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  • La nostra giornalista Patrizia Simonetti, dal Festival di Sanremo 2018, ci regala questa interessante intervista a Bungaro e Pacifico, in gara sula palco del Teatro Ariston insieme alla grande Ornella Vanoni.

    Intervista realizzata a Febbraio 2018 da Patrizia Simonetti

    Uno dei momenti più attesi del Festival di Sanremo 2018 era sicuramente il ritorno sul palco dell'Ariston di Ornella Vanoni, quest'anno affiancata dai due autori Bungaro e Pacifico nella presentazione della canzone "Imparare ad amarsi".

    La traccia è stata descritta dai tre artisti come una "ballata sentimentale e raffinata, una canzone adulta. Bisogna aver vissuto intensamente per interpretarla. Bisogna imparare ad amarsi, a perdonarsi, perché il perdono è la cosa è più difficile da fare, ma anche la più importante e la più affascinante".

    Il brano è tratto da una raccolta dei più grandi successi della cantante, intitolata "Un Pugno di Stelle".

    "Imparare ad amarsi" di Bungaro - C. Chiodo - Pacifico - Bungaro - C. Chiodo - A. Fresa

    Ed. Music Union/Edizioni Curci/Nuove Arti/Onda Edizioni Musicali - Milano

    Fonte: Coming Soon

    Video-intervista a cura diPatrizia Simonetti

     

  • Una super-intervista di Patrizia Simonetti, dal Festival di Sanremo 2018!Ospite di VOCI.fm, il cantautore Luca Barbarossa, molto vicino al nostro mondo anche per essere il conduttore di "Radio2 Social Club", in onda ogni mattina su RAI Radio2.

    Intervista realizzata a Febbraio 2018 da Patrizia Simonetti

    Luca Barbarossa, nato a Roma il 15 Aprile 1961, è in gara tra i “BIG” del Festival di Sanremo 2018 con la canzone “Passame er sale”.

    Non è assolutamente nuovo alla kermesse ligure: quando aveva 20 anni arrivò quarto con la canzone “Roma spogliata”. Tornò a Sanremo nel 1987, nel 1988 (con “L’amore rubato”, che parla di violenza sessuale e che gli diede grande popolarità), nel 1992 (quando vinse con “Portami a ballare”), nel 2003 e nel 2011.

    Ha inciso 11 album, l’ultimo dei quali “Roma è de tutti” (febbraio 2018).

    Tra il 2008 e il 2010 si è dedicato anche allo spettacolo teatrale (“Attenti a quei due” con Neri Marcorè), alla televisione (come presentatore) e alla radio, sulla quale è vero protagonista con la trasmissione di successo “Radio2 Social Club”, in coppia con il comico Andrea Perroni.

  • E' la voce il vero “specchio dell'anima”. Per questo dobbiamo prendercene cura ed affidarci ai consigli di veri esperti. Come la brava Angela Ruggiero, voice-coach campana, che ci racconta la sua carriera tra canto, radio, speakeraggio... e Masterclass di cui è spesso docente. Patrizia Simonetti l'ha incontrata per noi, per svelarci qualche bella sorpresa riservata agli utenti di VOCI.fm

    Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


    Angela Ruggiero, nasce ad Avellino il 26 Giugno 1982. Il suo amore per la musica emerge in tenera età. Inizia a suonare il piano a 6 anni e poi a cantare a 10 anni. Da adolescente comincia a farsi strada nel mondo della voce, partecipando a contest canori provinciali e regionali, poi nazionali, ottenendo ben presto importanti riconoscimenti. Nel 1999 esce il suo primo inedito, partecipa all’Accademia di Sanremo e segna una tappa importante della sua vita artistica. Organizza diverse Masterclass ed è responsabile artistico dell’Accademia di Musica Kandinsky di stage importanti con Elisa Turlà, Iskra Menarini, Grazia di Michele.

    Con quest'ultima ha anche l’onore di duettare. Nel 2011, con il suo brano “Rinasco Adesso” (che racconta la sua autobiografia in un passato di disturbi alimentari), vince il “Gardautori” e inizia una collaborazione con Gatto Panceri (supporter in diversi concerti campani). Studia per anni con Elisa Turlà, scomparsa prematuramente, ma che lascia un tesoro inestimabile ai cultori della voce portando in Italia il metodo “Estill Voice Training”. Angela si forma, come vocal-coach, anche al fianco di Fussi, Erika Biavati, Eleonora Bruni, Matteo Belli al “Voice to Teach” ed è Master del Metodo internazionale “Estill Voice Training”. Attualmente lavora presso l’etichetta “Sonora Record” di Nola (NA) come vocal-coach e presso “Kyo web Music” come speaker; è presente come vocal-coach in diverse scuole di canto.


    Impegnata in molti progetti scolastici, anche con Diversamente Abili, unendo le sue competenze musicoterapiche, canore e motorie (laureata in scienze motorie preventive e adattate). Artisticamente è all’uscita del suo quarto album e in promozione con “I Imagine” brano pubblicato da poco su HIT MANIA DANCE 2020 (Dj Optimus ft Angela Ruggiero). Voce versatile che si presta a tutti i generi musicali: dal jazz, al rock, alla dance, predilige la canzone italiana d’autore. Compositrice, autrice, direttore artistico di eventi e spettacoli. Esperta in comunicazione, programmazione neurolinguistica e coach professionista. Ideatrice della rubrica “pillole del lunedì” su gazzettadellirpinia e in cantiere un blog su VOCI.fm #sitodellevoci



  • Annalisa Minetti è famosa per il suo talento di cantante, per le sue trionfanti apparizioni al Festival di Sanremo, per i duetti prestigiosi e per l'indiscutibile bellezza! Ma non tutti sanno che Annalisa Minetti sa mettersi alla prova anche in sala di doppiaggio e che ama utilizzare la sua voce in tanti altri campi. Clicca e guarda l'intervista realizzata per VOCI.fm dalla giornalista Patrizia Simonetti.

    Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


    Annalisa Minetti su Voci.fm, una voce bellissima. Come la curi e quando hai capito che potevi usarla per cantare?
    In realtà ero a casa con i miei genitori, i miei parenti, in un Natale molto vissuto, nel senso che noi siamo di origine pugliese quindi eravamo veramente in molti, e tra questi due miei zii, cantano molto bene, hanno incominciato ad intonare alcune canzoni, io li ho seguiti e mio zio mi ha fatto notare che avevo una voce molto carina e che potevo lavorarci sopra. Ho iniziato a lavorare con lui nelle band, in giro, poi sono diventata un duo un po' più sofisticato con un sax e da lì ho capito che mi piaceva e che poteva essere la mia strada.

    Che consigli puoi dare a chi vuole fare il cantante o la cantante?
    Ma in realtà più che consigliare le persone di sognare il canto come professione, voglio consigliare ai ragazzi di oggi, soprattutto, a cui viene insegnato l'esatto contrario, di credere nei sogni. I sogni sono un diritto di tutti e soprattutto i sogni possono realizzarsi solo e attraverso la nostra volontà e il loro impegno e non attraverso altri tipi di mezzi, volontà ed impegno portano ovunque.

    Quindi il talento va bene, però poi bisogna anche saperlo curare?
    Bisogna accrescere le proprie competenze. La competenza è necessaria, lo studio e la cultura lo sono, quindi deve tutto camminare di pari passo.

    Però è un bel mestiere no?
    E' un mestiere che emoziona, perché è il mio mestiere, mi piace, mi appassiona e quindi per me è molto bello, per altri sarà bello cucinare, che a me piace comunque in ogni caso, sono tanti i mestieri che possono appassionare, basta crederci.

    Io mando un bacione enorme a tutti gli ascoltatori di Voci.fm, da Annalisa Minetti, a prestissimo!



    ANNALISA MINETTI: CENNI BIOGRAFICI

    Annalisa Minetti nasce a Rho (MI) il 27 dicembre 1976. Nel 1998 vince il Festival di Sanremo con il brano “Senza te o con te”. Nel 2004 partecipa al reality-show “Music Farm”. Nel 2008 duetta con Toto Cutugno, sempre nella kermesse sanremese. Nel 2007 canta in concerto con Claudio Baglioni, il suo idolo. Nel 2012 vince il bronzo alle Paralimpiadi nei 1.500 per ipovedenti e nel 2013 oro ai Mondiali paralimpici negli 800 metri. Candidata alle politiche 2013 con “Scelta Civica” nella circoscrizione Lazio, non viene eletta. Annalisa Minetti ha anche avuto una fortunata esperienza nel doppiaggio. Nel 2005 ha prestato la voce al personaggio di “Iris” nel film d'animazione “Yo-Rhad - Un amico dallo spazio” (regia Vittorio Rambaldi e Camillo Teti). E' una delle concorrenti di “Tale e Quale Show 2017”, trasmissione RAI con Carlo Conti.

  • E' il giovane cantautore romano Cristiano Turrini ad essersi aggiudicato Deejay On Stage 2020, il prestigioso contest musicale di Radio Deejay che va in scena ogni estate a Riccione. Classe 1989, Cristiano Turrini nel 2013 ha partecipato come doppiatore al telefilm "Violetta" della Disney. A premiare il vincitore è stato Linus, direttore editoriale di tutte le emittenti del gruppo Gedi. La vittoria è andata alla canzone di Cristiano Turrini “Kuala Lumpur” (da oggi in onda su Radio Deejay), una ballad evocativa e coinvolgente in cui l’incontro tra le sonorità occidentali e quelle asiatiche dà vita ad un sound caldo e ricercato, che strizza l’occhio al mondo chillout. Cristiano descrive la sua canzone; “Kuala Lumpur racconta un vano tentativo di fuga dal ricordo di una storia d’amore finita ancora prima di nascere, attraverso un viaggio nei generosi scenari della splendida capitale malese. È un respiro a pieni polmoni, per abbassare il volume dei pensieri e cercarsi altrove”. Oltre al cantautore e discografico Marco Canigiula (già autore per Annalisa, Emma Muscat, Biondo, Suor Cristina, Alessandro Casillo), hanno contribuito all’arrangiamento: il producer Skywalker (Marta Daddato), il pianista Jacopo Carlini (Giorgia, Fiorella Mannioia, Sanremo 2020), Davide Gobello (Fabrizio Moro, Loredana Bertè, Tricarico, Paolo Vallesi) e il bassista Matteo Carlini (Alex Britti, Martina Attili).

    News a cura di Patrizia Simonetti

  • Parlare di voce con una “grande voce”, a 360°: Enrico Ruggeri. Da 40 anni il suo timbro inconfondibile lo ha reso unico come cantante ma non solo. Dal 2015 è anche conduttore della trasmissione giornaliera di Radio 24 “Il falco e il gabbiano”. Lo ha intervistato per VOCI.fm il blogger Angelo Oliva.

    Intervista realizzata da Angelo Oliva


    Su VOCI.fm siamo con Enrico Ruggeri.
    Ciao a tutti.

    VOCI.fm si occupa di voci ed in questo periodo di interessanti se ne sentono davvero poche. La tua Enrico la tua la ascoltiamo sui dischi ma anche in radio (Radio 24), visto che conduci un programma interessantissimo dove racconti storie. E la tua voce fa la differenza.
    Ti ringrazio, è un programma che mi incuriosisce, mi diverte perché scopro un sacco di cose ed in fondo asseconda la mia vocazione, che è quella di raccontare qualcosa agli altri; lo faccio con la musica, con i libri... e in radio è molto divertente.

    La differenza che c'è nel raccontare e nello scrivere, esiste oppure no?
    La differenza fondamentale è che quando scrivi una canzone ti sottoponi ad un rito collettivo, cioè la canzone verrà ascoltata da tante persone e nella migliore delle ipotesi anche cantata da tutti. Quando scrivi sei un due, perché chi legge è presumibilmente solo, quindi hai un rapporto diretto. Quando scrivi hai meno pudore, vai a scavare di più, è come quando racconti una cosa ad una cena dove sei in dieci, oppure ti apparti con una persona e parli da solo con lei.

    Tu hai caratterizzato la tua musica e il tuo modo di essere con questa voce, è importante, fa la differenza?
    Beh, tutto quello che è personale fa la differenza! Devo dire che a me capita di chiamare un taxi e la signorina dall'altra parte mi riconosce per la voce oppure che qualcuno dica “ma non so se è lui” poi mi sentono parlare e dicono “ah ma allora sei tu”, quindi è una fortuna avere una voce che ti caratterizza, sicuramente un buon gradino di partenza.

    Che tipo di consiglio daresti ad un giovane che si vuole approcciare nello scrivere una canzone o un racconto, cosa dovrebbe sicuramente fare?
    Curare la personalità. La storia dimostra che quelli che ce l'hanno fatta, ce l'hanno fatta soprattutto perché stavano attuando una cosa che in quel momento nessuno stava facendo in quel modo. Quindi consiglio di avere il terrore di assomigliare a qualcun altro, è la prima qualità che devi avere.

