni. Poi, certo, il professionista può trovare degli spunti in questo testo, anche a sua volta per insegnare. Ma è dedicato principalmente alle persone che si affacciano al mondo dei media e, se vuoi, anche per le cose quotidiane: dall’interrogazione per lo studente, al ragazzino che vuole fare il video, all’insegnante che vuol dare un servizio migliore. A volte, diciamolo, a scuola, gli insegnanti stessi non danno una definizione chiara della lingua italiana. Magari sullo scritto si, ma sul parlato proprio no, perchè non hanno loro stessi un’idea chiara di come andrebbero pronunciate le parole.


Parliamo di una cosa importantissima in un libro: la prefazione! È di Leonardo Manera, in questo caso, che scrive: “in fondo siamo fatti per comunicare, non solo attraverso lo smartphone”
Si, la prefazione è anche di Leonardo Manera. Tengo a citare anche i nomi degli altri due, che sono altrettanto importanti: uno è Alessandro Politi, un amico comico; è il “mago cialtrone” che spesso abbiamo visto in tv. Poi, Marco Cavicchioli, che è stato il mio insegnante quando facevo la scuola di teatro di Bologna “Galante Garrone”. Certo, Leonardo Manera è un amico, abbiamo fatto tante cose assieme anni fa, iniziando tutti e due il cabaret nello stesso periodo. Così, gliel’ho chiesto, ho detto: “ti va?” e l'idea gli è piaciuta. Anche perché questo libro è scritto in modo divertente, ironico, nel mio stile (io sono soprattutto attrice comica!). Mi aspettavo da Leonardo qualcosa sul genere e invece mi ha colpito la profondità del suo messaggio, che fa riflettere… sinceramente, mi ha fatto piacere.

Noi sottolineavamo quella frase che ti dicevo prima: non solo comunicare attraverso lo smartphone che , forse, è un pò il male dei nostri tempi…
Si... la cosa divertente è che io e Leonardo, in realtà, ci siamo scritti via Facebook :-)

Va beh, tanto lo facciamo tutti oramai, no?
Però, ricordiamoci che c’è anche qualcos’altro, insomma… che c’è anche la telefonata fatta con il numero fisso, una cosa a cui personalemente non riesco a rinunciare perché mi fa sentire “a casa”.

È rassicurante, dai… mettiamola così
La tecnologia, se utilizzata bene, è una cosa bellissima ed io sono un’appassionata delle novità… penso a mia nipote che vuole fare l’illustratrice e non sta neanche andando in una scuola fisica, ma frequenta un corso on-line. Ma allo stesso tempo credo sia importante avere un occhio anche al passato, non dimenticare le nostre origini, essere trasversali.

Ricordiamo che "Scrivi la tua voce" è disponibile in tutte le librerie o cliccando QUI! Io ringrazio da parte di tutta la community Tina Venturi, buon lavoro e in bocca al lupo, chiaramente, per questa avventura che sicuramente sarà un successo!
Grazie Marco e, naturalmente, grazie a VOCI.fm

Alessandra Mandese: scopriamo la sua voce

Su VOCI.fm ospitiamo una speaker, attrice e doppiatrice di grande talento: Alessandra Mandese. Vive in Puglia, tiene corsi di recitazionee dizione e con il suo home-studio lavora per radio, aziende e studi di registrazione in tutta Italia. Marco Picchio l'ha intervistata per noi.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, un grande saluto da Marco Picchio. COn l'intervista di oggi, noi del #sitodellevoci intendiamo mettere il turbo alla nostra mission, che è quella di promuovere le migliori voci della nostra community e tra queste c'è, senza dubbio, quella di Alessandra Mandese. Buongiorno Alessandra!
Buongiorno a tutti voi, amici di VOCI.fm

Tu sei di Brindisi, ma appartieni un pò anche a Bologna, perchè vedo che sei diplomata all’accademia come attrice di prosa, hai fatto il DAMS, hai un background veramente molto importante. Raccontaci qualche cosa!
Si, io sono salentina, ma ho studiato sia a Bari che a Bologna. A Bologna il DAMS, a Bari l’accademia, la scuola di espressione di Orazio Costa per diplomarmi come “attrice di prosa”. Poi, dopo 3 anni di intenso studio (teatro classico), ho deciso che la voce sarebbe stata la parte del corpo che avrei voluto sfruttare e usare di più in questa arte interpretativa. E così a Bologna ho avuto la fortuna di poter entrare in uno studio di registrazione, forse uno dei primi in Italia, “Audiomax”, e di iniziare a lavorare sia come speaker che come impiegata. Ho avuto accanto voci importantissime, che lo sono ancora, tra le top italiane; passavano tutte da Audiomax e lì ho carpito i segreti dello speakeraggio perchè è vero che ci sono delle scuole anche fatte bene, ma è molto importante prendere ispirazione da chi è lì davanti a te. Io ho fatto questo per tre anni, rubare, gentilmente, il mestiere, per farlo mio. Quando ancora c’erano gli studi di registrazione, era bello perché ci si incontrava fisicamente con gli altri colleghi speaker, adesso lavoriamo quasi tutti in home-studio.


Nel tuo curriculum troviamo anche importanti tracce di radio. Tu hai collaborato anche con la pugliese Radio Mambassa, vero?
Si, ho lavorato a Radio Mambassa che, negli anni '90-2000 era una delle radio più importanti del Sud Italia ed è stata un’esperienza molto bella. Passare dalla prosa, dal recitare i “classici” a fare radio, è stato un bel salto, ma molto formativo. In radio ho imparato a parlare senza paura di fermarmi, perché a volte noi abbiamo quest’ansia di dover dire tante cose insieme, quando si è in radio, invece, bisogna anche imparare ogni tanto a fermarsi. E poi l’insegnamento ha colmato un pò tutto. Posso dire che insegnare, trasmettere il mestiere ai ragazzi, è bellissimo.

Tu sei tornata a Brindisi e tieni corsi di recitazione e dizione, quindi tu hai questo contatto diretto con i tuoi ragazzi..
Si, perché il mestiere dell’attore si insegna “corpo a corpo” e quindi è bello, perché tu trasmetti le tue conoscenze, poi loro faranno il resto. Attualmente, comunque, il mestiere che più mi interessa e più mi piace è quello della speaker: conduttrice radiofonica, speaker pubblicitaria, tutto quello che faccio e posso fare dal mio home-studio. Piuttosto che viaggiare come attrice, in questa fase della vita, vorrei dedicarmi allo speakeraggio, all'uso completo della voce.


Che Alessandra Mandese abbia una bella voce è chiaro! La tua scheda è presente, ovviamente, su VOCI.fm e chiunque può cercarla, visitarla e vedere un pò di cose che ti riguardano professionalmente.
Io sono molto contenta di essere in questa grande famiglia, che è VOCI.fm, una realtà molto attiva, che seguo dall’inizio e mi è sempre piaciuta, perché ho notato una grande attenzione e un grande rispetto per chi lavora in questo campo. Noi speaker tendiamo ad essere tutti un pò isolati, a lavorare nei nostri studi. Sarebbe bello un giorno conoscerci tutti e sapere che siamo poi in fondo un grande gruppo. Quindi, un saluto a tutti i miei colleghi speaker.

Hai lanciato un’idea!
Sarebbe molto bello! È vostro compito, solo voi potete farlo :-)

Grazie ad Alessandra Mandese e buon lavoro!
Grazie a te, grazie a voi di VOCI.fm! Ciao a tutti!