    Vedo che in realtà, proprio come un ragazzino, con la stessa grinta sei ritornato con i Decibel. Come si fa ad avere ancora tutto questo entusiasmo dopo che hai già fatto veramente tanto?
    Bisogna essere curiosi, non accontentarsi, sapere dire di no, non pensare ai soldi, perché molto spesso in una posizione come la mia le cose più divertenti sono quelle che ti pagano meno. Fare anche una scelta di vita, uno dirà “beh, capirai, fai presto a parlare! Però è anche vero che se non sei ingordo dal punto di vista economico, la vita te la puoi godere meglio”. Voci.fm ciao! Ecco la mia (voce)
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    ENRICO RUGGERI: CENNI BIOGRAFICI 

    Enrico Ruggeri nasce a Milano il 5 Giugno 1957. Gli inizi della sua carriera musicale risalgono al 1972 quando, a soli 15 anni di età, fonda il suo primo gruppo che, in continua evoluzione, diventa nel 1977 la famosa band “Decibel”. Da lì in avanti sarà una escalation invidiabile di primi posti in classifica, soprattutto come solista. Enrico Ruggeri è autore ed interprete di pietre miliari della musica italiana: Mistero, Peter Pan, Primavera a Sarajevo, Si può dare di più (cantata con Gianni Morandi ed Umberto Tozzi - brano vincitore del Festival di Sanremo 1984), solo per fare alcuni esempi. E' suo il testo de "Il mare d'inverno”, hit di Loredana Bertè, ispirato alla città di Marotta (Marche PU). Alla sua opera di musicista, Enrico Ruggeri affianca l'attività di scrittore, poeta, attore, conduttore televisivo e speaker radiofonico. E' sua la voce della trasmissione “Il falco e il gabbiano” in onda dal 2015 sulle frequenze di Radio 24.

  • La nostra giornalista Patrizia Simonetti ci regala una perla: la Video-Intervista realizzata per VOCI.fm ad Enzo Avitabile, cantautore e voice-talent napoletano conosciuto in tutto il Mondo, che proprio ad inizio mese (1 Luglio 2017) è stato premiato con ben due Nastri d'Argento per la colonna sonora del film "Indivisibili". Con lui parliamo di come curare ed allenare la voce per mantenerla sempre al top.

    Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


    Enzo Avitabile su VOCI.fm, tanti premi per la colonna sonora di “Indivisibili”, però soprattutto Enzo Avitabile è una voce bellissima! Come la curi e cosa ti ha portato la tua voce
    Buonasera, io lavoro con un professore che è Ugo Cesari, uno dei più grandi foniatra italiani, di cui appoggio e sostengo molte ricerche. Credo sia indispensabile rispettare l'igiene vocale e soprattutto reputo fondamentale la conoscenza e lo studio della logopedia. Farsi seguire da un professionista è importante, come lo sono le visite periodiche e l'attenzione; parlando di voce non bisogna proprio trascurare nulla.

    Enzo, quando ti sei accorto che con la tua voce potevi cantare e fare delle cose meravigliose?
    Guarda, me ne accorsi già da piccolissimo, avevo 6-7 anni; nel quartiere di Napoli dove vivevo c'era solo il juke-box, ascoltavamo James Brown, Tina Turner, Afrika Bambaataa, Richie Havens, Randy Crawford. Il mio sogno era di incontrarli e fare anch'io quel tipo di musica; quando questo si è avverato, ho cercato di raggiungerne un altro: omaggiare questo “suono-amico” cercando però di distaccarmene piano-piano per creare un genere che fondesse il funk con le mie origini napoletane e conservare così un'identità molto forte.

    Possiamo quindi dire che chi vuol lavorare o giocare con la voce, sia cantare, sia recitare, sia doppiare, deve comunque farlo nelle sue corde, cioè dedicarsi a progetti che comunque gli appartengono?
    Beh, ognuno è libero di fare ciò che vuole! Però è sempre importante seguire alcune regole: come già detto, sottoporsi a visite periodiche, essere assistiti da un bravo foniatra e da un altrettanto bravo logopedista. La voce ha bisogno della palestra, perchè una cosa è esprimere quello che vuoi, un'altra è mettere a posto il mezzo e tenerlo in allenamento. Un saluto agli amici di VOCI.fm da parte mia, Enzo Avitabile.

    Grazie Enzo



    ENZO AVITABILE: CENNI BIOGRAFICI 

    Enzo Avitabile nasce a Napoli il 1° Marzo 1955 e inizia a suonare il sassofono da giovanissimo nei locali della sua città. Diplomato in flauto al Conservatorio, partecipa come sassofonista a dischi di Pino Daniele, Edoardo Bennato, Antonello Venditti. Debutta discograficamente come solista nel 1982 con l’album AVITABILE, seguito da MEGLIO SOUL (che ottiene una certa visibilità radiofonica), da CORRERE IN FRETTA e da S.O.S. BROTHERS che contiene due dei suoi brani più noti, “Soul Express” e “Black Out”. Sempre nell’ambito del funk si muovono i dischi successivi: ALTA TENSIONE (con la collaborazione di Afrika Bambaataa), STELLA DISSIDENTE (chi non ricorda la copertina firmata da Milo Manara?) e AVITABILE ENZO, realizzato con Corrado Rustici. EASY (1994) chiude in un certo senso la prima fase della carriera del musicista, che dal disco successivo, ADDO’, al quale collaborano gli Agricantus, si distacca dai modelli americani e inizia una ricerca sulla musica etnica mediterranea, ben testimoniata nel 1999 da “Mane e mane”, un brano eseguito insieme a Mory Kanté e inserito nell’album O-ISSA. Negli anni Duemila Avitabile si dedica interamente allo studio e alla riscoperta del patrimonio musicale della propria terra. Inizia così una collaborazione con i Bottari di Portico, gruppo di percussionisti le cui origini risalgono al Dodicesimo secolo, il cui primo frutto è nel 2004 l’album SALVAMM’ ‘O MUNNO (al quale partecipano Khaled, Manu Dibango, Zì Giannino del Sorbo, il Miserere di Sessa Aurunca, Luigi Lai, la Polifonica Alphonsiana e Baba Sissoko). Dal 2006 Avitabile cura un laboratorio di etnomusicologia all’Università Suor Orsola Benincasa, e continua la sua produzione discografica che vede come ultimi episodi il doppio album FESTA, FARINA E FORCA (2009) e NAPOLETANA (2009). Nel 2012 esce BLACK TARANTELLA e nel 2016 LOTTO INFINITO. Nel Marzo 2017, Enzo Avitabile vince due DAVID DI DONATELLO sia come Miglior Musicista per aver composto la colonna sonora del film INDIVISIBILI, sia come Miglior canzone originale con ABBI PIETÀ DI NOI, brano contenuto nella stessa colonna sonora. Per gli stessi meriti si aggiudica il 1° Luglio 2017 anche due Nastri d'argento.

  • Parlando di voce, incontriamo il figlio di Johnny Dorelli, Gianluca Guidi, attore e cantante molto apprezzato dal pubblico italiano, che non nasconde la sua passione per la radio. A suo avviso, infatti, resta sempre il mezzo più affascinante per esprimersi con la voce. Ecco l'intervista realizzata dalla giornalista Patrizia Simonetti per VOCI.fm

    Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


    Gianluca Guidi su VOCI.fm, buongiorno!
    Buongiorno a voi.

    Si parla di voce e quindi viene subito in mente tuo padre Johnny Dorelli, ma anche tu... che canti, reciti e cos'altro?
    Oddio... cucino... faccio dolci...

    (risata) No no, intendo con la voce!!!
    (risata) Cucino cantando! Ho alcune ricette che eseguo con le Cavatine del “Barbiere di Siviglia”.

    Facci un esempio?
    (canta) Oh, bravo Figaro! Bravo, bravissimo! Bravo! Fortunatissimo per verità!

    Un'esclusiva per VOCI.fm!
    Certo, ma solo qua me la faranno fare! Quindi tenetela come un reperto, l'unica esperienza lirica di Gianluca Guidi.

    Ma con un papà come il tuo, di così grande talento, hai deciso fin da piccolo di lavorare con la voce?
    Beh, anche mia mamma Lauretta Masiero ha di certo contribuito! Ho vissuto in una famiglia che faceva solo questo e quindi sarebbe stato strano trovarmi occupato in un altro settore. Sono quelle cose che puoi rifiutare “a monte”, drasticamente perchè non sono nella tua indole, oppure sposartele sperando che vada bene.

    Come te la sei studiata la tua voce?
    Mah... non me la sono proprio studiata! Non capisco perchè ancora non abbiamo dato il Nobel a mio padre, visto che è lui ad aver scoperto la clonazione! La Pecora Dolly viene per seconda, il primo clone sono io. Per anni tutti mi dicevano che imitavo mio padre, invece no... sono proprio così!

    E la voce come ti piace di più usarla: per il teatro, il canto o il doppiaggio? E che consiglio puoi dare a chi vuole avvicinarsi ad un lavoro con la voce?
    Innanzitutto non credo sia giusto dare consigli, ma esprimere opinioni. Secondo me i consigli servono a poco nella vita. Detto questo, io credo che il mezzo più affascinante per esprimersi con la voce sia la radio. Perchè la radio, dalla parte di chi la ascolta, lascia il tempo di pensare e di immaginare. Pensa al “radiodramma” che una volta era molto diffuso e che ora sento qualche volta su Radio 24 (testi moderni ma molto belli e ben fatti, tipo Dylan Dog). Se senti sbattere una porta sul radiodramma e chiedi di questo a 10 ascoltatori, vedrai che almeno in 8 ti daranno un colore ed una forma diversa per quella porta. Perchè la radio ha un potere evocativo e voci e suoni “evocano” sensazioni diverse in ognuno di noi. Vale anche per gli speaker che senti in conduzione. Io per 4 anni mi sono immaginato in un certo modo un personaggio che ascoltavo di mattina su Radio Montecarlo; la sua simpatia e l'”erre moscia” me lo hanno fatto raffigurare in una maniera completamente diversa da quella che è realmente. E questa cosa, secondo me, è affascinante da morire!

    Voci (molte) punto fm spargete le voci e venite... a teatri! Ciao da Gianluca Guidi!


    GIANLUCA GUIDI: CENNI BIOGRAFICI
    Gianluca Guidi nasce a Milano il 24 marzo 1967. E' un cantante, attore e regista, figlio di Lauretta Masiero e di Johnny Dorelli. Inizia la carriera partecipando al Festival di Sanremo 1989 con il brano “Amore è”. L'anno successivo ritorna al Festival di Sanremo (condotto in quell'edizione da suo padre Johnny Dorelli) con “Secondo te”, classificandosi al 3º posto nella sezione "Novità"; è proprio nel 1990 che pubblica il suo album di debutto: “Eddy and me”. Esordisce in teatro nel 1992 nella commedia musicale “Parole d'amore” con Nino Manfredi ed avvia una fortunata carriera di attore collaborando con nomi importanti come Ernesto Calindri, Ennio Coltorti, Gigi Proietti, Massimo Natale, Giampiero Ingrassia ecc. Nel 2011, riceve il riconoscimento speciale "Leggio d'oro Alberto Sordi". Per la televisione, dal 1997 al 2000, è l'Ispettore Giuliani nella fortunata serie televisiva “Linda e il brigadiere”, accanto a Nino Manfredi e Claudia Koll. Gianluca Guidi ama la radio e partecipa assiduamente, nelle vesti di ospite, al programma “Viva Radio 2”, condotto da Rosario Fiorello e Marco Baldini. Nella puntata del 10 novembre 2006, che ha avuto come ospite Laura Pausini, ha avuto l'occasione di sostituire Marco Baldini accanto a Fiorello. Anche la trasmissione “Gli spostati” nel 2007 l'ha visto come ospite fisso per dieci puntate nel mese di settembre. Nell'estate 2010 conduce su RadioUnoGianvarietà”, uno show di mezz'ora in onda da lunedì a venerdì alle 13.30, con Claudio Pallottini e Massimiliano Giovanetti, con al pianoforte il Maestro Riccardo Biseo e la partecipazione di Valentina Cenni e Enzo Garinei. In questo contesto, Guidi ospita anche suo padre Johnny Dorelli, una cosa mai avvenuta prima.

  • C'è chi le "parole" riesce a valorizzarle non solo con la propria voce ma anche con la musica: Giovanni Nuti. Cantautore e musicista, collabora con grandi nomi della canzone italiana. Ma soprattutto è colui che sa regalare, negli anni, una straordinaria melodiaalle poesie della compianta Alda Merini. Lo ha intervistato per VOCI.fm il blogger Angelo Oliva.

    Intervista realizzata da Angelo Oliva


    Su Voci.fm siamo con Giovanni Nuti. Buonasera Giovanni!
    Buonasera a te, buonasera a tutti.

    Artista, musicista e come dire, grande collaboratore di un “monumento”, anzi com'è che hai detto: “il nuovo Dante Alighieri”?
    Si, così dice Ennio Moricone: Alda Merini è il Dante Alighieri dei nostri tempi e come lei ne nasce uno ogni 400 anni.

    Tu hai musicato molte delle sue parole, cioè tu hai collaborato proprio insieme a creare questa alchimia tra musica e parole. Quanto è importante, ancora oggi, la parola; soprattutto nel nostro linguaggio e nella comunicazione con le persone?
    Beh, la parola è tutto, può essere fraintesa, può svelare tanto di noi, può farci sembrare fragili, forti, cioè bisogna veramente stare attenti, le parole sono dei macigni.

    Quindi scrivere parole e musica diventa, a questo punto, un grosso fardello, impegno o un piacere?
    Diventa la gioia più grande della vita, quando le parole si sposano con la musica e ti trasmettono emozioni, ecco, allora, abbiamo centrato.

    Le parole sono importanti soprattutto per chi lavora con la voce, le parole, la musica, che consiglio daresti tu per iniziare un percorso con la parola?
    Innanzitutto leggere mi sembra una delle cose fondamentali, leggere il più possibile, avere la curiosità di leggere anche quello che non ci piace paradossalmente, perché siamo il risultato di tutto quello che noi vediamo, leggiamo; quindi è importante.

    Questi giorni sta uscendo il tuo cofanetto con Alda Merini, le vostre canzoni, ci sarà anche uno spettacolo, quale emozione c'è nel rivivere questi momenti e nel continuare a proporli?
    Ma vedi l'emozione è come la prima volta, quindi ogni qualvolta io interpreto una canzone ritorna immediatamente un flash quando Alda me l'ha dettata, quando io mi sono messo al pianoforte e l'ho musicata, gliel'ho fatta ascoltare, insieme abbiamo goduto di quello che abbiamo creato e l'emozione è indescrivibile, però ogni brano devo dire, proprio per ogni brano.

    Quindi consigli assolutamente di ascoltare con interesse, anzi prima dicevi “fermatevi ad ascoltare”?
    Si, è un pò quello che io vorrei, siamo tutti di corsa, non solo adesso, ma da molti anni, tutti corriamo e non sappiamo dove andiamo poi alla fine, vogliamo fare troppo e rischiamo di perdere qualche pezzo per strada. Il mio lavoro con Alda Merini è, come dire, un incitamento all'ALT: fermati, puoi ascoltarti, ascolta la poesia e fermati perché puoi trovare qualcosa di te nel profondo e puoi iniziare un percorso di “guarigione”. Un saluto a tutti gli amici di Voci.fm, con tutto il cuore e ripeto: “alt, fermiamoci, è il momento della poesia”. Grazie.



    GIOVANNI NUTI: CENNI BIOGRAFICI

    Giovanni Nuti nasce a Viareggio il 21 Agosto 1964. Inizia a studiare pianoforte all'età di dieci anni e poi si specializza in musicoterapia verso i portatori di handicap. Nel 1989 esce il primo disco (“AL PARCO DEI SILENZI”), con la collaborazione di Enrico Ruggeri. Nel 1991 partecipa al Festival di Sanremo e poi collabora con diversi musicisti, tra cui Lucio Dalla, Roberto Vecchioni e Milva, di cui nel 2004 cura come autore il ritorno discografico per “MILVA CANTA MERINI”. Proprio con la poetessa, Nuti inizia un sodalizio artistico, realizzando diversi album e singoli. Nel 2010 esce “UNA PICCOLA APE FURIBONDA” e nel 2011 “VIVERE SENZA MALICONIA”, che contiene canzoni dello swing italiano degli anni trenta e quaranta. Nell'autunno 2017 presenta “ACCAREZZAMI MUSICA”, il canzoniere di Alda Merini.

  • Quando un giovane artista mette la sua voce e la sua musica a disposizione di temi sociali attuali e importanti per sostenere e dare, appunto, voce a chi è più in difficoltà, vale la pena di ascoltarlo. Ad aprile uscirà il suo primo EP, si chiama Giuseppe D’Amico in arte Savio, e Patrizia Simonetti l’ha video intervistato per Voci.fm

    Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


    Giuseppe D’Amico, in arte Savio, nasce a Leonforte, in provincia di Enna, trovando già due fratelli, oltre naturalmente la mamma, casalinga, e il papà che fa l’artigiano ma ama tanto la musica italiana. Sin da piccolo si innamora quindi del canto e della musica, muovendo i primi passi nelle file della banda cittadina, e cantando nei festival estivi organizzati in paese e in provincia. La musica ha da sempre accompagnato la vita del cantautore siciliano, arricchendo e educando la propria infanzia a tal punto da lasciare impresso nel suo DNA l’amore per il prossimo attraverso l’uso delle sette note. Dopo aver completato gli studi musicali presso l’Istituto superiore di studi musicali V. Bellini di Caltanissetta, Giuseppe D’Amico comincia a lavorare presso varie orchestre siciliane ricoprendo il ruolo di primo corno. Ha anche l’onore di accompagnare Franco Battiato in un suo concerto a Milo, nel catanese, esperienza che lo fa maturare in vista di un impensabile, fino a pochi anni fa, pensiero compositivo e di scrittura di brani propri. Dopo aver conseguito il titolo, continua a studiare musica classica con celebri primi strumentisti di teatri, alunno per due volte del Maestro Danilo Stagni, attualmente primo corno del Teatro alla Scala di Milano, partecipa alle audizioni di Teatri prestigiosi come il Teatro dell’Opera di Roma e il Teatro Bellini di Catania.

    La voglia di istruirsi ma anche di istruire nell’ambito della musica è stato un altro suo obiettivo, così comincia a muovere i primi passi anche da docente, prima nelle scuole secondarie di II grado ricomprendo il ruolo di Direttore d’orchestra leggera, poi come docente di Ed. Musicale nelle scuole secondarie di I grado. La curiosità musicale lo porta a lavorare con gli alunni delle scuole materne arricchendo un altro lato del cantautore, quello della sensibilità data dalla fantasia dei bambini, fino a portarlo a pensare di rendersi utile anche nel sociale, dapprima sensibilizzando musicalmente persone con disabilità in uno studio privato, e subito dopo entrando a far parte di una cooperativa sociale che accudisce ragazzi con disabilità, con cui ancora collabora. Nel 2012 conosce quindi un ragazzo affetto da Sindrome di Dawn a cui insegna a suonare la batteria e con il quale cui intraprende un cammino artistico che li porta a spostarsi in tutta Italia: il duo si chiama Gli sms, per lanciare un chiaro messaggio solidale a quanti non hanno la forza di mettersi in gioco a causa di una disabilità. Gli sms calcano palchi prestigiosi tra cui quello delle selezioni ufficiali nazionali di Italia’s Got Talent e quello di Silvia Mezzanotte, ex regina dei Matia Bazar, con cui duettano a Cardinale, nel catanzarese. Dopo la morte del padre, Giuseppe D’Amico decide di intraprendere un percorso da solista, cominciando a scrivere dei brani a tema sociale: nasce così il suo primo singolo dal titolo Musicabile che tratta temi forti e attuali come la disabilità, il bullismo e la diversità in genere; il brano è supportato da un videoclip realizzato da soggetti disabili e non, ponendosi come obiettivo l’inclusione.


    Dopo 6 mesi, decide di scrivere un altro singolo dal titolo Metti la E con l’accento, brano che nasce per dar voce a un altro tema molto attuale, ovvero la partenza dei giovani dal sud verso la terra promessa, il tutto utilizzando termini di denuncia verso le politiche attuate fino ad oggi, seppure in maniera elegante e sempre garbata. Entrambi i lavori discografici sono prodotti dall’etichetta discografica indipendente Circuiti sonori di Armando Cacciato con sede a Canicattì, nell’agrigentino, mentre gli arrangiamenti delle musiche sono realizzati a Milano da Giancarlo Vaccalluzzo e i due videoclip da Alberto Maria. In quest’ultimo lavoro il cantautore decide di accorpare al proprio nome il nome d’arte Savio, derivante dal forte attaccamento alla vita del Santo Salesiano Domenico Savio che ha accompagna da sempre la sua vita. Attualmente Savio sta lavorando alla realizzazione di un EP contenente 4 brani: i due sopracitati e altri due che presentano agli ascoltatori altrettante tematiche importanti come la violenza di genere e l’uso improprio dei social. Il primo brano Carta canta parla infatti di una donna che vive i postumi di passate violenze: il brano si evolve con il desiderio di denuncia per testimoniare in prima linea che si può uscire da questi incubi che tracciano la propria vita in negativo e che la segnano per sempre. Il secondo dal titolo Socialmente social parla dell’uso quasi incontrollato dei social network e di come caratterizzano la nostra vita fino a sovrastarla, rendendola priva di rapporti veri e umani.



  • Quante volte vi è capitato di canticchiare la colonna sonora di un film o di un cartone animato e scoprire che vi ricordate le parole a memoria? Beh, questa è la magia del doppiaggio, fatto non soltanto di “parlato” ma anche di meravigliose parti “cantate”. Su VOCI.fm ci sembrava quindi doveroso dedicare un dossier proprio al “canto nel doppiaggio”! 


    Ti piace la voce di questo podcast? Contatta subito lo speakerAlessandro Delfino 

    Come la maggior parte di voi saprà il doppiaggio è composto principalmente da attori che prestano la propria voce ad altri attori stranieri al fine di creare un’alchimia vocale tale da far recitare il personaggio del film o cartone o telefilm nella nostra lingua.

    Ma può capitare anche in molti casi che in un determinato prodotto il doppiatore debba cantare come il personaggio originale in un contesto preciso della storia oppure in un lungometraggio in cui la maggior parte delle scene sono cantate.

    Ma non sempre chi doppia canta anche nelle edizioni italiane: prendiamo un facile esempio dove succede spesso l’incontro trarecitazione ecanto, iclassici Disney. Sin dal suo primo lungometraggio ("Biancaneve e i sette nani", del 1937) succedeva spesso che nella parte del cantato, al posto degliattori-doppiatori venissero scelticantanti professionisti vocalmente simili alla loro controparte attoriale; il risultato è stato spesso memorabile tanto che nessuno si è mai accorto che fossero due persone diverse.

    Ad esempio, Roberto Pedicini, che viene sostituito nelle parti cantate dal cantante lirico Carlo Lepore nel ruolo di Gaston in "La bella e la bestia"; oppure Vincent Thoma che sostituisce Massimiliano Alto nel protagonista del lungometraggio sempre targato Disney "Aladdin". Questo cambio viene adottato in tutti i lungometraggi Disney fino al 1989 con l’uscita de "La sirenetta"; in questo film viene scelta, nella parte della protagonista Ariel, l’attrice e cantante Simona Patitucci che riesce a rendere convincente sia il parlato che il cantato del personaggio animato. E come lei tutte le altre voci dei personaggi come Ronny Grant-Sebastian, o Sonia Scotti-Ursula o ancora Vittorio Amandola-Louis. Da allora succedono spesso dei casting misti, a seconda delle capacità dell’attore-doppiatore, ma soprattutto dalla difficoltà del cantato, dove non sempre ricordiamoci è facile ridare lo stesso risultato dell’originale. Il doppiatore infatti non solo deve essere disposto di una tecnica perfetta, di una voce pulita e di un senso del ritmo e della melodia, ma deve seguire una prova musicale cercando di essere il più simile possibile alla lingua di origine.



    Questa tecnica oggi avviene soprattutto nei cartoni, ma anche in molti film, spesso nel genere del musical, in passato venivano adattati in italiano sia i dialoghi che le canzoni; film come "Mary Poppins", Tutti insieme appassionatamente o "My fair lady" dove le attrici Julie Andrews ed Audrey Hepburn venivano doppiate in italiano da Maria Pia Di Meo nel recitato e da Tina Centi nel cantato.

    La maggior parte di questi film oggi non vengono più doppiati nel cantato per svariati motivi: perché il pubblico spesso vuole sentire la performance originale dell’attore, per la difficoltà che si ha e il poco tempo di adattare l’inglese in un italiano credibile e di trovare cantanti in grado di rendere, come detto prima, la stessa qualità in originale. Purtroppo questo comporta anche dei lati negativi, come la distrazione da parte dello spettatore di dover seguire i sottotitoli per capire il significato delle canzoni oppure il cambio netto percepibile tra il doppiatore e la voce originale dell’attore nel momento del canto. Mentre con un buon adattamento si possono ottenere risultati eccellenti, come ha dimostrato recentemente il successo della rivisitazione live-action de "La Bella e la Bestia", dove le scelte delle voci italiane si rivelano non solo valide, ma anche molto variegate: si va dalla cantante Ilaria De Rosa che doppia la protagonista (sostituendo nel canto la doppiatrice storica di Emma Watson, Letizia Ciampa) all’attore-cantante Marco Manca che doppia in modo superlativo Luke Evans nel ruolo di Gaston sia nella parte recitata che in quella cantata.

    Vi è mai capitato di canticchiare la vostra colonna sonora preferita durante la visione di un film o un cartone e scoprire che vi ricordate le parole a memoria? Beh questa è la magia del doppiaggio, che se ci permette di tornare bambini ricantando le canzoni di film come "La bella e la bestia" è anche grazie alle nostre classiche voci nell’ombra e anche ad alcune inedite nel settore, ma che ci hanno regalato e continuano a regalarci momenti indimenticabili.

    Le voci cantate più belle: 

    1. Gianna Spagnuolo - Biancaneve e Bruno Filippini - Principe in "Biancaneve e i Sette nani"
    2. Tina Centi - Julie Andrews e Audrey Hepburn in "Mary Poppins", "Tutti insieme appassionatamente" e "My fair lady"
    3. Nando Gazzolo - Rex Harrison in "My fair lady"
    4. Maria Cristina Brancucci - Cenerentola in "Cenerentola"
    5. Vittoria Febbi - Alice in "Alice nel paese delle meraviglie"
    6. Elio Pandolfi - Cosmo Brown in "Cantando sotto la pioggia"
    7. Oreste Lionello - Dick Van Dyke in "Mary Poppins"
    8. Tina Centi - Aurora e Sergio Tedesco - Filippo in "La bella addormentata nel bosco"
    9. Tony De Falco - Little John in "Robin Hood"
    10. Simona Patitucci-  Ariel in "La sirenetta"
    11. Marjorie Biondo - Belle e Massimo Corvo - Bestia in "La bella e la bestia"
    12. Carlo Lepore - Gaston e Elio Pandolfi - Le Tont in "La bella e la bestia"
    13. Vincent Thoma - Aladdin e Simona Peron - Jasmine in "Aladdin"
    14. Manuela Villa - Pocahontas in "Pocahontas"
    15. Massimo Ranieri - Quasimodo e Mietta - Esmeralda in "Il gobbo di Notre Dame"
    16. Alex Baroni - Hercules e Barbara Cola - Megara in "Hercules"
    17. Laura Chiatti - Rapunzel e Massimiliano Alto - Flinn Ryder in "Rapunzel - l’intreccio della torre"
    18. Serena Autieri - Elsa in "Frozen - il regno di ghiaccio"
    19. Chiara Grispo - Vaiana in "Oceania"
    20. Marco Manca - Gaston e Daniele Giuliani - Le Tont in "La Bella e la bestia (il film)"

  • Tra le tante novità estive di Rai Radio 2, il ritorno della storica trasmissione “Brasil”, dall'8 agosto 2020 ogni sabato e domenica alle ore 23.00. Ad affiancare l'altrettanto storico conduttore Max De Tomassi, già impegnatissima con le prove e con la scrittura del programma, c'è Pamela D'Amico, cantante, vocal-coach e conduttrice, qui al suo esordio radiofonico. Patrizia Simonetti l'ha videointervistata per VOCI.fm

    Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


    Torna dunque “Brasil”, trasmissione dedicata alla musica carioca e ai suoi protagonisti, dall'8 agosto 2020 su Rai Radio 2 dalle ore 23.00 all’una di notte, con il suo storico conduttore Max De Tomassi e con Pamela D'Amico, una full immersion nel racconto della musica e della cultura brasiliana con ospiti, interviste esclusive, anteprime e collegamenti, ricordando i grandi compositori ed interpreti che hanno reso nota in ogni parte del mondo questa musica e le nuove tendenze, straordinaria evoluzione di un universo ricco di originali idee e contaminazioni. Affermata cantante e conduttrice, Pamela D'Amico si misurerà con un ruolo a lei congeniale: un ponte tra i due Paesi, Italia e Brasile, dal punto di vista musicale e culturale. Pamela D'Amico è infatti un'artista con le radici a metà tra l'Abruzzo e la colorata Salvador de Bahia. Le melodie e i ritmi per lei rappresentano il mezzo perfetto per esprimersi e poter attraversare, creandone un'originale connessione, l'Italia e il Sud America.