Conosciamo la speaker Catia Minguzzi

Su VOCI.fm oggi conosciamo la bravissima speakere voice-over Catia Minguzzi. Vive in Emilia Romagna e vanta un curriculum di tutto rispetto con tante esperienze nel mondo della radio. Grazie al suo home-studio può collaborare anche con aziende e studi di registrazione in tutta Italia. Ecco l'intervista di Marco Picchio.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, un saluto da Marco Picchio! Oggi vi presentiamo un'altra bella voce femminile: lei è una della radio a tutti gli effetti e vuole farsi conoscere dalla grande community del #sitodellevoci. Dalla splendida Emilia Romagna arriva Catia Minguzzi, benvenuta!
Ciao Marco, grazie per avermi ospitato.

Noi stiamo dando un'occhiata al tuo curriculum e davvero possiamo dire “la radio: che passione!”. Tutto è cominciato nel 1987, raccontaci un pochino, dai!
Si può dire che in quell'anno ho preso in mano la mia vocazione in modo concreto, perché poi, se vogliamo tornare indietro nel tempo, già a sei anni avevo questa predilezione per la radio, infatti io non mi sono fatta regalare le classiche bambole bensì una radio, e questo ti dice tutto. In casa mia la radio non esisteva e l'ho portata io.
 

In questo lavoro tutti abbiamo iniziato così, io per esempio costruivo i trasmettitori, avevo il saldatore, già da piccoli manifestavamo questa tendenza! Poi com'è proseguita la cosa?
Beh, come dicevi tu nel 1987 ho avuto la possibilità di cominciare a fare qualcosa, avere due miei programmi nella radio del mio paese fino al 1992, anno in cui purtroppo chiuse anche perché arrivò la legge Mammì che mise in difficoltà molte piccole radio. Poi passai a un'altra radio locale più grande dove proseguii il mio percorso, poi ho collaborato con varie radio a livello sia locale che regionale, poi mi fermai per un pò a livello radiofonico, anche se continuavo a frequentare spettacoli, manifestazioni e concorsi. 

Quindi tu sei anche una presentatrice?
Assolutamente sì, ho scoperto circa quindici anni fa che mi piace e questa attività la porto avanti di pari passo con la radio.

Tu hai avuto anche esperienze abbastanza recenti per quanto riguarda il discorso delle web-radio, poi vedo che nel 2017 hai partecipato al concorso come “miglior voce femminile del web”, e hai vinto!
Si, ed è proprio vero che le cose arrivano quando meno te le aspetti! Essendo il mio mondo avevo deciso di partecipare come visitatrice, poi per gioco mi iscrissi e alla fine vincere fu per me una sorpresa incredibile, perché essendo un concorso a livello nazionale mi ha dato grande gioia. 

Come ti vedi in un ruolo diverso da quello della conduttrice radiofonica, come per esempio quella di voice-over, voce per la pubblicità?
Mi piace lavorare con la mia voce, non solo come speaker radiofonica ma anche come doppiatrice o voce per racconti, insomma la mia grande passione è “comunicare”.

Vedo che hai anche fatto un corso di doppiaggio!
Certo, sappiamo che può sembrare un lavoro facile ma non lo è, quindi bisogna prepararsi ed ho ritenuto giusto fare tutti i corsi necessari. 

Immagino che come la maggior parte di noi che facciamo questo bellissimo lavoro (che poi è più una vocazione che un lavoro!) anche tu sia attrezzata con un tuo home-studio?
Ovviamente sì, ho la possibilità di lavorare da casa, mi agevola molto perché riesco a gestire una produzione nel giro di poche ore. 

Bene, a questo punto ringrazio Catia Minguzzi per essere stata nostra ospite, e ricordo a tutti che potete visionare il suo profilo VOCI.fm cliccando QUI. Catia, grazie e buon lavoro, a presto!

Federica Elmi la videointervista di VOCI.fm

Ancora una grande ospite dal mondo della radio sul #sitodellevoci. Marco Picchio ha videointervistato per noi Federica Elmi, in onda nel weekend di Radio 2 dalle una alle cinque. Lei e Barbara Venditti sono "Le lunatiche"!

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, sono Marco Picchio. In questa videointervista ho un’altra grande ospite, che ho cercato personalmente perché sono uno che ascolta la sua trasmissione su RAI Radio 2: Federica Elmi. Benvenuta su VOCI.fm!
Ciao Marco Picchio! Ciao VOCI.fm! Finalmente ci conosciamo. 

Volevo tornare un attimo indietro e vorrei che tu stessa ci raccontassi un pò la tua storia radiofonica. Hai già un bel background radiofonico: sei stata a Radio m2o e su tantissime altre. Ma come hai cominciato a fare radio?
Era il 1994 e la prima volta che ho parlato alla radio era il 4 settembre. È successo per caso e dico sempre che non sono io che ho trovato la radio, ma è la radio che ha trovato me e che praticamente mi ha fatto sua, prima che io avessi la minima idea di quello che avrei voluto fare nella vita. 

Su RAI Radio 2 va in onda un programma che si chiama “I Lunatici”, quindi adesso abbiamo anche “Le Lunatiche”, una bella quota rosa nel weekend. Federica Elmi e Barbara Venditti: una coppia veramente in gamba. “Le Lunatiche” va in onda il sabato e la domenica in un orario molto particolare, tra l’1.00 e le 5.00, quando è buio, quando c’è un pubblico molto particolare.
Il nostro è il pubblico di chi non dorme la notte. Di chi non riesce a dormire, perché è insonne, non dorme perché è in giro, non dorme perché sta lavorando. Tanti sono autisti, autotrasportatori, gente che si sposta, ma tanti sono, ad esempio, guardie mediche, guardie giurate e poi c’è anche tutto un pubblico che ci ascolta sotto il sole perché non è in Italia magari, è dall’altra parte del mondo: a New York, in Brasile o magari in Nord Europa. C’è tanta gente che segue Radio 2 dall’estero, con cui si crea comunque un dialogo ed è molto divertente. 

Ricordi qualche telefonata particolare, qualche ascoltatore, un aneddoto, qualcosa che ti è rimasto particolarmente impresso in questi ultimi periodi?
Guarda, proprio lo scorso week-end mi ha colpito un papà che ha chiamato: era sul lettone con la radio sul comodino con suo figlio di 11 anni e abbiamo parlato al telefono anche con questo ragazzino. Mi ha fatto molta tenerezza questa cosa. Ci ascoltavano proprio attraverso il metodo più classico e tradizionale: la radio sul comodino.

Che cosa bella!
Mi ha molto emozionato, invece, un ragazzo che ha chiamato durante una serata, in cui parlavamo di viaggi. Ci ha raccontato di tanti viaggi, per poi dirci che è un avvocato. Prima ci ha detto che va a fare volontariato, che va a costruire l’ospedale o la scuola, mattone su mattone e poi ci ha confessato, perché gli abbiamo chiesto: “ma tu nella vita che cosa fai?” L’avvocato. Mi ha molto colpito.

Allora, che effetto fa arrivare al punto di poter dire: “Chiamate Roma 3131”, una cosa storica!Vintage come la radio, di cui parlavamo prima, sul comodino.
Si, è una di quelle cose che nella vita non ti aspetteresti di fare, ma lo speri, prima o poi. Passare per “mamma Rai”, dovrebbe essere il sogno di tutti quelli che fanno questo mestiere, perché è la radio di Stato e quindi, poter dire: “Chiamate 06 3131”, è emozionante!