    Gli strumenti come il pianoforte, la chitarra e le percussioni sono i mezzi attraverso i quali esprime l’arte della vibrazione. Il suo amore per la musica parte da lontano, infatti subito dopo la laurea e il diploma in canto, si esibisce sulle navi da crociera con l'obiettivo di conoscere il mondo ed approfondire le lingue dei popoli. Mossa dal desiderio di scoprire le sue radici, si trasferisce poi a Salvador de Bahia dove studia gli strumenti caratteristici e le tradizioni antiche. Dal Brasile si trasferisce in seguito in Germania, a Berlino, per poi prendere parte a svariate tournée in giro per il mondo, cantando in otto lingue tra cui l'armeno e il russo. Per questo nel 2018 viene scelta dalla Federazione Russa per rappresentare la musica italiana a Mosca, capitale europea del teatro, esibendosi in vari concerti ed eventi. Oltre alla musica, la sua grande passione per la conduzione la spinge a proporre e realizzare varie puntate di un programma sudamericano "Sentir Latino" in lingua italiana e spagnola in onda sulla piattaforma Sky e sul digitale terrestre, per la divulgazione della musica e della cultura che rappresenta l'incontro tra l'Italia e l’America Latina. All’Isola del Cinema di Roma, ha ideato e condotto il format “Talenti italiani", kermesse di cortometraggi legati a importanti premi nazionali ed internazionali, compresi i corti vincitori del Festival Internazionale Tulipani Di Seta Nera.

    Nel suo curriculum non manca il cinema: ha prestato la sua voce per alcune colonne sonore di film come “Lasciami per sempre” di Simona Izzo. Come autrice, con il maestro Paolo Vivaldi, compositore di colonne sonore per il cinema italiano, ha firmato il testo " Kinema/io volo alto " per la colonna sonora del film “Non essere cattivo” di Claudio Caligari, divenuta poi una canzone, e "Lacrime e Nuvole" per “La freccia del sud” di Ricky Tognazzi. Per il film “Brutti e Cattivi” con Claudio Santamaria ho composto e cantato il brano “A vida vai rolar", uscito in tutte le sale italiane. È autrice, inoltre, dei testi e cantante del disco di Tony Esposito, “Sun Sun Dance” che diventa la colonna sonora ufficiale della Valtur. Avendo una conoscenza approfondita della lingua portoghese, adatta vari brani italiani adattati in questa lingua. Collabora con il compositore Maurizio Fabrizio (autore di brani del calibro di “Almeno tu nell’universo” e “ I Migliori anni della nostra vita"), e con il compositore Louis Siciliano. Nel 2018 è ospite della meravigliosa isola di Ischia in omaggio al celebre regista Luchino Visconti, presso la sua storica residenza La Colombaia divenuta adesso museo, in un Festival patrocinato dal Parlamento Europeo.


    Nello stesso anno, durante la Milano Fashion Week 2018, in concerto live e la Canonica dei Fiori di Anna Fendi. È la vincitrice del bando Europeo della prestigiosa scuola di alta formazione artistica Officina delle Arti di Roma intitolata a Pier Paolo Pasolini. In televisione è ospite in studio nel programma "l'Italia con voi" su Rai Italia con Monica Marangoni, cantando dal vivo "Estate" di Bruno Martino, in doppia lingua, italiano e portoghese, con un adattamento inedito del testo. Il 24 Novembre 2018, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si esibisce presso il Conservatorio Licinio Refice di Frosinone, con l’orchestra al completo diretta dal maestro Gianluigi Zampieri , nell'ambito di un evento promosso dal Sovrano Ordine di Malta e con Maria Grazia Cucinotta come madrina. A teatro, a Roma, allo storico PUFF di Lando Fiorini a Trastevere con Antonio Giuliani, comico e attore romano, si esibisce nelle vesti di cantante ed attrice interpretando il monologo da lei scritto denominato “Il Dramma della Cantante“. Tra gli ultimi workshop a cui ha partecipato inerenti la recitazione, spicca quello sulla tecnica di Ivana Chubbuck, la famosa acting coach di Los Angeles.



  • E' stato il festival dei record, grazie all'ottima direzione artistica di Claudio Baglioni e all'alto livello degli artisti e della canzoni in gara. E il Sito delle Voci non poteva non essere presente anche quest'anno nella città della voce. E' stata una lunga settimana di lavoro per gli inviati di VOCI.fm a Sanremo, ma abbiamo portato ai nostri microfoni tante voci protagoniste ed ospiti di prestigio. In questa pagina trovate i contributi audioe i video più belli registrati dal 6 al 10 Febbraio 2018 dal nostro studio di Piazza Borea davanti al Teatro Ariston. Thanks to Radio Flash, Patrizia Simonetti e Astral Music.

    Interviste realizzate da Salvo Saladdino ed Enzo Sangrigoli

        

  • In teatro, televisione, al cinema ma soprattutto in radio. La voce di Lillo, da solo o in coppia con Greg ha conquistato il pubblico italiano di ogni età. Patrizia Simonetti lo ha incontrato per VOCI.fm

    Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


    Lillo su Voci.fm, benvenuto.
    Grazie, ciao a tutti. 

    Qui si parla di voci, nella recitazione, a teatro, nel doppiaggio e soprattutto nella radio. Tu fai teatro e cinema insieme a Greg e non solo, ma fai anche tanta radio. In che modo cambia l'uso della tua voce, a seconda della situazione in cui la usi?
    Io non sono mai stato un bravo imitatore per cui quello che faccio è sempre la mia voce che diventa quella del personaggio, ma rimane “la mia voce”, cioè non la cambio mai totalmente; quindi, se faccio un cattivo, sono Lillo con la voce da cattivo. 

    Però ogni tanto ti sentiamo con delle vocine diverse, tipo quando fai il bambino?
    Certo, la cambio ma non è una mia qualità, non sono bravissimo, è più bravo Greg a fare le voci, però credo che non sia importante, credo che invece sia importante l'empatia che crei con il pubblico, farlo divertire, ridere e trovare poi la performance comica; anche e soprattutto in radio. Quindi non mi sono mai preoccupato troppo di trasformarmi, sono riconoscibilissimo, chiunque mi sente dice “questo è Lillo che fa un personaggio”, mentre Greg è uno che riesce a mascherare di più. 

    Giocare e lavorare con la voce, secondo te, è un talento innato oppure ci si può anche applicare? Intendo, chi vuol fare la radio ma non è bravissimo di suo, si può mettere a studiare ad ascoltare gli altri?
    Guarda, il fatto di avere una voce gradevole è pura genetica, perciò quello aiuta sicuramente. Poi c'è il comunicare con la voce, che è una cosa che noi abbiamo imparato moltissimo in radio, perché noi venivamo dal teatro dove comunque sei aiutato dalla mimica che non ti fa preoccupare troppo (anche se la voce è molto importante anche in teatro, va usata bene); in radio no, o comunichi o non sei credibile! Per noi è stata una grandissima palestra quella della radio, per imparare a rendere empatica e simpatica, o comunque divertente e comica una voce. 

    “610 - Sei uno zero” fa troppo ridere, siete troppo bravi! Girano voci che in radio c'è chi arriva in ciabatte, c'è chi si trucca, c'è chi si infila delle dita nelle orecchie tanto non vi vede nessuno, voi cosa fate di nascosto?
    Noi siamo abbastanza normali, c'è da dire che io che sono più pigro di Greg come carattere e quindi mi è capitato qualche volta di svegliarmi all'ultimo momento, andare a far radio in condizioni pietose, senza essermi pettinato, con la barba lunga. 

    Cioè tipo adesso praticamente?
    Esatto, la cosa grave è che invece adesso io mi ero pettinato! :-) 

    Un saluto agli amici di VOCI.fm da... aspetta chi sono io? Ah, Lillo, Greg è l'altro!



    LILLO: CENNI BIOGRAFICI 

    Pasquale Petrolo, in arte Lillo, nasce a Roma il 27 Agosto 1962. Noto per far parte del duo “Lillo & Greg” in coppia con Claudio Gregori è un attore a 360°, umorista, regista, autore, fumettista, cantante e conduttore televisivo. Ma soprattutto, Lillo è lo speaker radiofonico che, dal “lontano” 2013, conduce (sempre con Greg ed Alex Braga) la trasmissione “610 (sei uno zero)”, in onda su RAI Radio2. Nel 2004 vince il prestigioso “Premio Flaiano” per la sezione “Radio”. Nel 2013, il programma festeggia 10 anni con una grande evento live all'Auditorium della Conciliazione di Roma (17 maggio 2013), trasmesso in tv da RAI 3. Di grande impatto sul pubblico la lunga lista di brani demenziali realizzati con il gruppo rock “Latte & i Suoi Derivati”. Attore teatrale, la sua carriera cinematografica come interprete, include: Nove lune e mezza (2017), Forever Young (2016), Natale a Londra- Dio salvi la Regina (2016), Pets - Vita da animali (2016), Natale col boss (2015), Tempo instabile con probabili schiarite (2015), Un Natale stupefacente (2014), Colpi di fortuna (2013), Epic (2013), Mi rifaccio vivo (2013), Colpi di fulmine (2012), Com'è bello far l'amore (2012), Humpday (2009), Fascisti su Marte (2006), Per non dimenticarti (2005), Blek Giek (2001).

  • Attrice, doppiatricecantante, ma soprattutto conduttrice televisiva e star delle imitazioni. Loretta Goggi è davvero un talento a 360° e la sua voce, modulata e trasformata in mille modi, è proprio quella “freccia in più” al suo arco. Ce ne parla lei stessa ai microfoni della nostra giornalista Patrizia Simonetti.

    Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


    Tu sei cantante, imitatrice, attrice... ma come ti piace di più usare la tua voce?
    Onestamente condurre oggi è la cosa che mi piacerebbe di più, perché mi permetterebbe anche di dire quello che penso e non essere solo una replicante. Ho provato a scrivere e mi sono molto divertita. Però condurre un programma anche di nicchia, non un varietà, potrebbe essere stimolante per me. Quindi la voce a me serve anche per esprimere un pensiero ed in questo senso mi interessa molto.

    E tu tra cantare ed imitare qualcun altro che canta cosa ti piace di più?
    E' una domanda che mi hanno fatto proprio ai tempi in cui facevo tutto e credo che sia stata la vera freccia al mio arco quella di saper fare tutte queste cose. Non è che ballavo, però camminavo con una certa eleganza e quindi dico secondo me il fatto di saper fare tutte queste cose è stata la carta vincente e non ne sacrificherei nessuna, onestamente.

    Quindi consigli a chi vuole lavorare con la voce di fare un po' di tutto?
    Si, nel senso di cimentarsi nella recitazione, nella conduzione, nel balletto, perché se vuoi diventare naturalmente una show-girl (o una show-lady ormai nel mio caso :-), però insomma saper fare tutto è una cosa che porta grandi soddisfazioni e soprattutto ad una longevità artistica.

    Un saluto a Voci.fm! Naturalmente io dovrei farne mille (di voci, ndr), ma non posso, non ho tempo e ve lo faccio con la mia che è quella vera! Ciao, felicità da Loretta Goggi.



    LORETTA GOGGI: CENNI BIOGRAFICI 

    Loretta Goggi nasce il 29 Settembre 1950 a Roma; è una famosa attrice, cantante, ballerina ed imitatrice. Si è avvicinata alla musica e al canto già dall'infanzia. Nel 1959 è stata notata da Silvio Gigli e ha partecipato con Nilla Pizzi al “Disco Magico”, un concorso presentato da Corrado Montoni. Ha esordito nello sceneggiato “Sotto Processo”, salvo poi incidere una canzone scritta da Nico Fidenco per il film “Sangue alla Testa”. Dopo aver recitato in diversi sceneggiati, Loretta Goggi raggiunge il successo come attrice di “La Freccia Nera”, dove ha recitato con attori del calibro di Aldo Reggiani e Arnoldo Foà. Dopo essersi diplomata, Loretta Goggi ha partecipato al programma “Il Jolly”, condotto dal “Quartetto Cetra” e qui ha rivelato la sua grande capacità di imitatrice. Nel 1972-73 ha affiancato Pippo Baudo nella conduzione di “Canzonissima” ed anche qui ha imitato personaggi femminili celebri come Patty Pravo, Sophia Loren e Sandra Mondaini, solo per citarne alcune. Il grande successo musicale come cantante è arrivato con il brano “Maledetta Primavera”, presentato al Festival di Sanremo nel 1981, vero cult della musica leggera italiana. Loretta Goggi ha condotto numerose trasmissione sui canali Rai, Mediaset e Telemontecarlo. Dopo la morte del compagno storico Gianni Brezza (noto ballerino e coreografo), è apparsa in televisione nella trasmissione “I Migliori Anni” ed è giudice di “Tale e Quale Show” con Carlo Conti. Loretta Goggi è anche scrittrice ed ha lavorato fin da bambina nel mondo del doppiaggio: è sua la prima voce del canarino Titti nei cartoni animati Warner di "Gatto Silvestro e Titti" ed è doppiatrice del piccolo Bambi nella seconda edizione dell'omonima fiaba. E' voce di Roz in "Monsters & Co" e "Monsters University", oltre ad aver doppiato celebri attrici italiane e straniere, come Ornella Muti ne "La sposa più bella" e Fiorella Mannoia in "Sette spose per i MacGregor"..