Avete anche tanti ospiti, tu e Barbara. Ospiti che spaziano in tutti i campi.
“A tutto tondo”, perché “Le Lunatiche” è un contenitore. Siamo andate da Catherine Spaak, che è stata un pò la nostra madrina nella prima puntata, fino a Dario Argento, ma abbiamo anche giornalisti, scrittori, blogger, chef e anche gente comune. All’interno del nostro programma abbiamo una rubrica che abbiamo chiamato “Viceversa: nei panni dell’altro”, nella quale cerchiamo di metterci dall’altra parte. Nel senso, tutti quanti magari andiamo al bar e quindi tutti quanti approcciamo con il barista da clienti, da utenti, da fruitori. Cercare di capire quelle che sono le dinamiche del lavoro, magari partendo dalle polemiche spicciole. Tutti quanti siamo andati a farci le analisi del sangue: capire, magari, perché ci vuole tanto tempo per avere una visita e lo chiedi direttamente a chi lavora in quel settore e al tempo stesso, quindi, abbiamo anche la possibilità di ospitare persone comuni: doppiatori, sceneggiatori. Sono momenti belli e al tempo stesso molto toccanti!

Adesso ti faccio un’altra domanda: tu collezioni lune, hai questa passione. Quindi il programma ti calza a pennello, cade “a fagiolo”.
Si, l’ho vista un pò come un segno del destino, una quadratura del cerchio, questa cosa de “Le Lunatiche”. Già 20 anni fa, alla radio, dicevo “La luna ci guarda, la Elmi vi parla, buon viaggio!”
Quindi, era un destino segnato!

Noi siamo una grande community: migliaia e migliaia di iscritti che lavorano con la voce, quindi chi fa il doppiatore, chi fa la radio, chi il voice-over ecc. Molti si approcciano a questo lavoro, anche perchè giovanissimi, quindi se tu, Federica Elmi, dovessi dare un consiglio a queste persone, che cosa consiglieresti di fare? Come affrontare questo lavoro?
Intanto, di chiedersi perché vuoi fare la radio. Perché non tutti riescono a capire che poi alla fine fare la radio è un mestiere a volte anche duro, faticoso e non è detto che riuscirai a farlo diventare il mestiere della tua vita e riuscirai a vivere di quello. Poi, al tempo stesso, non è uno di quei lavori che ti fa diventare ricco e famoso, quindi se la tua ambizione è quella di diventare famoso, forse la radio non fa per te. Ma, se la radio ce l’hai dentro, il consiglio è sempre lo stesso: nella vita “never give up”, mai mollare. Studiare, informarsi, essere curiosi, cercare di migliorare sempre, di sapere sempre più cose, conoscere la musica ecc. Se senti di averla dentro, vai dritto come un treno, non ti fermare. Prenderai delle porte in faccia, sicuramente, ti diranno “no” qualche volta e ci saranno dei periodi in cui la radio ti farà soffrire, però tienitela stretta perché è un lavoro meraviglioso, è un grande privilegio.

È una bella malattia, dai!
Si! Bellissima!

Bene, Federica, io ti ringrazio per essere stata con noi. Chiaramente ti auguro buon lavoro e invito tutti gli ascoltatori, quelli che ci seguono su VOCI.fm, a seguire “Le Lunatiche” e se non potete seguire il programma di notte, ci sono comunque i podcast, no?
Certo, su “RAI Play radio” c’è tutto!

Grazie, un abbraccio! Ciao!
Ciao VOCI.fm, grazie!


Happy Birthday Manuela Doriani

Auguri di buon compleanno a Manuela Doriani. La voce di Radio Deejay, Radio Capital, RDS, m2o e attualmente di VIVA FM, è stata raggiunta al telefono ad Ibiza da Marco Picchio che le ha portato gli auguri da parte di tutta la community.

Intervista realizzata da Marco Picchio


Intervista a Pamela D'Amico, in onda su Radio 2 in "Brasil"

Tra le tante novità estive di Rai Radio 2, il ritorno della storica trasmissione “Brasil”, dall'8 agosto 2020 ogni sabato e domenica alle ore 23.00. Ad affiancare l'altrettanto storico conduttore Max De Tomassi, già impegnatissima con le prove e con la scrittura del programma, c'è Pamela D'Amico, cantante, vocal-coach e conduttrice, qui al suo esordio radiofonico. Patrizia Simonetti l'ha videointervistata per VOCI.fm