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  • Il successo di Marco Carta, ormai personaggio televisivo a 360°, parte proprio dall'uso della voce: grazie ad essa ha vinto il talent-show “Amici di Maria De Filippi”, ma anche l'edizione 2017 di “Tale e Quale Show”. Ed ha pure una simpatica esperienza come doppiatore. Guarda l'intervista realizzata per VOCI.fm da Patrizia Simonetti.

    Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


    Marco Carta su VOCI.fm! Quanto è importante la voce per qualcuno che vuole fare ovviamente il tuo mestiere?
    La voce io penso che sia importante, poi c'è qualcosa di più interiore che è quello che la gente chiara “carisma” o quello che fa cominciare con una “x”. Quello è sicuramente un veicolo molto grande poi certo la voce indubbiamente conta, il timbro per le radio conta tanto perchè ti rende subito identificabile. E poi c'è tutta una serie di situazioni che non bisogna dimenticare.

    Diciamo un pò di talento e un pò di impegno?
    Il talento è una cosa un pò astratta, per me non è solo voce ma tante cose messe insieme. Un saluto a VOCI.fm da Marco Carta.



    MARCO CARTA: CENNI BIOGRAFICI

    Marco Carta è nato a Cagliari il 21 Maggio 1985. Ha iniziato la propria attività di cantante nel 2008, trionfando nel talent-show “Amici di Maria De Filippi” col 75% di voti. Il suo primo album (dal titolo “Ti rincontrerò”), è stato certificato disco di platino; subito dopo la vittoria ad “Amici di Maria De Filippi”, ha ottenuto il riconoscimento come "miglior giovane talento del 2008" nel Premio Internazionale “What's Up Giovani Talenti”. Nel 2009 vince il 59º “Festival di Sanremo” con il brano “La forza mia” (anch'esso disco di platino). Di seguito si aggiudica: il “Man of the year” e “Best #1 of the year”, due “Wind Music Awards”, il “Premio Sirmione Catullo”, il “Venice Music Awards 2009”. Nel 2010, è stato pubblicato il terzo album di Marco Carta (dal titolo “Il cuore muove”) e l'anno successivo ha raggiunto il primo posto ai “TRL Awards 2011” nella categoria “Best Talent Show Artist”. Nel 2012, ha partecipato ad “Amici Big” dove si è classificato terzo; nel 2013 è stato nominato "miglior cantante italiano" ai “Kids' Choice Award”; sempre nello stesso anno, ha trionfato ai “Latin Music Italian Awards” nella categoria “Best International Male Artist Or Group”. Dall'album “Necessità lunatica” sono stati estratti due brani: “Splendida ostinazione” (certificato disco d'oro) e “Ho scelto di no”. Nel 2016, Marco Carta si distingue come concorrente de “L'Isola dei Famosi” e, nel 2017, vince la settima edizione di “Tale e quale Show”, programma di punta della RAI condotto da Carlo Conti, grazie all'imitazione in finalissima di Guliano Sangiorgi dei Negramaro (si era già calato nei panni di: Fausto Leali, Riccardo Cocciante, Bon Jovi, Michele Zarrillo, Seal, Rino Gaetano, Pharrell Williams).Parallelamente alla sua carriera di cantante, ha all'attivo la pubblicazione di un'autobiografia (“Ho una storia da raccontare”) ed un'esperienza come doppiatore nel film d'animazione di produzione tedesca “Impy Superstar - Missione Luna Park” (2008), nel quale presta la voce al cattivo sceicco "Dubai" e canta la cover del tormentone anni 70 “That's the Way I Like it".

  • Lo speaker, voiceover e cantante Paolo Boarato, in arte Paolo Esco, si racconta a VOCI.fm dalla sua casa di Madrid. Ecco la videointervista di Marco Picchio.

    Intervista realizzata da Marco Picchio


    Amici di VOCI.fm, buon pomeriggio dA Marco Picchio. Un’altra bella voce nella nostra grande community, abbiamo collegato dalla Spagna (in una location bellissima), Paolo Boarato. benvenuto.
    Salve

    Sei a Madrid in questo momento?
    Si, sono a Madrid, proprio al chilometro zero “Puerta del Sol”

    Ci dicono che la situazione Covid è un pò peggiorata in Spagna in questi ultimi giorni, come la state vivendo?
    E’ uscito un articolo dove dicono ovviamente che Madrid è stata quella che ha avuto più morti ecc. Tu sai com’è, la stampa ci marcia sulla cosa; alla fine si va in giro con la mascherina come credo in tutte le altre città del mondo.

    Ho dato un’occhiata al tuo Voice-Reel, quello che poi tutti possono trovare su VOCI.net cercando il profilo di Paolo Boarato e mi par di capire che ti dedichi prevalentemente agli spot pubblicitari per radio e televisione, non solo fornendo la voce ma anche “l’idea giusta” al cliente. Raccontaci di questa tua attività.
    Questa attività è iniziata 12 anni fa, quasi per caso, con un amico che voleva imparare l’italiano. Mi dice di partecipare ad un casting e quindi ho iniziato a lavorare con delle agenzie. All’inizio piccoli lavoretti e poi ho lavori grossi con campagne pubblicitarie che sono poi quelle che escono in Italia. Ho fatto anche documentari, voice-over ecc.


    Lavori solo per l’Italia o anche per la Spagna?
    Io lavoro essenzialmente per prodotti italiani, però collaboro qua in Spagna con alcune agenzie. Ho doppiato Neri Marcorè in un famoso film, “The Tourist” girato a Venezia dove lui faceva il portiere d’albergo. Mi chiamano soprattutto quando ci sono da fare pubblicità con l’accento italiano, tipo la pizza o cose del genere.

    Prodotti tipicamente italiani… ma nel tuo percorso professionale ci sono cose tipo la radio?
    Ho pensato di fare cose di podcast, mi sto formando, sto lavorando per quello.

    Sappiamo che tu hai un home-studio, puoi lavorare tranquillamente da casa tua, dalla Spagna, quindi invitiamo i nostri utenti a cercare il profilo di Paolo Boarato (o Paolo Esco) su VOCI.net con tutti i contatti per richiedere ogni tipo di informazione professionale. Paolo, ma come mai sei in Spagna e da quanto tempo?
    Sono in Spagna dal 2008, all'epoca dovevo registrare delle versioni in spagnolo di un disco e il mio editore di Bologna mi ha consigliato di starmene un periodo a Madrid, meglio che a Barcellona (dove si canta in catalano). Sono venuto qua ed è stato amore a prima vista.

    La penso come te, sono stato due volte a Madrid ed ho sempre provato un’emozione molto forte, perché è comunque una città che vive sempre, molto grande, con tanta gente e tanta vita. Io ti ringrazio per essere stato con noi, rinnovo chiaramente l’invito a tutti coloro che stanno seguendo di cercare Paolo Boarato su VOCI.net e chiaramente speriamo di sentirci presto; in bocca al lupo per il tuo lavoro.
    Grazie mille, ciao a te e a tutto lo staff di VOCI.fm


  • La telecamera di VOCI.fm gira per gli studi radiofonici e televisivi di tutta Italia e si ferma a parlare di voce con Maurizio Coruzzi, o meglio, con "Platinette", la più famosa drag-queen italiana, speaker di RTL 102.5 e grande personaggio televisivo. Cosa avrà raccontato alla nostra giornalista Patrizia Simonetti?

    Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


    Platinette su Voci.fm! Tu sei un personaggio molto da guardare, ma anche molto da sentire, fai un sacco di radio, quanto è importante per te la voce?
    La voce non solo è importante, è lo strumento di lavoro che uso da ormai 42 anni di lavoro, facendo radio fin dai tempi delle primissime radio private italiane; la curo tuttora, ho fatto e continuo a fare vocalizzi, non per cantare, ma per parlare, perché bisogna mantenere l'allenamento anche su quello. Potrei anche diventare sordo, ma muto... mi dispiacerebbe parecchio!

    La tua voce va d'accordo con questa tua immagine così visibile?
    Abbiamo avuto esempi tra politica e spettacolo di voci “non conformi”, io ho una voce mutevole, cambio parrucca e posso anche cambiare un pò la voce.

    Un consiglio a chi vuole lavorare con la voce?
    Di non pensare che sia buona per sempre, i cantanti ce lo dimostrano, anche i più affermati. Arriva un momento dell'esistenza in cui un semplice problema si trasforma in un problema più grosso, si è costretti ad interrompere carriere, a chiuderle o a cambiarle radicalmente. Cito la povera Mia Martini, a cui vennero i polipi in gola e le cambiò la voce oppure al più recente caso di Ligabue che ha interrotto una tournée. La tutela della voce è importante come la tutela di altri nostri organi, le corde vocali vanno allenate come tutto il resto.

    Un saluto a Voci.fm, ciao sono Platinette, beaucoup de xxx, beaucoup de xxx, teh!



    PLATINETTE: CENNI BIOGRAFICI

    Platinette, nome d'arte del personaggio di drag-queen messo in scena da Maurizio Coruzzi (Langhirano di Parma, 4 novembre 1955), è uno speaker radiofonico, conduttore televisivo, opinionista, scrittore e cantante italiano. Attivo come giornalista ed autore fin dagli anni 70, ha raggiunto la notorietà presso il pubblico alla fine degli anni 90 quando ha preso parte a numerose puntate del “Maurizio Costanzo Show”, all'interno del quale si è distinto sia per il look stravagante e le parrucche color platino, sia per l'umorismo tagliente e la sfrontatezza con cui si esprimeva durante la trasmissione. Nel nuovo millennio, oltre a proseguire la sua carriera radiofonica conducendo il contenitore mattutino di Radio Deejay “Platinissima”, ha anche partecipato a numerosi programmi televisivi sia in qualità di conduttore, come nel caso di “Bisturi! Nessuno è perfetto”, che come ospite ricorrente, giudice o opinionista (“Amici di Maria De Filippi”, “Buona domenica”, “Pomeriggio Cinque”). Da fine 2015 è speaker a RTL 102.5 e, nel 2017, approda anche sui canali televisivi RAI come concorrente della trasmissione del venerdi sera “Tali e Quali Show”, condotta da Carlo Conti. Nel corso della carriera, Maurizio Coruzzi “Platinette” si è anche cimentato nel doppiaggio (2000 – “Trick” regia di Jimm Fall) ed ha pubblicato libri e inciso dischi, arrivando a calcare il palco del Festival di Sanremo per due volte, nel 2012 (come ospite dei Matia Bazar) e nel 2015 (in qualità di concorrente in coppia con Grazia Di Michele).

    I programmi di Platinette sulle radio italiane:

    Contatto Radio (con Mara Venier), (Radio Capital, 1993)

    Caffè, the, mè (Station One, 1998)

    Station Night (Station One 1999)

    È finita bimbe (Radio Deejay, 1999-2000)

    Platinissima (Radio Deejay, 2000-2012)

    Deejeography (Radio Deejay, 2011-2012)

    PlatiNetwork (Radio Monte Carlo, 2012-2013)

    PlatiNight (Radio Deejay, 2013-2015)

    W l'Italia (RTL 102.5, dal 2015)

    fonte Wikipedia

  • Poco più che 30enne, Roberta Bonanno vanta già una carriera artistica piena di successi: la cantante milanese si è classificata seconda ad “Amici”, è stata protagonista di videoclip, singoli di successo ma anche di tantissime canzoni della pubblicità. Vi dice niente “A Natale puoi...”? E proprio del mondo dei jingle che parliamo con lei, nella videointervista realizzata da Angelo Oliva.

    Intervista realizzata da Angelo Oliva 



    Sul blog di VOCI.fm siamo con Roberta Bonanno.
    Ciao a tutti!
     

    Nella tua carriera di cantante hai fatto già un sacco di successi, sei stata allieva di “Amici di Maria De Filippi” e addirittura hai cantato tante pubblicità!
    Già, è una cosa bella, che ricordo con piacere perché la pubblicità è un mezzo di comunicazione importante. E di pubblicità ne ho fatte parecchie, poi in realtà sono diventate tutte delle vere e proprie canzoni. Quindi, un lavoro, insomma, studiato ad hoc. 

    Ma quando si arriva in studio, che ti dicono: “mi raccomando deve durare 30 secondi!”... come facciamo?
    Eh… facciamo! Considera anche che la mia ex casa discografica lavorava già da parecchio con i jingle pubblicitari. Quindi era un iter già programmato, abbastanza facile. Ho avuto la fortuna di fare cose molto belle come “A Natale puoi”, famosissima pubblicità, “Sorelle d’Italia”, “Devi dirmi di si”, “It’s Oh so quiet”, ne ho fatte molte ufficiali ed altre non. Infatti ci sono tante canzoni della pubblicità dove non si sa che sono io. Perché, comunque, cantare vuol dire tante cose, no? 