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Torna dunque “Brasil”, trasmissione dedicata alla musica carioca e ai suoi protagonisti, dall'8 agosto 2020 su Rai Radio 2 dalle ore 23.00 all’una di notte, con il suo storico conduttore Max De Tomassi e con Pamela D'Amico, una full immersion nel racconto della musica e della cultura brasiliana con ospiti, interviste esclusive, anteprime e collegamenti, ricordando i grandi compositori ed interpreti che hanno reso nota in ogni parte del mondo questa musica e le nuove tendenze, straordinaria evoluzione di un universo ricco di originali idee e contaminazioni. Affermata cantante e conduttrice, Pamela D'Amico si misurerà con un ruolo a lei congeniale: un ponte tra i due Paesi, Italia e Brasile, dal punto di vista musicale e culturale. Pamela D'Amico è infatti un'artista con le radici a metà tra l'Abruzzo e la colorata Salvador de Bahia. Le melodie e i ritmi per lei rappresentano il mezzo perfetto per esprimersi e poter attraversare, creandone un'originale connessione, l'Italia e il Sud America.


Gli strumenti come il pianoforte, la chitarra e le percussioni sono i mezzi attraverso i quali esprime l’arte della vibrazione. Il suo amore per la musica parte da lontano, infatti subito dopo la laurea e il diploma in canto, si esibisce sulle navi da crociera con l'obiettivo di conoscere il mondo ed approfondire le lingue dei popoli. Mossa dal desiderio di scoprire le sue radici, si trasferisce poi a Salvador de Bahia dove studia gli strumenti caratteristici e le tradizioni antiche. Dal Brasile si trasferisce in seguito in Germania, a Berlino, per poi prendere parte a svariate tournée in giro per il mondo, cantando in otto lingue tra cui l'armeno e il russo. Per questo nel 2018 viene scelta dalla Federazione Russa per rappresentare la musica italiana a Mosca, capitale europea del teatro, esibendosi in vari concerti ed eventi. Oltre alla musica, la sua grande passione per la conduzione la spinge a proporre e realizzare varie puntate di un programma sudamericano "Sentir Latino" in lingua italiana e spagnola in onda sulla piattaforma Sky e sul digitale terrestre, per la divulgazione della musica e della cultura che rappresenta l'incontro tra l'Italia e l’America Latina. All’Isola del Cinema di Roma, ha ideato e condotto il format “Talenti italiani", kermesse di cortometraggi legati a importanti premi nazionali ed internazionali, compresi i corti vincitori del Festival Internazionale Tulipani Di Seta Nera.

Nel suo curriculum non manca il cinema: ha prestato la sua voce per alcune colonne sonore di film come “Lasciami per sempre” di Simona Izzo. Come autrice, con il maestro Paolo Vivaldi, compositore di colonne sonore per il cinema italiano, ha firmato il testo " Kinema/io volo alto " per la colonna sonora del film “Non essere cattivo” di Claudio Caligari, divenuta poi una canzone, e "Lacrime e Nuvole" per “La freccia del sud” di Ricky Tognazzi. Per il film “Brutti e Cattivi” con Claudio Santamaria ho composto e cantato il brano “A vida vai rolar", uscito in tutte le sale italiane. È autrice, inoltre, dei testi e cantante del disco di Tony Esposito, “Sun Sun Dance” che diventa la colonna sonora ufficiale della Valtur. Avendo una conoscenza approfondita della lingua portoghese, adatta vari brani italiani adattati in questa lingua. Collabora con il compositore Maurizio Fabrizio (autore di brani del calibro di “Almeno tu nell’universo” e “ I Migliori anni della nostra vita"), e con il compositore Louis Siciliano. Nel 2018 è ospite della meravigliosa isola di Ischia in omaggio al celebre regista Luchino Visconti, presso la sua storica residenza La Colombaia divenuta adesso museo, in un Festival patrocinato dal Parlamento Europeo.