    Assolutamente! Poi, soprattutto in quel mondo, spesso hai una voce, ma non vieni associata a qualcosa. Senti, invece com’è il rapporto con lo studio, quando si registra una pubblicità?
    Beh, guarda… in realtà, anche in quello, io sono sempre molto libera, non ho grandi vincoli interpretativi, a meno che non ci sia una richiesta particolare. Spesso i clienti hanno delle esigenze, no? Mi è capitato per dirti, di fare una pubblicità che necessitava una voce di una bambina 15enne; io all’epoca avevo 26 anni, però la fortuna di essere un'interprete è quella di sapersi adattare. Il fatto che io sia tendenzialmente versatile, ha fatto sì che potessi concedermi di lavorare su diversi fronti anche a livello pubblicitario. Questo pezzo qui, per esempio, faceva: morbidi amici, tutti sempre insieme felici”, non è venuto mai fuori che ero io, ma non importa perchè comunque mi ha permesso di entrare in un giro che, ovviamente, ha portato anche altre cose. 

    Quanto deve essere pronto un cantante che fa jingle pubblicitari?
    Ci sono diverse strade, io so di Malika Ayane, per esempio, che è stata scoperta così, grazie ai jingle pubblicitari. In questo settore puoi essere “anonima” vocalmente (molti jingle sono voci un pò asettiche) oppure assolutamente “personale”, proprio come la stessa Malika, che ha una voce molto riconoscibile. La preparazione, in realtà, è quella di un cantante che sa fare il suo mestiere, come un corista. I coristi sono quelli che, tendenzialmente, si collocano su un gradino più avanzato a livello tecnico e forse chi fa pubblicità deve essere un pò più tecnico anche per certe cose; si richiedono delle armonie e voci particolari. Però la mia esperienza è stato molto più easy. Era Roberta Bonanno che cantava per le pubblicità, quindi sono sempre stata molto più libera. 

    Che consiglio darebbe Roberta Bonanno a qualcuno che volesse entrare in questo mondo?
    Il mondo dei jingle, secondo me, può dar tanto, perché è un’alternativa al fare televisione. Mi spiego: la pubblicità è martellante ed è un attimo che ti ritrovi a canticchiare una canzone che hai sentito di più su uno spot che sulle radio o in un talent. Ad esempio, i The Kolors con “Oh, Oh, Oh” (Everytime); per un'estate la pubblicità ce l’ha fatta sentire decine di volte al giorno. Quindi, è un grandissimo mezzo di comunicazione e dovremmo sfruttarla di più, si dovrebbe “artisticizzare”, renderla un pochino più raffinata, come un vero veicolo per la musica. Faccio un grandissimo saluto a VOCI.fm, io... e Bonnie!

    Grazie

  • Nel mondo dell’audio professionale, esistono oggetti che negli anni si sono evoluti in modo inaspettato, diventando così affidabili da risultare praticamente indispensabili. E’ il caso degli auricolari SE215 di Shure, ormai oggetto di uso comune tra i cantanti professionisti. Mario Loreti li ha provati per VOCi.fm e in questo articolo ci spiega come possano rivelarsi molto più di un semplice “accessorio” per chi canta.

    Ti piace la voce di questo podcast? Contatta subito lo speaker Mario Loreti

    Collaborare con il blog di VOCI.fm ci offre la possibilità di avere tra le mani tanti prodotti di marchi importanti nel mondo dell'audio-equipment e di poterli provare per voi. Ed oggi vi parlo volentieri degli auricolari SE 215, di una delle aziende top nel settore: SHURE.

    Grazie allo staffPrase Media Technologies, partner di VOCI.fm e distributore per l'Italia del marchio SHURE, ci arrivano in redazione gli auricolari SE215, di cui tante volte si è sentito parlare tra i professionisti, che ne elogiano soprattutto l'eccellente rapporto qualità-prezzo.

    Si presentano in un robusto ma compatto packaging che include anche gli accessori: una morbida custodia, il cavo staccabile da ben 162 cm ed una serie di inserti flessibili assortiti in varie taglie, per adattarli ad ogni contesto e modellarli in funzione dell'utente. Non a caso, infatti, gli auricolari SHURE SE 215 si distinguono per la comodità (li vediamo spesso alle orecchie di tanti addetti ai lavori nel mondo dello spettacolo) e per il design accattivante, sia nella classica versione nera traslucida (SE215-K) che in quella trasparente (SE215-CL).


    Tecnicamente, possono arrivare a sopportare una pressione sonora a 1 KHZ pari a 107 dB SPL/mW con un'impedenza pari a 20 Ω e una risposta in frequenza che va dai 22 Hz ai 17,5 kHz. Niente male!

    Altra peculiarità di questo prodotto firmato Shure è sicuramente la possibilità di isolarsi quasi completamente dall’esterno. L'esigenza dell'isolamento sonoro nasce principalmente dalla necessità, per un musicista o per chiunque si trovi in ambienti rumorosi, di concentrarsi solo ed esclusivamente sulla musica o su ciò che si sta ascoltando, anche per evitare distrazioni.



    Un ascolto scevro da rumori esterni permette infatti di sentire con più immediatezza riverberi, rumori estranei e di valutare meglio anche eventuali risonanze o background indesiderati dovuti a ventole o ad altri apparati accesa nelle vicinanze. Oltre, chiaramente, al monitoring dettagliato della propria voce, indispensabile soprattutto quando si canta, per migliorare intonazione e prestazioni vocali.

    L'isolamento sonoro negli auricolari Shure SE215 è stato ottenuto grazie a degli inserti mobili in grado di bloccare fino al 90% dei rumori esterni. Con un isolamento acustico fino a -37 DB senti solo cio’ che vuoi… immagina che bello poterli usare anche in un contesto live!


    Parliamo di auricolari entry-level che garantiscono però delle prestazioni davvero straordinarie anche a livello di suono, grazie ad un micro driver dinamico in grado di fornire una risposta dettagliata anche sulle basse frequenze.

    Dal sito di Shure è inoltre possibile visionare la pagina del prodotto da cui scaricare anche una guida all’uso e, soprattutto, un file che ci permette di vedere i componenti interni, a conferma della trasparenza e affidabilità di questa azienda.


    Gli Shure SE215 sono degli auricolari pensati per un uso professionale, adattissimi a cantanti e voice-talent in genere, ma dato il costo (circa 90 euro) sono un pò per tutte le tasche, il che li rende alla portata anche di chi cerca soltanto un’ottima esperienza acustica mentre, ad esempio, ascolta musica in palestra.

    Cosa ne pensate? Possedete già questi gioiellini oppure ve li regalerete prima dell’estate? Beh, anche in spiaggia saprebbero darvi grandi soddisfazioni; ma... occhio all’acqua! :-)

    CARATTERISTICHE TECNICHE AURICOLARI SHURE SE215

    • Tipo altoparlante:MicroDriver Dinamico Singolo
    • Sensibilità (1 kHz):107 dB SPL/mW
    • Impedenza:20 Ohm
    • Gamma di fequenza: 22 Hz - 17,5 kHz 

  • Simone Cristicchi ci ha fatto ridere, riflettere ed emozionare con la sua musica. Ma il talento della voce, per lui, va oltre il saper cantare e, con il “teatro-canzone”, ci dimostra di essere anche un bravo attore e caratterista dalle mille voci!

    Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


    Simone Cristicchi su VOCI.fm. Cantante, ma soprattutto “teatro-canzone”. Quindi sei anche attore, no? Come usi la voce in questo particolare modo di proporsi al pubblico?
    Il mio primo maestro è stato Alessandro Benvenuti, che è un grandissimo artista e monologhista, che sfrutta, appunto, i vari colori della propria voce per far parlare i personaggi. Di conseguenza, io seguo un pò le sue orme e mi diverto ad entrare in un personaggio e cambiare voce.

    Ma tu fai anche il doppiatore?
    No, non l’ho mai fatto, mi manca.

    Infatti non era una domanda, era un consiglio: “devi fare anche il doppiatore” :-)!
    Va bene, ci proverò! Promesso.

    Senti, invece quando canti è la tua voce naturale?
    Quando canto è sempre la mia voce. Questa voce “bambina” che rimane in un corpo che va... ad invecchiarsi. Una voce che poi è lo specchio della mia anima. Probabilmente si, ho un’anima bambina, ho un bambino dentro che non vuole crescere e la sua voce è quella che esce dalla mia bocca.

    Quando hai capito e deciso che tu con la voce ci avresti lavorato in tutti i modi?
    Non l’ho deciso…  sono diventato cantautore perché ho vinto un concorso, a 18 anni, e lì ho realizzato che una mia canzone (una mia creazione), poteva far emozionare il pubblico. Così ha preso il via questa avventura. Un saluto a VOCI.fm da Simone Cristicchi, a presto! 

     

    SIMONE CRISTICCHI: CENNI BIOGRAFICI

    Simone Cristicchi nasce a Roma il 5 Febbraio 1977, nel quartiere Tuscolano (vicino a Cinecittà). Matura parallelamente la passione per il disegno e il fumetto e un amore per la canzone d’autore.  Nel settembre del 2003 vince a Crotone il “Cilindro d’ Argento”, premio per cantautori emergenti e, nel 2005, firma un contratto discografico con Sony / Bmg; ad aprile raggiunge le zone alte dell'airplay e delle classifiche nazionali con il singolo “Vorrei cantare come Biagio”. Nello stesso anno vince il “Premio Musicultura” e poi il “Premio Giorgio Gaber”, il “Premio Carosone” come migliore canzone ironica; si rivela “artista dell’anno” nel Festival “Dallo Sciamano allo Showman” (Premio Renzo Bigi Barbieri). Nel 2006, partecipa al Festival di Sanremo nella sezione Giovani con “La bella gente”. Torna al festival l'anno dopo, ma nella sezione Big, e vince con "Ti regalerò una rosa”. Si ripresenta a Sanremo nel 2010 con "Meno male". Si distingue anche nel teatro - canzone, in cui i brani da lui scritti ed interpretati si inseriscono perfettamente nella vicenda teatrale e dimostrando doti da grande attore oltre che da cantautore. Importante ricordare anche il suo romanzo del 2006, dal titolo "Il Secondo figlio di Dio", in cui Simone Cristicchi ricorda David Lazzaretti, predicatore che nell'800 fondò il movimento "giusrisdavidico" sul Monte Amiata.

  • Cononosciamo un'altra bella voce della nostra community. Marco Picchio ha videointervistato per il #sitodellevoci Stefania Dallio, speaker, cantante, voiceover e grande appassionata di cinema e doppiaggio.

    Intervista realizzata da Marco Picchio


    Amici di VOCI.fm, sono Marco Picchio. Continua il percorso che ci porta a conoscere le voci della nostra community ed oggi ho il piacere di ospitare un’amica che in realtà è del Trentino, ma adesso vive in Veneto. Lei è Stefania Dallio, benvenuta!
    Ciao Marco, buon pomeriggio a tutti gli amici che ci seguono!

    Tu fai tante cose: sei un’appassionata di cinema, di cartoni animati giapponesi (manga ed anime), amante del doppiaggio italiano, speaker radiofonica e anche voce su VOCI.fm. Partiamo dalla tua prima esperienza radiofonica, che mi pare fossi in Trentino, a “Radio Fiemme 104”, che poi sembra sia stata la prima emittente in Italia, ho letto bene?
    Esattamente! Infatti sono veramente onorata di aver potuto iniziare giovanissima a lavorare in radio in questa emittente, che appunto vanta questo primato importante, di essere la prima emittente privata in Italia!

    Ma tu come hai cominciato lì?
    Guarda, siccome i miei genitori mi vedevano sempre nella mia cameretta che ascoltavo la radio e registravo su un’audiocassetta quello che veniva trasmesso e poi lo presentavo come se fossi una speaker, anziché giocare con le Barbie o altro... hanno pensato di presentarmi il titolare di questa emittente ed è stato veramente contentissimo. Era entusiasta della mia voce e quindi ha iniziato subito a mettermi all’opera, anche se ero molto giovane: presentavo eventi locali delle Valli di Fiemme Fassa, varie rubriche in radio e poi i primi spot, dapprima locali, poi diffusi su tutta la regione. Così la mia voce ha iniziato a circolare, sia su questa che su altre emittenti.

    Poi hai lavorato in radio del Veneto, spostandoti con la famiglia.
    Si, ho iniziato a lavorare per RSB, che è una radio a San Bonifacio, che adesso non trasmette più via etere, ma solo sul web. Qui ho avuto grosse opportunità, sia di curare i palinsesti, che di svolgere attività importanti, come la registrazione di spot anche a livello nazionale.

    Radio importanti, vedo Radio Company, Lattemiele…
    Esatto! C’era anche “Easy Network”, con Radio Donna (rilanciata nel 2001) e poi Radio Italia e molte altre emittenti.


    Parliamo invece della tua passione per il canto, perché questa cosa è importante e vedo che nella tua vita significa molto.Ami le sigle dei cartoni animati, al punto che qualcuno ha associato la tua voce a quella di Cristina d’Avena.
    Io sono lusingata di questa cosa che mi hanno attribuito e per me Cristina d’Avena è un'autentica beniamina. Fin da quando ero piccola, ascoltavo sempre le sue sigle ed ho preso il suo modo di cantare. Appunto, una vocalità che appartiene solo a lei. Poi da qui a dire che assomiglio molto a quella di Cristina d’Avena... ce ne vuole :-)

    Ma la canzone di Cristina che ti piace di più?
    Ce ne sono veramente tantissime, a me piacciono molto quelle tipo “Danny combina guai”, oppure possiamo parlare dei Puffi, degli Snorky, di tutte queste anime, che veramente risalgono al secolo scorso. Dire che una canzone preferita, non c’è!

    Tu usi la voce “a tutto tondo”, quindi non potevi non amara anche il doppiaggio!
    Si, il doppiaggio italiano è “l’eccellenza” e dobbiamo portarlo avanti ed esaltarlo in tutti i modi. Il mestiere dell’attore, del doppiatore, non è roba facile, non è alla portata di tutti, bisogna avere classe, tecnica, preparazione ed è giusto che chi si esprime ad alti livelli abbia uno spazio assolutamente di rilievo.

    Ci trovi pienamente d'accordo! Un'ultima cosa, ma non per importanza: il tuo sogno. Mettendo insieme la radio, il canto, i cartoni animati e tutte le tue passioni, nasce un progetto per mettere a disposizione dei più giovani la tua voce. Cosa vorresti fare?
    Mi è capitato di lavorare con il maestro Enzo Draghi per l’edizione di un CD che era stato prodotto anche da Ryan Carrassi. Ed ho riflettuto sul fatto che un tempo veniva dato molto più spazio ai giovani, in tv c’era la fascia “ragazzi”, con programmi cult del calibro di “Bim Bum Bam”. Questa cosa, al giorno d’oggi è trascurata e secondo me i giovani hanno tanto da dirci e meriterebbero più spazio. Lo vedo anche sui social. Ci sarebbe veramente tanto da lavorare, secondo me, con i giovani. Magari, si potrebbe anche creare qualcosa a livello di YouTube, un programma “intelligente”, perché molto spesso vedo che le nuove generazioni vengono trattate come una categoria con poco da offrire; in realtà hanno parecchie cose da insegnare e, a mio parere, a volte ne sanno anche più di noi e di quello che sapevano noi alla loro età.

    Diciamo che non c’è l’esperienza, ma ci sono delle intuizioni geniali che magari una persona più grande non ha. Questo è importantissimo e quindi speriamo che qualcuno colga il tuo spunto e ti contatti per valutare insieme un bel progetto.
    Speriamo!

    Se cercate Stefania Dallio, la trovate su VOCI.net, chiaramente. Cercate il suo profilo, ci sono i suoi contatti, se vi interessa professionalmente potete contattarla quando volete. Io, Stefania, ti ringrazio per essere stata con noi in questa intervista!
    Grazie a te, Marco! Sei stato carinissimo! Un abbraccio! Ciao!


  • E' il doppiatore di molti personaggi Looney Tunes, sa trasformare la sua voce da "sottilissima" e simpatica tartaruga a roco e cavernoso orco. Stefano Fresi è amatissimo dal pubblico non solo per le sue doti al microfono, ma anche per il suo talento da compositore ed attore teatrale e televisivo. La giornalista Patrizia Simonetti lo ha intervistato per noi.

    Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


    Stefano Fresi su VOCI.fm! Attore, doppiatore ed impegnatissimo la prossima stagione al Teatro Eliseo (Roma) con la commedia “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare.
    Si, faremo questo spettacolo con la regia di Massimiliano Bruno che, secondo me, darà una ventata di novità incredibile a questo testo “eterno” e meraviglioso; io sarò Bottom, quindi un personaggio divertentissimo e non vedo l'ora di iniziare.

    Senti Stefano che cosa fai con la tua voce di diverso quando sei a teatro rispetto a quando stai lavorando ad un doppiaggio?
    Guarda, io ho doppiato una cosa divertentissima: i cartoni animati Looney Tunes e quindi mi sono sbizzarrito facendo un po' di tutto, dalla voce sottile del personaggio ironico alla voce cavernosa da “mostro”. Perchè è proprio lavorando su queste interpretazioni che fai divertire la gente a casa.

    Ma ti esercitavi da piccolo? E' una passione che hai sempre avuto?
    No, è nato tutto per puro caso. Io mi occupavo delle parti cantate dei Looney Tunes ed un giorno, mancando degli attori per dar voce a dei personaggi, mi hanno “buttato dentro” per fare la tartaruga. E' cominciato così, di volta in volta aggiungendo voci e vocette. Poi per un paio di mesi sono stato anche la voce del diavolo della Tasmania e lì ci ho quasi rimesso le corde vocali ma è stato molto divertente.

    E' proprio vero che spesso le cose più belle accadono per caso. Un consiglio agli amici di VOCI.fm, soprattutto ai ragazzi che vogliono intraprendere la carriera da attore, doppiatore o cantante?
    Un consiglio su tutti: andate al teatro e al cinema a vedere le cose e un po' copiate... perchè “i geni copiano”! Ciao VOCI.fm, un bacio enorme da Stefano Fresi.



    STEFANI FRESI: CENNI BIOGRAFICI  

    Stefano Fresi è nato a Roma il 16 luglio 1974. Nel 1997 comincia ad avvicinarsi al teatro attraverso la musica. È infatti un compositore, un cantante e un musicista. Solo successivamente si cimenta anche nella recitazione sul palcoscenico. Con la sua performance nello spettacolo “I tre moschettieri” (di Attilio Corsini), attira l'attenzione di Michele Placido, il quale gli chiede di interpretare il Secco nel suo film drammatico “Romanzo criminale” (2005). Nel 2008 è diretto da Anna Negri in “Riprendimi”, nel 2012 da “Massimiliano Bruno” in “Viva l'Italia”, e nel 2014 interpreta il ruolo di Alberto Petrelli nella pellicola “Smetto quando voglio”, grazie alla quale ottiene una candidatura al “David di Donatello” come miglior attore non protagonista. Lo stesso anno recita nel film “Ogni maledetto Natale”, poi, nel 2015 in “Noi e la Giulia” di Edoardo Leo e in “La prima volta (di mia figlia)” di Riccardo Rossi, con cui vince il premio di miglior attore alla XX edizione di “Roseto Opera Prima”. Nel 2016 gli viene consegnato dall'autore del “Premio Internazionale Vincenzo Crocitti” (Francesco Fiumarella), il Premio come miglior attore cinematografico. Stefano Fresi si fa notare anche come doppiatore, dando voce a moltissimi personaggi in Looney Tunes, tra cui (per circa due mesi) “Taz - il diavolo della Tasmania”. Moltissime presenze come attore teatrale ed anche televisivo, nella quarta e quinta stagione della fiction “Un medico in famiglia”, in “R.I.S. 3 – Delitti imperfetti” del 2007 ed in “Intelligence – Servizi & Segreti” (2009).

  • Il più giovane protagonista del talent-show “AMICI 16” è stato THOMAS, che si è fatto subito notare per la personalità, lo stile e soprattutto la bella voce. Il singolo “Normalità”, suonato da tutte le radio italiane, fa impazzire migliaia di fan. Lo ha incontrato per noi il blogger Angelo Oliva

  • Il successo planetario di "Toy Story 4", il nuovo film di animazione della Disney Pixar, è inarrestabile. Ecco l'intervista di Patrizia Simonetti a Corrado Guzzanti e Luca Laurenti che hanno dato il loro contributo al doppiaggio italiano della pellicola.

    Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


    Corrado Guzzanti e Luca Laurenti, per voi che non siete soltanto doppiatori, ma fate anche gli attori, conduttori e altre mille cose, che cosa significa di tanto in tanto prestare la voce a un personaggio, quindi fare doppiaggio?
    Guzzanti: Per me è un gioco divertente. Io l’ho fatto abbastanza poco, questo credo che sia il terzo o quarto cartone animato, E' un po' un gioco, infatti c’è moltissima gente su YouTube che si diverte a farlo. La cosa divertente dei cartoni animati è che non solo devi trovare la voce, ma devi fare un sacco di versi e di rumori. Ad esempio, in questo film il mio personaggio che fa un sacco di versi ed è veramente divertente. Devi cercare una voce, il timbro e alla fine la personalità di una cosa, finchè non si “incolla”. Dà molta soddisfazione!
    Laurenti: Per me il doppiaggio è esaltante, perché dai vita a qualcosa che apparentemente non ne ha. Ad esempio, in “Toy Story 4”… faccio parlare una forchetta! Mi capisci? Una volta ho dato la voce a un sorcio, ma qualunque cosa sia, può essere una lampadina ed ogni altro oggetto, è bellissimo “dar vita”.

    E cosa mi dite del senso di questo “Toy Story 4”?
    Guzzanti: Secondo me, questo quarto film è proprio dedicato a chi ha bisogno di trovare il proprio senso. Sono giocattoli consci della propria funzione: sono lì a far divertire, a far crescere un bambino. E poi, come già abbiamo visto in altri Toy Story, questo ciclo finisce con il bambino che cresce; e allora i giocattoli finiscono nell’armadio o in una cassa di legno e devono trovare un nuovo senso al loro essere.
    Laurenti: Tra il giocattolo e me, la differenza non c'è. Quanti giocano con le persone, per esempio, le “usano”? Oppure giocano con i sentimenti. Parlando dell'importanza dei giocattoli, riflettiamo sul caso di una bambina a cui le strappano, per esempio, una bambola dalle braccia. Ma tu lo sai che questa roba qui, può portare 30 anni dopo al senso di abbandono?

    E il personaggio di Duke Caboom?
    Guzzanti: è piccolissimo ma è divertentissimo, perché è questo sbruffone che fa tutte queste facce, piroette, acrobazie. Somiglia tanto ai giocattoli con cui giocavo da bambino. E mi ha fatto riflettere su come, nella nostra infanzia, si giocasse sempre con le stesse cose: la pista, i giochi di società, monopoli e di quanti pochi pupazzi avessimo, al punto da logorarli; nessuno abbandonava un giocattolo, perché quando avevi finito di giocare non esisteva più, era rotto, gli mancava un braccio, una gamba. Si creava molto di più, si facevano molte più avventure, credo che poi le generazioni successive per un eccesso di consumismo, siano passate a consumare giocattoli molto più velocemente, insomma. Con Duke Caboom condivido anche la passione per la moto, ne ho una vecchia e scassata, ma la amo e l’ho fatta aggiustare e revisionare mille volte. È veramente un catorcio. L’unico vantaggio è che nessuno me la ruberà mai, però è la mia moto e finchè proprio non esala l’ultimo respiro, la tengo. Però sono meno spericolato di Duke Caboom :-)



    CENNI BIOGRAFICI

    Corrado Guzzanti nasce a Roma il 17 maggio 1965. È conosciuto come comico, imitatore, attore, sceneggiatore, regista e cantante italiano. Nel mondo dello spettacolo, ha debuttato come attore nei film: “Prima le donne e i bambini”, “Millenovecentonovantadieci”, “Fascisti su Marte”, “La passione”, “Ogni maledetto Natale”, “A Bigger Splash”, “La prima pietra”. Per quanto riguarda il doppiaggio, ha prestato la sua voce a Buck McCoy, in “I Simpson”, a Duke Caboom in Toy Story 4, a Barbo ne “I Primitivi”. 

    Luca Laurenti nasce a Roma, il 29 aprile del 1963. È un noto conduttore televisivo, comico, cantante, imitatore, attore e doppiatore italiano. Forma una delle coppie televisive più amate insieme al suo partner Paolo Bonolis. Ha prestato la sua voce a Stuart Little nell'omonima serie di film, a Lenny in “Shark Tale”, a Ray in “La principessa e il ranocchio”, a Dwight ne “I Simpson” e a Forky in “Toy Story 4”.

  • La voce giusta... fa la differenza! Anche nello spot dell'evento estivo che stai organizzando o sul palco per presentare o intrattenere il tuo pubblico. Scopri con noi alcuni aspetti assolutamente da non trascurare quando stai per “ingaggiare” un professionista della voce!

    Ti piace la voce di questo podcast? Contatta lo speakerAngelo Oliva 

    Hai trovato la location perfetta che ospiterà il tuo prossimo evento estivo? Hai già scelto la data? Oppure hai già in mente quello spot che potrebbe cambiare in meglio la tua estate lavorativa? Oppure cerchi un cantante per la tua spiaggia al mare? Ma, ti manca ancora una voce, un cantante o uno speaker! E sai già che non potrà essere quel tuo collega simpatico ma smemorato che dimentica sempre la fine delle barzellette mentre le sta raccontando.

    Per dirla in parole semplici, hai bisogno di unprofessionista della voce. Unospeaker o uncantante professionista! Una voce che sappia quello che fa. Pronto ad immedesimarsi nei valori che vuoi trasmettere o comunicare al tuo pubblico in modo educata, ma coinvolgente ed accattivante.

    Bene, sei nel posto giusto.Voci.fm ti aiuterà, con piccoli suggerimenti, a contattare una delle nostre voci, attraverso diverse tipologie e qualità maggiormente apprezzabili. Insomma, capire esattamente chi stiamo cercando per avvicinarci il più possibile al “trovarlo”.

    Prima di tutti devi sapere che la maggior parte delle persone ricorda in particolare due aspetti di uno spot: la voce ed il taglio con cui è costruito il messaggio.

    Mentre degli eventi a cui ha partecipato, solo tre: ilcibo, lalocation e lospeaker o gli speaker oppure ilcantante.

    Per uno spot, il taglio del messaggio si studia a tavolino con ilcopywriter. Più difficile è cercare, trovare e reclutare lo speaker adatto al tipo di spot.

    Stessa cosa per unevento. Ad un organizzatore professionista basterà un sopralluogo per comprendere se la location è adeguata alle esigenze ed una prova di assaggi per assicurarsi che la qualità del cibo sia all’altezza delle aspettative.

    Più difficile è invece cercare e trovare lo speaker oppure il cantante adatto al tipo di evento, all’argomento da trattare e al pubblico al quale ci si vuole rivolgere. La scelta è quasi sempre cruciale per l’esito dell’evento.

    Alcuni aspetti da valutare in fase di ricerca, sono:

    la capacità che, a vostro avviso, quella voce possa creare interesse alla vostra platea;

    • la capacita, sempre secondo il vostro parere, di creare empatia ed adattarsi alle esigenze richieste dal caso.