Nello stesso anno, durante la Milano Fashion Week 2018, in concerto live e la Canonica dei Fiori di Anna Fendi. È la vincitrice del bando Europeo della prestigiosa scuola di alta formazione artistica Officina delle Arti di Roma intitolata a Pier Paolo Pasolini. In televisione è ospite in studio nel programma "l'Italia con voi" su Rai Italia con Monica Marangoni, cantando dal vivo "Estate" di Bruno Martino, in doppia lingua, italiano e portoghese, con un adattamento inedito del testo. Il 24 Novembre 2018, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si esibisce presso il Conservatorio Licinio Refice di Frosinone, con l’orchestra al completo diretta dal maestro Gianluigi Zampieri , nell'ambito di un evento promosso dal Sovrano Ordine di Malta e con Maria Grazia Cucinotta come madrina. A teatro, a Roma, allo storico PUFF di Lando Fiorini a Trastevere con Antonio Giuliani, comico e attore romano, si esibisce nelle vesti di cantante ed attrice interpretando il monologo da lei scritto denominato “Il Dramma della Cantante“. Tra gli ultimi workshop a cui ha partecipato inerenti la recitazione, spicca quello sulla tecnica di Ivana Chubbuck, la famosa acting coach di Los Angeles.



Manuela Doriani: quando la voce è energia pura

Su VOCI.fm torna un ospite con la “o” maiuscola: la bravissima Manuela Doriani, speaker della storica “One O One”, di “Radio Deejay”, “Capital”, “RDS”, “Kiss Kiss” ed ora in onda su "m20". E' sempre un piacere incontrarla ed ascoltare il suo punto di vista ed i suoi consigli

Intervista realizzata da Marco Picchio


Amici di VOCI.fm, un abbraccio da Marco Picchio. Nell’intervista di oggi è la radio che la fa da padrona; la radio fresca, piena di energia, che in pochi sanno fare. Ma lei si! Al telefono abbiamo infatti Manuela Doriani. Buongiorno Manuela, benvenuta!
Buongiorno Marco! Buongiorno a tutti gli ascoltatori!

Una vita “farcita” di radio, già dagli anni 80-90, quando iniziò un pò tutto. Tu hai avuto la fortuna di essere in onda sulla mitica “One o One”, ci puoi raccontare un pò di questa prima esperienza?
Si, è stata la prima e la più importante. Ho vinto un concorso e sono passata dalla mia piccola radiolina di Torino ad un un network, la grande realtà, appunto, di “One o One”, quella vera!

Si, l’originale “One o One”, anche perché adesso esiste comunque “R101” ma tutti ricordano con amore enorme “One o One”. Io l’ascoltavo sempre, per la musica!
Mi piaceva molto, è vera storia della radio, fatta da professionisti con una cultura musicale pazzesca. Mi hanno insegnato veramente tante cose, anche se è durata solo un annetto perché poi mi chiamò Radio Deejay, ma è stato un anno molto bello ed importante.

Ed è appunto di Radio Deejay che volevo parlare. Lì hai condotto “Gran sera Deejay” con Paoletta, un'altra trasmissione che seguivo sempre con piacere.
Si, con Paoletta siamo ancora amiche, anche se non ci vediamo mai perché facciamo due vite completamente diverse. Io posso dire di essere stata l’unica donna in assoluto, ad aver sostituito Albertino nella mitica “Deejay Parade” e nel “Deejay Time”.

E non è da tutti…
No, no… ma lui voleva proprio me! Pensa che un ascoltatore mi ha mandato di recente una registrazione (sai, gli “amici della cassettina”!), proprio mentre conducevo la Deejay Parade. Si sentiva che ero emozionatissima, con una voce molto più sottile di adesso (tante sigarette in meno!) e poi... come facevi a non emozionarti lavorando con mostri-sacri come Fargetta e Molella, era veramente tosta! Lì mi resi conto di quanto Albertino fosse bravo, perché noi avevamo questa mega-sequenza mixata da Fargetta e dovevamo andarci sopra con la voce. Albertino non sbagliava un colpo, anche per un’ora di fila in diretta. Veramente un fenomeno!