    Ascoltate iprovini. Scritturare uno speaker oppure un cantante senza averlo mai sentito è come comprare un paio di scarpe senza averle provate: c’è una notevole percentuale di rischio.

    Se è la prima volta che entri in relazione con la persona che hai scelto, ti consigliamo di mantenere un atteggiamento formale. A tua discrezione, puoi procedere con l’invio di una e-mail dettagliata, magari seguita da una telefonata di chiarimento.

    Fai attenzione: non puoi aspettarti che la persona contattata accetti all’istante. Molti sono gli elementi da valutare ed eventualmente concordare insieme.

    Altro aspetto a cui fare attenzione fin dal primo contatto con il professionista della voce, è quante domande vi pone, cosa chiede, quanto gli interessi il vostro lavoro, i vostri obiettivi e il vostro pubblico. La rilevanza delcontenuto e leperformance richieste, saranno probabilmente proporzionali a questo interesse. Le domande del professionista ne indicano non solo laserietà, ma anche la volontà di fare un intervento che soddisfi a pieno le vostre esigenze.

    Benché tutti i professionisti abbiano una serie dipresentazioni o “promo” già pronte, è preferibile scegliere chi si mostra disponibile a collaborare per costruirne una “originale” oppure adattarne una esistente alle vostre esigenze.

    Altro dettaglio da non sottovalutare è ilbudget a vostra disposizione. Un professionista potrebbe arrivare a costare veramente molto.

    Valuta bene il grado di notorietà del professionista a cui avete pensato. Più è famoso, più sarà elevato il suo compenso, ma d’altro canto, potrebbe costituire un richiamo pubblicitario da non sottovalutare.

    Valutare pro e contro di un professionista molto famoso e spesso molto caro.

    Le celebrità, da qualunque campo provengano, sono sempre un fattore di attrazione per il pubblico e se il budget lo permette, è difficile resistere alla tentazione di averne una.

    Tuttavia, i personaggi di alto profilo sono spesso poco “controllabili” o “gestibili”.

    Bisogna valutare quindi se il personaggio famoso "vale" l’elevato compenso che chiede e se questo compenso non vada a discapito di altre componenti del vostro lavoro. Se ascoltate con pazienza e cura le molte voci disponibili sul nostri sito VOCI.fm, potreste sorprendervi a scoprire quante belle voci siano disponibili anche senza essere ancora “famose”.

    Se proprio vuoi ospitare una celebrity, potresti puntare su qualcuno in fase promozionale per esempio per un libro, un film oppure uno spettacolo, in modo da sfruttare la vetrina promozionale dell’evento in cui l’ospiti e per contro abbassare un po’ il suo compenso.

    Attenzione! Parlate subito del tipo di messaggio da gestire, per accertarvi che il professionista lo condivida e non abbia nulla al contrario nel farsene “voce”.

    Se vi trovate d’accordo su questi primi aspetti, la collaborazione può iniziare.

    Nel caso non si trovi un accordo e non si riesca a far coincidere i due punti di vista, poco male!

    Non resta che ricominciare la ricerca, augurandosi maggiore fortuna.

    Infine, dovrete verificare la disponibilità dellospeaker nella data da voi scelta, se l’evento è già stato fissato, e i termini concreti dell’accordo.

    È sempre difficile portare pubblico ad un evento, specialmente se è una prima edizione o se è un evento una tantum, e il contributo del professionista può essere significativo. Una sua attività co-promozionale dell’evento, aiuterà in positivo.

    Ricordatevi! Il professionista della voce è il pezzo forte di un evento, soprattutto se è un personaggio conosciuto. La sua disponibilità a rimanere dopo l’evento per parlare con i partecipanti e rispondere alle loro domande, costituisce un indubbio valore aggiunto che arricchisce l’esperienza degli ospiti e farà loro ricordare l’evento in modo piacevole e speciale.

    Prima dell’evento vero e proprio o dellaregistrazione di uno spot, restano ancora alcune cose da considerare.

    Bisogna spiegare al professionista esattamente quale tipo d’intervento ci si aspetti da lui e in quale modo potrebbe essere fatto. Quanto durerà l’intervento richiesto? Che tipo di abbigliamento dovrà indossare? In realtà, tutti dettagli da non trascurare.

    Bene! Adesso dovresti avere un quadro più chiaro per contattare una delle voci di VOCI.fm per i prossimi eventi o spot che organizzerai questa estate!

    Quale speaker hai scelto? Faccelo sapere! 

    Articolo a cura di Angelo Oliva



  • Serena Rossi e Neri Marcorè, due volti noti della televisione italiana, che conosciamo bene come attori, cantanti e presentatori. Non tutti sanno, però che lei è anche una delle voci di Anna nella celebre serie Disney “Frozen” e che lui è specializzato nel doppiare cartoni animati (come “Secco Jones”, il bullo dei Simpson). Ma che rapporto hanno con voce e musica? Ne parlano su VOCI.fm con la nostra giornalista Patrizia Simonetti.

    Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


    Benvenuti su VOCI.fm, Neri Marcorè e Serena Rossi. Mi dite velocemente come curate la vostra voce, quanto tempo ci dedicate?
    Lei: Io devo essere sincera: non tantissimo; tra l'altro in questo studio televisivo fa molto freddo e cercherò di mettere più pashmine possibile e magari prenderò una tisana “zenzero e limone” bella calda prima di andare a nanna.

    Lui: La mia voce è migliorata aumentando il numero di serate e di momenti in cui cantare; quando vado in moto cerco di coprirmi con una sciarpetta, ma poco più di questo. Mi piacerebbe molto fare “palestra vocale”, ma spesso non si riesce a conciliare con tutto il resto degli impegni.

    Tu Serena canti tantissimo, lui canta e suona oltre a fare gli attori. Quindi, che rapporto c'è con la musica... viscerale... passionale?
    Lei: Beh, la musica è la mia primissima passione, già da bambina sognavo di fare la cantante; la recitazione è arrivata in un secondo momento. Ho iniziato esibendomi nei locali: pianobar, matrimoni, tutta quella gavetta del cantare mentre la gente sta mangiando, che è una cosa difficile! Quindi la musica è il primo amore ed anche a mio figlio piccolino tutti i giorni faccio ascoltare un sacco di cose; la musica ci salverà.

    Lui: La musica è fondamentale anche per me, mi piace cantare, anche se non sono come Serena che è veramente professionista in questo senso.

    Lei: Sai che dice mia nonna: “per canta' ce vole tanta voce e tanto core”! Neri, vogliamo parlare del tuo cuore?

    Lui: A me piace moltissimo suonare, ma anche il gusto, di per sé, di sentirsi in cuffia una musica, di improvvisare con quattro amici; è proprio un piacere fine a se stesso.

    Lei+Lui: Un saluto a tutti gli amici di Voci.fm!



    SERENA ROSSI: CENNI BIOGRAFICI

    Serena Rossi, nata a Napoli il 31 agosto 1985, è un'attrice, cantante, conduttrice televisiva e doppiatrice italiana. Esordisce nel 2002 come cantante nel musical “C'era una volta... Scugnizzi” di Claudio Mattone ed Enrico Vaime. L'anno dopo viene scritturata per il ruolo di Carmen Catalano in “Un posto al sole”, personaggio che, a periodi alterni, ricoprirà nella soap-opera sino alla fine del decennio. Questa interpretazione la lancia nel mondo dello spettacolo, tant'è che quando nel 2005 torna in teatro lo fa da protagonista: recita, infatti, nel musical Mal'aria, scritto e diretto da Bruno Garofalo, versione napoletana di Romeo e Giulietta. Il 1º dicembre 2006 esce nel frattempo il suo primo lavoro discografico, un EP intitolato Amore che, raccolta di 5 brani folk tratti da Un posto al sole. In televisione, negli stessi anni appare in produzioni quali Rosafuria (2003) di Gianfranco Albano, Salvo D'Acquisto (2003) e Virginia, la monaca di Monza (2004) di Alberto Sironi, La moglie cinese (2006) di Aurelio Grimaldi e Un posto al sole d'estate (2007). Sempre nel 2007 gira il suo primo film, Liberarsi - Figli di una rivoluzione minore, opera prima di Salvatore Romano, e riceve nella categoria giovani il premio "Penisola Sorrentina Arturo Esposito", con la direzione artistica di Mario Esposito; l'anno dopo affianca poi lo stesso patron nella conduzione della manifestazione. Nel novembre successivo è invece tra i protagonisti dell'episodio La vampa d'agosto della serie TV Il commissario Montalbano. Nel 2010 recita dapprima nella miniserie televisiva Sant'Agostino di Christian Duguay, e in seguito ricopre il ruolo dell'agente scelto Barbara Castello nella seconda stagione di Ho sposato uno sbirro, in onda su Rai Uno. Per la stessa rete, nel 2011 è tra i protagonisti della prima stagione della serie TV Che Dio ci aiuti, ricoprendo il ruolo di Giulia Sabatini. L'anno seguente recita nel ruolo di Anita Cescon nella terza stagione di R.I.S. Roma - Delitti imperfetti. Nel 2013 è coprotagonista della pellicola Song'e Napule dei Manetti Bros., accanto a Giampaolo Morelli; è inoltre protagonista, nei panni di Rosetta, della nuova edizione della commedia teatrale Rugantino al fianco di Enrico Brignano, mentre al cinema presta la voce ad Anna nel film Disney Frozen - Il regno di ghiaccio, di cui interpreta anche alcune canzoni della colonna sonora in coppia con Serena Autieri. Nel 2014 partecipa come concorrente alla trasmissione di Rai 1 Tale e quale show, vincendo la quarta edizione nonché la terza dello spin-off Il torneo; nello stesso anno torna a prestare la voce al personaggio Disney di Anna nell'edizione italiana della serie televisiva C'era una volta,[1] mentre in dicembre incide una cover di Vorrei incontrarti fra cent'anni assieme a Matteo Becucci, inserita nell'album Tutti quanti Mery del cantante toscano, e canta il brano portante della colonna sonora del film d'animazione Winx Club: Il mistero degli abissi, intitolato Noi siamo Winx. Nel 2015 entra nel cast della fiction Squadra mobile, spin-off di Distretto di Polizia, e doppia ancora una volta la principessa Anna nel cortometraggio Frozen Fever, sequel del film originale, distribuito nelle sale cinematografiche insieme a Cenerentola. Presta inoltre la voce proprio al personaggio di Cenerentola nel musical Into the Woods, diretto da Rob Marshall. Nel 2017 torna a lavorare con i Manetti Bros. e Morelli nel film Ammore e malavita, presentato alla 74ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia; nel settembre dello stesso anno sostituisce temporaneamente Caterina Balivo, in maternità, alla guida del programma pomeridiano Detto fatto di Rai 2, mentre da Ottobre è la conduttrice di “Celebration”, lo show del sabato sera di Rai 1, accanto a Neri Marcorè. 

    Serena Rossi come doppiatrice:

    1. Anna da adulta in “Frozen - Il regno di ghiaccio”, “Frozen Fever”, “Frozen - Le avventure di Olaf”
    2. Elizabeth Lail in “C'era una volta”
    3. Anna Kendrick in “Into the Woods”
    4. Kareena Kapoor (canta) in “Brothers”
    5. Shruti Haasan (parla e canta) in “Race Gurram”

     

    NERI MARCORE': CENNI BIOGRAFICI

    Neri Marcorè nasce a Porto Sant'Elpidio il 31 Luglio 1966 ed è un attore, comico, imitatore, doppiatore, conduttore televisivo e cantante. Esordisce in radio locali già a 12 anni, ma si fa notare nel 1988 in televisione quando vince una puntata della Corrida di Corrado. Pur diplomatosi interprete parlamentare di inglese e tedesco, Neri persegue la sua carriera televisiva, facendosi strada sulla RAI nei primi anni Novanta, mentre nel 1993 sbarca anche in teatro con una pièce di Goldoni, La finta ammalata in musica. Il suo primo ruolo cinematografico è nell'indipendente Ladri di cinema del compianto Piero Natoli, nel 1994, ma gli anni Novanta non gli porteranno fortuna sul grande schermo, mentre il piccolo gli darà invece enormi soddisfazioni, insieme alla squadra di Serena Dandini in Pippo Chennedy Show e L'ottavo nano. La svolta al cinema è nel 2003, quando Pupi Avati lo vuole come timido protagonista di Il cuore altrove, innamorato di Vanessa Incontrada: ancora oggi risulta il suo impegno cinematografico più apprezzato, che gli regala una nomination ai David di Donatello e un Nastro d'Argento come migliore protagonista. Pochi anni dopo Avati gli farà sfiorare di nuovo il David, questa volta come migliore non protagonista, per La seconda notte di nozze del 2005. Neri ringrazierà comparendo anche in Gli amici del Bar Margherita del 2009. Ha fatto coppia due volte con Luciana Littizzetto in Ravanello pallido (2001) e Se devo essere sincera (2004), è stato un medico impegnato nell'ironico L'estate del mio primo bacio (2006) di Carlo Virzì, e non si è nemmeno tirato indietro quando si è trattato di misurarsi con la grande commedia all'italiana in I mostri oggi (2009). Attiva la sua presenza in fiction tv di richiamo: è nel 2006 il protagonista del biografico Papa Luciani - Il sorriso di Dio, ed è rimasto accanto (in un modo o nell'altro!) al cast capitanato da Emilio Solfrizzi nelle due serie di Tutti pazzi per amore. Ultimamente al cinema è apparso nel cast del piccolo successo di Smetto quando voglio (2014) di Sydney Sibilia e di Sei mai stata sulla luna? (2015) di Paolo Genovese.

    Importante la carriera di Neri Marcorè come doppiatore, sia di noti personaggi animati, sia in film TV, miniserie e film per il cinema.

    Per l'elenco completo e tutte le altre info, consigliamo la pagina Wikipedia dedicata a Neri Marcorè.

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