Dopo Radio Deejay, hai lavorato su Radio Capital, RDS, Radio Kiss Kiss, insomma le hai girate tutte le più importanti!
Mi manca “105”, ma per questo ho un aneddoto pazzesco;fui contattata per inaugurare gli studi di Miami, davvero tanto tempo fa. L'accordo era stato fatto con la direzione artistica dell'emittente, avevamo anche parlato di denaro e mancava solo il contratto. Ad un certo punto entra in ufficio Hazan (proprietario di Radio 105) e mi si avvicina, a due millimetri dalla faccia. Io avevo il piercing al naso all’epoca, però una cosa sobria, non un anello da zulù :-) Mi guarda ed esce dalla porta; beh, da lì sono spariti! Tra l’altro mi ricordo che io in quel periodo avevo in ballo anche la trattativa con Radio Dimensione Suono a Milano, per cui alla fine accettai la loro proposta. Dolcis in fundo, scoprii che Hazan non mi prese perché secondo lui... ero brutta!

Scusa… mi è venuto da ridere...
Te lo giuro… poi, se è vero o non è vero questo non lo so, non lo sapremo mai… bisognerebbe chiederlo a lui!

Adesso veniamo all’attualità. Tu sei in onda su m2o dalle 20:00 alle 22:00 con Andrea Mattei per “m2o Party” e siete molto divertenti. Ecco, se gli speaker in onda si divertono, chiaramente si divertono anche gli ascoltatori, cosa ne pensi?
Guarda, “m20 party” è una community più che un programma radiofonico perchè io sono entrata in questo mondo da settembre 2017 e mi sono stupita di come sia veramente una famiglia. Una cosa che mi ha riportato ad un entusiasmo che non avevo più da tanto tempo.

E per Manuela Doriani quali sono le caratteristiche di uno speaker ideale?
Secondo me ci sono tanti modi di fare la radio. Purtroppo sento tante persone che “si parlano addosso” o che parlano tanto perché si piacciono, perchè amano ascoltarsi. Quando fanno le interviste, parlano più loro dell’intervistato. Io credo che quando tu racconti qualcosa, soprattutto davanti ad un microfono, devi sempre provare a tirare in mezzo chi ti sta ascoltando, cercare di coinvolgere il tuo pubblico.

Tu sei un’icona alla consolle di tanti eventi gay, quelli più cool della Penisola, no? Vorremmo un pensiero di Manuela Doriani su questa cosa.
Penso che qualche passo avanti, nel nostro Paese, si stia facendo. Ma le unioni civili non mi bastano, vorrei il matrimonio, le adozioni e un sacco di altre cose. E la cosa di cui non vorrei, veramente, più sentir parlare è proprio la discriminazione, su tutti i livelli: nei confronti degli omosessuali, delle donne, di tutti quanti. Per cui, facciamo quello che possiamo, ogni giorno nel nostro piccolo, per cercare di portare avanti questa battaglia, soprattutto i genitori con quelli che saranno poi il futuro, per cui i bambini che cresceranno e che devono, secondo me, imparare già da piccoli che cosa significa.

Un'ultima cosa ti chiedo: visto che noi abbiamo una community vastissima di gente iscritta al sito www.voci.fm e che si approccia a questa professione, quale consiglio potresti dare?
Claudio Cecchetto mi disse tanti anni fa (e poi si rivelò la dritta più preziosa) di essere sempre se stessi perché è l’unica cosa che ti rende unico. Faccio un esempio: le notizie sono uguali per tutti, okay? Il commento, e comunque il modo che avrò io di raccontarla, sicuramente sarà differente da ogni altro e quindi, è l’unico segreto per essere speciali!

Manuela Doriani, grazie, ti mando un abbraccio fortissimo.
E' stato un grande piacere, grazie a voi!